
La domanda sull'identità genitoriale si fa sempre più urgente. Dopo dieci anni dalla prima edizione, continua il dialogo attraverso la parola scritta sui grandi temi della nostra persona e della nostra vita. Oggi più che mai l'identità genitoriale rivela la ferita, la confusione, la crisi in cui la persona è immersa. L'amore per il figlio rappresenta ancora una risorsa per recuperare l'energia di un amore per la propria vita. Questa nuova edizione si propone ancora una volta come una tenera compagnia allo sforzo del genitore di essere vero.
Dall'autrice di "Ho sete, per piacere, Perché ti amo e Chi sei tu che mi guardi?" un nuovo appassionato contributo che desidera essere un valido supporto alle mille domande dei genitori per il rapporto con i figli: come orientarsi nel labirinto complesso di esigenze, problemi, sollecitudini, angosce, disorientamenti? Un libro dove la domanda non è solo esigenza di risposta ma metodo adeguato alla vita, soprattutto alla vita della famiglia.
Vittorino Andreoli è laureato in medicina e specializzato in neurologia e psichiatria. Autorevole studioso della psiche, ha pubblicato vari volumi. Tra i più recenti vanno ricordati: Dalla parte dei bambini (Milano 1998); Cronaca dei sentimenti (Milano 2000); Delitti (Milano 2001). I romanzi: Yono-Cho (Milano 1994); Una piroga in cielo (Milano 2002). Il saggio Elogio della normalità è uscito presso Marietti nel 2002.
Vittorino Andreoli è laureato in medicina e specializzato in neurologia e psichiatria. Autorevole studioso della psiche, ha pubblicato vari volumi. Tra i più recenti vanno ricordati: Dalla parte dei bambini (Milano 1998); Cronaca dei sentimenti (Milano 2000); Delitti (Milano 2001). I romanzi: Yono-Cho (Milano 1994); Una piroga in cielo (Milano 2002). Il saggio Elogio della normalità è uscito presso Marietti nel 2002.
Madri, padri, figli. Non c'è nulla di più antico e nulla di più sconosciuto di questa relazione. Che cosa significa essere genitori? Questo libro non dà consigli, non prescrive regole o comportamenti. Descrive un'identità. Non si "fa" il genitore, si "è". Il problema dell'essere genitore è il problema dell'essere persona, dell'essere vero uomo e vera donna. Coinvolge ciò che siamo fino al punto più alto che è quello di partecipare sé, di fare del proprio io la condizione per la crescita di un altro. Ciò che emerge dal vivo di queste pagine è proprio la struttura del rapporto madri, padri, figli.
GLI AUTORI
Vittoria Maioli Sanese (Rimini 1943) è psicologa della copia e della famiglia, ha fondato nel 1970 il Consultorio Famigliare (associato U.C.I.P.E.M.) di Rimini di cui è tuttora direttore. Oltre al lavoro clinico con le coppie, guida da anni gruppi di riflessione e di formazione per genitori, operatori sociali, educatori, psicologi. Ha svolto e svoge un lavoro di ricerca sulla coppia e sulla famiglia dal punto di vista psicologico, esistenziale, sociale, culturale e antropologico. Numerosi i suoi interventi in convegni, congressi e seminari.
Didier Anzieu (Melun 1923-Parigi 1999), fu filosofo, psicologo e psicoanalista e docente alla Sorbona. Allievo di D. Lagache (psicoanalista e fondatore della psicologia clinica in Francia), nel 1949 inizia la sua analisi didattica con Lacan. Insieme ai due maestri aderisce nel 1953 alla Società Francese di Psicoanalisi. Dieci anni dopo fu tra i fondatori dell’Associazione Psicoanalitica di Francia, sorta in contrapposizione a Lacan. I suoi studi si incentrano sullo psicodramma, sui tests proiettivi, sulla psicoanalisi dei fenomeni di gruppo e del processo creativo. Ne derivano libri importanti, molti dei quali sono stati tradotti in italiano.
Françoise Dolto dialoga con Juan-David Nasio su un tema che le sta a cuore, l'immagine inconscia del corpo. È il lato in ombra e inconscio del corpo, un lato che si è formato nelle relazioni primarie, quella con la madre innanzitutto e poi quelle con tutti gli altri con cui il bambino è entrato in relazione. Il dialogo è ricco di annotazioni sulla pratica analitica con i piccoli, sul linguaggio significante come orientamento del desiderio e sulle pulsioni. Inoltre mostra un'interpretazione teorica del concetto lacaniano di "stadio dello specchio" che attribuisce maggiore attenzione agli intrecci percettivi dei diversi sensi.
Brigitte Spangenberg, nata nel 1941, è psicologa clinica e psicoterapista e lavora da molti anni come perito del Tribunale nel campo del diritto di famiglia e del diritto di tutela dei minori. E' lei stessa figlia di genitori divorziati, è sposata da più di trent'anni con un giudice e ha quattro figli ormai grandi.
Il libro racconta e interroga le pratiche in uso alla Salpêtrière, ai tempi di Charcot, per curare l’isteria. Attraverso le procedure cliniche e sperimentali, attraverso l’ipnosi e le “presentazioni” delle malate in preda alle crisi (le famose “lezioni del martedì”), si scopre, grazie alla documentazione gotografica dell'Iconographie photographique de la Salpêtrière, un'esposizione stupefacente, eccessiva, del corpo isterico. L’analisi di queste immagini rivela così la "messa in scena" di cui le isteriche furono oggetto da parte dei medici, di come in altri termini Charcot fu anche un “artista”, e al tempo stesso mostra la peculiarità con cui esse ne furono anche autonome protagoniste. Freud fu il testimone oculare dello "spettacolo" che Charcot metteva in opera e rispetto al quale egli si distinse per l'ascolto tutto nuovo dell'isteria che la sua riflessione comportava. La sua testimonianza ci racconta l’inizio della psicanalisi sotto la prospettiva dell’”immagine”.
Il volume è dotato di un importante apparato iconografico