
È facile dire o sentirsi dire: "Stabilisci dei limiti!", ma farlo non lo è affatto, soprattutto se si è persone sensibili e attente ai bisogni degli altri. Rolf Sellin, apprezzato autore di "Le persone sensibili hanno una marcia in più", spiega finalmente le ragioni per cui spesso non riusciamo a riconoscere i nostri limiti e a fissare giusti confini nella pratica: farlo, infatti, non è solo questione di volontà. Richiede allenamento! È una convinzione: "Buone recinzioni fanno buoni vicini". Sellin propone metodi concreti e di comprovata efficacia, a livello mentale, comunicativo, fisico e soprattutto energetico, che aiutano a sviluppare la nostra capacità di autodeterminazione senza sensi di colpa. Perché rispettare i nostri limiti e saper dire no serve a noi, ma spesso anche agli altri.
"L'ipersensibilità non è una malattia, né una carenza, né un difetto. Nessun terapeuta è in grado di 'eliminare' l'ipersensibilità di un bambino. L'ipersensibilità è una caratteristica ereditata, un elemento distintivo e, più propriamente, un talento." Dopo "Le persone sensibili hanno una marcia in più" e "Le persone sensibili sanno dire no", Rolf Sellin torna con un nuovo libro per comprendere a fondo l'ipersensibilità nell'infanzia e dare a genitori e insegnanti le chiavi per farne un eccezionale punto di forza. Tra i temi trattati: riconoscere quando un bambino è ipersensibile, evitare gli errori tipici con i bambini sensibili, definire limiti, regole e aspettative per trasformare la sensibilità in un vantaggio, scegliere la scuola più adatta a un bambino ipersensibile.
Commenti pungenti, ringraziamenti mancati, scarsa considerazione, aspri litigi possono colpirci tanto quanto un licenziamento inaspettato, una separazione, persino un lutto o un evento tragico. L'intensità del dolore non corrisponde sempre alla gravità reale di ciò che ci colpisce, ma da come vi si reagisce. Spesso, anche se apparentemente continuiamo a "funzionare", dentro di noi soffriamo. Rolf Sellin, con la concretezza "ingegneristica" che lo contraddistingue, insegna come far valere i nostri punti di forza e superare la sofferenza. Con il suo aiuto troverete le risposte a mille domande: Far finta di niente e dimenticare? Mostrare il dolore? È sempre utile parlarne? Cosa è rimasto intatto? Come guardare in faccia il dolore? Perdonare?
La predisposizione innata a percepire gli stimoli in modo più differenziato e intenso rispetto alla media è spesso un vantaggio, ma di frequente è vissuto con disagio. Anche perché non sempre questo dono viene apprezzato dagli altri e, nonostante l'ipersensibile tenda a rinunciare a se stesso adeguandosi alle esigenze degli altri, non mancano i rimproveri: "Devi sempre essere così emotivo?" Molti, così, soffrono per questo loro aspetto caratteriale: sono più vulnerabili, più soggetti allo stress e spesso insicuri. L'autore affronta qui questo problema, ancora ampiamente ignorato e poco trattato, aiutando gli ipersensibili a capire il motivo del loro "sentirsi diversi". Invita e guida i lettori verso l'adozione di un nuovo atteggiamento che permetta loro di contenere gli effetti più negativi dell'ipersensibilità, insegna a smettere di acconsentire a richieste eccessive o di risentire dei troppi stimoli esterni, imparando a porre confini più netti tra sé e il mondo. Permette di valorizzare la capacità di empatia, senza esserne sopraffatti. Gli spunti di riflessione, i numerosi suggerimenti sono utili a chi vuole imparare a gestire da solo e in modo costruttivo la propria sensibilità, sia nella vita privata sia professionale, e a proteggersi in modo più efficace a livello mentale ed energetico, così che l'ipersensibilità possa tornare a essere quello che realmente è: un'incomparabile risorsa interiore.
È facile dire o sentirsi dire: "Stabilisci dei limiti!", ma farlo non lo è affatto, soprattutto se si è persone sensibili e attente ai bisogni degli altri. Rolf Sellin, apprezzato autore di "Le persone sensibili hanno una marcia in più", spiega finalmente le ragioni per cui spesso non riusciamo a riconoscere i nostri limiti e a fissare giusti confini nella pratica: farlo, infatti, non è solo questione di volontà. Richiede allenamento! È una convinzione: "Buone recinzioni fanno buoni vicini". Sellin propone metodi concreti e di comprovata efficacia, a livello mentale, comunicativo, fisico e soprattutto energetico, che aiutano a sviluppare la nostra capacità di autodeterminazione senza sensi di colpa. Perché rispettare i nostri limiti e saper dire no serve a noi, ma spesso anche agli altri.
