
Definito "il libro più goethiano sull'arte di curare un giardino", "Il giardiniere appassionato" è il "livre de chevet" per ogni giardiniere appassionato, quello che accoglie l'idea di giardino in tutta la sua immensità e in tutta la sua leggerezza, sprofondando al tempo stesso nei minimi dettagli.
Otto storie esemplari di maltrattamento del nostro paese, ognuna con una sua qualità drammatica. Per l'intensità dell'abuso, per le questioni politiche che sollevano, per i conflitti che provocano. Francesco Erbani lavora nella redazione culturale di "Repubblica". Per la casa editrice Laterza ha pubblicato "Uno strano italiano. Antonio Iannello e lo scempio dell'ambiente" e il saggio "La vita culturale" comparso in "Roma del Duemila (a cura di L. De Rosa, 2000). Nel 2003 ha vinto il Premio di Giornalismo civile.
Facendo riferimento a questo libro, Stephen Jay Gould ha scritto: "Gli uomini dell'età di Hooke avevano un passato di seimila anni, quelli dell'età di Kant erano consapevoli di un passato di milioni di anni. Poiché durante quei decenni cruciali la geologia non esistette come una disciplina separata e riconosciuta, non possiamo attribuire questo evento cardine della storia intellettuale ad un esame delle rocce per opera di una confraternita di scienziati della Terra. Paolo Rossi ha dimostrato in modo convincente che la scoperta del tempo profondo combinò le percezioni di quelli che noi oggi chiamiamo teologi, archeologi, storici e linguisti, oltre che dei geologi".
In questo volume, Poggio non ha temuto di mettere sullo stesso piano temi quali l'ecologia e la giustizia sociale, lo sviluppo industriale e quello agricolo. Partendo dagli elementi fondamentali, come acqua, terra, aria, energia, si può tentare di comprendere che l'ambiente non è un residuo o un'aggiunta, ma è condizione imprescindibile per l'esistenza ragionevole degli individui e della società. Il modo con cui è stato realizzato lo sviluppo ha comportato però una colonizzazione mentale: si tende a rendere naturale ciò che è artificiale (rapporti economici, sviluppo capitalistico, consumismo) e artificiale la natura stessa (aria, acqua) che non è più bene pubblico, ma privatizzato.
Qual è la natura del tempo? È ciclico o lineare? È un contenitore o una successione di contenuti? Perché scorre sempre nella stessa direzione? E che cosa vuol dire che scorre? Potrebbe esistere indipendentemente dalla memoria? Come so di essere quello di ieri? Qual è il rapporto fra il tempo e la consapevolezza del suo scorrere? A ritrovare le tracce di un'esperienza complessa e ricca di significati ci guidano tre modi di vedere il tempo, quello della fisica, della biologia e della psicologia. Tre prospettive o situazioni esistenziali diverse e complementari, ognuna delle quali offre spunti per la comprensione delle altre due.
Il testo nasce da una serie di conferenze, tenute all'università di Harward, che avevavo come principale obiettivo quello di promuovere una riflessione critica che confrontasse i diversi approcci delle scienze della vita e delle scienze umane e sociali intorno al cervello dell'uomo e alla sua funzione. Un progetto complesso che mette in rapporto l'organizzazione anatomica e gli stati di attività del nostro cervello con quelle funzioni cognitive per eccellenza che sono l'acquisizione della conoscenza e la verifica della sua verità, per cui la capacità di dire il vero è una tratto distintivo della specie umana. Un progetto le cui radici risalgono a Cartesio e, più indietro nel tempo, alla filosofia dell'Antica Grecia.
La Luna ruota su se stessa in perfetta risonanza con il procedere della sua orbita attorno alla Terra. Nelle foreste della Malesia, migliaia di lucciole si accendono e si spengono all'unisono. Nel nostro cervello, milioni di neuroni si attivano insieme per regolare il nostro respiro. Un raggio laser è prodotto da onde elettromagnetiche che si propagano tutte nella stessa direzione, oscillando in perfetta sincronia. Sono solo alcuni degli esempi di sincronie "spontanee", "naturali", che fanno pensare che l'universo sia mosso da una travolgente aspirazione all'ordine. In questo libro l'autore racconta la nascita di una nuova scienza, capace di dare una spiegazione generale di questi fenomeni.
In questo libro Dodman racconta storie di cani e di gatti affetti da problemi comportamentali (come ansia di separazione, gelosie e tendenze al dominio) e dei loro angosciati padroni. Quattordici storie vere dalle quali emerge come, molto spesso, i problemi degli animali domestici sono strettamente legati al tipo di attenzione cui sono sottoposti da parte dei loro proprietari. Le cure proposte prevedono sia consigli per un più giusto ed equilibrato comportamento da parte dei padroni sia supporti psicofarmacologici per gli animali.
"Una delle cose più importanti (e più difficili) nella comunicazione è quella di 'accendere i cervelli'. Cioè far sì che per il destinatario il messaggio sia non soltanto chiaro ma anche interessante, attraente. Il libro di Andrea Frova ha proprio questo merito. Non soltanto è scritto in modo chiaro, ma riesce ad 'accendere' il cervello del lettore parlando di fisica, chimica, matematica, biologia, attraverso i fatti della vita quotidiana. Noi siamo molto interessati ai fatti della vita quotidiana e osservarli attraverso l'occhio dello scienziato ci permette di sollevare tanti 'coperchi' e capire meglio cosa c'è sotto" (dalla presentazione di Piero Angela). Pubblicato nel 1995 nei Bur Supersaggi, il volume è ora proposto in una nuova edizione.
Claire Bessant, esperta di comportamento felino, offre in questo libro un'analisi di tutto ciò che rende un gatto quello che veramente è: come vive in natura, come comunica con gli altri animali, come caccia, come si nutre, come alleva i propri piccoli. Inoltre l'autrice ci ricorda anche che nessun gatto ha bisogno soltanto di cibo e riparo. Se infatti siamo responsabili della sua salute fisica, lo siamo anche del suo benessere psicologico: dobbiamo farlo sentire protetto e allo stesso tempo libero; dobbiamo curarlo, quando è malato o stressato, giocare con lui e fargli compagnia quando si sente solo.
Seveso, Bhopal, Marghera, le ciminiere che intossicano l'aria e modificano il clima: l'imputata è l'industria. Eppure al summit della terra dell'agosto 2002 a Johannesburg è accaduto che l'industria fosse a fianco delle associazioni ecologiste, a chiedere più ambiente e più giustizia sociale. Ecologia ed economia sono state a lungo nemiche. Oggi devono arrivare a un compromesso ragionevole per entrambi e l'ecologia deve tener conto di orizzonti complesivi. Perché è in discussione il futuro della Terra e l'esistenza stessa dell'uomo. In questo saggio l'autore racconta i retroscena dei summit internazionali, le strategie delle grandi corporation, i programmi delle organizzazioni non governative.
Chi decide se si possono utilizzare gli embrioni congelati per la ricerca sulle cellule staminali? Come si fa a sapere se gli OGM sono più o meno pericolosi? Chi e come decide sul significato e l'estensione del principio di precauzione? Chi governa la scienza, o meglio: la scienza è un'impresa che si può e si deve governare? Il volume raccoglie il parere di un gruppo di esperti di livello internazionale.