
Chi nasce oggi in una grande città - o anche in campagna - non ha molte occasioni per vedere animali, se non gli antichi testimoni della vita domestica: cani e gatti. Ma gli animali continuano a visitarci, per lo meno nei sogni. E ci ricordano un'altra vita - ormai remota e lunghissima - in cui gli uomini erano stati una specie mescolata a molte altre. Anche in cielo, le costellazioni dello Zodiaco - il cui nome stesso significa luogo degli animali - disegnano la mappa di una zoologia che non cessa di manifestarsi. Più di ogni altro fra coloro che hanno preso le mosse da Jung, James Hillman ha saputo interrogarsi su queste "presenze" e inchinarsi davanti al loro potere, come mostra questo libro, che è una guida per chi voglia riconoscere che cosa sono gli animali in noi.
All'inizio tra Psicoanalisi e Chiesa, specialmente quella cattolica, fu guerra senza risparmio di colpi. Poi gradualmente, per il venir meno dei rispettivi fondamentalismi, le opposte posizioni cominciarono a smussarsi. L'antropologia cristiana e quella religiosa rimasero certo in contraddizione, ma subentrò fra di loro un ignorarsi reciproco e venne col tempo l'apprezzamento di singoli aspetti del campo avverso; si avviò così uno scambio fra psicoanalisti e credenti, portando ad un incontro che oggi è andato molto avanti.
II libro raccoglie le lettere che il fondatore della logoterapia ha scritto a parenti e amici dopo essere stato salvato dagli americani dai campi di concentramento nazisti. Ne viene fuori un racconto intessuto di esperienze terrificanti ma allo stesso tempo di grande umanità. Il lettore viene messo a confronto con la grande fede di Frankl e con la sua tenacia che gli ha consentito di sopravvivere alla follia di un sistema di massacro organizzato.
State per affrontare un radicale cambiamento nella vostra vita. Non importa se siete tristi, annoiati, giù di morale, depressi, o se siete, invece, sulla strada giusta o state relativamente bene: il programma di questo libro vi aiuterà a essere più felici, in ogni caso e molto presto. Paul McKenna ha dedicato gli ultimi venticinque anni della sua carriera allo studio e allo sviluppo di tecniche volte a rendere più felici le persone e ha ottenuto un risultato importante creando un sistema unico, che ha un effetto immediato e quantificabile sul livello di felicità dell'individuo. Ricerche scientifiche recenti dimostrano, infatti, che la felicità può avere gradi diversi. Per aumentarli occorre un impegno regolare, per qualche giorno, seguendo semplici istruzioni e sfruttando alcune infallibili tecniche psicologiche.
A trentadue anni, dei quali gli ultimi dieci passati a nascondersi dalla verità, Emma Woolf ha finalmente deciso che era tempo di affrontare la sfida più importante della propria vita. Per la prima volta ha ammesso di soffrire di una patologia subdola e feroce: l'anoressia "funzionale". Emma infatti si era costruita con volontà ferrea una carriera di successo e conduceva un'esistenza apparentemente normale, ma era intimamente tormentata da un controllo ossessivo sul cibo, dall'esercizio fisico esasperato e da un rapporto morboso con la fame. Dopo aver finalmente incontrato l'uomo giusto, e desiderando un futuro e un figlio con lui, ha deciso di affrontare i suoi demoni, di smettere di accanirsi sul suo corpo, gettare i vestiti taglia XXS e riscoprire la sua femminilità. In sostanza, ha deciso di liberarsi dalla trappola mortale dell'anoressia e di ricominciare a vivere pienamente. Come se non fosse abbastanza, Emma ha preso l'impegno di tenere un diario di questa sua lotta estenuante su una colonna settimanale del Times. Presto la sua rubrica è diventata uno degli appuntamenti più seguiti dai lettori: il numero di email, commenti e messaggi ha superato ogni aspettativa, e le ha dato nuova forza per andare avanti. Da questa esperienza è nato "Alla fine di un lungo inverno". Coraggioso e lucido nella sua sincerità, questo libro è una testimonianza a tratti scioccante, un messaggio di speranza e una emozionante storia d'amore.
