
La zebra è bianca a strisce nere o nera a strisce bianche? Come mai non ci sono animali con le ruote? Perché le imperfezioni presenti negli organismi sono prova dell'evoluzione? Domande a volte bizzarre, aneddoti, mostri e meraviglie della natura sono altrettante occasioni di approfondite e brillanti indagini nel campo della paleontologia, della biologia, della storia naturale. Scienziato dalla curiosità insaziabile e scrittore di grande comunicativa, Stephen Jay Gould ha tenuto per anni una fortunata rubrica mensile sul "Natural History Magazine": "Quando i cavalli avevano le dita" raccoglie una parte dei saggi lì pubblicati. Gli spunti e i percorsi sono molteplici e possono apparire eterogenei - stranezze biologiche che si spiegano soltanto in rapporto al passato filogenetico delle specie, concezioni continuiste e discontinuiste dell'evoluzione, la frode di Piltdown, scienza e politica, l'estinzione delle specie ecc. - ma in realtà gli argomenti trattati si organizzano attorno al tema portante del libro, la costruzione di un'immagine storica della natura, contribuendo con la loro varietà a suggerire la complessità e il fascino delle problematiche connesse all'evoluzionismo.
Lo spettro degli argomenti trattati da Gould è assai vario, ma ruota attorno al tema centrale della teoria dell'evoluzione e della storia naturale. L'evoluzionismo permette di individuare l'operare dell'evoluzione anche in argomenti molto poco tradizionali, come l'evoluzione della tastiera della macchina per scrivere, e nelle stranezze e negli "errori" della natura, come l'esistenza di capezzoli nel maschio dell'essere umano o il gigantesco uovo di kiwi, considerati fenomeni istruttivi proprio perché spiegano meglio della "perfezione" naturale il funzionamento e il carattere storico dei meccanismi evolutivi.
Fare giardinaggio senza irrigare: il sogno di tutti i giardinieri coscienti della necessità di preservare le risorse naturali e desiderosi di creare un giardino concepito in armonia con l'ambiente. Questo sogno si può realizzare: in effetti l'aridità, si tratti di un fattore abituale, come nei paesi del Mediterraneo, o di un fattore nuovo dovuto al riscaldamento climatico, può diventare un asso in mano al giardiniere. Essa permette di utilizzare piante spesso poco conosciute, ma ricche di una straordinaria diversità di foglie, fiori, forme e profumi. Ma come è possibile creare questo tipo di giardino? Quali piante occorre scegliere, e come fanno a sopravvivere all'aridità? Quali sono le tecniche da adoperare per la preparazione del terreno, la piantagione e il mantenimento? A tutte queste domande il libro da risposte precise e concrete, basate su una ventennale esperienza di lavoro quotidiano con le piante per un giardino in ambiente arido.
Il tema Ogm sta tornando prepotentemente di attualità, ora che è decaduta la moratoria imposta dall'Unione europea sulla coltivazione di piante geneticamente modificate e che ci si appresta a riesaminare la relativa normativa. Riassunta nelle sue linee essenziali la questione si pone nei seguenti termini: a distanza di circa undici anni dalla introduzione delle colture commerciali geneticamente modificate, attualmente solo quattro piante Ogm hanno conquistato posizioni di mercato significative (mais, cotone, colza, soia). La maggior parte degli altri nuovi costrutti hanno presentato gravi inconvenienti o sono rimasti allo stadio di progetti, a riprova della complessità intrinseca all'impresa affrontata. Dubbi crescenti sono venuti emergendo circa i vantaggi che gli Ogm offrirebbero in termini economici o agronomici. La posta in gioco è alta ed è necessario riportare il confronto a un livello di verifica scientifica che non lasci spazio ad ambiguità o ad alibi di sorta. Giaculatorie indignate o speculazioni interessate non sono ricevibili. E le accuse di scarsa scientificità che spesso i supporters del transgenico amano rivolgere con disprezzo ai loro interlocutori vanno rispedite al mittente. Facendo ripartire il confronto su un piano di parità, di reciproca attenzione e rispetto. Rinunciando a pregiudizi o preconcetti ideologici.
La scoperta del fossile che ha cambiato la storia dell’evoluzione.
Un’entusiasmante avventura scientifica che cambierà per sempre le vostre idee su cosa significa essere umano.
