
Nei primi due capitoli l'autrice parla della sua deportazione ad Auschwitz, un orrore indescrivibile narrato subito dopo il suo ritorno, all'età di 25 anni. Poi, tema del volume diventa un altro tipo di esperienza, quella psicoanalitica, sintetizzata così: dall'ascolto sospettoso all'ascolto rispettoso, da uno stare con il paziente sul chi va là a un ascoltarlo con rispetto, facendosi condurre alla scoperta di cosa vuol dire, per lui o per lei, essere quello che è. Il percorso scientifico si snoda toccando diversi argomenti: dal desiderio dell'analista alla telepatia, a come lavorava veramente Freud con i suoi pazienti. Una vivace intervista, che tocca i vari punti della vicenda umana e scientifica dell'autrice, chiude la raccolta.
A vent'anni dalla legge 180, che ha trasformato in Italia l'assistenza psichiatrica e la stessa psichiatria, il volume contribuisce a tracciare un bilancio e a indicare orientamenti futuri; nello stesso tempo, intende promuovere la dimensione del dialogo, ma anche lo studio, l'aggiornamento, la riflessione, come costitutivi della prassi psichiatrica.
Il volume presenta un percorso storico in cui i curatori organizzano e contestualizzano i contributi di alcune tra le figure di maggiore spicco nella storia della psicologia, individuati come materiale per una possibile fondazione di una teoria della personalità.
Questo libro presenta l'ottica psicoanalitica come una diversa possibilità di lettura critica di fronte a opere letterarie, artistiche e musicali. Vengono proposte modalità di lettura ispirate alla riflessione psicoanalitica sul problema dell'interpretazione dell'opera d'arte. Il libro nasce dalla convinzione che la psicoanalisi possa introdurre nella scuola una metodologia di lavoro nuova e più vicina agli stili affettivi, cognitivi e di apprendimento dei giovani: sentire, ascoltare, problematizzare, trovare non una ma più soluzioni.
Questo volume, insieme a "La schizofrenia", è uno dei più importanti classici della letteratura psichiatrica novecentesca. La polemica contro il naturalismo della psichiatria ufficiale implica un'accusa non solo verso il medico che oggettivizza il malato di mente, limitandosi a classificare i sintomi, ma anche verso chi si illude di fare della fenomenologia solo raccogliendo tracce e testimonianze di stati d'animo personali. Su quest'ultimo punto si coglie un dissenso di fondo con Karl Jaspers, al quale Minkowski attribuisce l'errore di identificare atteggiamento fenomenologico e psicopatologia soggettiva. Un'opera chiave sia sul piano del dibattito sui "metodi" della psichiatria, sia su quello filosofico, come dimostra l'introduzione storica di Enzo Paci.
L'espressione "comunità di massa" riflette una contraddizione prodotta nella condizione umana e nella vita sociale contemporanee da due istanze principali. La prima ricerca il senso di una relazione sociale più profonda, tale da avere valore in sé, al di là del semplice interesse personale ed egoistico. La seconda riflette invece la chiusura in un privato che non è vera privacy, perché investito da modi comportamentali uniformizzati e da rappresentazioni di sé e delle cose prefabbricate da una dimensione sociale massificata. Questa analisi delle tematiche derivanti dall'utilizzo di tale espressione è condotta nell'ambito di un'indagine di alcuni nodi fondamentali della riflessione psicologica, filosofica ed etica.
La Developmental Psychopathology costituisce una nuova area disciplinare che permette di coniugare i risultati di studi e ricerche provenienti dalla conoscenza dei processi di sviluppo normale con i risultati dell'indagine clinica e psicopatologica, fornendo stimoli di grande rilievo, in ambito sperimentale e operativo. E' all'interno di tale matrice teorica che si colloca questo volume, finalizzato a fare il punto sulle più recenti conoscenze teoriche e di ricerca e ad offrire un quadro aggiornato e criticamente discusso dei principali modelli psicopatologici e dei più recenti inquadramenti diagnostici che possono aiutare nella comprensione e nell'individuazione precoce delle forme di disagio che più frequentemente si riscontrano nella psicopatologia dei bambini e degli adolescenti di oggi. Un quadro che, pur privilegiando un'ottica psicodinamica, approfondisce ogni argomento, rendendo conto della complessità delle relazioni tra la sfera biologica, psicologica e sociale nell'evoluzione normale e patologica dello sviluppo individuale.