
Dopo vent’anni dalla scomparsa, in questo volume, si sente ancora la voce di Benigno Zaccagnini, che indica la strada alla politica di oggi: una forte unità tra vita e valori, che parte dal mettere insieme le “eccezioni di bene” che sono in questa società.
Dopo un’introduzione di Agostino Giovagnoli, che traccia un sintetico e chiaro profilo del politico faentino, ne parlano il suo ultimo vescovo, Ersilio Tonini, in un dialogo con Domenico Rosati, già presidente ACLI e “compagno di banco” di Zaccagnini al Senato, Achille Silvestrini, il cardinale romagnolo che continua ad essere una grande risorsa per la Chiesa e che è stato, con discrezione, vicino a lui nei momenti difficili dell’esperienza romana, Luigi Pedrazzi, l’amico intellettuale impegnato tra fede cristiana, comunità civile e comunità cristiana, il presidente di Confcooperative, Luigi Marino, testimone della sua passione per la cooperazione, l’on. Bruno Tabacci, che lo incontrò in quella “sinistra DC” che si era costituita per continuare a dare speranza ai cattolici impegnati in politica, Giovanni Bianchi, già parlamentare, che come presidente ACLI consegnò l’ultima tessera del suo movimento a Zaccagnini, Giorgio Tonini, senatore della Repubblica, uno dei tanti giovani che gridavano “Zac, Zac, facci sperare”, l’on. Giovanni Bachelet, la cui sofferenza familiare si incontrò con lui, ed infine Guido Bodrato, che continua ad essere la voce di Zaccagnini, con cui è stato in comunione fraterna.
Si è ritenuto opportuno pubblicare anche l’omelia di Mons. Tonini per l’addio a Zaccagnini ed il saluto di Arrigo Boldrini, che fu suo amico fraterno ed avversario politico.
Il volume è stato curato da Aldo Preda, che è stato parlamentare della Romagna dopo Zaccagnini e Boldrini e che è presidente del Centro studi Donati di Ravenna, voluto dal politico di Faenza nel 1978, per continuare ad avere “memoria”.
Egeria la pellegrina, Baudonivia la biografa, Dhuoda la madre, Rosvita la poetessa, Trorula il medico, Eloisa l'intellettuale, Ildegarda la profetessa, Caterina la mistica: Otto ritratti biografici e letterari tanto più avvincenti in quanto rappresentativi ciascuno di un diverso itinerario umano sociale. Mai come in questo volume è stato messo in luce così chiara il molteplice, enigmatico, affascinante volto della donna medievale.
Si dice che le paste alimentari siano nate in Cina e che Marco Polo le abbia portate a Venezia, da dove presero piede in tutta l'Italia e poi nei diversi paesi d'Europa; che il melone sia stato diffuso in Francia per opera di Carlo VIII, al ritorno dalla spedizione di Napoli, nel 1495; che i fondamenti della cucina francese si debbano ai cuochi italiani; che il paté di fegato grasso sia stato inventato nel 1788, a Strasburgo. In realtà, le paste italiane non sono venute dalla Cina, né sono arrivate da Venezia, ma si sono diffuse dal Mezzogiorno, dove erano conosciute molto prima del viaggio in Oriente di Marco Polo; i meloni erano già coltivati negli orti avignonesi dalla fine del XIV secolo; la cucina francese dell'età classica è più lontana dalla cucina italiana di quanto non lo sia quella del Medioevo; nel 1739 si trovano già, in "Les Dons de Comus", dei "piccoli patés di fegato grasso". Sfatando leggende e luoghi comuni, questo libro racconta la storia delle tradizioni alimentari, delle tecniche produttive, degli scambi commerciali, delle forme conviviali e degli usi quotidiani in Europa e non solo.
Negli anni della seconda guerra mondiale, tra il 1943 e il 1944, l'Abruzzo divenne la linea di confine tra il Nord occupato dai tedeschi e il Sud liberato dagli alleati. A Scanno trovò rifugio anche il giovane Ciampi, ospite della popolazione locale. La memoria di questi drammatici eventi di guerra e la resistenza che nacque spontanea costituiscono un patrimonio da salvare. Questo libro è frutto di un lungo lavoro di ricostruzione storica da parte degli studenti del Liceo Scientifico Statale Fermi di Sulmona.
