
Lo storico Robert Conquest ha definito il XX secolo quello delle "idee assassine": mai, come in quegli anni vicini e al tempo stesso apparentemente remoti, nel nome di ideologie totalitarie furono sterminate milioni di persone. Fascismo, comunismo e nazismo cercarono (ognuno a suo modo) di creare un "uomo nuovo", un uomo che cancellasse e odiasse ogni eredità culturale del passato per costruire un mondo radicalmente diverso e che fosse riservato ai ceti più retrivi e conservatori (fascismo), ai proletari di tutto il mondo (comunismo), agli eletti della Razza Superiore (nazismo). Enzo Biagi, in questo libro, fa parlare i protagonisti di quella lunga e assurda follia.
Il secolo appena trascorso è stato definito in molti modi: "breve", delle "idee assassine", dell'era atomica, degli "ismi", della nascita del villaggio globale. Enzo Biagi ha riversato in questo dizionario (che spazia da Thomas Mann a Marlene Dietrich, dall'Aids alla mafia, da Mike Bongiorno a Fausto Coppi) le esperienze di cui è stato spettatore, facendo parlare i fatti e i protagonisti. Storie di vite generose e infami, di giganti della storia e di semplici comparse che, però hanno anch'esse il diritto di dire la loro; storie di ideologie che hanno travolto il destino di milioni di persone; storie di esseri eccezionali che hanno votato la loro vita al bene dell'umanità.
Gli anni terribili del secondo conflitto mondiale visti dalla redazione di un giornale, nei ricordi del noto giornalista e scrittore. La retorica del regime e le storie disperate ma anche allegre della povera gente, le bombe, la fame, gli amori brevi e i rimpianti quasi ossessivi. Il racconto di una generazione che ha vissuto con passione gli anni della guerra.
La Repubblica turca si costituisce dopo la prima guerra mondiale e la dissoluzione dell'Impero ottomano. Dopo la seconda guerra mondiale, con la guerra fredda e la contrapposizione Est-Ovest, la Turchia diviene elemento fondamentale nel sistema della sicurezza della NATO sia nei confronti dell'Asia sovietica che nei confronti dell'instabilità politica del Medio Oriente. Con la fine del sistema bipolare si apre per il Paese una nuova fase politica per l'ingresso nell'Unione Europea che provoca però alcune tensioni interne collegate al cosiddetto fondamentalismo islamico e impone alcune scelte, come la soluzione del problema curdo e la tutela dei diritti umani. L'ingresso della Turchia nell'UE è previsto per il 2002.
Non c’è tregua per l’Austria, dal tradimento di Heinrich von Habsbach che la priva del suo reggitore, ultimo erede della potente famiglia Babenberger, nel 1246, fino al terribile secondo assedio turco di Vienna nel 1683. È tutto un succedersi di scontri e di guerre, che coinvolgono profondamente la comunità alpina di Wiesenberg. È come un’unica tempesta, provocata dalle ambizioni dei reggitori, dalle eresie e dalle aggressioni esterne, che costringono i pacifici abitanti a trasformarsi in guerrieri o in esuli, talvolta sbalestrati fino alla Germania settentrionale, dove un ramo della famiglia Adler partecipa alle alterne vicende dell’Hansa germanica. Ecco l’altro tema chiave della trilogia: l’esilio, le vicende che costringono le famiglie a dividersi e a trapiantare rami altrove. Cuore delle famiglie, anche e soprattutto nell’infuriare della tempesta, restano sempre le nonne, motivo conduttore della narrazione. Dopo le dure prove delle guerre hussite, del primo assedio turco di Vienna del 1529, della spaventosa guerra dei Trent’Anni, il periodo termina con le eroiche gesta per salvare l’Europa dalla marea islamica durante il secondo assedio di Vienna.
La Rivoluzione francese è stata il trionfo della democrazia e dell'uguaglianza, il Risorgimento ha portato la civiltà in Italia, Garibaldi e Napoleone erano buoni, mentre i Borboni erano cattivi e come loro il papa perché non volevano cedere il Sud ai piemontesi. Queste e altre menzogne sono raccontate e insegnate a scuola ai nostri figli, presentando i cattivi come buoni e i veri buoni come cattivi. Rivolgendosi al loro nipotino, i due autori di questo libro, con spirito critico, spiegano come si sono svolti veramente i fatti. Età di lettura: da 10 anni.
Nel corso di centocinquant'anni l'Irlanda ha conosciuto la più devastante carestia dei tempi moderni, è divenuta l'economia industriale d'Europa in più rapida crescita, è passata dalla sussistenza alla globalizzazione avanzata. Insulare ma cosmopolita, monarchica e repubblicana, culla del moderno terrorismo eppure modello di democrazia parlamentare, con la sua cultura popolare, la sua musica e la sua antica lingua, l'Irlanda per gli italiani è ancora poco conosciuta. Questo libro offre un'introduzione aggiornata e critica ai temi e problemi che hanno segnato lo sviluppo di questa nazione nell'epoca contemporanea.
