
Come diventiamo quello che siamo? In che modo i geni e l'esperienza plasmano ciò che portiamo nel mondo? Veniamo al mondo con potenzialità immense. Davanti a noi si aprono percorsi di sviluppo apparentemente infiniti. Molto presto, però, questa infinità viene meno e cominciamo a esibire i tratti unici dovuti al nostro patrimonio genetico e culturale. In che modo le esperienze plasmano ciò che portiamo nel mondo? Jerome Kagan esplora il rapporto fra biologia e ambiente passando in rassegna i progressi più significativi degli ultimi trent'anni nel campo della psicologia dello sviluppo. Lungo il cammino si interroga, fra l'altro, sull'odierna infatuazione per le neuroscienze, sui fondamenti delle teorie dell'attaccamento genitoriale, sulla diffusa tendenza a patologizzare il comportamento dei giovani. Questo libro è il risultato delle ricerche compiute nell'arco di un'intera vita da uno studioso deciso a scoprire come si diventa ciò che si è. L'opera si rivelerà una guida sia per i giovani genitori desiderosi di comprendere quale influenza possano avere i loro geni e il mondo sul proprio bambino, sia per l'educatore motivato a costruire relazioni proficue con i propri allievi, sia, più semplicemente, per chiunque voglia addentrarsi in questa affascinante tematica.
Vi ricordate il disastro dei mutui spazzatura? O la malattia della mucca pazza? Molti di noi sono stati rovinati dal crollo dei propri fondi d'investimento o hanno provato terrore a divorare una bella bistecca sugosa. In quest'epoca di supercomputer e di sovrabbondanza di dati, amiamo pensare che la nostra capacità di prevedere il futuro con esattezza sia la migliore di tutti i tempi. Ma è solo illusione e pregiudizio. Gerd Gigerenzer, che in materia di rischio la sa lunga, ci fa vedere che disporre di più informazioni non porta sempre a prendere le giuste decisioni. Spesso i risultati migliori si ottengono quando teniamo conto di minori conoscenze e seguiamo l'istinto. Usando regole semplicissime ognuno di noi, senza consultare l'esperto, il supercomputer o la palla di cristallo, riesce a prendere decisioni sensate in materia di salute, finanza e altre questioni vitali. Il che riabilita la troppo calunniata "intuizione".
Il testo analizza lo stato attuale delle conoscenze sulla doppia diagnosi: la presenza nello stesso soggetto di un comportamento tossicomanico (spesso con abuso di più sostanze) e di una sintomatologia psichiatrica. Oggi più di ieri, i fenomeni di dipendenza chiamano in causa l'intera complessità psichica della persona, di cui sono solo una parte i differenti sottosistemi di sofferenza, strutturati o meno in una precisa forma psicopatologica. Come già la prima edizione, anche questa offre una visione complessiva di tutte le dipendenze, basata su circuiti che si sviluppano su piani interrelati e si articolano con il contesto familiare e sociale. L'autore presenta un'ipotesi sistemica delle relazioni di dipendenza, delineando la struttura che connette cognizioni, emozioni, relazioni e scelte che sostengono la catena tossicomanica. Alla luce delle novità emerse negli ultimi anni, si evidenzia la diffusione di nuovi oggetti di dipendenza. Vecchi consumi, come quello di alcol, riprendono vigore, mentre aumenta sempre più la dipendenza dal gioco d'azzardo. Inoltre, è stato pubblicato il nuovo DSM-5, che apporta cambiamenti che influenzeranno il pensiero e la prassi clinica di tutti i professionisti della salute mentale. Proprio tenendo conto di tali novità, il testo illustra le strategie interpretative più utili per curare vecchie e nuove dipendenze.
Instabilità economica, mobilità lavorativa, cambiamenti sociodemografici, incidenza di malattie sono alcune delle cause che determinano l'allontanamento di un numero sempre maggiore di persone dal mondo del lavoro e, a volte, il loro rientro in differenti contesti professionali, con cambiamenti di ruolo e di identità lavorativa. Promuovere una nuova occupabilità diventa un obiettivo comune del mondo politico, istituzionale, sanitario e sindacale, per il cui raggiungimento il volume offre una base di conoscenze in una prospettiva psicologica e sociale. Vengono esaminate le problematiche connesse al reinserimento lavorativo in seguito a malattia, maternità, riorganizzazioni aziendali, cassa integrazione, riabilitazione da dipendenze e detenzione carceraria, al fine di offrire elementi di riflessione sui nessi tra rientro al lavoro e benessere individuale, in termini di autostima, identità e assunzione di nuove responsabilità e competenze. Il volume si rivolge a psicologi, terapeuti, ricercatori, medici, professionisti delle risorse umane e della riabilitazione e a quanti progettano interventi finalizzati alla riduzione della disabilità lavorativa e alla ripresa di un'attività produttiva soddisfacente.
L'aggiornamento del volume, vent'anni dopo la prima edizione, ha consentito di approfondire alcune teorizzazioni e procedure sorte in seno alla terapia familiare, alla teoria dell'attaccamento e ali'infant research. I mutamenti che hanno coinvolto i consumatori di droghe, relativi alla qualità delle sostanze usate e alla loro diffusione capillare, hanno comportato una sovrapposizione di problemi non più circoscritti ai servizi per le tossicodipendenze, ma estesi ai consultori per adolescenti, ai servizi sociali, alle scuole e naturalmente ai terapeuti privati, cui le famiglie si rivolgono per la presa in carico dei figli tossicodipendenti. Un fenomeno che rende imprescindibile la collaborazione fra istituzioni, servizi e famiglie.