Tutti noi abbiamo qualcuno da persuadere: il capo, un collega, un cliente, il nostro compagno, i nostri figli o un amico. A prescindere da chi dobbiamo convincere, quando si tratta di influenzare il comportamento altrui, spesso a fare le differenze maggiori sono i cambiamenti più piccoli adottati nell'approccio. Quale piccola grande idea può far si che la nostra strategia ottenga il risultato sperato? Steve Martin, Noah Goldstein e Robert Cialdini, massimi esperti nell'ambito della persuasione, ci spiegano come catturare l'attenzione di un potenziale datore di lavoro, instillare la fiducia in un cliente, uscire vittoriosi da una negoziazione e come raggiungere molti altri obiettivi con piccole idee che portano a una grande differenza nel risultato. 52 capitoli, brevi e scorrevoli, in cui gli autori spiegano come nelle situazioni lavorative o personali più diverse piccole modifiche possono influenzare in misura significativa il comportamento e le reazioni altrui. Ogni capitolo analizza una situazione particolare e suggerisce una piccola idea per influenzare e persuadere gli altri in maniera corretta ed efficace.
Bambini insonni? La dottoressa Rankl aiuta i genitori a comprendere le cause dei problemi di sonno del loro bambino per individuare la soluzione più efficace. Quali sono i presupposti che la famiglia deve garantire per favorire un buon sonno al bambino? Tante spiegazioni e consigli pratici portano a una reale e completa comprensione del problema, facendo chiarezza anche sulle cause che possono esserne all'origine: fattori organici (malattie, fasi di sviluppo), fattori legati ad abitudini scorrette del sonno (per esempio rituali ormai inadeguati all'età) e fattori psichici (riguardanti non solo il bambino, ma ogni componente della famiglia). Inoltre - ricorda Rankl - è necessario rafforzare la competenza di autoregolazione del bambino, in modo da permettergli di sviluppare appieno la sua capacità di addormentarsi e di affrontare la separazione. A questo proposito non basta che i genitori operino sul piano dell'azione (ciò che si fa concretamente), ma è indispensabile che agiscano anche sul piano della relazione (ciò che gli si trasmette a livello emotivo). L'autrice indirizza così il genitore verso una maggiore comprensione del mondo emozionale del bambino, nonché dei propri desideri e delle proprie aspettative, così da cercare di armonizzare le esigenze dell'uno e degli altri.
Al giorno d'oggi, essere genitori significa essere sopraffatti dall'ansia, soprattutto in considerazione del fatto che è sempre più difficile crescere bambini felici e ben adattati al nostro mondo, con le sue complessità. Tutti i genitori vivono l'assillo del futuro del loro bambino: cosa diventerà da grande? Come sarà la sua vita? I siti web, i media e gli altri genitori continuano a offrirci un flusso infinito di consigli su come crescere un bambino perfetto e perfettamente felice. Di chi fidarsi? Susan Engel attinge alla propria esperienza di psicologa dell'età evolutiva, educatrice e madre per aiutare i genitori a smettere di preoccuparsi del futuro dei propri figli e cercare di controllare i loro anni formativi. Offrendo un nuovo modo di considerare lo sviluppo del bambino, l'autrice fa appello alla propria ricerca personale e professionale per identificare i comportamenti problematici, che pertanto richiedono un intervento, rassicurando invece su quelli che problematici non sono. Susan Engel incoraggia la visione in prospettiva e l'accettazione: i bambini iperattivi si calmeranno quando troveranno attività in grado di assorbire le loro energie intellettive; analogamente, anche i bambini timidi, crescendo, impareranno a rapportarsi con gli altri a un livello paritario. La Engel fornisce indicazioni su temi che sollevano grandi preoccupazioni per i genitori: la felicità, l'intelligenza, l'amore e la moralità, fondendo storie vere, di bambini reali.
Da lungo tempo gli psicologi sono consapevoli del fatto che la maggior parte delle persone adotta spesso uno sguardo positivo, sebbene irrazionale, sulla vita. Questione di carattere? Oggi gli esperimenti sul cervello e i risultati delle ricerche condotte dalla neuroscienziata Tali Sharot hanno dato un contributo alla comprensione delle basi biologiche dell'ottimismo, svelando i "trucchi" che il cervello umano adotta per indurci a guardare al mondo con lenti rosa. I lobi frontali infatti, deputati a elaborare dati per prevedere il futuro, selezionano solo i dati positivi e tendono a ignorare quelli negativi, inducendoci a presagire il futuro migliore di come sarà realmente. Con buona pace delle Cassandre di tutti i tempi, che, nonostante abbiano uno sguardo più razionale e oggettivo sulla realtà, avrebbero frenato qualsiasi spinta a evolversi e a progredire, se non fossero state bloccate dai nostri neuroni. In questo libro Tali Sharot spiega i pro e i contro dell'ottimismo, restituendoci con un linguaggio divulgativo e accessibile a tutti, la sua analisi su come il cervello genera speranza e cosa accade quando non vi riesce; su cosa differenzia il cervello degli ottimisti da quello dei pessimisti; sul perché siamo terribili nel predire ciò che ci renderà felici; su come le emozioni rafforzano la nostra abilità a ricordare; come l'attesa, l'aspettativa e la paura ci condizionano; e come le illusioni dell'ottimismo influenzano le nostre decisioni finanziarie, professionali ed emotive.
