
Il sé non è una struttura isolata, ma un sistema dinamico che fonda le proprie basi nelle relazioni interpersonali formate nella primissima infanzia tra il bambino e la sua principale figura di accudimento. Insieme al suo volume gemello, "La regolazione degli affetti e la riparazione del sé", questo libro rappresenta la summa dell'ambizioso lavoro interdisciplinare del neuropsichiatra americano sulla neurobiologia dello sviluppo emotivo. Partendo dalla teoria dell'attaccamento di Bowlby, Schore ha formulato una propria 'teoria della regolazione', che da Bowlby prende le mosse ma acquista un nuovo spessore scientifico grazie all'incessante confronto empirico con discipline confinanti: neuroscienze, psichiatria, psicologia, biologia comportamentale, studi sociali, studi sul trauma, psicologia clinica. Nella prima parte, dedicata alle neuroscienze dello sviluppo affettivo, Schore illustra con dovizia di dati l'impatto positivo che hanno le prime comunicazioni affettive sull'organizzazione di un sistema di controllo nell'emisfero destro del cervello in formazione del bambino. Nella seconda parte del volume, incentrata sulla neuropsichiatria dello sviluppo, l'autore esamina l'incidenza negativa che i traumi relazionali della prima infanzia possono avere sul percorso di sviluppo del cervello destro, generando predisposizioni a psicopatologie e disturbi di personalità.
Il volume si concentra sull'intersezione fra teoria polivagale, yoga e psicoterapia, intrecciando la tradizione di saggezza dello yoga con le neuroscienze, la teoria dell'attaccamento, la psicologia somatica e la traumatologia. L'applicazione della teoria polivagale consente ai professionisti di sostenere la crescita del paziente migliorando il funzionamento del sistema nervoso autonomo, mentre lo yoga terapeutico permette di prestare attenzione alle interrelazioni tra mente, emozioni, fisiologia e comportamento. Attraverso esercizi di respirazione consapevole e pratiche di meditazione che consentono di riconfigurare il sistema nervoso, è possibile aiutare i pazienti e se stessi a coltivare un senso di benessere nei momenti di sicurezza, a migliorare la capacità di affrontare le sfide con risolutezza e a recuperare la possibilità di riprendersi dallo stress in modo rapido ed efficace.
È opinione comune che le relazioni d'amore finiscano perché le coppie non sanno comunicare, faticano a provare empatia e non riescono ad assecondare i bisogni reciproci. E se questa lettura della realtà fosse completamente sbagliata? In "Sei tu la persona che stai aspettando", Richard Schwartz illustra, attraverso la terapia dei sistemi familiari interni (IFS) da lui ideata, un percorso innovativo per la soluzione delle sfide che ogni relazione porta con sé. La rivoluzione dell'IFS si fonda sulla presa di coscienza che la nostra psiche contiene parti molteplici. All'interno delle relazioni, tante difficoltà sorgono perché, inconsapevolmente, imponiamo al partner il compito di prendersi cura delle nostre parti rinnegate e non amate. Grazie a questo libro, e agli esempi e agli esercizi proposti, impareremo a promuovere un dialogo benefico con le nostre parti e con il nostro partner, a risolvere questioni da tempo rimaste in sospeso e ad avere accesso al nostro Sé saggio e compassionevole, fondamento della vera intimità.
I genitori hanno un ruolo fondamentale nell'assicurare ai propri figli lo sviluppo di una sana sessualità e quel senso di sicurezza in loro stessi necessario a farli sentire parte integrante della società. Questo libro è rivolto a tutti i genitori di bambini e adulti con disabilità cognitive come la sindrome di down - e fornisce loro strumenti preziosi per aiutare i propri figli a sviluppare l'autostima, indirizzarli verso comportamenti sociali adeguati, renderli capaci di riconoscere e reagire agli abusi, sviluppare e mantenere relazioni stabili.
Gli autori affrontano nel volume uno dei temi centrali della nostra epoca chiedendosi, a fronte dell’avanzare della tecnica e dei mutamenti sociali connessi, cosa vogliamo che resti dell’umano. Attraverso l’analisi di questioni come la differenza tra maschile e femminile, la sessualità, l’aborto e la selezione genetica, il consumismo, Guzzo e Scicchitano cercano di individuare quei momenti del nascere, del vivere e del morire che, oggi, rischiano di trascinare l’essere umano verso ciò che umano non è.
Il libro affronta il tema della ricerca scientifica applicata allo studio della persona umana evidenziando la necessità di integrare il metodo scientifico tradizionale, che con la sua visione naturalistica studia prevalentemente ciò che si vede o che comunque si può "analizzare", giungendo a conclusioni generalizzabili, con l’arte dell’"ermeneutica" che permette di considerare e studiare l’esperienza del singolo soggetto nella sua complessità, con la sua volontà, libertà ed intenzionalità, cogliendone l’unicità e l’individualità.
Il punto di partenza del libro è proprio la distinzione tra due diversi approcci allo studio dell’uomo: quello nomotetico e quello idiografico. Il primo studia gruppi di persone per coglierne tratti comuni; tale approccio, in ambito psicologico, dà origine alla classificazione delle persone in categorie specifiche sulla base di indici chiaramente identificabili, come è per il DSM- IV che individua tipi di disturbi attraverso l’analisi di caratteristiche distintive. L’approccio idiografico si occupa invece della persona singola, esplorandone l’unicità e cercando il senso dei suoi comportamenti e delle sue difficoltà mediante un processo ermeneutico che conduce a comprenderla nelle sue peculiarità, nei suoi valori e nei suoi intenti.
