
"Il libro di Ivano Spano è un grande connettore. Srotola, pagina dopo pagina, una moltitudine di opere e autori creando una polifonia là dove si è soliti incontrare una monotonia. Traccia percorsi tra saperi e indica il posto migliore per guadare, raggiungendo l'altra riva. Forse come non mai siamo in presenza di un nomadismo concettuale sorretto da una precisa idea di viaggio. Infatti, i concetti spesi in queste pagine migrano da nord a sud, da est a ovest, eppure sempre accompagnati da precise coordinate. Restando nell'alveo del linguaggio metaforico del titolo ('La malattia dell'Occidente'), non si può che partire dalla diagnosi dell'esistente. E senza indugiare su conflitti di etichettamento (modernità, post modernità, tarda modernità, e così via), è sotto gli occhi di chiunque la constatazione di un rapido mutamento dei codici della convivenza. Saltati - ma non tramontati definitivamente - gli assetti societari della tradizione, ai più pare di essere proiettati in un mondo caotico - nessuno sembra in grado di indicare una direzione - e non è certo un caso che il termine 'crisi' sia associato a una condizione di stato e non di processo. Non più una fase passeggera ma una costante." (Dalla Presentazione di Adriano Zamperini, Università di Padova)
Ricchissima è la letteratura sul rapporto madre-figlio. Molto più scarsa quella sulla relazione tra un padre e la sua prole. Elemento di spicco nell'organizzazione della famiglia e della società tradizionale, un padre oggi deve necessariamente ripensare il suo ruolo, a cavallo tra due opposti eccessi: essere assente o diventare un "mammo", un surrogato della presenza femminile. Ma quella della paternità è in realtà una questione complessa e sfaccettata, non riducibile a questi pochi cliché. Per questo Maurizio Quilici, giornalista che da anni si occupa dell'argomento e presidente dell'Istituto di Studi sulla Paternità, ha analizzato più di quattromila anni di storia alla ricerca dei diversi significati che la figura paterna ha assunto nel tempo: dalla mitologia greca al ruolo misterioso che ricopriva nella cultura etrusca, dalla centralità nell'antica Roma al modificarsi della sua funzione sociale col cristianesimo, dalla nuova educazione illuminista alla nascita della psicoanalisi e alla definizione del "complesso di Edipo", fino alla seconda metà del Novecento con le contestazioni giovanili, l'emancipazione femminile e la recente "rivoluzione paterna". Un viaggio nella tradizione culturale europea, raccontata dalla parte del capofamiglia: a volte affettuoso genitore, altre padre-padrone, complice o antagonista dell'altra metà del cielo. Ma sempre - per assenza o eccessiva presenza - una figura fondamentale con cui fare i conti.
E' possibile fare previsioni sul destino dei nostri figli? E curare le ferite precoci in modo che non lascino traccia? Ecco la storia di Gwenn, bambina che voleva diventare androgina; di Jimmy, che voleva sempre dormire con i genitori; di Maria, ragazzina priva di identità; di Marielle, dalla straordinaria capacità di ascoltare e capire gli altri. Storie di bambini difficili, seguiti fin dall'infanzia dal noto psichiatra che indica punti di riferimento per genitori, insegnanti ed educatori.
C'è sempre qualcuno pronto a manipolare la tua mente e a condizionare le tue opinioni? Vero. Ma da oggi c'è un modo per reagire: diventare un Mindfucker. Il Mindfucking è dovunque. Dovunque la nostra mente è la potenziale vittima di una manipolazione comportamentale, politica, economica o spirituale, che ci spinge a ripensare la nostra visione del mondo o a cambiare le nostre abitudini. Adesso possiamo sfruttare questo strumento a nostro vantaggio, e dettare noi le regole del gioco. Come? Imparando a riconoscere i tentativi di controllo, coscienti o meno, degli altri e seguendo alcune semplici regole. Questo libro è il seguito di "Mindfucking", il primo studio di Stefano Re dedicato alle tecniche e ai metodi per "fottere la mente". Con una differenza: lì si studiava il problema, qui lo si affronta con la pratica sul campo. Dalla filosofia alla guerra (o alla guerriglia) vera, per il Mindfucker il passo è breve: questo libro ti spiega come.