Il libro raccoglie i testi delle nove lezioni tenute all'Auditorium di Roma, tra ottobre 2006 e marzo 2007, da alcuni dei più noti storici italiani. Salutato da un grande successo di pubblico, il primo ciclo delle 'Lezioni di Storia - I giorni di Roma' ha tenuto lungamente banco sui quotidiani. Dalla fondazione all'incendio di Nerone, dall'incoronazione di Carlo Magno al rogo di Giordano Bruno, dalla breccia di Porta Pia alle Fosse Ardeatine, in queste pagine scorre il racconto di eventi che hanno segnato indelebilmente la storia e che sono legati insieme dal filo rosso della loro geografia: dall'antichità alla più recente contemporaneità, i giorni di Roma acquistano un significato che travalica le mura cittadine e coinvolge l'intera umanità.
Il Novecento fa discutere. La sua eredità è controversa. la sua memoria divisa. Dal regicidio alla Grande Guerra, dal delitto Matteotti all'8 settembre, dal miracolo economico alla contestazione, al terrorismo, al maxiprocesso e a Tangentopoli il corso della storia ha accelerato il passo, impresso svolte, segnato l'identità del nostro paese in un vortice di eventi che ci riguarda tutti da vicino.
In breve
Dalle lotte duecentesche tra guelfi e ghibellini alla sanguinosa congiura dei Pazzi nel Quattrocento, da Savonarola a Machiavelli, dagli studi rivoluzionari di Galileo alle riforme illuminate di Pietro Leopoldo, da Firenze capitale alla nascita delle avanguardie, fino alla straordinaria vicenda di don Milani.
Indice
Nota dell’editore - 1. 1289 La battaglia di Campaldino di Alessandro Barbero - 2. 1478 La congiura dei Pazzi di Franco Cardini - 3. 1498 Savonarola dal falò delle vanità al rogo di Adriano Prosperi - 4. 1513 Machiavelli, il carcere, Il Principe di Maurizio Viroli - 5. 1632 Galileo, la Terra, la Luna di Paolo Rossi - 6. 1786 La riforma «criminale» di Pietro Leopoldo di Giuseppe Ricuperati - 7. 1864 L’Italia a Firenze di Raffaele Romanelli - 8. 1908 Firenze capitale delle avanguardie di Emilio Gentile - 9. 1958 Don Milani nella Firenze di La Pira di Alberto Melloni - Gli autori
In breve
Dai racconti sulla nascita di Milano al suo divenire una delle capitali dell’impero romano; dalla fine dell’indipendenza del ducato milanese - sotto il dominio prima spagnolo, poi austriaco e francese - alla vivacità della cultura milanese testimoniata da “Il Caffè”, il più prestigioso periodico dell’Illuminismo italiano, e all’incoronazione di Napoleone Bonaparte nel Duomo; dalle Cinque Giornate del marzo 1848, anno di rivolte e di speranze, fino al 25 aprile 1945, la Liberazione, con Milano che insorge contro il nazifascismo, memore di sé e della sua storia.
Indice
Nota dell’editore - 1. I miti di fondazione di Eva Cantarella - 2. 7 dicembre 374 Ambrogio vescovo di Milano di Franco Cardini - 3. 29 maggio 1176 Barbarossa sconfitto a Legnano di Alessandro Barbero - 4. 9 febbraio 1498: Il «Cenacolo» svelato di Pietro C. Marani - 5. 1° novembre 1535-19 dicembre 1548: Dagli Sforza agli Asburgo di Spagna di Giuseppe Galasso - 6. 1° giugno 1764: La nascita del «Caffè» di Marco Meriggi - 7. 26 maggio 1805: Bonaparte incoronato in Duomo di Antonino De Francesco - 8. 18-22 marzo 1848: Le Cinque Giornate di Ernesto Galli della Loggia - 9. 28 aprile 1906: L’Esposizione internazionale di Giuseppe Berta - 10. 25 aprile 1945: La Liberazione di Sergio Luzzatto - Gli autori
Fascismo e nazismo furono regimi profondamente diversi e incompatibili oppure semplicemente due facce di un fenomeno politico che si estese a macchia d'olio nell'Europa fra le due guerre mondiali? A questa domanda fondamentale risponde il "Dizionario dei fascismi", un testo che dà un quadro comparativo generale dei regimi e dei partiti che si ispirarono al fascismo di Mussolini e al nazismo di Hitler. Questa seconda edizione è stata ampliata con 27 nuovi lemmi, una bibliografia aggiornata e un nuovo indice ragionato, per ripercorrere la storia dei fascismi in Eupopa dalla Grande guerra a oggi.