
Un uomo e una donna.
Un paziente confinato alla degenza ospedaliera e una psicoterapeuta che forza i suoi confini. Due mondi che si incontrano nelle tessiture della carta da lettere; due mondi che - tra emozioni viscerali e visioni oniriche - imbastiscono la trama di un romanzo epistolare. E questi mondi raccontano coraggiosamente la storia della vita; scrivono di un viaggio che ha come meta l'incontro con la parte più vera e autentica di sé, quella maltrattata dal dolore e accarezzata dalla consapevolezza, quella che non si rassegna agli aloni del tramonto e sempre anela alla gioia piena.
Questi mondi parlano di tutti coloro che prima di cercare le risposte hanno a cuore il senso delle domande.
In queste pagine c'è il racconto della vita, del dolore, della solitudine, della malattia, della libertà, della morte. E dell'amore.
Un libro duro, schietto, eppure pieno di vita e di gioia, che rovescia i luoghi comuni e costringe a guardare la realtà negli occhi.Storie, riflessioni, appunti, lettere che sussurrano l'amore per la vita e parole che dichiarano rabbia e sofferenza, voci che non si rassegnano all'ingiustizia. I 30 anni dell'associazione Trisomia 21, l'evoluzione e i limiti della nostra società e del nostro Paese raccontati attraverso la voce di chi in prima persona ha vissuto e vive la sindrome di Down.Un libro duro, schietto, eppure pieno di vita e di gioia, che rovescia i luoghi comuni e costringe a guardare la realtà negli occhi; un condensato di informazione e di coraggio, per chi non ha paura dei sentimenti più forti e tiene aperta la porta a scoperte e sorprese.Anche molto belle.
I processi formativi, che storicamente si coniugano con i mutamenti culturali della società, appaiono soprattutto oggi centrali rispetto al processo non solo di crescita delle giovani generazioni, ma ancor più di evoluzione del complesso e magmatico tessuto di una società multietnica e multiculturale. La Collana di "Scienze dell'Educazione. Studi e ricerche" per la poliedricità degli ambiti disciplinari, ma anche per la sua specificità scientifica si rivolge a lettori che si occupano, a vario titolo, di formazione, dagli insegnanti e gli educatori agli studenti e ai genitori. Negli "Studi e ricerche" confluiscono contributi afferenti a diversi ambiti e settori disciplinari: storici, pedagogici, sociologici, metodologici, psicopedagogici e sperimentali, che permettono di focalizzare lo status della riflessione teorica e della ricerca metodologico-didattica nell'ampio ambito delle Scienze dell'educazione.
"Vivere con lentezza" è un serio e giocoso invito a prendersi i propri tempi a discapito della frenesia di oggi, a cui tutti sembrano adeguarsi. Sono piccole azioni per grandi cambiamenti, che permettono di vedere un mondo percepibile solo al ralenti.
Paolo Crepet torna a parlare di famiglia, con un libro che ha il coraggio di affrontare e soprattutto sfidare l'attuale emergenza educativa, arrivando al cuore del più importante dovere della nostra comunità: la crescita delle nuove generazioni, il nostro futuro. Un importante, meditato, utile abbecedario dove ogni parola chiave è l'occasione per raccontare una storia vera, che ci riguarda.
I sistemi di valutazione e misurazione della performance professionale vengono presentati come un fatto ovvio e naturale, in realtà segnano una svolta nel modo di vivere il lavoro e i rapporti sociali: l'irresistibile ascesa della meritocrazia. Vidaillet svela il senso profondo di questa trasformazione illuminando la zona d'ombra di solito trascurata dagli studi sulla valutazione: il nostro desiderio di essere giudicati e, quindi, la nostra personale responsabilità nella legittimazione dei dispositivi di valutazione, perfino i più irragionevoli e disfunzionali. La meritocrazia intercetta il nostro bisogno di riconoscimento, ci dà la sensazione di essere artefici del nostro destino e interpreta ogni conflitto come una semplice competizione tra individui. Ma la valutazione si rivela una trappola: lascia insoddisfatti i bisogni a cui pretende di fornire una risposta, alimentandoli incessantemente e intrappolandoci in un circolo vizioso dal quale è difficile liberarsi. Questo saggio offre gli strumenti per opporsi alle logiche seduttive ma perverse della valutazione, ne svela le fondamenta piscologiche e al tempo stesso prospetta una nuova consapevolezza dei nostri rapporti sociali.
Il presente volume è una riedizione, totalmente rinnovata, del Manuale di preparazione al concorso per Dirigente Psicologo. Il prodotto è stato accuratamente revisionato e integrato di nuovi contenuti, per rendere la preparazione ai concorsi più semplice e accurata.
Il Testo è suddiviso in quattro parti.