- Oliver Sacks
Se volete capire l’evoluzione dell’uomo e degli altri animali, leggete quest’ottimo saggio. E se siete creazionisti, leggetelo comunque e poi pentitevi.
- Financial Times
Noi umani siamo abitanti della terraferma o creature degli abissi?
Tutti e due e non solo: discendiamo dalla scimmia ma anche dallo squalo, dalla medusa come dal pesce.
Ce lo rivelano gli scavi di Neil Shubin, il paleontologo marino che ha estratto dalle rocce Tiktaalik, il fossile di un pesce “con le mani”. Dotato di squame ma anche di collo e arti, è la prova non più vivente che, circa 375 milioni di anni fa, alcuni avventurosi abitanti delle acque abbandonarono la loro tranquilla esistenza, per avviare l’esplorazione di un nuovo modo di respirare, muoversi e mangiare. A partire da questa sensazionale scoperta, che ha attirato l’attenzione degli esperti e dei media in tutto il mondo, Shubin ha deciso di indagare come e perché i resti di animali estinti spiegano chi siamo, in quale modo ci siamo evoluti e come funziona oggi il nostro corpo.
Avvalendosi di numerosi approcci di ricerca — dalla caccia al fossile all’anatomia comparata, dalla genetica dello sviluppo agli esperimenti sugli embrioni — l’autore ricostruisce la nostra stretta parentela con pesci, uccelli, rettili, giù giù fino alle meduse e ai batteri. Con ironia e passione, Neil Shubin mostra quanto le nostre mani somiglino a pinne, i nostri denti a piume e buona parte del nostro genoma a quello dei moscerini. Spiega che, in questo viaggio lungo 3,5 miliardi di anni, non tutto è andato per il verso giusto, perché molte disfunzioni che ci affliggono derivano dal nostro passato proteiforme: disturbi cardiaci, ernia, obesità e perfino il singhiozzo. Ma nonostante tutto, grazie a un raffinato processo di adattamento e perfezionamento, il pesce è diventato umano. O quasi.
Attraverso semplici consigli e colorati schemi grafici, il manuale risponde alle domande più frequenti: qual è la procedura ottimale per mettere un pannolino? Come posso programmare il mio bambino perché dorma tutta la notte? Ogni quanto devo portarlo dal pediatra per il tagliando? Con humour, autorità e competenza gli autori offrono centinaia di consigli utili a chi voglia apprendere le basi delle tecniche di controllo e gestione dei bambini da 0 a 12 mesi.
Un libro importante che celebra il ruolo di pacificazione tra i popoli che l'acqua tradizionalmente ha sempre assunto ed evidenzia la minaccia di conflitti che potrebbero derivare dalla sua privatizzazione.
Emozioni, idee, paure, desideri, spiritualità, e tanti altri aspetti della nostra vita che ci caratterizzano come esseri umani dipendono dalle complesse operazioni del nostro cervello. Quando ci interroghiamo su noi stessi, sono molte le domande che sorgono: l'anima non è altro che il risultato di reazioni chimiche ed elettriche? Un aspetto tanto importante della nostra esistenza come l'amore deriva semplicemente da certe connessioni neuronali? È possibile manipolare il pensiero degli altri? Gli artisti hanno un cervello diverso da quello delle persone comuni? Ciò che ci dice il nostro inconscio è quello che siamo? Inganniamo le nostre percezioni? Abbiamo lo stesso cervello dei nostri antenati dell'età della pietra? La quantità di interrogativi che suscitano il cervello e il suo modo di funzionare è infinita. Scienziati, filosofi, artisti, tutti i grandi pensatori sono stati attratti da questo enigma nel corso della storia, ma il Ventesimo e il Ventunesimo secolo stanno finalmente offrendo le chiavi di accesso a quelli che sembravano misteri insondabili. Sollevando i dubbi che tutti noi ci poniamo, l'indagine condotta da Eduardo Punset ci introduce alle riflessioni degli studiosi più autorevoli in materia, permettendoci di esplorare i grandi segreti racchiusi nel cervello umano.
