
Perché le persone più intelligenti nel senso tradizionale del termine non sono sempre quelle con cui lavoriamo più volentieri o con cui facciamo amicizia? Perché i bambini dotati ma provenienti da famiglie divise hanno difficoltà a scuola? Perché un ottimo amministratore delegato può riuscire un pessimo venditore? Perché, sostiene Goleman, l'intelligenza non è tutto. A caratterizzare il nostro comportamento e la nostra personalità è una miscela in cui il quoziente intellettivo si fonde con virtù quali l'autocontrollo, la pervicacia, l'empatia e l'attenzione agli altri: in breve, l'intelligenza emotiva.
Non ci sono più i leader di una volta. Pessima notizia? No, forse è meglio così. Ora che il concetto di intelligenza emotiva è entrato a pieno diritto nella nostra società, anche la vecchia e logora concezione della leadership basata sul potere e sull'autorità è stata definitivamente scalzata. Perché non bastano più l'attitudine al comando e le competenze tecniche per ottenere risultati, far quadrare i bilanci aziendali, salvare imprese e organizzazioni dalla bancarotta. Occorre essere in grado di mobilitare le energie migliori del proprio gruppo di lavoro, sapere giocare sulle motivazioni profonde di ognuno e allo stesso tempo analizzare lucidamente le proprie, esercitare la difficile arte dell'autocontrollo e della critica senza rinunciare all'empatia. In questo libro, Daniel Goleman ci spiega come essere capi migliori, più efficienti e più amati. Con un'ammonizione: adottare un unico stile di comando non è più sufficiente. La leadership del futuro è fluida: a seconda delle circostanze, dovremmo assumere le caratteristiche del capo visionario, di quello "allenatore", del federatore, del democratico, dell'incalzante e dell'autoritario. Perché sapere governare e gestire gli stati d'animo di chi lavora con noi è la chiave dell'armonia e del talento creativo che soli possono garantire lo sviluppo economico e culturale, nelle piccole comunità aziendali come nell'intera società.
Poche cose sono più importanti della qualità e della credibilità dei leader, poiché esse giocano un ruolo vitale in ogni aspetto della nostra vita. Tuttavia, una forte leadership è una competenza difficile da padroneggiare. I buoni leader devono imparare non solo a gestire, analizzare e valutare, ma anche a incoraggiare, far migliorare e ispirare. Qui John Adair, celebrato esperto in leadership training, dimostra che la filosofia di Confucio aiuta a diventare leader migliori e che le sue massime non sono solo idee interessanti di qualche millennio fa, ma possono contribuire a sviluppare la fiducia e le competenze necessarie per operare nelle moderne organizzazioni.
"C'è stato un momento in cui le chiamate dei miei pazienti (o meglio, dei genitori dei miei pazienti) sono diventate un vero e proprio copione già scritto. Dopo le formalità di rito, proseguivano tutte nello stesso modo: 'Dottoressa, la chiamo perché a mio figlio è venuta l'ansia'." A lungo considerata un problema che riguardava solo gli adulti, negli ultimi anni l'ansia si è diffusa sempre di più fra bambini e adolescenti, con genitori spiazzati nel tentativo di comprendere le ragioni e la reale gravità del malessere dei figli. Ma qual è il modo giusto di valutare e affrontare l'ansia vissuta dai giovani? Come distinguere le normali paure adolescenziali da quelle patologiche? Stefania Andreoli, tra le più brillanti psicoterapeute dell'adolescenza italiane, in questo volume esamina le molteplici cause di stress a cui sono sottoposti i nostri ragazzi: competitività diffusa, modelli di successo irraggiungibili, una situazione economica in continuo mutamento. Ma anche genitori che - spesso con le migliori intenzioni - offrono ai figli protezione e libertà molto ampie nell'infanzia, aspettandosi poi risultati immediati e spesso irrealistici nell'adolescenza.
Quante cose può ancora dire e insegnare Pinocchio ai bambini e genitori di oggi? È da questa domanda - e da questa consapevolezza - che è partito Vittorino Andreoli nella sua rilettura del capolavoro di Collodi. La storia del burattino di legno che vorrebbe essere un bambino ha appassionato molteplici generazioni, ed è ancora attuale, oggi più che mai. Nella sua riscrittura Andreoli, con le conoscenze dello psichiatra e la passione del narratore - e con rispetto profondo del testo originale -, lo dimostra raccontandola da capo, svelandone le metafore e adattandola al nostro mondo, per mantenerla ancora più viva. Pagina dopo pagina Pinocchio, Mastro Geppetto, il Grillo parlante, la Fata turchina, il Gatto e la Volpe e gli altri personaggi che conosciamo da sempre acquistano una nuova freschezza, diventando nostri compagni di viaggio e restituendo il capolavoro di Collodi ai lettori del tempo presente - figli, genitori, nonni, insegnanti - e alle sfide educative che tutti noi ci troviamo ad affrontare.