Che ne sarebbe di una famiglia se a reggerne le redini fossero i figli, anziché i genitori? Cosa accadrebbe se fossero loro i responsabili del menage domestico e di decidere ciò che i genitori devono fare? Quali regole adeguerebbero a proprio piacimento? E quanto si dimostrerebbero coerenti i genitori costretti al ruolo di figli? Ecco un libro che racconta di frigoriferi vuoti, pance che brontolano e auto rimaste a secco; ma anche di libertà, responsabilità e fiducia. Jochen Metzger, assieme a moglie e figli, si avventura in un singolare esperimento in prima persona. Per un mese il comando della sua famiglia passa nelle mani della figlia Lara, 13 anni, e del figlio Jonny, 10. Spetta a loro gestire la cassa di famiglia, decidere cosa si mangia a pranzo, quando i genitori possono guardare la tv e a che ora devono andare a letto. Papà Jochen e mamma Helga non possono né imporre loro divieti o regole, né ribellarsi. Persino marinare la scuola è permesso. L'autore e la moglie non sono né hippy, né sostenitori di sistemi antiautoritari, tantomeno convinti che i bambini debbano essere i detentori del potere in famiglia. Si mettono alla prova, e mettono alla prova i loro figli. Giorno dopo giorno, viene raccontata ogni esperienza e ogni reazione ai vari problemi via via incontrati. L'obiettivo è di capovolgere l'idea che spesso i figli hanno dei genitori, facendo loro capire che anche gli adulti si trovano ad affrontare difficoltà e insicurezze, che gestire una famiglia è un compito arduo...
Contare qualcosa per qualcuno: un elementare programma per la vita, il cui perseguimento determina la qualità delle nostre giornate. L'affettività è la risorsa principale di ciascuno, poiché una persona senza legami o con legami logori, si indebolisce, trasformandosi in una tossina per sé e per il gruppo sociale cui appartiene. L'autore mette a nudo i meccanismi che stanno alla base della nostra capacità di costruire relazioni stabili, vitali e non distruttive. Ci porta a riconoscere e a correggere le impronte negative che la nostra storia personale lascia sulle relazioni e viceversa. Identifica ciò che, del nostro mondo interiore, minaccia le nostre relazioni e suggerisce come intervenire su di esse aprendosi al cambiamento dei propri schemi ricorsivi. Chiarisce il ruolo dell'interazione tra la volontà di potenza e il sentimento sociale insito in ciascuno di noi: se queste due istanze fondamentali non trovano un equilibrio, ogni relazione è destinata al fallimento, creando turbolenze rovinose nella vita di chi ci è vicino. Tra essi, i figli soprattutto, che, pur non partecipando al deterioramento delle relazioni ma subendolo, portano con sé, e nei loro futuri legami, i condizionamenti dell'esperienza negativa dell'affettività. Infine, l'autore riconosce nella debolezza della sfera relazionale la spia della deriva sociale in atto, ma anche il punto di partenza per ridare slancio non solo all'individuo, ma anche alla collettività.
Ansia da prestazione, spinta al successo, perfezionismo: tutti sintomi della nostra epoca. Sempre più persone temono di non essere all'altezza delle crescenti richieste in ambito professionale e privato. La paura di fallire annienta il loro senso di autostima e le priva della gioia di vivere. Cosa ci può aiutare a limitare la paura di non riuscire in quello che facciamo? Come possiamo gestire in modo più adeguato le aspettative che gli altri nutrono nei nostri confronti? E cosa ci insegna a modulare le richieste che facciamo a noi stessi? In questo manuale l'esperto psicoterapeuta Hans Morschitzky illustra cosa si nasconde dietro le paure più frequenti di fallire e ci incoraggia a essere più consapevoli delle capacità e dei punti di forza, ma anche dei difetti e delle debolezze che ci contraddistinguono. A differenza di altri terapeuti, non invita a negare la paura, ma ad affrontarla e accettarla, senza dimenticare che a volte è proprio lei l'ingrediente segreto per risultati eccezionali. Dopo aver raccontato la «biologia» della paura, i quattro livelli (del pensiero, delle emozioni, fisico e dell'azione) su cui essa agisce, i blocchi da essa provocati e le varie modalità con le quali si manifesta, Morschitzky affronta nello specifico la paura dell'insuccesso, analizzandone le origini e le conseguenze (tendenza a prorogare o a evitare, perfezionismo, sviluppo di dipendenze, disturbi psicosomatici, sindrome del burn-out e depressioni).