
"Non posso farne a meno!", "Mi piace…", "Perché non devo farlo?". Frasi molto comuni, riferite al cibo, al sesso, a Internet, al gioco ed altro, che quotidianamente ascoltiamo negli uffici, nei bar, nella metropolitana. Frasi così diffuse, che danno la sensazione di una nuova libertà, una libertà in realtà solo apparente perché gestita spesso dal consumismo mediatico e che coincide col fare ciò che fanno gli altri, pensare come loro, vestire come loro…In questa massificazione, che toglie capacità di discernimento, si ha la falsa sensazione di un comportamento liberante, che crea invece sempre nuove dipendenze. (dall'introduzione)
I pensieri, anche quelli negativi, ci accompagnano e solo se siamo attenti possono non sopraffarci, soprattutto quando questi pensieri sono alimentati da esperienze negative. V. Albisetti, offre, in queste pagine, alcuni suggerimenti per superare la dipendenza dalle proprie esperienze negative e da una errata dipendenza dagli altri, per trovare nella fiducia e nel senso di responsabilità una strada verso la realizzazione di sé e la gioia.
Il volumetto presenta interessanti riflessioni sulla gelosia, specialmente la propria e non tanto quella degli altri. Quindi, come superarla, come guarirne e come relazionarsi con persone afflitte da questo sentimento negativo. Nonostante la quinta edizione risalga al 1988, il testo rimane tuttora valido. Questa nuova edizione viene presentata al pubblico in una veste rinnovata e in una nuova Collana. Utile per la formazione, non solo giovanile. Perché la gelosia è un sentimento che va monitorato a qualsiasi età.
Un sussidio di ampia divulgazione che presenta alcuni criteri di autoformazione psicologica e indica nella capacità di recuperare anche i fallimenti e i lati negativi della propria personalità la chiave di accesso all'autostima e rende più facile stabilire rapporti sani e costruttivi con gli altri. Un testo che va ad arricchire la collana Note di psicologia, una serie di strumenti adatti a tutti per una serena conoscenza di sé e degli altri.
In brevissime pagine l'autore riesce a delineare uno dei problemi più diffusi, specialmente nella giovinezza: la timidezza. E sostiene che timidi non si nasce ma si diventa. Per un complesso di inferiorità che fin dall'infanzia porta a prenderci troppo sul serio. E analizza le varie cause, pedagogiche, ambientali, che possono originare questo complesso che porta, poi, alla timidezza. Uno dei rimedi che V. Albisetti ritiene importante, è quello di abituarsi a sorridere della propria inadeguatezza perché, strano a dirsi, la timidezza può nascere anche da un io smisurato?Tuttavia, la timidezza, se si mantiene entro limiti normali, può anche divenire una molla per l'evoluzione della personalità. Paginette di rapida analisi delle situazioni, specialmente in campo educativo; riflessioni come "massime" da utilizzare per superare il disagio della timidezza? fanno di questo volumetto una sorta di "vademecum" di grande utilità formativa.
La conoscenza del sé, dei meccanismi, spesso inconsci, che condizionano la nostra vita privata e di relazione. L'autore, L. Verdone, invita alla conoscenza del proprio io più profondo attraverso riflessioni articolate tra psicologia e filosofia. In particolare, egli prende in considerazione l'angoscia che talvolta si sperimenta nelle varie situazioni della vita. Conoscerla, individuarne le motivazioni spesso mascherate dall'ego, sono strategie importanti che aiutano a superare i conflitti che ne possono derivare.
Questo breve testo di V. Albisetti si sofferma sulla necessità di conoscere se stessi, il proprio mondo interiore, e di accogliersi, volersi bene. Soltanto così, accogliendo e amando se stessi, si è capaci di accogliere e amare gli altri e avviare un processo liberante della propria personalità dai vari condizionamenti che, la cultura, l'educazione hanno depositato nel nostro io più profondo. E poiché la vita è un viaggio, bisogna essere attenti al come si viaggia, quali riflessi di bontà si riesce a irradiare attorno a sé.
La seduzione è creazione di apparenze, di illusioni. Ed è per sua natura ambigua. È un sistema di segnali, di simboli in funzione di una conquista, la conquista dell'altro. E non appartiene necessariamente alla sfera dell'amore. È un fenomeno riscontrabile sia in campo maschile che in quello femminile. Naturalmente con modalità differenti. L'autore mette in guardia dai vari meccanismi della seduzione che, in fondo, è desiderio di possesso dell'altro. Inoltre, invita a cercare dentro di sé nuovi modi di comunicare, liberandosi dalla fantasia del possesso. Ciò faciliterà rapporti certamente più sereni con se stessi e con gli altri.
L'amore e i suoi conflitti, l'importanza di costruirsi una personalità libera da condizionamenti, le nevrosi della vita moderna?Temi di sempre, forse, ma approfonditi dall'Autore con una freschezza nuova. Con il desiderio di aprirsi e aprire alla bellezza della vita. Con il realismo di chi sa che l'esistenza non è scevra da difficoltà ma ha al suo interno valori che le permettono di trascendersi. Per questo V. Albisetti legge ogni cosa alla luce della Parola. E, facendo ciò, mette a nudo anche la sua anima.
Per il raggiungimento di una spiritualità autentica, l'autore traccia un percorso che dall'autoanalisi conduce alla conversione, attraverso la perspicacia e perseveranza, la capacità di ascoltare, di ricordare, di rielaborare i vari vissuti e riconoscersi per ciò che si è, conquistando una personalità libera e responsabile per potersi radicare in Dio.
Le tre parole "grazie, permesso, scusa" sono tre "perle" da recuperare e reinserire nella vita personale, familiare e sociale per ritrovare significati e modi di essere con se stessi e con gli altri che ci aiutino a vivere appieno il dono della vita, a lavorare nella "vigna" della famiglia umana sentendola propria e desiderando di migliorarla con la gioia nel cuore.