
L'anoressia pone una questione etica, nella misura in cui espone il soggetto a dilemmi fra pulsioni di crescita e desiderio di perfezione, tra difesa della vita e ricerca d'emancipazione, tra un insaziabile bisogno di relazioni e la cura di un'autonomia narcisistica. Il rifiuto del cibo esprime l'incerta reazione adolescenziale alle sorprendenti esperienze della pubertà, in cui emergono possibilità promettenti e sviluppi minacciosi. Imbrigliato in una situazione-limite e assediato da rischiosi conflitti di senso, chi soffre di disturbi alimentari elabora una propria visione del mondo e insegue un ideale normativo, giustifica le proprie valutazioni morali e difende una certa immagine di bene e di salute. Il volume delinea l'organizzazione valoriale che ruota attorno alla paura di aumentare di peso, svolgendo una serie d'indagini preliminari: l'analisi delle opzioni morali veicolate indirettamente dalla psicoterapia e dalla psichiatria, le narrazioni mitiche che influiscono sulle cornici simboliche personali, l'esame di alcuni testi cinematografici sull'ambiguità semantica del pasto, le alternative concettuali ben note alla filosofia e alla teologia (i dualismi mente/corpo, norma/desiderio, ragione/passioni, sesso/genere). Attraverso e nonostante i sintomi, il soggetto tenta, in forme pericolose e aggressive, di prendersi cura di una sofferenza profonda, facendo di sé un'opera degna, in cui la dolente verità del corpo emaciato possa comunicare una nuova figura di bellezza. Il disturbo alimentare svela così la componente estetica dell'esperienza morale.
Le multinazionali tendono a diventare sempre più flessibili e più veloci per aumentare i profitti o ridurre le perdite. I posti di lavori tradizionalmente intesi si stanno riducendo. L'invasione di prodotti a basso costo, provenienti dai paesi in via di sviluppo, fa chiudere le aziende che hanno fatto dei prezzi bassi il loro cavallo di battaglia. Ma è proprio in questo scenario che alcune organizzazioni stanno fiorendo e prosperando. Sono quelle aziende che hanno imparato a comunicare al loro interno e al mercato una nuova visione. Sono quelle strutture che sanno coinvolgere il personale e i clienti nella loro Missione. Sono quelle realtà che riescono a guidare le persone verso un obiettivo e una meta attraente con nuovi modelli di management.
Il volume spiega il funzionamento di alcuni meccanismi fondamentali dell'esperienza politica di ciascuno: come sono selezionate e interpretate le informazioni ricevute? Come avviene lo schieramento a favore/contro un certo tema o un certo candidato? Perché le decisioni politiche non sono basate soltanto sul perseguimento razionale dell'interesse personale, ma anche su fattori di natura cognitiva e sociale? Quali sono i principi e i valori fondanti delle scelte politiche? Qual è la grammatica del linguaggio e della comunicazione politica? L'influenza esercitata dai media? Quali le regole della partecipazione politica, del comportamento di voto, delle azioni collettive?
I principali modelli psicoanalitici sul delirio e le memorie cliniche tratte dal lavoro nella stanza d'analisi. Oggi le analisi di soggetti deliranti sono relativamente frequenti e pongono notevoli problemi in relazione all'uso della tecnica classica", al modo di stare in seduta, all'uso di linguaggi da recepire e utilizzare nel corso dell'analisi. Questo libro raccoglie il frutto dell'esperienza di numerose sedute cliniche con pazienti affetti da delirio. "
Appena messa in campo la stupidità innesca un coinvolgimento che possiamo in alcuni casi riconoscere come morboso e perverso. Nell'esperienza clinica con soggetti pseudostupidi le funzioni intellettive superiori non vengono eliminate, ma sono destinate ad un generale ottundimento. Il pensiero subisce una concretizzazione e gli eventi complessi una ipersemplificazione in dettagli spesso insignificanti e confusivi. L'analisi col paziente "stupido" deve affrontare la costante possibilità che si realizzi una reazione terapeutica negativa e, paradossalmente, l'eliminazione del principale strumento di lavoro, il pensiero e l'interpretazione, è l'unica premessa possibile per mantenere una forma di relazione.
Questo autorevole manuale esplora la natura e l'eziologia delle più comuni forme di psicopatologia. Vengono descritti i sintomi, le caratteristiche cliniche, il decorso, l'epidemiologia, le comorbilità e i fattori di rischio associati a ciascun disturbo. Dove necessario, sono evidenziati i cambiamenti introdotti dal DSM-5. Ciascun capitolo mette in evidenza come i dati empirici possano indirizzare l'assessment, la formulazione del caso e la terapia. Gli autori illustrano con particolare attenzione gli approcci evidence-based al trattamento e descrivono le tecniche che i clinici possono utilizzare per massimizzare la loro efficacia. Il capitolo conclusivo contiene dieci raccomandazioni cliniche trasversali alle classi diagnostiche.
