
La bioenergetica è un modo di comprendere la personalità in termini del corpo e dei suoi processi energetici. Questi processi, cioè la produzione di energia attraverso la respirazione e il metabolismo e la scarica di energia nel movimento, sono le funzioni basilari della vita. La nostra risposta alle situazioni della vita, infatti, è determinata dalla quantità di energia di cui disponiamo e da come ne facciamo uso. La bioenergetica è anche una forma di terapia che combina il lavoro con il corpo e con la mente per aiutarci a risolvere i nostri problemi emotivi e a meglio utilizzare il nostro potenziale. Una tesi fondamentale della bioenergetica è che corpo e mente sono funzionalmente identici: vale a dire, quanto avviene nella mente riflette quanto avviene nel corpo e viceversa: pensare e sentire sono condizionati da fattori energetici. Nel suo lavoro sul corpo la bioenergetica include sia procedimenti di manipolazione sia esercizi speciali. I procedimenti di manipolazione sono costituiti da massaggio, pressione controllata e lievi contatti per rilassare i muscoli irrigiditi. Gli esercizi che questo libro offre, messi a punto nel corso di più di vent'anni di lavoro terapeutico con pazienti, sono intesi per aiutarci a entrare in contatto con le nostre tensioni e a scaricarle attraverso il movimento appropriato.
May offre in questo libro la sua personale formula concettuale di guida per il comportamento del terapeuta che deve affrontare i problemi della consulenza; come aiutare i pazienti a divenire autonomi, così da poter risolvere i propri problemi psicologici o morali. May scrive con quella meravigliosa semplicità che gli deriva dalla sua saggezza e dalla sua intuizione, via via che delinea gli elementi costitutivi essenziali (compresa una lucida esposizione del ruolo dell'empatia) del processo del cambiamento.
Adolescenza e crisi sono parole che da sempre vanno di pari passo. Tutti i genitori lo sanno bene. Ma cosa succede quando questo processo di trasformazione, insieme fisica e d'identità, che investe i ragazzi si svolge sullo sfondo di una crisi economica, come accade oggi? Le preoccupazioni per i figli in crescita rischiano di sfociare nel pessimismo e nello sconforto, portando i genitori a vedere solo i problemi e le conflittualità dell'adolescenza e a dimenticarne invece la dimensione creativa, il suo portare dentro di sé la spinta verso il cambiamento, il seme potente del futuro. Philippe Jeammet, psicanalista francese e vera autorità nel campo dell'età adolescenziale, arriva in soccorso degli adulti disorientati e preoccupati con questo libro che invita a "schierarsi dalla parte della vita", a fare proprio il dovere della speranza, oltre lo spirito depressivo che affligge il nostro tempo. Ricorrendo alla sua esperienza clinica e utilizzando anche le testimonianze, raccolte appositamente, di una ventina di ragazzi provenienti da ambienti diversi, affronta tutti i "nodi" dell'età ingrata: la paura di non essere all'altezza della felicità, il delicato passaggio all'età adulta, il faticoso controllo delle emozioni, la scoperta dell'affettività, il rapporto con la scuola e la cultura, l'incognita del lavoro e del proprio ruolo nella società... Per ognuno, troviamo qui una serie di riflessioni ma anche di indicazioni pratiche, da mettere subito in atto.
Saper ascoltare è un'arte assai difficile da apprendere. Per prestare ascolto nel modo giusto, infatti, bisogna partire da uno stato di calma interiore, occorre imparare a non farsi distrarre da ciò che ci circonda e a non sforzarsi di controllare l'altro, in modo da dimostrare un'attenzione distaccata e tranquilla. E necessario andare al di là delle proprie percezioni e dei propri pregiudizi, che si frappongono immancabilmente tra noi e il nostro interlocutore. Questo libro offre dei consigli utili e appropriati per migliorare la qualità dell'ascolto. Fornisce le regole della comunicazione sotto tutte le diverse forme e tecniche, e offre i principi fondamentali per aiutarci a stabilire un rapporto migliore tra noi e gli altri.
Il volume si propone di individuare le strette connessioni tra il movimento costruttivista e i grandi problemi dell'epistemologia genetica di Jean Piaget. Inevitabilmente l'adozione di un simile intento ha condotto a considerare un sempre più vasto numero di problematiche, in ossequio alla fondamentale tesi piagetiana decisamente avversa ad una concezione locale e parziale della conoscenza, e che per questo non poteva né doveva essere una feyerabendiana "consolazione" per lo specialista. Da qui la progressiva adozione di un approccio globale alle problematiche dello sviluppo cognitivo, che proprio per la sua natura deve correlare, in modo dialettico piuttosto che sistemico, le componenti essenziali (biologica, sociale, ambientale), che costituiscono questi studi. Il presente lavoro è da intendersi come appartenente alle scienze dell'uomo che, grazie alla definizione data, devono andare oltre la oramai canonica e stantia suddivisione delle discipline, per spingersi in ambiti solo ideologicamente ritenuti tra loro separati ed incommensurabili. Da qui la necessità di riprendere un legame con la filosofia, che fornisce problemi epistemologici di capitale importanza e demanda la loro discussione e soluzione a discipline specifiche, senza mai scinderle l'una dall'altra.
«Lo shock primario» espone e documenta una nuova teoria della cultura e della nevrosi che si pone in contrasto con molte delle teorie abbracciate dalla psicologia e dalle scienze umane in generale e offre alla cultura del nostro tempo, smarrita tra le macerie delle vecchie ideologie, un nuovo strumento di interpretazione delle contraddizioni del mondo contemporaneo.
In che cosa consiste l'empatia? Come si sviluppa? Come può essere misurata? Qual è il suo ruolo nei rapporti interpersonali? L'empatia può facilitare le relazioni con persone di culture diverse? Si può imparare ad essere più empatici? Questo agile volume, integrando teorie classiche e contributi recenti, propone un'analisi critica di questi interrogativi, suggerendo alcuni possibili risvolti operativi.
Il volume propone ai laureandi in discipline psicologiche le modalità di base della costruzione e scrittura del testo scientifico, con riferimento ai canoni compositivi della letteratura psicologica. La parte iniziale è dedicata all'analisi dei due tipi fondamentali di produzione a cui di norma si ispira una tesi di laurea nelle discipline psicologiche: l'articolo di ricerca e la rassegna. Segue un capitolo sulle operazioni di lettura e scrittura soggiacenti alla composizione della tesi. La parte centrale affronta due requisiti cruciali della scrittura scientifica: la chiarezza - con la presentazione e il commento di testi di diversa qualità tratti da tesi di laurea e dalla letteratura psicologica - e il rispetto delle regole stabilite dalla comunità degli psicologi per un uso corretto e consapevole di tale letteratura. Queste caratteristiche vengono richiamate nella parte conclusiva, in cui la composizione di un articolo di ricerca - e quindi anche di una tesi - viene esemplificata attraverso alcuni esempi desunti da riviste nazionali e internazionali.