"Non preoccupatevi e cercate di apprezzare ogni momento della vita. Sorridete, anche ora, fate del vostro meglio, e, soprattutto, non dimenticatevi di essere felici." Con questo manuale di psicologia positiva dal taglio molto personale, lo psichiatra Christophe André ci accompagna in un viaggio verso una vita finalmente più piena, sana e saggia. Ricco di storie, esperienze, suggerimenti ed esercizi, "E non dimenticarti di essere felice" racconta come imparare a raggiungere quella felicità di cui abbiamo bisogno e alla quale abbiamo pieno diritto. Certo, la vita a volte è difficile, ma possiamo imparare a provare felicità per il semplice fatto di poter aprire gli occhi sul mondo che ci circonda, anche se in quel preciso momento stiamo affrontando un ostacolo. Persino nelle situazioni più difficili, infatti, esiste uno spazio di movimento verso la serenità, l'importante è imparare a coglierlo.
«"Sei una frignona!" "Che fifona!" "Non fare i capricci!" Se siete simili a me, avrete sentito tante volte frasi come queste, e avrete forse pensato che in voi c'era qualcosa di diverso. Anch'io mi ero convinta di avere un difetto di fondo, che dovevo nascondere e che mi condannava a una vita di secondo piano. Pensavo di essere sbagliata. In realtà non è così: c'è qualcosa di molto giusto in voi e in me. Se risponderete "vero" a dodici o più delle domande del test che troverete nel libro, allora siete esseri umani molto speciali, Persone Altamente Sensibili. E questo libro fa per voi.»
In un mondo come quello di oggi, dominato dalla competizione e così carico di rabbia e ostilità, insegnare la gentilezza a un bambino può sembrare in controtendenza. Eppure secondo Thomas Lickona, psicologo dello sviluppo di fama mondiale, è l'unico modo per crescere bimbi davvero felici. "Voi genitori siete 'allenatori del carattere'. Come ogni buon allenatore, dovrete far emergere il meglio nei vostri figli e aiutarli a esprimere il loro pieno potenziale. Dovete spiegare come fare la cosa giusta anche quando è difficile, aiutarli a imparare dai loro sbagli e a riconoscere le situazioni in cui probabilmente non hanno resistito alle pressioni esercitate dai coetanei. Bisogna farli diventare consapevoli del fatto che spesso non è facile essere delle brave persone e fare ciò che è giusto, ma che non esiste altro modo per essere davvero felici." Con esempi concreti delle molte famiglie con cui Lickona ha lavorato negli anni e chiari consigli da mettere subito in pratica, "Come crescere bimbi gentili" vi aiuterà a dare e ricevere rispetto, a organizzare riunioni in famiglia per affrontare i problemi, a fronteggiare rivalità tra fratelli, a impartire la disciplina in un modo che rafforzi il carattere e a migliorare le dinamiche delle vostre relazioni con i figli mentre li guidate verso una vita più felice e piena.
In questo manuale Terenzio Traisci, psicologo e ideatore dell'"ingegneria del buon umore", attraverso le storie di cinque personaggi molto diversi fra loro, prende in esame gli ostacoli che ci impediscono di volerci bene.
Molto spesso ci sentiamo frustrati, afflitti o arrabbiati perché non riceviamo quello che ci aspettiamo dai rapporti lavorativi e sentimentali. Purtroppo, però, ciò che otteniamo dall'esterno non dipende interamente da noi. Perché dunque non cominciamo a dedicarci ogni giorno delle piccole attenzioni e a prenderci cura di noi? In questo manuale Terenzio Traisci, psicologo e ideatore dell'"ingegneria del buon umore", attraverso le storie di cinque personaggi molto diversi fra loro, prende in esame gli ostacoli che ci impediscono di volerci bene, le credenze limitanti e le paure che spesso ci fanno dimenticare dell'amor proprio o ce lo fanno scambiare per egoismo. Attraverso l'analisi dei meccanismi di funzionamento del cervello e delle abitudini, Terenzio ci spiega come mettere in atto alcuni piccoli cambiamenti che, a partire dalle 4 A (ambiente, allenamento, alimentazione, atteggiamento), indirizzeranno i nostri pensieri e comportamenti in modo utile e produttivo per essere ancora più efficaci e felici al lavoro e nella vita privata. Infine, il libro propone un programma in 10 step, con esercizi pratici e guidati, che ci aiuterà a riconquistare noi stessi, insegnandoci ogni giorno a coltivare il nostro amor proprio per dare al mondo la migliore versione di noi.
