
"Perché un nuovo Manuale di psicologia junghiana oggi, quasi mezzo secolo dopo la morte di Jung? Non abbiamo già visto, nel corso degli anni, un'enorme quantità di pubblicazioni che tentava di diffondere le sue idee esponendo, spiegando, discutendo, lodando ma anche criticando, la loro carica innovativa. A tutt'oggi il tema "Jung" non è certamente esaurito e questo Manuale è opportuno e più che benvenuto. È stato scritto da un certo numero di analisti junghiani di seconda e terza generazione - notissimi e di grande esperienza appartenenti, nella grande maggioranza, al mondo anglofono. Tutti hanno una conoscenza e un rispetto profondi della e per l'opera di Jung e iniziano i loro saggi muovendo dalle sue scoperte basilari. Poi decollano, trattando dei punti di vista più propriamente contemporanei e infine - ultime ma non meno importanti - delle loro esperienze e dei loro contributi personali. Il lettore può quindi ottenere dei chiarimenti importanti sulle idee originarie di Jung, seguiti dalla loro applicazione pratica e dagli adattamenti alle necessità dell'epoca attuale. Tutto sommato è evidente, ancora una volta, che la frattura e l'animosità tra analisti freudiani e junghiani si sono oggi mitigate." (dall'introduzione di Mario Jacobi all'edizione inglese)
Questo volume presenta la traduzione italiana dell’ottantina di lettere che il curatore tedesco, lo psicoanalista C.A. Meier, è riuscito a reperire tra quelle scambiate nel periodo che va dal 1932 al 1957, fra Wolfgang Pauli, uno dei fisici teorici di punta della stagione della fisica di rottura della prima metà del secolo scorso e Carl Gustav Jung, fondatore della psicologia analitica che a sua volta presenta punti di rottura e di avanzamento rispetto alla psicoanalisi ortodossa.
E’ stato un confronto vivo e vero, nel corso del quale ognuno dei due studiosi, teso a capire le ragioni e i modi di pensare dell’altro, si è spinto al di là del già noto, tanto da creare un linguaggio comune o, come gli stessi autori dissero, una “correspondentia” capace di intercettare i punti di contatto tra i concetti più nuovi dell’ermeneutica junghiana, quali la sincronicità, l’archetipo, lo psicoide ecc. e i concetti altrettanto nuovi della fisica quantistica in formazione, di cui Pauli è stato un grande protagonista. Da questa comune tensione è nato un esempio notevole e forse unico di dialogo tra studiosi di discipline apparentemente molto distanti fra loro, dialogo che avvenne nel corso di lunghi e faticosi anni di elaborazione e reciproca formazione.
Il libro raccoglie i contributi di vari esperti, elaborati dopo l'approvazione della legge n. 134/2015 sull'autismo, che si pongono sostanzialmente due obiettivi: mettere a fuoco i quesiti che con maggiore frequenza riguardano il tema dell'autismo, cercando di comprendere perché sia indispensabile parlare di autismi o, comunque, di Disturbo dello Spettro Autistico (OSA) e di ragionare su ciò che oggi realisticamente si può e si deve fare per migliorare la qualità di vita delle persone comprese nello spettro autistico. Nel libro vengono presentati tempi e modi dei diversi interlocutori che si interfacciano con la persona con OSA: la famiglia, la scuola, i centri specializzati per la sua presa in carico, il mondo del lavoro e del tempo libero. I vari autori si pongono davanti alla realtà dell'autismo con il giusto livello di problematicità. Dalla lettura dei vari contributi emerge con chiarezza che l'unico modo per costruire, a livello personale, un rapporto efficace con una persona che rientra nello spettro autistico, è aiutarla a superare la sua tendenza alla frammentazione, imparare a rispondere alle sue sollecitazioni in modo verbale e non verbale, ricorrendo al linguaggio corporeo, a quello dei simboli e delle parole, dando risposta alle domande implicite nelle sue osservazioni, cogliendo i significati che si intuiscono e offrendo le necessarie rassicurazioni sul piano affettivo ed emotivo.
Circoscritto nell'ambito di un approccio psicosociale e psicodinamico, il volume propone gli esiti di una ricerca-intervento nell'ambito di un articolato modello di differenti azioni progettuali, rivolte al supporto per minori ed adulti coinvolti in contesti multiproblematici, di violenza e maltrattamento familiare. Le metodologie d'indagine utilizzate hanno consentito l'esplorazione di una serie di dimensioni: la percezione del sostegno sociale; le tipologie ed modelli di rappresentazione familiare; gli stili di parenting; i modelli di operatività educativa, nonché gli aspetti problematici connessi alle esigenze e difficoltà, emotive, d'integrazione e di gestione nel lavoro di rete, individuate negli operatori delle comunità coinvolti nel progetto di ricerca.
La neuropsichiatria infantile ha avuto in questi anni recenti un notevole impulso legato all' incremento epidemiologico di varie condizioni neurocomportamentali, quali i disturbi dello spettro autistico e la sindrome da disattenzione con iperattività e impulsività che causano, quasi sempre , un disadattamento funzionale dell'individuo affetto e un impatto sociale sfavorevole. Un'ulteriore ragione della crescita della disciplina è attribuibile alla sempre maggiore consapevolezza che i disturbi dell'affettività e dell'umore sono ben presenti nella popolazione infantile e adolescenziale e che, in molti casi, possono persistere in età adulta. L'interesse per antiche ma sempre attuali patologie come le paralisi cerebrali infantili, le epilessie, l'enuresi è rimasto immutato e la loro presentazione ne è la riprova. Altre condizioni emergenti, trattate sempre con stile chiaro e analizzate in prospettiva sia clinica che psicologica, sono l'anoressia nervosa e l'abuso su i minori che, oggi, costituiscono le nuove scommesse della neuropsichiatria infantile rivolta sia alla cura che alla prevenzione.
