
Rivoluzione e Contro-Rivoluzione è la magistrale esposizione in forma di tesi del pensiero cattolico contro-rivoluzionario del secolo XX. L’opera ruota attorno a un giudizio storico: fra altre, è esistita una civiltà cristiana occidentale, animata dalla Chiesa Cattolica, frutto dell’inculturazione della fede appunto in Occidente. Di tale Cristianità è in via di realizzazione il processo di distruzione, la Rivoluzione, una dinamica storica in quattro fasi: la prima religiosa, la Riforma protestante, preceduta e accompagnata da una rivoluzione culturale, rappresentata dall’Umanesimo e dal Rinascimento; la seconda politica, la Rivoluzione Francese; la terza sociale, la Rivoluzione comunista; e, infine, la quarta, la Rivoluzione Culturale, iniziata con il Sessantotto francese. Alla descrizione essenziale del processo rivoluzionario l’Autore, Plinio Corrêa de Oliveira (1908-1995), fa seguire l’esposizione di quello contro-rivoluzionario, capace di opporvisi, inteso a una radicale inversione di rotta, a una sostanziale rifondazione. Profondità di pensiero, semplicità di esposizione ed efficacia dei metodi suggeriti fanno di Rivoluzione e Contro-Rivoluzione un indispensabile catechismo e un manuale per quanti intendono operare anzitutto «pro libertate», quindi «et exaltatione Sanctae Matris Ecclesiae», nella prospettiva non solo di una restaurazione ma, insieme e soprattutto, della promozione, dell’instaurazione di una cultura cattolica e, dunque, di una Cristianità Nuova. A incremento della sua comprensione e della sua fruibilità il testo è ampiamente integrato con appendici costituite da documenti dell’Autore – a stampa, inediti e trascritti da registrazioni – precedenti e seguenti la sua pubblicazione mezzo secolo fa, nel 1959; da tutte le introduzioni da lui stesso scritte per le diverse edizioni straniere, ricche di suggerimenti, diretti e indiretti, alla sua inculturazione in diversi contesti; e, a qualificazione dell’intentio profonda dell’Autore e dei suoi tour d’ésprit e animus, dall’Autoritratto filosofico e dal Testamento. Vengono infine proposte testimonianze della ricezione: le presentazioni dell’opera nelle diverse edizioni e un’antologia della critica.
Plinio Corrêa de Oliveira, pensatore, conferenziere, giornalista e uomo d’azione brasiliano, è autore di studi di carattere sociologico e storico, sempre sollecitati da situazioni della vita della Chiesa e del mondo cattolico. Nel 1960 fonda la Sociedade Brasileira de Defesa da Tradição, Família e Propriedade, la TFP brasiliana, quindi associazioni simili, ispirate al suo pensiero, nascono in tutti i continenti. I suoi scritti, sia volumi che articoli – fra le sue opere vanno ricordate almeno la prima, Em Defesa da Ação Católica, del 1943, e l’ultima, Nobiltà ed élites tradizionali analoghe nelle allocuzioni di Pio XII al Patriziato e alla Nobiltà romana, del 1993 –, sono stati tradotti nelle più diverse lingue, compreso il vietnamita e il giapponese, talora raggiungendo
tirature da best seller. Muore il 3 ottobre 1995. Sulla sua tomba dispone sia scritta un’unica epigrafe: «Plinio Corrêa de Oliveira, vir totus catholicus et apostolicus, plene romanus», «Plinio Corrêa de Oliveira, uomo totalmente cattolico e apostolico, integralmente romano ».
Chi erano e cosa pensavano realmente i 'signori della guerra' del Terzo Reich, gli uomini che il Fuhrer pose alla guida di una delle più potenti macchine da guerra della storia? Mai, forse, un esercito poté contare su generali così abili, preparati, capaci di inventare nuove strategie nel corso della stessa battaglia, protrarre fino all'estremo, grazie alle loro sole capacità, la guerra anche quando questa era irrimediabilmente perduta. Ma come poterono cedere alla follia di Hitler, come poterono accettare direttive che portavano le loro truppe alla distruzione?
Alla fine del maggio 1945 12.000 soldati sloveni vennero posti a bordo di treni dell'Esercito britannico e trasportati in Austria. Essi pensavano fosse il tragitto che li avrebbe condotti in Italia, e quindi verso la salvezza. La vera destinazione fu però la Slovenia, con la tortura prima e la morte poi. Questo libro, basato sulle testimonianze dei sopravvissuti, racconta la storia sconosciuta dei Domobranci, membri cattolici e anticomunisti della compagine dei collaborazionisti dei tedeschi e degli italiani che venne sterminata e dispersa in una diaspora tra le più crude nell'ambito del dopoguerra.
La Seconda guerra mondiale fu sicuramente un evento talmente traumatico che nel tempo breve di pochi anni lasciò segni profondi e provocò mutamenti repentini nella quotidianità, nella socialità, nell'immaginario, nelle mentalità e nelle culture di nazioni intere. Singoli individui e gruppi (famiglia, comunità di paese o di quartiere, generazioni diverse, gruppo professionale, classe sociale) dovettero, infatti, necessariamente e continuamente elaborare nuove strategie di sopravvivenza materiali e psicologiche per "andare avanti", per reagire o adattarsi a una realtà totalmente "altra" rispetto a quella nota e per dare un senso a ciò che stavano vivendo. Alcune di queste strategie furono assai diffuse e, spesso, anche condivise da buona parte degli italiani, ad esempio quelle che ebbero nella corrispondenza postale un modo o un mezzo assai importante, a volte unico, per innescarsi e compiersi. E questo nonostante la censura postale fascista, anzi a volte anche grazie alla presenza della censura.
Se davvero l'Europa in formazione ha bisogno di un'anima, è necessario che qualcuno la generi e la infonda: e forse questi tentativi di analisi e di pubblicazione possono contribuire, insieme a iniziative simili di questo segno, a dare vita a un'Europa della speranza più che della memoria e della nostalgia.
Non seguire l'andazzo, andare controcorrente, contro tutto e tutti, pur sapendo di essere apparentemente perdenti: questo significava essere "di destra" e militare nel Movimento Sociale Italiano negli anni Settanta, come ricorda Luigi Cortesi in questo romanzo autobiografico che rivive per il lettore di oggi un'esperienza di vita risalente proprio a quegli anni. Traendo spunto dalla singolare candidatura a Consigliere comunale del protagonista della vicenda, Lamberto Cadéz, una di quelle voci fuori dal coro, l'autore racconta gli stati d'animo, le volontà e gli ideali degli appartenenti all'MSI, e compone un affresco d'insieme dell'Italia dell'epoca (cialtrona e conformista quanto quella odierna), insieme a un atto d'accusa contro uno Stato trasformatosi in regime e le sue più importanti espressioni ed emanazioni (i partiti, i sindacati, la magistratura, la scuola).