
"Questo libro che in italiano prende il titolo dal problema dell'inconscio, costituisce in tutti i sensi la più efficace e piena introduzione per la lettura di Jung e il testo che meglio ne indica l'evoluzione del pensiero. I primi capitoli, forse i più interessanti e i più validi, dimostrano come la maggiore aderenza ai temi della psicologia venga espressa in primo luogo da un linguaggio cauto, spesso dubitativo, estremamente critico e problematico nei confronti delle sue stesse asserzioni. Gli ultimi saggi contenuti in questo volume indicano invece la via per speculazioni più ardite, pur senza staccarsi completamente da una terminologia psicologica" (dalla Prefazione di Giovanni Jervis).
A occhi chiusi il nostro corpo sogna. Sogna se stesso. Sogna di essere aggredito o di aggredire, di volare o di precipitare a terra, di amare, di abbracciare, di sedurre o essere sedotto, di danzare, di gridare, di morire. Sogna anche parti di sé: occhi, labbra, orecchie, denti, capelli, mani, piedi... Ma qual è il significato profondo di queste figure oniriche? Questo volume è un repertorio dei simboli del corpo che compaiono nei nostri sogni, articolato come un dizionario.
In qualità di madre e di psicologa, l'autrice indaga sui cambiamenti interiori ed esteriori della donna quando diventa madre e su come mutano radicalmente tutti i suoi rapporti. Dalla nascita al momento in cui i figli lasciano il "nido", l'esperienza personale le ha insegnato tre verità: non si è in grado di controllare i propri figli; ciò di cui ci si preoccupa generalmente non accade; i figli ameranno i genitori nonostante i loro difetti, se i genitori faranno lo stesso con loro.