In tutti i paesi avanzati la scienza e la sua comunicazione giocano un ruolo chiave nell'indirizzare le scelte di interesse sociale. Spesso tuttavia gli orientamenti della ricerca scientifica sono legati a obiettivi e interessi che, più che con la scienza, hanno a che fare con i suoi usi economici e finanziari. Questa nuova dimensione dell'operato degli scienziati può allora influire sulla qualità dei risultati che concretamente essi riescono a ottenere nei laboratori di ricerca. In questo senso, il filo conduttore del libro è quello della problematizzazione del rapporto che si genera tra conoscenza ed etica o, se si preferisce, tra fatti e valori della scienza. Il ragionamento può concentrarsi su un piano di pura speculazione filosofica, ma può anche tradursi in riflessioni più concrete sul vincolo etico che si stabilisce tra decisione politica e dato scientifico, tra calcolo economico e bisogni reali. Negli anni recenti, il rischio che la comunicazione della scienza abbia risentito in modo significativo delle situazioni di conflitto di interessi in cui spesso si trovano a operare gli scienziati, ha ricevuto sempre più attenzione. Emerge con forza l'esigenza di comprendere se sussiste ancora la possibilità di una visione deontologica delle professioni scientifiche e tecnologiche - specie nel settore delle bioscienze - e di verificare i principi e i codici culturali ai quali fare appello nelle policy della scienza e dell'innovazione
Gli alberi sono gli esseri viventi più alti, più imponenti e più antichi al mondo. Ma la quercia non detiene nessuno di questi record. Quindi, che cosa ha di così speciale? A quanto pare niente, ma ciò che colpisce è che si può andare dal Massachusetts a Città del Messico e trovare ovunque lo stesso genere di albero, la quercia, che fa della non-specializzazione la sua specialità. Ecco una prospettiva affascinante e inattesa che William Bryant Logan coglie per raccontare come il tratto caratterizzante di quest'albero sia proprio la sua pertinacia, la sua adattabilità. Possente, maestosa e necessaria, ha favorito in modo vitale l'evoluzione economica, geografica e culturale dell'umanità; a partire dalle ghiande, alimento base dell'Homo sapìens, passando per le resistenti imbarcazioni delle prime armate che circumnavigarono il globo, fino agli attuali articoli d'arredamento, la quercia ha rappresentato, nel corso dei secoli, un'onnipresente ricchezza. Ed è con imperturbato entusiasmo che Logan descrive, in tono informale, le caratteristiche di questa risorsa naturale versatile e preziosa, offrendo al lettore un'esplorazione completa della sua storia.
"Cresco, dunque esisto". A parlare è una piccola pianta che vive sulla sua roccia nel sottobosco della foresta tropicale, adeguandosi da millenni alle difficoltà quotidiane. Mantiene buoni rapporti di vicinato, ignorando quelle relazioni di competizione che alcune piante intrattengono solo perché ricevono più luce e si sviluppano più rapidamente: "Poverette, il risultato è molto triste, poiché da questo vigore deriva la terribile monotonia dei vincenti. Si direbbe si credano animali o uomini". L'autore riflette sulla similitudine tra il comportamento delle piante e quello dell'uomo: attraverso la sua storia, una Sonerila illustra il delicato equilibrio del proprio ecosistema e delle interazioni tra le specie vegetali e animali. In questo modo illustra i gravi problemi che interessano la Terra, quali la crisi ambientale, lo sviluppo sostenibile, la globalizzazione, per spronare l'uomo a preservare la qualità e la quantità del patrimonio naturale. Il libro si conclude con un breve excursus sul ruolo dei giardini verticali nella storia, insieme a un'analisi sull'aspetto innovativo delle realizzazioni di Patrick Blanc.
Questa "Prima lezione" conduce per mano il lettore attraverso le tappe più significative dello sviluppo delle neuroscienze, che dagli anni Ottanta a oggi hanno compiuto enormi progressi nel campo della fisiologia del sistema nervoso e dei rapporti tra strutture cerebrali e funzioni mentali. Le neuroscienze studiano i neuroni (le unità che costituiscono il sistema nervoso) e le diverse strutture cerebrali: oggi non esistono più aree mute, come un tempo venivano definite quelle aree della corteccia di cui si ignorava !a funzione. Questo straordinario incremento di conoscenze ha aperto nuovi scenari alle discipline del settore: le scoperte prodotte dalla biologia molecolare, ad esempio, hanno consentito nuove strategie terapeutiche nel trattamento delle malattie degenerative o genetiche. Anche sul piano culturale le neuroscienze hanno esercitato un impatto sempre più profondo, imprimendo un forte impulso a nuovi campi di indagine al confine tra neurobiologia e psicologia, e perfino economia, ma soprattutto arricchendo la nostra conoscenza degli esseri umani.