Il nostro approccio all'affettività può risentire favorevolmente del tentativo di rivisitare parole suggestive come speranza, rimpianto, istinto, attesa, lontananza... Infatti, il modo in cui parliamo di ciò che sentiamo e sperimentiamo - stati d'animo, slanci del cuore, relazioni, paure - ci porta a seguire modelli stereotipati, trasmessi o dati per scontati. Riflettere sulle parole può, al contrario, produrre inedite e promettenti implicazioni nella nostra esistenza. E ricercare nelle parole significati più autentici, oltre i confini del conformismo e del banale, può aiutarci a vivere più profondamente la realtà in cui siamo calati. È questa la sfida raccolta da Ivana Castoldi, che in questo nuovo libro compone, una parola dopo l'altra, un piccolo dizionario per rimetterci in discussione, per pensare a soluzioni e per riconsiderare le nostre relazioni con gli altri, con i nostri figli, con noi stessi.
Nella vita di ogni donna, scandita da tappe biologicamente e culturalmente prestabilite, le occasioni di ripensamento e di svolta si presentano a scadenze più o meno regolari, e bisogna accettare le perdite e gli svantaggi che le alternative fatalmente comportano. Tuttavia, è alla soglia della maturità che si arriva a un bivio decisivo: effettuato un consuntivo globale, dobbiamo guardare in faccia la realtà e interrogarci sulle scelte fatte in amore, lavoro, famiglia, maternità, amicizia... Nella migliore delle ipotesi le confermeremo, nonostante qualche insuccesso o delusione, oppure saremo chiamate a rivedere la pianificazione del nostro futuro, confidando nella benignità dell'istinto che ci suggerisce la deviazione. In ogni caso, scegliere consapevolmente diventa un imperativo non procrastinabile da porsi su ogni fronte, fosse anche per scegliere, alla fine, di accettare. Ivana Castoldi ci accompagna in questo percorso con la sua acuta capacità di riflettere e far riflettere. Il libro è punteggiato dalle storie di donne intraprendenti che hanno saputo usare le tre parole chiave dei bilanci della vita: consapevolezza, coraggio e cambiamento, per affrontare un indispensabile esame di realtà e trarne le dovute conseguenze. Il "premio" consiste in un meritato incremento del benessere psicologico personale e relazionale. Se non ora, quando?
Gli occhi delle donne sono sempre stati usati dagli uomini come specchi nei quali cercare un riflesso per poter costruire la propria immagine e alimentare la propria autostima. Tuttavia, oggi qualcosa sta cambiando. Accade difatti che le proprietà correttive dello specchio degli occhi femminili abbiano cominciato a invertire il loro meccanismo di funzionamento e ad agire in senso contrario, amplificando limiti e difetti maschili. Come reagiscono gli uomini? La gran parte si sente smarrita, inquieta e disorientata, maggiormente fragile e insicura, mentre altri sviluppano una maggiore propensione alle dimensioni relazionali, entrando in diretta concorrenza con quelle virtù che da sempre sono state appannaggio delle donne.
È possibile guardare alla depressione, anziché come a un mostro che ci terrorizza e ci annienta, come a una dimensione emotiva tra le tante, che può concorrere al benessere e alla stabilità personale non meno di quegli stati d'animo che consideriamo di segno positivo, come la gioia e la speranza. È bene convincersi che non si guarisce dal "mal di vivere" perché è parte integrante, ed essenziale, della nostra esperienza affettiva. A seguito di una crisi depressiva non è insolito che si verifichi un sorprendente miglioramento della qualità della nostra esistenza, perché è possibile trasformare i momenti di disperazione e di angoscia in opportunità di recupero, uscendone fortificati, più lucidi e resistenti. Depressione e ansia non sono incontrollabili, come tendiamo a credere. Al contrario, con adeguate strategie vincenti, si possono affrontare in modo vantaggioso. Dunque conviene sperimentare, mettendo in campo la nostra creatività per trovare "protocolli di cura" personalizzati, continuando a comprometterci energicamente con la vita anche in condizioni di emergenza. Le donne, che più frequentemente degli uomini si trovano a fare i conti con la depressione, anche per ragioni culturalmente fondate, sanno essere capaci di operare in se stesse e nella loro vita grandi cambiamenti, trasformando un oscuro malessere in una formidabile occasione di riscatto.
È possibile guardare alla depressione, anziché come a un mostro che ci terrorizza e ci annienta, come a una dimensione emotiva tra le tante, che può concorrere al benessere e alla stabilità personale non meno di quegli stati d'animo che consideriamo di segno positivo, come la gioia e la speranza. È bene convincersi che non si guarisce dal "mal di vivere" perché è parte integrante, ed essenziale, della nostra esperienza affettiva. A seguito di una crisi depressiva non è insolito che si verifichi un sorprendente miglioramento della qualità della nostra esistenza, perché è possibile trasformare i momenti di disperazione e di angoscia in opportunità di recupero, uscendone fortificati, più lucidi e resistenti. Depressione e ansia non sono incontrollabili, come tendiamo a credere. Al contrario, con adeguate strategie vincenti, si possono affrontare in modo vantaggioso. Dunque conviene sperimentare, mettendo in campo la nostra creatività per trovare "protocolli di cura" personalizzati, continuando a comprometterci energicamente con la vita anche in condizioni di emergenza. Le donne, che più frequentemente degli uomini si trovano a fare i conti con la depressione, anche per ragioni culturalmente fondate, sanno essere capaci di operare in se stesse e nella loro vita grandi cambiamenti, trasformando un oscuro malessere in una formidabile occasione di riscatto.