Nel corso del Cinquecento, accanto alla Riforma magisteriale di Lutero, Zwingli, Calvino, si è sviluppato il fenomeno complesso e meno noto cosiddetto della Riforma radicale. Solo in pochi casi essa ha portato alla nascita di istituzioni, tradizioni di pensiero, comunità organizzate (tra queste i mennoniti e gli unitariani, oggi presenti soprattutto negli Stati Uniti e in Canada, ultimi eredi degli anabattisti e dei sociniani). Più spesso quelle idee non conformiste hanno seguito itinerari sotterranei: la diffusione di un libro, la predicazione di singoli personaggi, i flussi migratori in altri paesi. Quando si sono create comunità di fedeli, questi sono stati perseguitati e costretti alla dissimulazione. Lo spiritualismo, l'anabattismo e inizialmente anche l'antitrinitarismo non si sono fissati in nessuna ortodossia, ma hanno partecipato intensamente al dibattito religioso e culturale, difendendo spesso valori che hanno contribuito in maniera decisiva alla nascita del mondo moderno: il razionalismo, la rispettabilità dell'ateismo, la dignità dell'uomo al di fuori del suo credo. Il volume ricostruisce la storia e i protagonisti di questi movimenti, evidenzia principalmente il loro fondamentale contributo alla rottura e al superamento dei paradigmi culturali tradizionali e offre un'ampia introduzione storica e storiografica al problema, articolata in cinque capitoli relativi alle principali tematiche della Riforma radicale.
I beni comunali, vale a dire le terre di uso collettivo, hanno storicamente costituito un elemento decisivo nella vita delle comunità rurali del Friuli. Questo patrimonio fondiario, rappresentato da boschi, prati stabili, pascoli e paludi, ha consentito un vitale supplemento di risorse per le masse diseredate delle campagne fino alla prima metà del XIX secolo, ed è stato, assieme alla chiesa locale, un potente fattore di radicamento e di identificazione territoriale che ha regolato le relazioni intra-comunitarie e quelle di vicinato e ha garantito la sopravvivenza e la conservazione del modello socio-economico che si era consolidato nel tempo. Il volume riporta la trascrizione dei "Privilegi', ovvero degli atti di concessione dei beni comunali in epoca veneta alle ville e ai borghi compresi entro il territorio di Udine e dei comuni ad esso circostanti, offrendo molteplici informazioni e indizi sulla vita quotidiana delle antiche comunità rurali.
ll vastissimo patrimonio dei beni comunali, cioè le terre di uso collettivo, è stato fino all'Ottocento un istituto decisivo per le diseredate masse rurali del Friuli, poiché ha rappresentato per esse un vitale supplemento di risorse e, insieme alla chiesa locale, un potente fattore di radicamento identitario e territoriale e di regolazione dei rapporti vicinali. Facendo seguito alla pubblicazione del 2004 (dedicata all''area metropolitana udinese') e a quella del 2010 (riguardante un territorio compreso tra Mortegliano, Codroipo, Dignano e Mereto di Tomba), questo volume propone la traduzione a stampa dei privilegi con cui Venezia concedeva in uso "per grazia" le terre pubbliche alle comunità rustiche comprese negli attuali comuni di Rive d'Arcano, San Daniele, Ragogna, Majano, Osoppo, Gemona, Venzone, Artegna, Buia, Treppo Grande, Tricesimo, Colloredo di Monte Albano, Moruzzo e Fagagna. Un articolato inquadramento al complesso tema dei beni comunali in Friuli è propedeutico alla lettura ragionata degli atti trascritti, che apre ad uno stimolante spaccato sulla vita quotidiana della società rurale premoderna.
Si raccolgono qui i risultati della seconda fase del progetto di ricerca di interesse nazionale dedicato alla costruzione dell'atlante storico dell'istruzione negli stati italiani dall'età delle riforme fino alle soglie dell'unità nazionale, che sono stati presentati al convegno "Per un atlante storico dell'istruzione maschile e femminile in Italia tra '700 e '8002 (Perugia, 28-31 maggio 2008), e si compie così un ulteriore passo nell'avanzamento dei lavori. Al volume dei saggi è allegato il tomo della cartografia, che raccoglie ottantuno nuove carte storiche, che si affiancano alle precedenti quarantasette, e che forniscono così i primi elementi iconografici omogenei di comparazione tra le diverse realtà politiche studiate.