
Viktor E. Frankl (1905-1997), fondatore della logoterapia e analisi esistenziale, "terza scuola psicoterapeutica viennese" dopo la psicoanalisi di Freud e la psicologia individuale di Adler, è stato uno straordinario testimone del Novecento: psichiatra e filosofo, sopravvissuto a quattro campi di concentramento, ha diagnosticato in modo pionieristico il fenomeno del "vuoto esistenziale" e ideato una terapia incentrata sull'attivazione delle risorse "noetiche" della persona umana e sulla "forza di resistenza dello spirito". Questo volume costituisce una presentazione sistematica e attuale del suo pensiero, ne esplora le radici biografiche e culturali, ne spiega i fondamenti antropologici e ne illustra i più significativi settori applicativi. Medici e psicologi, psicoanalisti e psicoterapeuti, educatori e insegnanti, formatori e responsabili delle risorse umane possono trovare in questo libro uno strumento chiaro e fondato per approfondire il significato e la portata innovativa di un approccio che, in ogni situazione dell'esistenza, si confronta con l'esigenza più radicale insita nella natura umana: quella di trovare un senso alla vita.
Il volume, in un'edizione aggiornata e arricchita da due ulteriori ambiti di intervento, offre un quadro completo delle aree in cui può operare l'assistente sociale. Per ognuna di esse si analizzano le problematiche e gli interventi tipici del servizio sociale, prestando attenzione ai contesti istituzionali e normativi, alla dimensione storica, al dibattito attuale e alle prospettive future. Il testo può essere utilizzato nella didattica della laurea triennale, come preparazione all'esame di Stato, ma anche da professionisti che vogliano avere una prima informazione sul tema e da chiunque sia interessato ad approfondire il lavoro dell'assistente sociale.
Il noto psichiatra e antropologo Alessandro Meluzzi, in questo saggio, si occupa dei casi di stalking e femminicidio, indagandone le cause sociali, psicologiche e emozionali che determinano un uomo a schiacciare e oltraggiare la vita di una donna. Meluzzi li chiama Maschi Fragili, intendendo con queste parole delimitare e spiegare un comportamento che ha i germi della psicopatia. I maschi fragili sono soggetti fragili, psichicamente alterati, perenni adolescenti immaturi che vivono una condizione cronica di abbandono. Mentre l'uomo del passato era un uomo solitamente con forza sociale, capacità di controllo, tutela giuridica e del patrimonio e controllo sul femminile, il maschio femminicida e lo stolker sono solitamente immaturi, fragili, nevrotici, con una potenza sessuale labile. L'autore con parole chiare ed accessibili a tutti spiega un fenomeno, apparentemente incomprensibile, che caratterizza la nostra "strana" epoca contemporanea.
La ricerca della verità, anche quando è scomoda, è l'anima della ricerca scientifica: essa non odia né intende discriminare nessuno. Vincere una battaglia politica o avere i media dalla propria parte non significa avere ragione. Molto spesso i temi qui trattati vengono erroneamente letti nella prospettiva della cultura cattolica, rischiando di perdere di vista il vero nocciolo della questione: il maggiore interesse del bimbo. Sta accadendo quanto G.K. Chesterton aveva scritto: "Uomini che cominciano a combattere la chiesa per amore della libertà e dell'umanità, finiscono per combattere la libertà e l'umanità pur di combattere la chiesa". Questo libro - laicamente e scientificamente - si propone di mettere le cose a posto.
Luigi De Simone (medico e neuropsichiatra) e padre Gianpaolo Pagano (domenicano e biblista) presentano in queste pagine un interessante tentativo di lettura di alcuni episodi della vita di Gesù riportati nei Vangeli (le tentazioni, i miracoli, i talenti, le donne) cercando di tenere insieme il loro dato teologico ed esegetico e il loro possibile apporto alle scienze umane quanto ai risvolti psicodinamici che essi innescano. Le due voci, camminando in parallelo, a volte concordi, altre meno, ricercano sempre il dato di verità racchiuso nel testo che non può che essere sempre un dato di verità sull'uomo e per l'uomo. L'intenzione degli autori dei Vangeli e quella di Gesù qui descritte - la prima studiata dall'esegeta, la seconda approcciata in modo laico dallo psichiatra - offrono uno sguardo più ampio sul panorama cristiano abitato dal Gesù della storia, che passò per le strade di Galilea sanando e guarendo le ferite degli uomini e che è lo stesso Cristo della fede unico e solo salvatore del mondo.
L'educazione dei giovani ad una sana emotività corretta. L'amore come chiave d'accesso alla nostra identità.
Un libro sul bene e sul male, sulla libertà umana e sugli strumenti che l'uomo ha a disposizione per distinguere il bene dal male e per essere pienamente uomo.