Basato sulla quinta e ultima edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5®), questo libro fornisce preziose informazioni su tutto ciò che riguarda la malattia mentale e la cura della malattia stessa.
Il lettore avrà la possibilità di riconoscere i sintomi psichiatrici, di capire quando è il momento di chiedere aiuto e di ottenere le cure adeguate.
Tra i diversi disturbi illustrati vi sono la depressione, la schizofrenia, l’autismo, il disturbo post-traumatico da stress e il disturbo bipolare. Il volume offre anche un glossario, suggerimenti per affrontare il disagio e una lista di risorse utili per il trattamento.
Alla base delle riflessioni di Mark Solms è la necessità di guardare al mondo nella duplice prospettiva della psicoanalisi e delle neuroscienze, allo scopo di superare il divario fra mente e cervello e generare nuove ipotesi scientifiche sulla linea di confine tra le due discipline.
Fondamentale è l’impegno di Solms per il riconoscimento della neuropsicoanalisi come spazio clinico, teso sia ad aprire nuovi campi di trattamento psicoanalitico, come la psicoterapia psicoanalitica di pazienti con lesioni cerebrali, sia ad approfondire i complessi rapporti insiti nei trattamenti psicoterapeutici e psicofarmacologici.
Sulla fiaba si ormai scritto molto, e su piani e livelli molto diversi; nessun saggio però aveva finora messo a fuoco con sufficiente precisione e profondità il nesso che lega cinque sue fondamentali dimensioni: educativa, psicologica, antropologica, formale e narrativa e quella presente nel suo contenuto, il quale spesso è misteriosamente cannibalico-predatorio. In questo suo saggio Lusetti esplora il nesso fra questi cinque elementi: in particolare ci mostra come la fiaba, più che uno strumento genericamente "educativo", sia un mezzo specifico per tentare di padroneggiare quell'aggressività predatoria, e spesso cannibalica, che permea da sempre le relazioni umane, e nella fattispecie quelle genitori-figli.
Il metodo Feuerstein è una strategia per lo sviluppo delle strutture cognitive apprezzata e ampiamente utilizzata a livello internazionale. In questo libro il celebre psicologo presenta, nella prima traduzione italiana, i fondamenti teorici e le applicazioni pratiche di questo metodo. Il programma ha due obiettivi fondamentali: arricchire il repertorio dell'individuo di strategie cognitive che portano a un apprendimento e a un problem solving più efficace, e sviluppare strategie in individui con ritardo mentale. Può così essere usato sia come programma di recupero per individui con bisogni speciali, sia come programma di arricchimento per individui con prestazioni normali. Il metodo Feuerstein può essere applicato in tutte le situazioni in cui è necessario favorire un incremento delle prestazioni individuali e accrescere la flessibilità di risposta rispetto al cambiamento.
Perché ci innamoriamo? Come si spiegano le nostre diverse reazioni di fronte all'arte, alla filosofia e alla religione? Perché i ricordi svaniscono? E dove nascono gli stereotipi etnici oppure la credenza nei fantasmi? Le innumerevoli domande sull'origine, la natura e il funzionamento della nostra mente finiscono spesso per perdersi nella vaghezza del mistero. Questo, invece, è un libro di risposte. Sfidando pregiudizi consolidati e demolendo teoremi un tempo indiscutibili, Steven Pinker ci guida alla scoperta dei più recenti progressi delle scienze cognitive e ricostruisce il programma straordinariamente complesso che rende possibili gli eventi della vita mentale che siamo abituati a dare per scontati: le meccaniche del pianto e del riso, dell'empatia e della percezione visiva. Facendo ricorso all'ingegneria inversa, che si interroga sugli scopi e l'organizzazione dei vari elementi che compongono una macchina, Pinker individua le funzioni alle quali la selezione naturale ha destinato la mente, un sistema di organi di calcolo che ha permesso ai nostri antenati cacciatori-raccoglitori di lottare, sopravvivere, prevalere. L'approccio di Pinker, uno dei più autorevoli studiosi di scienze cognitive, è rigoroso e multidisciplinare, spazia dalle neuroscienze alla biologia evolutiva compiendo efficaci e frequenti incursioni nelle discipline più disparate, come l'economia la psicologia sociale e la letteratura. Il risultato è una sintesi avvincente e monumentale - troppo ricca, esatta e pionieristica nei collegamenti e nelle conclusioni per essere ridotta a semplice divulgazione scientifica -, scritta con l'intelligenza, il ritmo e l'umorismo del grande narratore.
Prendere decisioni è sempre stata considerata, soprattutto in economia, un'attività razionale e consapevole, in cui l'individuo agisce in base all'egoistica massimizzazione dei propri interessi. Ma l'uomo non è solo un animale razionale: propensione al rischio, paura, ambiguità ed empatia sono sfumature che spesso accompagnano le nostre scelte. La neuroeconomia, recente frutto del dialogo tra economia, psicologia e scienze cognitive, ha dimostrato che nel processo decisionale le emozioni hanno un ruolo fondamentale. Come facciamo le nostre scelte? In che modo valutiamo i possibili rischi? Come interagiamo con gli altri? Christian schmidt una introduzione a una disciplina che sta mettendo in discussione i tradizionali modelli economici e comportamentali. Prefazione di Matteo Motterlini.

