
La presente pubblicazione è stata promossa dall'Istituto Itaiano di Psicoanalisi di Gruppo (IIPG), raccoglie contributi importanti riguardanti il lavoro teorico clinico con gruppi di bambini e adolescenti ed è dedicata alla memoria di Lucilla Ruberti. Il modello di lavoro si riferisce ai principi terapeutici della psicoanalisi infantile negli insegnamenti principalmente di Melanie Klein e Donald Winnicott nel contesto del gruppo per come Bion e Corrao lo hanno inteso.
Storie cliniche, applicazioni e ricerche di psicoterapia infantile.
Il trattamento basato sulla mentalizzazione (MBT) promuove la capacità del soggetto di interpretare il comportamento altrui nonché di comprendere l'impatto dei propri atteggiamenti e delle proprie azioni sulle persone che lo circondano. Questo libro è una guida clinica all'applicazione del modello MBT in un trattamento a breve termine, da 9 a 12 sedute, rivolto ai bambini di età compresa fra i 6 e i 12 anni con manifestazioni cliniche quali ansia, depressione e difficoltà relazionali. Gli autori descrivono nei dettagli l'assessment dei sintomi, la formulazione del caso in termini di tecniche di mentalizzazione, l'approccio del terapeuta e la conclusione dell'intervento. Il modello si basa sui principi psicodinamici tradizionali, integrati con i risultati della ricerca sull'attaccamento, lo studio empirico della mentalizzazione ed elementi di altri approcci evidence-based. L'illustrazione dei singoli casi presentati si snoda attraverso il susseguirsi dei capitoli. L'appendice elenca le misure del funzionamento riflessivo nei bambini e nei genitori.
"Errare humanum est, perseverare autem insanum". L'aforisma coglie un problema di molti disturbi mentali: il cosiddetto paradosso nevrotico. Vale a dire la persistenza di linee di condotta e modi di pensare disfunzionali che per il paziente sarebbe possibile modificare e che, a volte, lui stesso vorrebbe cambiare. Perché, per esempio, un paziente con un disturbo evitante di personalità continua a pensare che sarà umiliato ed escluso, nonostante ciò implichi per lui sofferenze e privazioni e anche se le informazioni di cui dispone consentirebbero un cambiamento? La risposta si fonda sul principio che i processi cognitivi sono orientati in modo da ridurre il rischio degli errori soggettivamente più difficili da accettare. Il paziente evitante considera l'essere escluso non solo doloroso ma inaccettabile, qualcosa che "non deve accadere". Di conseguenza tende a elaborare le informazioni in modo da confermare le sue aspettative negative, evitando così di commettere l'errore di sottovalutare ciò che teme. La soluzione del paradosso e quindi il cambiamento passano attraverso l'accettazione della minaccia e dei rischi a essa connessi.
Il libro raccoglie una serie di contributi di autori noti e significativi (basti ricordare Fodor, Gould, Liotti, Pinker e Sperber) sul tema dell'influenza, più o meno esplicitamente riconosciuta, che la teoria darwiniana ha esercitato e può ancora esercitare sulla psicologia e sulle sue applicazioni alla psicoterapia. La proposta di un volume collettivo nasce dal crescente interesse per l'argomento a livello nazionale e internazionale.
Nella letteratura emergente sul fenomeno sempre più diffuso dello stalking, questo testo offre una visione particolarmente innovativa e gravida di spunti: non è infatti centrato sui soli aspetti comportamentali ma anche, e soprattutto, sulle caratteristiche psicologiche e di personalità dello stalker e della sua vittima, e sulla peculiare natura psicopatologica della relazione persecutore/vittima nei casi di stalking. I comportamenti ripetuti e morbosi di intrusione relazionale (IRO) nella vita della vittima attraverso pedinamenti, appostamenti, telefonate indesiderate, invio di lettere, e-mail, SMS, MMS o minacce scritte, verbali e fisiche, sono finalizzati a soddisfare una specifica motivazione, più o meno latente: ovvero quella di esercitare il potere e il controllo sulla vittima. Le osservazioni cliniche e i dati di ricerca suggeriscono che tali dinamiche relazionali non sono altro che la riattualizzazione di pattern relazionali appresi nel proprio ambiente familiare, contrassegnati da esperienze di disconoscimento, trascuratezza emotiva, violenza e in alcuni casi di abuso sessuale. Ciò che emerge dalla ricerca degli autori è che il tratto comune ai comportamenti di stalking non risiede tanto nella natura dello strumento di controllo utilizzato, quanto nella tipologia del comportamento impulsivo, che dà luogo a un bisogno ossessivo d'intrusione relazionale, di pedinamento e di molestia analogo a quello della caccia {to stalk) e del fare la posta.
Nata da un'intuizione di Aaron T. Beck all'inizio degli anni sessanta come psicoterapia per la cura della depressione, la terapia cognitiva si è poi sviluppata fino a essere applicata con successo nel trattamento di una vasta gamma di disturbi. Nel 1995 Judith Beck, con la pubblicazione del libro "Cognitive Therapy. Basics and Beyond", aveva prodotto una vasta sintesi sistematica della teoria e pratica della terapia cognitiva standard. In questa importante e profonda revisione del fortunato volume, l'autrice è riuscita a rendere conto dell'impetuosa crescita, nell'ultimo ventennio, degli studi teorici e clinici in questo campo, senza compromettere la semplicità espositiva che caratterizzava il testo, traducendo la complessità della teoria in un'illustrazione chiara e corredata da numerosi esempi pratici. Come nella prima edizione, anche in questo volume la Beck si serve di una paziente ideale, Sally, cui sono affiancati altri casi, per esporre varianti o problematiche particolari su specifici aspetti della psicoterapia. Accanto a questo elemento di continuità stilistica, innumerevoli e sostanziali sono le novità di questa seconda edizione. Si parla innanzitutto di terapia cognitivo-comportamentale, e non più di terapia cognitiva, testimoniando un'integrazione tra i due approcci che convergono in un unico paradigma. Presentazione di Aaron T. Beck
Un contributo alla riflessione sulla clinica dei Disturbi della Personalità elaborato dal Terzo Centro di Psicoterapia Cognitiva di Roma. Il volume, diviso in due parti, presenta, nella prima, i Disturbi di Personalità scomposti nelle loro componenti fondamentali e i modelli che spiegano come tali componenti, interagendo fra loro, mantengano la patologia. Nella seconda, formula un modello di trattamento in grado di interrompere questi circuiti disfunzionali.