Grotstein è un pensatore metapsicologico e il suo pensiero sulla struttura e sul funzionamento della mente stimola continuamente nel lettore riflessioni di carattere clinico. Formatosi alla psicoanalisi attraverso il pensiero di autori significativi come Freud, Klein, Winnicott, Bion, Lacan, Matte Blanco, l'autore rivede continuamente molte di quelle idee, pur considerandole fondamentali nella storia della psicoanalisi, intrecciando orientamenti psicoanalitici così diversi tra loro quali la Psicologia dell'Io, la Psicologia del Sé, il neokleinismo e l'intersoggettivismo. L'unicità di questo libro consiste nell'essere un frammento completo di teoria metapsicologica. È un'inedita e talvolta personalissima rilettura della metapsicologia e il punto di partenza di un modo nuovo di teorizzare gli affetti e il loro legame con il pensiero.
Andando oltre la tendenza del pensiero psicoanalitico a concentrarsi sulla patologia, Grotstein scrive in termini metapsicologici delle capacità della mente umana, della sua ricchezza, complessità e creatività e del senso di meraviglia che essa provoca. Il volume può essere considerato come indicatore di una nuova tendenza del pensiero psicoanalitico: l'investigazione di aree dell'esperienza umana quali il piacere, la gioia, la pienezza o ciò che l'Autore chiama l'esperienza numinosa e spirituale o l'esperienza di trasformarsi in O (concetto di Bion, già erede della cosa-in-sé kantiana e del Reale lacaniano) dove si diventa capaci di riconoscere che l'inconscio è «un secondo Sé, mistico, preternaturale, numinoso» e dove divenire «uno» con O significa «divenire uno con la nostra vitalità».
James S. Grotstein, professore di psichiatria alla ucla School of Medicine, analista, didatta e supervisore del Los Angeles Psychoanalytic Institute e del Psychoanalytic Center of California, già vice-presidente dell'International Psychoanalytical Association.
La trama è l’attaccamento, quel semplice ma altrettanto complesso istante in cui ci sentiamo bisognosi di protezione e ricorriamo a una figura “più forte e più saggia” che con le sue risposte plasmerà il nostro futuro. Questo libro intreccia i fili dei legami che permettono a una persona di sentirsi al sicuro e la sua lettura ci guida per mano attraverso il delicato, quanto complesso, compito di condividere con i lettori tutte le conoscenze che le ultime ricerche ci hanno fornito, sul trauma e sulla sua ricaduta nel ciclo di vita. Un percorso utile a fornire strumenti necessari a capire in che modo il passato s’intrecci al presente nel legame con un figlio, forgiando così il futuro dispiegarsi del rapporto con lui, poiché se si è in grado di leggere gli intrecci di cui è fatto il filo di una relazione è anche possibile poter riuscire a scioglierne i nodi.
L’autrice si addentra con delicatezza nei meandri della psiche di chi ha sofferto, dai bambini che hanno subito separazioni multiple, lutti e abusi, ai genitori che hanno il compito affascinante quanto complesso di farsi garanti della sicurezza, parlando non solo di loro, ma anche con loro, genitori e bambini, considerandoli degli interlocutori diretti e attenti nel percorso di cura. Immaginando un girotondo al centro del quale c’è sempre il tema della sicurezza.
I traumi infantili, i disturbi dell’attaccamento, la regolazione emotiva e sensoriale, il lutto traumatico, aprono la visuale su una complessità tale da richiedere di mettere in campo tutte le conoscenze teoriche e cliniche a disposizione, in un’ottica di integrazione.
Il testo si arricchisce, infine, di vari protocolli di intervento che prevedono l’utilizzo dell’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), modello evidence-based per la cura dei traumi, poiché i traumi costituiscono un ostacolo nella ricerca di sicurezza e benessere.
Questo libro presenta un modello originale di terapia di coppia che integra idee provenienti dalla psicoanalisi relazionale, da altre tradizioni psicoanalitiche e dalle scienze sociali. Questo modello è fondato su tre temi principali: la realizzazione dell’esperienza di sé in una relazione intima; la capacità dei partner di un mutuo riconoscimento; l’assunto che la relazione ha una sua mente.
Il cuore del lavoro analitico viene individuato nel mostrare ai pazienti l’unicità delle loro prospettive soggettive sulla realtà. Questo include, anche, aiutarli a capire il modo in cui le loro credenze limitano la loro realizzazione di sé e il mutuo riconoscimento. Su un altro piano, è soltanto incoraggiando l’attivazione emotiva che si possono creare nuovi schemi procedurali per migliorare il coinvolgimento emotivo, e questo significa che ogni terapeuta coinvolgerà ogni coppia a modo suo, un modo, quindi, che non può essere codificato da una tecnica o da una consuetudine. Infatti se così fosse, si priverebbe la coppia della possibilità di sviluppare la propria spontaneità, lasciandola in balia delle routine e dell’abitudine.
Psicoanalisi relazionale e terapia di coppia è dedicato ai terapisti di coppia e agli psicoanalisti ma anche agli psichiatri, psicologi, terapeuti della famiglia e operatori sociali.