
Questa guida è pensata per tutti i pazienti che stanno seguendo un percorso di terapia dialettico-comportamentale (DBT), una delle tecniche più utilizzate in psicoterapia per il trattamento del disturbo borderline di personalità e che si è dimostrata efficace anche per curare i sintomi dei disturbi mentali correlati alla regolazione delle emozioni come il PTSD complesso, l'ADHD, le dipendenze, la dissociazione, i disturbi affettivi e quelli alimentari. Il manuale presenta in modo chiaro le tecniche DBT e, grazie al programma di formazione evidence-based finalizzato a riconoscere il progresso del paziente rispetto alla padronanza di queste tecniche, costituisce un agile strumento di self help utile sia per l'autoapprendimento sia per i gruppi di skills training supervisionati da un terapeuta. Completano il manuale schede di lavoro a uso del paziente scaricabili online.
Il testo e un trattato di Grafologia. Aperta al confronto interdisciplinare, l'emergente Grafologia si deve confrontare con lavori di ricerca, integrando solide basi psicologiche, in collaborazione con il campo pedagogico, clinico, neurofisiologico, psicoanalitico, statistico, senza trascurare le origini paleografiche e l'antropologia culturale. La Grafologia elabora pero le sue proprie teorie e tecniche per approdare allo studio del GESTO GRAFICO che svela l'essere umano. Espressione profonda, spontanea o costruita, il nostro gesto grafico caratterizza e differenzia ognuno di noi, come un'impronta, un testimone indelebile: ne possiamo seguire la sua evoluzione dai primi scarabocchi, fino allo sviluppo adolescenziale, avvertirne i segnali d'allarme, precursori di futuri disagi, oppure residue cicatrici di tempi passati, percepirne le forze nascoste....
Nel corso dei millenni, l'umanità ha esplorato tutti gli aspetti della guerra e della violenza, sperimentandone gli orrori. Oggi diventa urgente sperimentare modi diversi di relazionarsi, attraverso la comprensione e il rispetto reciproco nelle nostre società. Lo sostiene Pierre-Yves Boily in questo saggio che è anche un grido dell'anima. Ma come compiere collettivamente questo passaggio? Si può tentarlo nella organizzazione del lavoro? Si può andare più lontano della non violenza nei rapporti tra persone, tra gruppi, e tra Paesi? La tenerezza organizzativa o politica, economica e sociale ubbidisce alla stessa dinamica della tenerezza intima? Il testo cerca di dimostrare come questo tentativo può rivelarsi fruttuoso nelle organizzazioni. Un saggio sociale, dunque, comprensibile da tutti per lo stile piano e scorrevole, che può favorire la presa di coscienza della violenza nelle sue svariate forme e il rifiuto della stessa. Nel testo vi si trovano, talvolta, analisi curiose e interessanti, come la distinzione tra aggressività e aggressione: la prima, un meccanismo di protezione molto utile; la seconda invece, fa parte di una dinamica malsana? Senza mai nominarla, il testo è sulle posizioni di rifiuto della globalizzazione, intesa come omologazione e distruzione della libertà individuale. Pur ispirato a principi cristiani, il libro ha tuttavia un'impostazione laica.
Bollas è senz'altro uno degli autori più rilevanti della psicoanalisi contemporanea per l'assoluta originalità del suo contributo e per lo sviluppo continuo del suo pensiero che è mobile, ampio, in continua evoluzione, seppure di una straordinaria coerenza interna. Leggendo i suoi libri, sembra che l'autore porti continuamente a compimento, ma in modo sempre insaturo, idee ed intuizioni che si possono rintracciare fin dai suoi primi scritti. L'impressione benefica che se ne trae è quella di un universo concettuale e clinico in continua espansione. Nelle due lunghe interviste qui contenute, è con questa mobilità del pensiero Bollas che si è dovuto confrontare Vincenzo Bonaminio, che è tra gli autori che meglio ne segue e ne conosce gli sviluppi. Bollas sostiene eloquentemente un ritorno alla comprensione di come la psicoanalisi freudiana funzioni, operi da inconscio a inconscio, da quello dell'analizzando a quello dell'analista e viceversa. La difficoltà di sfruttare e seguire fino in fondo le ipotesi freudiane sull'ascolto psicoanalitico ha portato all'abbandono delle libere associazioni e della ricerca della "logica della sequenza" che Freud considerava il modo primario di espressione del pensiero inconscio. Nelle due ampie interviste e in alcuni saggi collegati, tutti del 2006, seguiamo Christopher Bollas nella sua più recente, e radicale, sfida alla psicoanalisi contemporanea.
Questo libro integra il singolare contributo della British School of Object Relactions con la brillante esposizione dei problemi che sono emersi nella pratica clinica dell'autore. I capitoli del libro prendono tutti in esame il modo in cui il soggetto umano registra le sue esperienze iniziali dell'oggetto. Questa e' l'ombra dell'oggetto che ricade sull'Io lasciando tracce della sua esistenza nell'adulto. L'oggetto puo' gettare la sua ombra senza che il bambino sia in grado di elaborare questo rapporto con rappresentazioni mentali o con il linguaggio, come avviene, per esempio, quando un genitore usa il bambino per contenere le identificazioni proiettive.

