
Fra di noi c'è il "vulcano", il "camaleonte", il "rullo compressore", lo "stakanovista" e molti altri ancora. Spesso è difficile, se non addirittura impossibile, destreggiarsi, o almeno riuscire a "maneggiare", queste persone. L'autore di questo libro, psichiatra e saggista, ci spiega come costruire buone relazioni con persone ad "alta tensione", partendo dalle caratteristiche di ognuno e scovandone anche i lati positivi.
Le tesi di Alfred Tomatis stanno conquistando uno spazio sempre più ampio anche in Italia e ruotano attorno alla riflessione sulla centralità dell'ascolto come elemento essenziale per la comprensione dell'uomo. In questo saggio, Tomatis amplia la sua riflessione e ricorda come il parlante sia anche il primo ascoltatore della propria voce, il cui utilizzo coinvolge tutto il corpo. Il linguaggio verbale non può quindi essere isolato dal problema dell'ascolto e dalla comprensione dell'individuo nella sua globalità psico-fisica. Tutte le affermazioni di Tomatis sono fondate su una lunga pratica di ricerca e di applicazione terapeutica. Medico otorinolaringoiatra, specializzato nel trattamento dei disturbi dell'udito e del linguaggio, Tomatis ha sviluppato una cancezione globale e articolata dell'uomo, suscitando l'interesse di psicologi, teologi e filosofi. Il successo che i Centri Tomatis stanno avendo anche in Italia è la conferma del grande interesse che queste terapie suscitano.
Prefazione di Flavia Ravazzoli
"La ricerca interiore. Psicologia e religione" (Insearch. Psychology and Religion), ha la sua origine in alcune conferenze tenute su invito di sacerdoti interessati alla psicologia analitica e al counseling pastorale, ma nel suo successivo sviluppo il libro ha preso un più ampio respiro, perché ha trovato il suo punto d'aggancio, al di là degli approcci specialistici, nella ricerca dell'anima e nella fede nella sua realtà, e in cosa comporti trovare una connessione vivente con la propria realtà psichica. La qual cosa, per Hillman, riguarda lo specifico contributo della psicologia analitica e dell'esperienza analitica all'esperienza spirituale e al counseling ad essa riferito. Ne risulta così una vera e propria introduzione al senso profondo della pratica analitica condotta nello spirito junghiano; di essa fa riconoscere i passaggi cruciali e il metodo con una semplicità e una incisività che di rado si sono viste anche in opere più direttamente rivolte a questo scopo. Il libro è anche una sottile risposta a quelle teologie della morte di Dio che si diffusero negli anni sessanta lasciando una lunga scia tuttora presente.
Alcune persone, essendo incapaci di esprimere, tendono a trattenere totalmente o in parte sentimenti ed emozioni, rischiando di farsi male e danneggiando seriamente le loro relazioni. Altre, invece, versano continuamente fuori la paura, la rabbia, il dolore, inondando chi li circonda e causando gravi danni a se stessi e agli altri.L'Autore, dopo aver analizzato queste due precedenti modalità attraverso una ricca esposizione di situazioni cliniche, propone un modo maturo e consapevole di vivere sentimenti ed emozioni basato sulla capacità di contenere che, seguendo il pensiero di Bion, implica la presenza di una «mente che pensa», di uno «spazio interiore» in cui i sentimenti e le emozioni possano essere pensati, modulati e quindi espressi.In questa prospettiva viene poi presentata una proposta di educazione alla espressione e al contenimento delle emozioni e dei sentimenti e una riflessione sulla psicoterapia come «luogo» di rieducazione all'esprimere e al contenere.
Questo libro nasce negli studi professionali, nelle scuole, nelle piazze, negli oratori, nei centri d’incontro, germoglia dalle esperienze, dalle rappresentazioni, dagli incontri tra le nostre menti e quelle degli adolescenti e dei loro genitori che abbiamo conosciuto durante la parte di strada percorsa insieme.
Per tradizione, nell’Istituto Adler e nel Gruppo di Supervisione dell’Adolescenza, non ci limitiamo a fare gli psicologi, ma, da sempre, condividiamo la fatica e il piacere di riflettere sul fare gli psicologi con gli adolescenti.
Il testo, cercando di mantenere un discorso unitario e di sviluppare un percorso narrativo, vuole offrire un lavoro di riflessione utilizzabile anche come un manuale; ogni capitolo conserva una sua autonomia ed è in grado di offrire spunti di riflessione in merito all’argomento che tratta, senza mai perdere di vista la complessità e l’interezza della questione del trattamento psicoterapeutico con l’adolescente.
L’anima di un percorso psicoterapeutico con l’adolescente e il suo ambiente è una fiducia incrollabile nell’impossibile.