Una delle insidie più pericolose e sottovalutate della nostra epoca, in cui le nuove tecnologie digitali funzionano come un rallentatore cognitivo ed emotivo che rende tutto apparentemente fattibile e fruibile senza sforzo, è il progressivo deperimento - se non addirittura l'estinguersi - della passione, quella sfida lanciata al mondo e a se stessi per continuare a migliorarsi, a sperare, a sognare. Ma poiché, senza passione, non c'è una vita vera né una visione del futuro, in primo luogo del proprio, l'unico modo per non arrendersi a questa perdita è invocarla, provocarla, inseguirla, raccontarla. È quello che fa Paolo Crepet componendo un inventario di storie e riflessioni, attinte dalla propria esperienza esistenziale e professionale, che ruotano attorno a questa parola sacra, in tutte le sue accezioni e declinazioni. Perché spiegare ai giovani che cosa significhi la passione, il fuoco interiore necessario per tenere accesi i propri desideri e cercare di soddisfarli, è oggi un compito fondamentale, se si vuole davvero «sostenerli nella scoperta e costruzione di sé, alimentare la loro gioia, coltivare i loro entusiasmi, non anestetizzarli o assopirli». E siccome gli esempi valgono più delle parole, il libro è impreziosito dalle testimonianze di tre campioni di passione: Paolo Fresu, straordinario jazzista acclamato in tutto il mondo; Alessandro Michele, che ha rivoluzionato il panorama internazionale della moda, e Renzo Piano, tra i più celebrati architetti contemporanei. Tre uomini molto diversi per età, formazione e biografia, ma accomunati da un'inconfondibile caratteristica: l'inossidabile entusiasmo che anima il loro lavoro e l'assoluta fedeltà ai sogni di gioventù, che ne ha reso possibile l'avverarsi. Le loro storie ci insegnano che la passione è basata su ostinazione, tenacia e un'incontenibile urgenza di libertà, ed è un meraviglioso traghetto che trasporta e preserva la speranza di una vita stupefacente. Non è un viaggio facile, e nemmeno per tutti, ma la meta è così speciale che ognuno ha il dovere di dimostrare se ha il coraggio di affrontarlo.
È successo all'improvviso, un virus ha sconvolto il mondo intero e, in un attimo, ci ha tolto la nostra libertà. Tutto è cambiato, ci hanno detto di rimanere a casa e lì abbiamo scoperto quanto sia difficile convivere, resistere, mantenere viva la speranza. Dopo la fugace euforia dei canti dai balconi, abbiamo scoperto una paura collettiva che in qualche caso è diventata panico, terrore. Sono vacillate le nostre certezze e, insieme alla quotidiana conta dei morti, anche le nostre speranze. La parte del mondo più avanzata, l'Occidente tecnologico e scientifico, è improvvisamente diventata frangibile e imperfetta. Ma non tutti i mali vengono per nuocere: alcuni, segnando, insegnano. L'epidemia ci ha costretti tra quattro mura, è vero, ma così facendo ci ha permesso di rallentare e tirare il fiato, di riscoprire abitudini e sogni abbandonati in un cassetto durante la forsennata corsa quotidiana e, dunque, di conoscerci di più. Abbiamo scoperto di essere molto meno forti di quello che pensavamo. Abbiamo scoperto di essere vulnerabili. Ma è proprio da questa vulnerabilità che dobbiamo e possiamo partire, accettando le nostre debolezze e i nostri limiti, sperando che il virus abbia ucciso l'arroganza e la protervia. Il delirio di onnipotenza che ci aveva annebbiato le menti, che ci aveva resi incuranti del cambiamento climatico, dell'inquinamento, delle sperequazioni economiche e sociali, forse, è caduto per sempre. In questo libro Paolo Crepet analizza cosa è accaduto durante i mesi di lockdown e la lenta ripartenza, e cosa ci aspetta in un presente ancora minacciato dal virus. E si concentra sulla necessità del cambiamento, che per lui significa «non uccidere la speranza di poter avere un futuro diverso da quello che ci eravamo meritati». Non solo un saggio, ma anche un viaggio dentro di noi, per scoprire cosa dobbiamo salvare dell'umanità e quali cambiamenti sono necessari per salvaguardare il domani.
Benché tutti celebrino l’era dell’individuo sovrano e dell’io autosufficiente, scendendo dal piano alto delle idee per praticare la vita quotidiana, ci imbattiamo in una moltitudine di fenomeni che segnalano tutt’altro. Il rifiuto patito in una relazione amorosa, la stigmatizzazione perché fisicamente «diversi», l’ostracismo negli ambienti di lavoro, l’essere ignorati dalla propria famiglia costituiscono esperienze dolorose che quasi tutti gli esseri umani, chi più chi meno, vivono nel corso dell’esistenza. A dispetto di questa pervasività del fenomeno, la psicologia gli ha prestato poca attenzione sistematica, sopratutto nei confronti dell’ostracismo sul piano interpersonale. Proprio l’essere esclusi, respinti e ignorati è il focus di questo libro che – per la prima volta nel panorama editoriale italiano – affronta una condizione esistenziale diventata un ingrediente quasi inevitabile della nostra società contemporanea.