
Questo nuovo "Annale" della "Storia d'Italia" dedicato alle Migrazioni prende spunto da due considerazioni di fondo. La prima considerazione è la rilevanza che nel lungo periodo i processi di emigrazione e di immigrazione hanno avuto nella storia italiana. Innanzi tutto è stata la posizione strategica nel Mediterraneo a rendere l'Italia uno dei nodi di quell'intensa mobilità che ha conferito unitarietà culturale alle civiltà del grande bacino marino. In secondo luogo è stata la dinamica demografica esistente nelle aree di frontiera settentrionali a conferire all'Italia un altro rilevante ruolo strategico. Le Alpi, ritenute a lungo una frontiera-barriera, nelle ricerche più recenti si sono rivelate l'altro grande spazio di comunicazione e di scambio, in virtù della radicata mobilità delle popolazioni locali. In terzo luogo è stata l'incessante mobilità interna che, nonostante la reiterata frammentazione politica del paese, ha caratterizzato i rapporti fra diverse realtà, mettendo costantemente in contatto le popolazioni di differenti aree economiche e sociali. E infine, a conferire un altro ruolo decisivo all'Italia è stato il contributo predominante che in termini quantitativi il nostro paese ha fornito alle grandi emigrazioni europee otto-novecentesche. La seconda considerazione investe l'attualità che i fenomeni di emigrazione e immigrazione hanno assunto oggi, nel breve periodo, sotto lo stimolo delle tendenze affermatesi negli ultimi venti anni.
Nei secoli VII-XIII l'epoca medievale vede la trasformazione del vasto impero multietnico in uno Stato ricentrato sulla popolazione greca, anche se ancora accoglie minoranze slave e armene e non ha ancora perduto tutte le province italiane. I sovrani bizantini mettono in atto un formidabile rinnovamento che rende Bisanzio la più grande potenza cristiana dei secoli X-XI, prima di essere invasa da un nuovo avversario venuto dalle steppe d'Oriente, i turchi. Le istituzioni, le gerarchie, gli eserciti sono più di una volta modificati per far fronte a nuove minacce o in vista di espansioni. Lo stesso potere imperiale si trasforma in un sistema familiare e dinastico. L'Impero trova la sua identità in un cristianesimo ortodosso, che si fonda, dopo il rifiuto dell'iconoclastia, sulla devozione a immagini che ispirano un'arte religiosa specifica. La chiesa bizantina si allontana da quella romana e allarga la sua sfera di influenza verso Russia e Bulgaria. Durante questo periodo, la cultura bizantina si riappropria della tradizione ellenica pagana e si convince della propria superiorità. La potenza militare ed economica dei latini, che culminerà nella presa di Costantinopoli del 1204, spinge i bizantini verso un rimodellamento identitario che sfocerà nello "Stato-nazione" dell'epoca successiva, e che sarà argomento del terzo e conclusivo volume.
Un nuovo Annale delle Storia d'Italia che, curato dallo stesso autore del volume dedicato alla massoneria, riprende i filoni esoterici/magici/mistici che a partire dalle loro radici antiche si sono carsicamente sviluppati in Italia in età moderna. Dai neopitagorici ai cabalisti, dal rosacrocianesimo alle correnti esoteriche novecentesche, fino alle nuove forme contemporanee.
I saggi sono suddivisi in quattro sezioni: Origini mediterranee e orientali; Forme esoteriche in età moderna; Forme esoteriche nella costruzione dell'identità nazionale; Forme esoteriche in età contemporanea.
Il Dvd. Una storia emotiva del secolo scorso. I giochi dei bambini di una volta, la paura dei bombardamenti, l'emozione di un viaggio di nozze in 500. La storia sono i cadaveri per le strade di Caltanissetta visti da un bambino una mattina di guerra, è il canto Lili Marlene dei tedeschi accampati una notte in Lucania. Sono i ricordi di Andrea Camilleri: l'arrivo dei pescherecci a Porto Empedocle, le luci di Sfax in Tunisia, i fatti di sangue narrati dai cantastorie e una lettera che inviò a Mussolini e la risposta che ottenne.
Il libro. Settanta ritratti di nonni scritti dai nipoti. Vite emozionanti di postini, maestre, ladri, pastori, preti, minatori e soldati... E il Novecento italiano appare, violentato dalle guerre, povero, mai disperato.
A cura di Giacomo Papi. Con interviste a Mario Monicelli, Alberto Asor Rosa e Alessandro Portelli.
Banca della memoria è un progetto nato il 15 giugno 2008 per iniziativa di Lorenzo Fenoglio, Franco Nicola, Luca Novarino e Valentina Vaio. Ha raccolto in tutta Italia piú di 2000 interviste video e le ha pubblicate su www.bancadellamemoria.it.