La distinzione presentata nel testo tra metodo ed epistemologia permette di integrare il nomotetico e l’idiografico, contemplando la possibilità di un approccio misto – per esempio, idiografico nell’epistemologia e nomotetico nel metodo – per attingere alla ricchezza di ciascuno.
Il libro nel suo insieme sostiene la necessità e la ricchezza del dialogo costante tra ricerca, teoria e clinica affinché possano supportarsi ed integrarsi vicendevolmente; ad esempio, l’efficacia della psicoterapia può essere potenziata grazie ai risultati della ricerca e spiegata alla luce della teoria e allo stesso tempo nuove ricerche possono essere stimolate dalle osservazioni fenomenologiche emerse nella situazione clinica e creare presupposti per nuove teorizzazioni.
Nello studio della persona umana, insomma, è essenziale una danza costante tra oggettivo e soggettivo, dimensione quantitativa e qualitativa della ricerca, analisi ed ermeneutica.
Il libro presenta per la prima volta in modo organico l’approccio dell’Analisi Transazionale Socio-Cognitiva (ATSC) elaborato da Pio Scilligo e dai suoi collaboratori, particolarmente dal gruppo di ricerca LARSI (Laboratorio di Ricerca su Sé e sull’Identità).
Decenni di lavoro svolto in questa direzione hanno portato all’elaborazione dell’Analisi Transazionale Socio-Cognitiva intesa come una rifondazione dell’Analisi Transazionale tradizionale sulla base dei modelli della mente e delle relazioni interpersonali che contribuiscono a costruirla, in linea con i dati della ricerca scientifica contemporanea.
Alla base del modello presentato in questo libro ci sono alcune opzioni teoriche fondamentali; una è la visione della personalità come basata su processi mediazionali consci e inconsci tali che le loro interazioni si manifestano in configurazioni prevedibili nella relazione tra comportamento e situazione senza sfociare né in una rigida teoria dei tratti né nel relativismo situazionale, salvaguardando nel contempo una visione dell’uomo come libero, responsabile, e co-costruttore di sé stesso e della sua situazione interpersonale. L’altra scelta teorica fondante è quella di dare rilievo centrale al concetto di Stato dell’Io, nodale per l’intero impianto teorico dell’Analisi Transazionale tradizionale e che proprio per questo ha rischiato di trasformarsi nel suo tallone d’Achille. Con questa affermazione si intende sottolineare come la mancata ridefinizione degli Stati dell’Io sulla base della ricerca contemporanea abbia influenzato negativamente la stimabilità scientifica dell’Analisi Transazionale che mancava da parte sua di un concreto impegno di validazione dei propri costrutti. Ciò si è tradotto in una chiusura del dialogo con la comunità scientifica internazionale, mentre il patrimonio di efficacia, ricchezza e saggezza clinica dell’Analisi Transazionale rischiava di rimanere all’interno della comunità analitico transazionale e di non arricchire i teorici, i ricercatori e gli psicoterapeuti di altri approcci.
Il libro è strutturato in modo tale da chiarire in modo accurato le basi teoriche contemporanee sulle quali è stato fondato il concetto di Stato dell’Io dell’ATSC e di mostrarne in modo ampio le rilevanti conseguenze in termini di ricerca scientifica; molti capitoli sono dedicati alle ricerche condotte sulla base del modello e ai ricchi risvolti nell’applicazione clinica che esso consente.
Nel cammino della vita, attraverso relazioni, formazione ed esperienze, ogni individuo assume una particolare identità, quel dono sociale che è frutto per lo più del riconoscimento degli altri e che lo caratterizza come persona. La vita umana quindi può essere intesa come un viaggio dall'uomo alla persona. Per essere uomini basta nascere ma persone si diventa. Questo breve viaggio ci accompagna ad approfondire quel sentimento interiore che chiamiamo nostalgia e che guida come una cartina di tornasole la vita di ognuno verso qualcosa di nuovo, di inedito ma, allo stesso tempo, anche verso qualcosa di originario e fondativo. Un sentimento che come dice il titolo stesso è ancorato all'origine della nostra identità ma è anche proteso verso l'approdo in una terra nuova, come nuova è l'identità di ognuno, unica e insurrogabile. Questo lavoro è cominciato in ambito scolastico, ha preso le prime mosse dalle domande di alcuni studenti che mi chiedevano di pubblicare parte del mio materiale usato per le lezioni in modo più organico e strutturato. Sono felice di ciò in cui si è trasformato: un percorso nel quale chiunque si può riconoscere e dal quale tutti possono trarre spunti di riflessione utili per la propria vita.
Tutti noi, se la nostra vita non è completamente manicomiale, mettiamo in pratica esperienze di osservazione guidata dall'ascolto attivo. Lo scopo di questo libro è di renderci consapevoli di cosa facciamo quando ci riusciamo, in modo da permetterci di riflettere su queste dinamiche e darci la possibilità di metterle in atto sistematicamente e volontarimente ogniqualvolta lo riteniamo necessario.