
Grazie alla neuroplasticità, ogni volta che interagiamo con l'ambiente e con le macchine, i nostri neuroni mutano: si potenziano o si atrofizzano, attivano nuove connessioni o interrompono quelle già esistenti. La struttura del cervello è simile a una materia liquida e viscosa, capace di riplasmarsi. Dato che oggi molti stimoli ambientali provengono dalle tecnologie, che riescono a incastonarsi nelle nostre abitudini quotidiane, il rapporto tra mente e macchine diventa fondamentale. Quando utilizziamo un sistema digitale o un utensile "intelligente" ne subiamo l'azione. Ciò non è necessariamente un male, ma è indispensabile analizzare il fenomeno con un approccio multidisciplinare, che tenga conto degli aspetti tecnologici, psicologici e sociologici. Ad esempio, le macchine anti-edonistiche - sviluppate con il fine di delegare la forza di volontà alla tecnologia - stanno cambiando radicalmente l'essenza della nostra umanità. Calcolatrici e navigatori satellitari provocano la fossilizzazione cognitiva della mente. La digitalizzazione dei rapporti sociali ci fa innamorare con modalità imprevedibili. Macchine che stimolano in maniera incoerente la vista e il tatto possono potenziare le capacità sensoriali. Le modalità di condizionamento sono molte e variegate e di alcune abbiamo poca consapevolezza malgrado la loro diffusione. Forte di un'attiva ricerca nel settore della robotica e dell'intelligenza artificiale, Paolo Gallina mescola con equilibrio e ironia risultati scientifici ed esperienze quotidiane, facendoci comprendere i meccanismi consci e inconsci con cui la mente si fa condizionare, aiutare o persino "violentare" dalle macchine.
Si può insegnare a vivere? Si può educare all'arte di vivere? Come si fa a vivere una vita degna di essere vissuta se tutto intorno a noi sembra essere senza senso e con la prospettiva di un futuro minaccioso e senza speranza? Sono le domande dei giovani, dei figli e degli studenti; con un appello che chiama ogni adulto a rispondere in prima persona: fateci vedere che vale la pena vivere! Alla radice della grave crisi dell'educazione c'è una crisi di fiducia nella vita. L'autore presenta un percorso suggestivo per individuare tracce per educare a vivere una vita bella e buona: idee, proposte, intuizioni che aprono orizzonti e dilatano la mente e il cuore per un cammino di crescita e di unificazione.
concepito per coloro che, nel quadro dei loro studi o della loro formazione professionale, devono effettuare ricerche in psicologia, questo manuale presenta i principali metodi usati, come pura una panoramica delle grandi applicazioni della psicologia sperimentale. JEAN PIERRE ROSSI E IL SUO GRUPPO SI PROPONGONO DI AIUTARE LO STUDENTE E IL GIOVANE RICERCATORE A FORMALIZZARE I LORO PROBLEMI E A TRATTARSLI SECONDO LE TECNICHE DELLA RICERCA ATTU
In questo libro Kaes fa il punto sulle teorie psicoanalitiche del gruppo secondo le sue esperienze dirette, individuando setting e modelli differenziabili da quelli proposti dalla sociologia e dalla psicologia. Il dispositivo psicoanalitico di gruppo ha introdotto nuove competenze per il trattamento dei casi difficili": bambini gravemente disturbati, alcune patologie antisociali dell'adolescenza, sofferenze dovute a dipendenze di vario tipo e a conseguenze traumatiche, pazienti adulti psicotici. Esso ha contribuito anche a rendere possibili l'esperienza e la conoscenza della formazione di processi psichici inconsci inaccessibili per altra via. L'obiettivo dell'opera e di analizzare le tesi principali a sostegno della teorizzazione psicoanalitica dei piccoli gruppi umani, esaminando le ripercussioni di tali tesi su una teoria generale dei processi psichici inconsci, oggetto della conoscenza e della pratica psicoanalitiche... "
I principali modelli psicoanalitici sul delirio e le memorie cliniche tratte dal lavoro nella stanza d'analisi. Oggi le analisi di soggetti deliranti sono relativamente frequenti e pongono notevoli problemi in relazione all'uso della tecnica classica", al modo di stare in seduta, all'uso di linguaggi da recepire e utilizzare nel corso dell'analisi. Questo libro raccoglie il frutto dell'esperienza di numerose sedute cliniche con pazienti affetti da delirio. "
Lavori della Sezione clinica dell'Istituto del Campo freudiano di Bordeaux, raccolti per una Conversazione con Jacques-Alain Miller del gennaio 1999. I lavori qui pubblicati vengono dalla Sezione clinica dell'Istituto del Campo freudiano di Bordeaux. Sono stati raccolti per una Conversazione con J. - A. Miller, che si tenne il 16 e il 17 gennaio 1999. Il pubblico, essenzialmente degli insegnanti e dei partecipanti alle attivita della Sezione, non superava il numero di duecento persone, che avevano comunque letto e studiato i testi in anticipo. Il corpo in questione e il corpo sofferente. Per Freud, il dolore e il punto di certezza clinica da cui elaborare la teoria. Dolore del sintomo isterico, dolore dell'ipocondria, dolore psichico della melanconia o della perdita d'oggetto si ritrovano nel corso delle pagine che compongono questo insieme. Tuttavia, il corpo che imbroglia e che s'imbroglia e anche il corpo del vivente alle prese con la malattia organica, con la fame, con la sete, con la fine della vita, con il respiro che manca...""