Françoise Dolto dialoga con Juan-David Nasio su un tema che le sta a cuore, l'immagine inconscia del corpo. È il lato in ombra e inconscio del corpo, un lato che si è formato nelle relazioni primarie, quella con la madre innanzitutto e poi quelle con tutti gli altri con cui il bambino è entrato in relazione. Il dialogo è ricco di annotazioni sulla pratica analitica con i piccoli, sul linguaggio significante come orientamento del desiderio e sulle pulsioni. Inoltre mostra un'interpretazione teorica del concetto lacaniano di "stadio dello specchio" che attribuisce maggiore attenzione agli intrecci percettivi dei diversi sensi.
Quando si interviene nei processi di crescita di un bambino o di un adolescente, contano non solo le buone intenzioni, ma anche le conoscenze e le competenze professionali. Nell’individuazione degli strumenti e delle strategie da applicare e interpretare nell’ambito dell’intervento psico-educativo, una delle figure ritenute meglio preparate nel campo dell’età dello sviluppo sembra essere lo psicologo dell’educazione e lo psicologo scolastico.
Il libro vuole fornire una lettura dell’intervento psico-educativo in una prospettiva sia psicologica che pedagogica con riferimento ad alcuni elementi dell’approccio cognitivo-comportamentale.
Il primo capitolo, di carattere introduttivo, analizza l’impostazione teorica del lavoro e tre parole-concetti: la psicologia, l’educazione e l’intervento. Nel secondo si fa riferimento alla teoria ecologica di Urie Bronfenbrenner, nella quale la persona viene accolta nella sua dimensione intra e interpsichica. Il terzo capitolo studia il concetto di comportamento problematico e presenta alcune procedure di intervento. Il quarto è focalizzato sulla progettazione dell’intervento psico-educativo sempre inteso come un invito a collaborare tra i diversi contesti sia nella fase progettuale che nella sua realizzazione. Infine, sono proposte alcune linee guida per un intervento ecologico e individualizzato (il caso del ragazzo timido) e per un intervento di sfondo sociale (il caso del bullismo).
Il volume offre al lettore i contributi presentati in occasione del secondo seminario del progetto di ricerca “Giovani, affetti e identità”, un percorso che coinvolge, in un cammino triennale, tutte le Facoltà dell’Università Pontificia Salesiana.
Si pone in continuità con il primo volume: “La cultura affettiva. Cambiamenti e Sfide”, che ha fornito una panoramica introduttiva sulla cultura affettiva contemporanea sottolineandone le implicanze antropologiche, storiche e sociologiche.
I tre contributi presentati affrontano il tema della differenza sessuale secondo tre approcci disciplinari differenti: filosofico, teologico e psicologico.
Il volume raccoglie i contributi presentati durante il 3° Seminario del Progetto di ricerca "Giovani, affetti e identità" in corso all'Università Pontificia Salesiana. Oggi il contesto educativo e il panorama socioculturale manifestano evidenti sfide ed opportunità su temi antropologicamente rilevanti quali la persona, la sua maturazione affettiva, l'orientamento dei suoi comportamenti, il rapporto tra natura e cultura, tra singolarità e relazionalità. In questa prospettiva il libro approfondisce la nozione di "vita buona" connettendo etica e "capitale affettivo": l'identità di genere e l'orientamento sessuale vengono analizzati tramite gli approcci complementari e distinti dell'antropologia filosofica, della psicologia, della teologia morale e della giurisprudenza.
La massima «conosci te stesso» che nelle tradizioni sapienziali ha sempre rivestito grande importanza trova nell’enneagramma un modello fecondo di intuizioni e proposte di crescita.
L’enneagramma attraverso le sue tipologie offre una mappa coerente, comprensibile e chiara delle «nove personalità», ne delinea le dotazioni positive e le zone d’ombra, chiama le immagini idealizzate per nome, smaschera i giochi e le illusioni che ne condizionano gli atteggiamenti e i rapporti. Allo stesso tempo, l’enneagramma offre itinerari di crescita per andare oltre la propria compulsione prospettando percorsi concreti di maturazione, in vista di un’integrazione globale della persona.