Nella prima parte del testo è presente:
- una descrizione accurata del Sistema Sanitario Nazionale;
- una rassegna delle documentazioni più importanti inerenti gli obiettivi nel campo della salute mentale, che guidano gli interventi e le programmazioni in ambito sanitario;
- le linee guida ufficiali (es. NICE e APA) per le problematiche psichiche di maggiore importanza, utili all’inquadramento diagnostico e alla programmazione del trattamento in ambito clinico.
Nella seconda parte, sono raccolti i contenuti di tipo prettamente teorico e metodologico, essenziali per la preparazione alla prova preselettiva, che costituisce lo step primario del concorso. In questa sede, sono state raccolte nozioni fondamentali di psicologia generale, psicologia dello sviluppo, psicologia sociale, del lavoro delle organizzazioni, metodologia e neuroscienze.
La terza parte è, invece, dedicata alla clinica, alla diagnosi e alla nosografia dei principali disturbi. Vengono presentati il PDM, manuale diagnostico psicodinamico, e il DSM, manuale statistico dei disturbi mentali, che, insieme, possono essere la chiave di lettura del caso clinico, per una valutazione che tenga conto di un approccio più prettamente idiografico e di uno più specificamente nomotetico.
La quarta parte fornisce un utilissimo strumento di esercitazione pratica per permettere al concorsista di misurarsi con le domande a riposta multipla. Sono presenti più di 500 domande, con annesse risposte, prese da database di concorsi già passati o, in alcuni casi, formulate ad hoc.
Il Manuale è completato da una Appendice, contenente alcune tra le leggi maggiormente richieste nei concorsi pubblici per Dirigente Psicologo, così da fornire al candidato una panoramica ancor più esaustiva dei contenuti dell’esame.
La depressione è un disturbo che può manifestarsi in diverse forme e momenti nella vita delle persone, inducendo una perdita della capacità di provare piacere e dell'energia necessaria ad affrontare la vita. Una condizione di sofferenza che, se protratta a lungo, può arrivare a dare il desiderio di togliersi la vita. Milioni di persone al mondo subiscono le conseguenze di questo disturbo dell'umore: alcuni convivono con la depressione cronicamente, altri ne sono vittime in modo ricorrente, spesso senza riuscire a comprenderne il motivo. Ma qual è l'origine della depressione? Quali sono i danni che può provocare a livello personale, relazionale, sociale e lavorativo? E soprattutto, è ancora un tabù sociale tanto da indurci a non parlarne? Come si può aiutare un nostro amico e familiare a farsi curare? In questo libro sono esposti in modo chiaro e sempllce i diversi e più importanti fattori biologici, psicologici e sociali che contribuiscono alla nascita di questo disagio e che consentono di comprendere e rispondere nel modo più adeguato alle diverse forme di depressione.
I casi clinici raccolti in questo volume furono pubblicati da Freud in un arco di tempo che va dal 1905 al 1920. Sin dalla loro prima comparsa, hanno rappresentato, e ancora oggi rappresentano, un fondamentale punto di incontro e di confronto tecnico per gli addetti ai lavori, ma anche uno strumento importante per chiunque voglia conoscere e approfondire il percorso di riflessione scientifica del fondatore della psicoanalisi. Questo volume rappresenta, in tal senso, un'opera di riferimento imprescindibile e contiene: "Il caso di Dora", "Il caso del piccolo Hans", "Il caso dell'uomo dei topi", "Il caso di Schreber", "Il caso dell'uomo dei lupi", "Un caso di paranoia in contrasto con la teoria psicoanalitica della malattia" e "Psicogenesi di un caso di omosessualità in una donna".
L'Europa era ancora coperta dalle ceneri del secondo conflitto mondiale, quando si aprì il processo di Norimberga, un procedimento internazionale per giudicare e perseguire i crimini di guerra. Uno psichiatra, Douglas Kelley, e uno psicologo, Gustave Gilbert, cominciarono allora a indagare la psicologia dei capi nazisti. Li sottoposero a lunghe interviste, eseguirono test per valutare il loro quoziente d'intelligenza e la loro personalità. Si trattò del primo studio sistematico su leader che avevano orchestrato uccisioni di massa. Prima del processo si pensava che i gerarchi e gli ufficiali nazisti fossero dei folli sanguinari. Ma i colloqui e i test rivelarono una realtà più complessa. I risultati furono così sconcertanti che una parte dei dati rimase nascosta per decenni. E la loro stessa interpretazione fu oggetto di accese discussioni. Secondo Gilbert la malvagità dei criminali nazisti derivava dalla loro psicologia corrotta. Kelley li considerava invece moralmente imperfetti, uomini comuni, prodotto del loro ambiente. Chi dei due aveva ragione? Joel E. Dimsdale riprende in mano quei risultati ed esamina nel dettaglio quattro criminali di guerra: Robert Ley, Hermann Göring, Julius Streicher e Rudolf Hess. E attraverso strumenti diagnostici sempre più precisi, scopre un notevole spettro di patologie. "Nella mente dei criminali nazisti" è un viaggio complesso e inquietante per dare un senso al male più estremo.