"L'ipersensibilità non è una malattia, né una carenza, né un difetto. Nessun terapeuta è in grado di 'eliminare' l'ipersensibilità di un bambino. L'ipersensibilità è una caratteristica ereditata, un elemento distintivo e, più propriamente, un talento." Dopo "Le persone sensibili hanno una marcia in più" e "Le persone sensibili sanno dire no", Rolf Sellin torna con un nuovo libro per comprendere a fondo l'ipersensibilità nell'infanzia e dare a genitori e insegnanti le chiavi per farne un eccezionale punto di forza. Tra i temi trattati: riconoscere quando un bambino è ipersensibile, evitare gli errori tipici con i bambini sensibili, definire limiti, regole e aspettative per trasformare la sensibilità in un vantaggio, scegliere la scuola più adatta a un bambino ipersensibile.
La predisposizione innata a percepire gli stimoli in modo più differenziato e intenso rispetto alla media è spesso un vantaggio, ma di frequente è vissuto con disagio. Anche perché non sempre questo dono viene apprezzato dagli altri e, nonostante l'ipersensibile tenda a rinunciare a se stesso adeguandosi alle esigenze degli altri, non mancano i rimproveri: "Devi sempre essere così emotivo?" Molti, così, soffrono per questo loro aspetto caratteriale: sono più vulnerabili, più soggetti allo stress e spesso insicuri. L'autore affronta qui questo problema, ancora ampiamente ignorato e poco trattato, aiutando gli ipersensibili a capire il motivo del loro "sentirsi diversi". Invita e guida i lettori verso l'adozione di un nuovo atteggiamento che permetta loro di contenere gli effetti più negativi dell'ipersensibilità, insegna a smettere di acconsentire a richieste eccessive o di risentire dei troppi stimoli esterni, imparando a porre confini più netti tra sé e il mondo. Permette di valorizzare la capacità di empatia, senza esserne sopraffatti. Gli spunti di riflessione, i numerosi suggerimenti sono utili a chi vuole imparare a gestire da solo e in modo costruttivo la propria sensibilità, sia nella vita privata sia professionale, e a proteggersi in modo più efficace a livello mentale ed energetico, così che l'ipersensibilità possa tornare a essere quello che realmente è: un'incomparabile risorsa interiore.
Le recenti ricerche sui neonati, sulle cure genitoriali e le relazioni tra genitori e figli hanno dimostrato che i rapporti umani sono fonti motivazionali centrali nello sviluppo. Il testo prende in esame le implicazioni pratiche di tali scoperte per la psicoterapia dinamica con adulti e bambini.
Stephen Seligman ci offre esempi illuminanti di interazioni genitore-bambino e del processo psicoterapeutico, ricostruendo il ruolo che l’infanzia e lo sviluppo infantile hanno avuto nella psicoanalisi da Freud in poi, ed evidenziando come le differenti immagini del bambino si siano sviluppate nel corso della storia psicoanalitica e ne abbiano influenzato la teoria e la pratica.
Lo sviluppo delle relazioni ci offre una prospettiva inedita, che aggiorna i modelli psicoanalitici rileggendoli all’interno di un nuovo contesto: “la psicoanalisi relazionale dello sviluppo”.
Numerose ricerche attestano che gli ottimisti si ammalano di meno, vivono più a lungo, hanno una vita relazione più ricca. Ottimisti non si nasce, ma si può diventare. Basta cambiare il proprio modo di interpretare gli eventi. In questo volume l'autore ripercorre il proprio itinerario scientifico, offrendo i test per misurare il proprio livello di ottimismo e quello dei propri figli e presenta semplici tecniche utili a sconfiggere il pessimismo e la depressione.
