
Vedete tutto senza sfumature, o bianco o nero? Vi concentrate solo sugli aspetti negativi, gli errori, le incapacità? Credete di sapere in anticipo cosa penserà un altro? Prevedete eventi negativi in continuazione? L'autrice individua ben 36 distorsioni cognitive, idee sbagliate o irrazionali e una dozzina di convinzioni errate che pregiudicano la vita di molte persone. Non sono le situazioni della vita a determinare la felicità o l'infelicità di un individuo ma la sua interpretazione dei fatti e, di conseguenza, il suo atteggiamento verso le avversità. Il libro conduce brillantemente il lettore a individuare e correggere definitivamente le proprie convinzioni errate e distorsioni cognitive per recuperare serenità ed equilibrio psicofisico.
Un libro pensato e scritto per le vittime di abuso narcisistico, per chi ha subìto l'abuso senza nemmeno rendersene conto, per chi ha sofferto a causa di un inganno scientemente perpetrato. L'abuso psicologico narcisista è manipolazione attraverso precise tecniche per sottomettere e controllare. Per anni la violenza narcisistica è stata confusa con la violenza domestica. Da essa, invece, differisce profondamente e da qualche anno costituisce un campo di studi a sé. Oggi si parla di "Relazioni sentimentali patologiche", con specifiche caratteristiche sia dell'abusante, della vittima, che delle tecniche della violenza stessa. Un testo che parla alle donne, ma vuole raggiungere e dialogare con psicoterapeuti, medici, avvocati e giornalisti. Con coloro che si relazionano quotidianamente con le vittime per questioni professionali.
Una raccolta di scritti, dagli atti di un convegno di psicoterapia e meditazione, dedicati al narcisismo quale patologia emblematica della cultura del nostro tempo, essenza di quella condizione nota da tempo come "psicopatologia della normalità".
La cura della sofferenza psichica, nella psicologia e nella psichiatria occidentale, tende al superamento del sintomo clinico e all'adattamento della persona al mondo sociale in cui vive. Nell'approccio integrale, la cura implica anche lo sviluppo della consapevolezza e delle qualità della persona, integrando modalità psicoterapiche e meditative che includono la coltivazione di qualità etiche di innocuità, saggezza e comprensione, e l'apertura a un senso spirituale della vita. Il libro, corredato da numerosi grafici, pur essendo rivolto principalmente a operatori del settore, può rivelarsi una guida per quei ricercatori spirituali che riconoscono la fondamentale importanza che riveste la conoscenza della propria mente ai fini non solo della salute psicologica, ma anche di un vivere bene nel mondo, con creatività ed entusiasmo.
Questo volume raccoglie gran parte degli scritti e delle lettere sulla psicoanalisi di Umberto Saba. Come è noto, Saba è stato insieme a Svevo lo scrittore italiano che più precocemente si è interessato alla scienza freudiana. Ma per Saba, a differenza di Svevo, la psicoanalisi non ha soltanto costituito un interesse speculativo, bensì è stata un'esperienza esistenziale diretta (fu in analisi con Edoardo Weiss). Il nucleo centrale, e finora inedito, di questo libro è nel carteggio che tra il 1946 e il 1949 il poeta tenne con Joachim Flescher, psicoanalista e direttore, a quel tempo, di "Psicoanalisi", organo ufficiale della Società italiana di psicoanalisi. L'oggetto della discussione non è di quelli che permettono impassibilità e distacco da parte degli interlocutori, e soprattutto da parte di Saba. Come bene spiega nella sua lucidissima postfazione Arrigo Stara, curatore del volume, dopo un'iniziale disamina di questioni generali legate alla teoria freudiana, presto "nelle pagine che Saba scrive a Flescher, le memorie dell'infanzia, le immagini, le "storielle" e le argomentazioni ricavate dalla sua prima educazione sotto la tutela della legge ebraica materna (che veniva a spezzare il "paradiso" degli anni in cui era stato affidato alla balia) si affollano e danno corpo a quell'ostilità che, ancora come forma vuota, egli aveva riversato sullo psicoanalista; Flescher diventa a sua volta la sagoma, il bersaglio sostitutivo, sul quale ricadono-le accuse.
Le psiconevrosi interessano ogni uomo, causando limitazioni delle possibilità intellettuali e spesso in forma grave. Il prof. Morabito suggerisce una cura innovativa e dai risultati certi: la psicoterapia incentrata su Cristo!
Chi sono io? Che senso ha il mio esistere, faccio parte di un progetto? E gli altri: chi sono? Come mi rapporto con loro? E prima ancora: c’è una realtà al di sopra di noi? Domande sempre attuali per chi non si contenta di lasciarsi vivere, ma vorrebbe sapere. E anche, se possibile, sentirsi intimamente parte della realtà che lo circonda.
Per un incontro e uno scambio d’amore.
Il libro vuol coniugare esperienze e riflessioni personali con l’esigenza di far chiarezza, in modo semplice, su concetti fondamentali e fatti connessi con la fede e la scienza contemporanea e cercare così di capire il mondo.
Aurelio Penna, laureato in Scienze Politiche (Italia) e Psicologia (Stati Uniti), è pubblicista, conferenziere e scrittore, autore con Feltrinelli, Mondadori e Giunti. Ha svolto attività professionale nel giornalismo e nel marketing. Si interessa di problematiche esistenziali dell’uomo, privilegiando i rapporti col sacro, e di quelle relative agli stati di coscienza. È studioso di teologia e scienze delle religioni.