Quali sono le problematiche che un bambino con dislessia evolutiva incontra nel suo percorso scolastico? Quali sono le possibilità di intervento? Quando poi è veramente necessario intervenire? Per quanto tempo? Soprattutto, con quali strumenti? A queste domande intende dare una possibile risposta questo piccolo manuale operativo. Gli autori innanzitutto propongono un'approfondita analisi della letteratura a seconda della tipologia del disturbo, dei deficit evidenziati e delle loro interpretazioni. Poi forniscono, è questo il cuore del volume, numerose indicazioni operative per tutti coloro che a vario titolo si occupano di disturbi specifici dell'apprendimento. Viene documentato un percorso che guiderà il clinico all'identificazione delle prove discriminative per ogni componente necessaria all'acquisizione della tecnica della lettura e della scrittura, fino agli strumenti di intervento per il recupero dell'abilità del bambino. Le procedure di trattamento selezionate sono quelle che si propongono nella letteratura esistente come teoricamente fondate e di facile riproducibilità e reperibilità. Infine, vengono fornite indicazioni pratiche rivolte a insegnanti e genitori su come comportarsi con il bambino.
Le fiabe, se considerate con serietà, svelano il loro carico di significati inconsci ed esercitano una risonanza emotiva molto forte. Con la loro semplicità e immediatezza, toccano le corde più nascoste del nostro essere raggiungendo le emozioni più profonde. Sono la rivelazione delle dinamiche archetipiche della psiche inconscia. In questo volume M.-L. von Franz esamina alcune fiabe nel tentativo di cogliere quel che hanno da dirci sulle funzioni psichiche cui diamo nome di Animus (l'immagine interna del maschile nella psiche femminile) e di Anima (l'immagine del femminile presente nella psiche maschile). Perché parlando dei re e delle regine, parliamo di fatto di Animus e di Anima, quella coppia reale che esercita la funzione di governo sulle nostre fantasie e comportamenti, sia interiori che esteriori, in relazione all'altro sesso. "L'Animus e l'Anima - affermano i curatori nella prefazione al volume - non potranno più essere visti come astrazioni o mere teorie: M.-L. von Franz ci aiuta a capire e a sentire che queste immagini sono personificazioni di movimenti misteriosi e di dinamiche vitali. Contengono il segreto di una vita piena, relazionata e in sintonia con la nostra natura interiore."
L’atteggiamento nei confronti della solitudine, oggi, è piuttosto contraddittorio. La si cerca, ma allo stesso tempo la si teme
Si sogna il ritiro in luoghi di meditazione nella speranza di ritrovare se stessi, ma una volta immersi nel silenzio ci si sente afferrati da un inquietante smarrimento, per cui si ritorna in tutta fretta alle detestate relazioni di sempre.
Mentre ci si preoccupa di favorire ed eventualmente curare le relazioni interpersonali ai fini di un maggiore benessere, non si registra uguale attenzione all’importanza del raggiungimento della capacità di stare soli con se stessi.
In realtà, soltanto chi è in grado di sperimentare la solitudine senza angoscia non corre il rischio di annullarsi nell’altro o di rivolgersi all’altro in modo fagocitante, strumentalizzante, ricattatorio o vittimistico. Il riconoscimento e l’accettazione di sé, che una positiva esperienza di solitudine comporta, sta alla base della disponibilità a riconoscere e accettare gli altri. Il successo di una buona relazione con gli altri poggia dunque sulla capacità di essere soli.
La presente lettura ci aiuta a scoprire l’importanza della solitudine senza perdere di vista il valore della relazione con gli altri.
Vittorio Luigi Castellazzi, psicologo clinico, psicoterapeuta e psicoanalista, da più di trent’anni insegna Tecniche psicodiagnostiche proiettive e diagnosi della personalità all’Università Salesiana di Roma. Già docente di Psicopatologia dell’infanzia e dell’adolescenza, ha tenuto corsi di Psicologia dello sviluppo e di Psicopatologia dello sviluppo all’Università Lumsa e all’Università degli Studi di Roma-Tre. È membro della Society for Personality Assessment e dell’International Rorschach Society. Ha fondato la «Scuola Rorschach e altre tecniche proiettive» dell’Università Salesiana.
Oltre a numerosi articoli e saggi comparsi nei lavori collettanei, è autore di numerosi volumi, tutti editi per i tipi delle Edizioni Las, tra cui ricordiamo Psicoanalisi e infanzia. La relazione oggettuale in M. Klein (1974), Psicopatologia dell'infanzia e dell’adolescenza: Le Psicosi (1991) - La Depressione (1993) - Le Nevrosi (2a ed. 2000), Introduzione alle tecniche proiettive (3a ed. 2000); Il Test di Rorschach. Manuale di siglatura e d'interpretazione psicoanalitica (2004); Quando il bambino gioca. Diagnosi e psicoterapia (2a ed. 2006); L'abuso sessuale all'infanzia (2007); Il Test del Disegno della Figura Umana (3a ed. 2010); Il Test del Disegno della Famiglia (4a ed. 2008). Il suo volume La stanza della felicità (2002) è stato tradotto in spagnolo, portoghese e polacco.