Il volume, completo di un nutrito apparato di casi clinici, permetter` di esaminare da un punto di vista inedito questioni quali quelle della sistemazione della propria dimora, dell'eredit`, del trasloco o della sofferenza legata alla perdia della casa. Da molti la casa h vissuta come un luogo confortevole e sicuro. E' anche un luogo fatto di emozioni forti e di legami stabili, che si desiderano durevoli, attraverso i quali h possibile l'avvicendarsi delle generazioni. Se tali sentimenti e vissuti sono possibili, h perchh la casa finisce per essererappresentata nel nostro inconscio, che le conferisce ordine e vita. Questo studio dell'intimo" porter` il lettore a riflettere sulle virtualit` della vita in comune, ma anche sulle drammaticit` cui essa pur andare incontro. "
Questo breve e denso testo fornisce un'esauriente descrizione del metodo del social dreaming, uno strumento di ricerca-intervento nelle istituzioni nato nei primi anni '80 dalle ricerche di Gordon Lawrence al Tavistock Institute di Londra. I sogni sono personali o sociali? Si puo' sognare socialmente? Come il suo scopritore scrive, il social dreaming ha una storia piuttosto breve, ma una lunghissima preistoria. L'uso di narrare sogni in un collettiva e' forse antico quanto i gruppi umani stessi. Il social dreaming si distingue dall'uso terapeutico convenzionale del sogno, in quanto l'attenzione si focalizza sul sogno e non sul sognatore. In quest'ottica, il sogno non e' un possesso personale, giacche' coglie gli aspetti sociali, politici, istituzionali e spirituali dell'ambiente sociale del sognatore, e il suo significato si rivela attraverso l'uso della libera associazione e dell'amplificazione. Queste esperienze hanno confermato che il social dreaming aiuta a comprendere la vita delle istituzioni, delle imprese e delle aziende.
L'autore
Serge Tisseron, psichiatra e psicoanalista, è direttore di ricerca presso l'università di Paris X Nanterre. È anche autore di La Monte, psychanalyse d'un lien social (1992) e di Psychanalyse de l'image, des premiers traits au virtuel (1995).
Sylvain Missonnier, psicoanalista (Institut de psychanalyse, Société Psychanalytique de Paris), è anche professore incaricato di Psicologia clinica presso l'università di Paris X Nanterre, direttore di ricerca presso il laboratorio del LASI (Laboratoire de psychopatologie des atteintes somatiques et identitaires) e addetto al reparto maternità del polo ospedaliere di Versailles.
Michel Stora, è psicologo psicoanalista presso il Centro medico-psicopedagogico di Pantin per bambini e adolescenti. Ma fondato l'Osservatorio dei mondi digitali in scienze umane.
Il libro
Internet, blog, chat, messaggerie istantanee, videogiochi, reti...Lo sviluppo delle nuove tecnologie ha rivoluzionato le nostre consuetudini sociali, nello stesso tempo, gli schermi sono diventati capaci di stimolarci a dialogare con loro. Non offrono più soltanto delle immagini da guardare, ma ci rimettono in contatto con gli scambi interattivi precoci che legano un bambino a un adulto nei gesti, nella mimica e nei vocalizzi condivisi.
Queste modalità di utilizzo delle nuove tecnologie si accompagnano a forme inedite di socializzazione, ma anche di desocializzazione. Qual è il loro ruolo nella costruzione della personalità e nelle sue disfunzioni? In che cosa favoriscono oppure ostacolano i riferimenti dell'identità? Che cosa spinge alcuni bambini ad immergervisi? Quali aspettative soddisfano e quali rischi corrono? Si cerca una nuova cultura, che certamente può portare a nuove patologie, ma che non esclude un uso terapeutico delle opportunità che offre.
Questo libro, chiaro e nello stesso tempo erudito, segna una tappa importante per comprendere i nostri rapporti con le macchine. Interesserà quindi non soltanto i clinici, ma anche gli educatori e i genitori.
La passione omicida, che sia collettiva o individuale, la rabbia distruttiva, l'amore per l'odio, non conosce limiti. Di fronte alla dismisura, i nostri strumenti di misura vengono meno. In principio era l'atto. Quest'atto era l'uccisione del padre secondo Freud, del fratello secondo la Bibbia. Questo inizio è senza fine. La violenza è sovrana. Ovunque, fuori, visibile, esposta alla luce del sole. Ovunque, dentro, nascosta, rintanata nell'ombra da dove essa è pronta a emergere.
L'educazione globale della persona umana per una piena maturità socio-affettiva e sessuale. Relazioni, modelli di riferimento, libertà, tra mezzi di comunicazione e riflessioni sul gender. Imparare a dire "ti amo" ha a che fare necessariamente con l'educazione, per cui il testo vuole offrire innanzitutto un ampio e articolato contributo sull'educazione all'amore e al saper amare. In realtà, ciò non sarà possibile e mai separabile da una più ampia formazione della persona umana come essere in relazione: solo alla maturità della persona, infatti, potrà corrispondere una maturità nell'amare. In tal senso, l'educazione sessuale non è né scissa né scindibile dall'educazione globale dell'individuo e dall'educazione emotiva e affettiva in particolare. In tal prospettiva, il libro prende in considerazione le varie competenze da promuovere per una piena maturità socio-affettiva e sessuale dei giovani. "La vita affettiva sessuale e di relazione richiede preparazione e un impegno che parta da lontano e che si dispieghi lungo tutto l'arco dell'esistenza dell'individuo e della coppia. Un tema quanto mai delicato, soprattutto in questo periodo e in questo contesto culturale, caratterizzato da grandi cambiamenti, lotte e rivendicazioni, circa diritti veri e/o presunti di questa o quella posizione." (Domenico Bellantoni)