Per Martin Seligman, il fondatore della psicologia positiva - la teoria che rivoluziona molti dei risultati della psicologia tradizionale -, è possibile insegnare (già a scuola) che cos'è il benessere e capire scientificamente che cosa rende felici le persone. Incentrata attorno a cinque capisaldi l'emozione positiva, il coinvolgimento, il significato, la realizzazione, i buoni rapporti -, la felicità è un obiettivo alla portata di tutti, purché si apprendano e si mettano in pratica i comportamenti corretti, verso gli altri e, innanzitutto, verso sé stessi. Attraverso semplici esercizi e test divertenti, sperimentati con successo negli ambiti più diversi, da quello militare a quello commerciale, da quello medico a quello scolastico - e anche grazie al racconto di numerosi casi reali -, il lettore scoprirà le proprie attitudini e abilità, così come le proprie carenze e i propri blocchi, compiendo così il primo passo verso il flourishing e il superamento dei vincoli imposti dalla società. A dieci anni da "La costruzione della felicità", Seligman propone qui l'esposizione della sua teoria sulle straordinarie possibilità insite nella natura dell'uomo.
Il testo parla della Consulenza psico-sociale. E spiega che essa si basa sull’ascolto approfondito delle persone nella prestazione professionale di un consulente, cioè di colui/colei che consiglia o dà pareri.
Il termine psico-sociale dà l’idea dei due Autori (che sono ambedue consulenti) nel considerare la persona come unità psichica e sociale (oltre che fisica e spirituale). Infatti, gli incontri quotidiani con le persone rivelano delle ferite, spesso profonde, che quasi sempre sono di tipo affettivo e relazionale.
Il testo riporta anche delle storie vissute di persone in difficoltà e del lavoro su se stessi dei due consulenti.
Di particolare interesse l’analisi che essi fanno delle varie fasi della consulenza con la persona che ha dei problemi da risolvere. E viene puntualizzata la necessità della la collaborazione della persona all’aiuto del consulente per arrivare a un risultato che si realizza in varie tappe. Queste tappe vengono spiegate nel corso della lettura.
Alla fine del libro ci si rende conto che la nostra vita non é altro che un esercizio quotidiano di educazione e rieducazione di noi stessi, e non soltanto degli altri. Anzi, il contatto con gli altri apre sempre nuovi orizzonti.
Punti forti
• L’opportunità della consulenza psico-sociale per la persona.
• La conoscenza della consulenza nelle sue dinamiche applicative.
• La conoscenza di sé, delle proprie emozioni.
• La conoscenza delle ferite del passato e
come guarirle.
Destinatari
• Educatori, operatori e volontari nel sociale. • Persone alla ricerca di una fede, di un obiettivo.
• Persone che cercano una libertà interiore da
antiche ferite.
• A un pubblico intellettuale che non sottovaluta l’importanza della praxis.
Autori
Seli Adam Laurea in filosofia. Diploma in musica presso il Conservatorio di Pesaro e laurea al Conservatorio MussorgskyEkaterinburg (Russia). Ha svolto attività pedagogiche e da alcuni anni svolge attività di counseling. Ha condotto corsi di formazione e da cinque anni guida gruppi di auto-mutuo aiuto. In oltre, svolge attività pubblicistica su alcuni quotidiani.
Martelanc Kristina Laurea in consulenza psico-sociale all’università Lubiana (Slovenia). Ha lavorato con tossicodipendenti nel programma terapeutico di «Progetto uomo». Ha tenuto varie conferenze, corsi di formazione, programmi radiofonici alla Rai su problematiche psico-sociali. Svolge da vent’anni attività di consulenza psico-sociale.
Un classico della psicoanalisi. Il caso clinico più perturbante e commovente dell'ultimo secolo. Diario di una schizofrenica riferisce l'esperienza vissuta dal malato e mostra tutto ciò che si mascherava dietro le manifestazioni e i sintomi della schizofrenia. Questo libro costituisce un duplice documento. Un documento scientifico giacché è la descrizione del decorso e della cura di una grave malattia mentale: l'apparizione progressiva dei successivi sintomi, le fasi di parziale remissione, le tappe della faticosa normalizzazione, raggiunta attraverso un procedimento psicoterapeutico originale di grande importanza sia teorica che pratica. Ma anche un documento umano: la descrizione della malattia è infatti opera dell'ammalata stessa, Renée, che la racconta come una propria drammatica vicenda spirituale. Si scopre così una vita sentimentale che le apparenze erano ben lontane dal far supporre e che è estremamente ricca d'insegnamenti. "Un'opera poetica", così ha definito questo libro Cesare L. Musatti, "suscettibile di risvegliare elementi nascosti che sono in ognuno di noi".