"Sul cartellone c'è la foto di una donna. O, almeno, di una creatura di sesso femminile, a giudicare dalle due piccole sacche di pelle rugosa che pendono al posto dei seni. Sì, perché di fronte all'obiettivo c'è una creatura completamente nuda. Seduta su uno sfondo grigio sfumato, una gamba allungata e l'altra leggermente piegata in modo che solo il pube sfugga allo sguardo. Le ossa, in compenso, si vedono bene. Mi fa vergognare questa foto. Perché è la mia foto." Inizia così il racconto della vita di Isabelle, la cui gigantografia si è impressa nella mente di tutti, ha scosso la coscienza di molti. Dai cartelloni pubblicitari a ritroso fino all'infanzia nella regione di Parigi, all'ombra di una madre sofferente e di due padri, quello naturale e quello putativo, entrambi assenti. Isabelle è una bambina reclusa, tenuta lontana dai giochi in giardino, costretta a indossare vestiti troppo piccoli, scarpe troppo strette. La madre non vuole perderla, vederla crescere e andare nel mondo. Per amore, per paura, per follia. Inizia così la discesa di Isabelle nell'inferno dell'anoressia. Giornate scandite dalla bilancia, dal calcolo ossessivo delle calorie fino ai primi ricoveri in ospedale "dello scheletro che cammina". Anni ritmati dall'oppressione della madre, dall'indifferenza dei medici, dall'inadeguatezza delle strutture, dall'ignoranza di tutti gli altri. Ma anche dagli sforzi sovrumani per uscire dal tunnel che porta sulla soglia della morte.
I legami familiari sono spesso un po' scomodi, solo in piccola misura rassicuranti. Siamo tutti legati l'uno all'altro da un filo - scrive Clara Sereni -, ma quando all'altro capo del filo c'è una persona disabile tutto cambia. Perché chi è diverso fa più fatica a vivere, e nessuno meglio di chi li accompagna attraverso le difficoltà di ogni giorno può saperlo. Come si sentono i genitori dei disabili, così più esposti al giudizio della gente e alle inefficienze della società? È vero che oggi sono più garantiti, che provano meno vergogna? Come raccontano, i più fragili, la propria esperienza? Come vivono il rapporto con loro i fratelli, le sorelle, i parenti più prossimi? E quando a essere in difficoltà sono i genitori: cosa significa allora esserne i figli? Costruire un futuro, dare voce alla speranza: la forma della lettera è più diretta, più sensibile alle contraddizioni, più libera. Per questo sono lettere quelle che Clara Sereni ha chiesto di scrivere a personaggi dello spettacolo, del giornalismo, della letteratura e della politica, persone che con la diversità propria o altrui convivono. Perché attraverso le loro testimonianze sia poi più facile capire e capirsi, aiutare e aiutarsi, raccontare e raccontarsi. Anche per noi.
Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere? La risposta della scienza alle provocazioni e agli stereotipi sulle differenze di carattere e comportamento di maschi e femmine è che un cervello unisex non esiste. Come spiega la neuropsichiatra americana Louann Brizendine la "materia grigia" di uomini e donne è diversa fin dal momento della nascita e la peculiarità biologica delle donne - il ciclo mestruale, la gravidanza, il parto, l'allattamento, la cura dei figli - influisce sullo sviluppo cognitivo, sociale e comportamentale del cervello. Le prime differenze cerebrali si manifestano già dall'ottava settimana di sviluppo fetale, in particolar modo a causa dell'avvio di quella attività ormonale che condizionerà per il resto della vita i sistemi neurali di maschi e femmine. Mentre gli uomini potenzieranno in particolare i centri cerebrali legati al sesso e all'aggressività, le donne tenderanno a sviluppare doti uniche e straordinarie: una maggiore agilità verbale, la capacità di stabilire profondi legami di amicizia, la facoltà quasi medianica di decifrare emozioni e stati d'animo dalle espressioni facciali e dal tono della voce, e la maestria nel placare i conflitti.
Nella nostra società vive ancora il retaggio profondo di un pensiero antico: ottenere troppo, sentirsi troppo felici volando come Icaro vicini al sole conduce inevitabilmente a una caduta disastrosa. In anni di esperienze professionali e personali, l'autore è giunto alla conclusione opposta: il potenziale a disposizione di ciascuno per raggiungere la felicità non ha limiti. E possibile godersi la vita e reagire positivamente agli inevitabili problemi senza lasciarsi prendere da depressione, sensi di colpa o ansia. A trattenerci è solo la paura, che ci spinge a conformare la nostra vita a una sorta di mediocrità sentita come normale. Dyer ci spiega come migliorare il nostro modo di vivere, fissare e raggiungere obiettivi personali e professionali sempre più alti, trasformando le debolezze in punti di forza. Basta imparare ad agire sui propri pensieri, emozioni e comportamenti. E il cambiamento può cominciare da subito.