L’Autore, che espone le sue conoscenze e le sue proposte con un linguaggio accessibile e le rende ancor più comprensibili mediante l’utilizzo di disegni e schemi, è uno dei primi autori italiani ad approfondire questa tematica.
Arnaldo Pangrazzi, sacerdote dell’ordine dei camilliani, è capellano presso l’ospedale Santo Spirito di Roma. Professore di pastorale e di formazione pastorale clinica presso il Camillianum, ha animato numerosi corsi di pastorale sanitaria, di relazioni di aiuto, di dinamica di gruppo e di enneagramma in diversi Paesi, tra cui l’Italia, la Spagna e il Sud America. Tra le sue pubblicazioni: Creatività a servizio del malato (Ed. Camilliane, Torino 1988); Il lutto: un viaggio dentro la vita (Ed. Camilliane, Torino 1991); Perché proprio a me (Ed. Paoline, Milano 1995).
Le neuroscienze sono uno dei grandi temi di oggi: attraverso una serie di domande e curiosità sul funzionamento del cervello umano, l’autore conduce il lettore all’approfondimento delle tematiche importanti, che toccano alcuni misteri della mente, e scardina molti luoghi comuni.
Qual è il meccanismo che produce le allucinazioni? Che cos’è l’orecchio assoluto? Perché alcuni di noi sono stonati? E inoltre: la balbuzie, l’effetto placebo, l’Alzheimer, il Parkinson, la matematica e tutto quel che bisogna sapere sul funzionamento del nostro cervello.
L’autore Laurent Cohen è professore di Neurologia presso l’Ospedale Pitié-Salpêtrière-ParisVI. Autore del best-seller L’uomo termometro (2006), pubblicato in Italia da Bollati Boringhieri, è oggi uno dei più stimati neurologi del panorama europeo.
Oggi la gravidanza è quasi sempre rappresentata come un evento gioioso e atteso, ma in alcuni casi può avere un’evoluzione estremamente dolorosa: l’aborto volontario.
Si tratta di un evento tragico, una soluzione violenta e mortifera, che da molte donne viene vissuto come un trauma.Alla morte fisica del bambino, infatti, corrisponde la morte di una parte della psiche della madre.
In questo libro gli autori parlano di aborto a partire dalle donne e dalle sofferenze che questa decisione spesso determina in loro e nell’ambiente che le circonda.
Destinatari
Donne,coppie,medici,sacerdoti,operatori sociali.
Autori
Tonino Cantelmi è psichiatra e psicoterapeuta. Dirige la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo interpersonale di Roma. È presidente e fondatore dell’Associazione Psicologi e Psichiatri Cattolici. È professore universitario e autore di oltre duecento pubblicazioni scientifiche e di numerosi libri, tra cui:Amori difficili (San Paolo, 2007), Cattolici e psiche (San Paolo, 2008), L’immaginario prigioniero (Mondadori, 2009), Omossessualità e psicoterapie (Franco Angeli, 2010), Scusa se non ti chiamo (più) amore. Come scegliere il partner e vivere felici (San Paolo, 2010 con Michela Pensavalli) e Erosi dai media. Le trappole dell’ipersessualizzazione moderna (San Paolo, 2011 con Emiliano Lambiase, Stefano Lassi e Daniele Mugnaini). Cristina Cacace è psicologa, psicoterapeuta e ricercatrice presso l’Istituto di Psicoterapia Cognitivo Interpersonale. È membro dell’Associazione per l’EMDR in Italia. Con Tonino Cantelmi ha scritto Il libro nero del satanismo (San Paolo, 2007) e vanta numerose pubblicazioni scientifiche riguardanti i disturbi psichici conseguenti l’interruzione volontaria di gravidanza. elisabetta pittino è laureata in Giurisprudenza e specializzata in Bioetica. Consigliere Nazionale del Movimento per la Vita Italiano dal 2006; vice presidente di Federvita Lombardia dal 2009; membro del Laboratorio giuridico-Federvita Lombardia dal 2001. È autrice di oltre trenta articoli su temi bioetico-culturali relativi alla difesa della vita umana pubblicati su riviste e quotidiani.
Argomento di vendita
Un tema sempre tragicamente attuale.
La profonda conoscenza della materia da
parte degli autori.