
Dopo la morte di Freud, la psicoanalisi si è frammentata e dispersa. André Green riprende i dati fondamentali relativi all'interpretazione attuale della pratica e della teoria, presentando i principali concetti che attraversano l'opera di Freud e che sono stati messi in luce sotto l'influenza congiunta di Winnicott, Bion e Lacan. L'obiettivo è offrire al lettore un "compendio" della psicoanalisi contemporanea, consentendo di individuare le idee direttrici che caratterizzano il sapere psicoanalitico del nostro tempo.
Depressione, ansia, rabbia, attacchi di panico, senso di colpa e vergogna sono problemi - come altri ad essi legati: difficoltà di coppia, stress, scarsa autostima - che possono rendere la vita piuttosto infelice. Ad essi la psicoterapia cognitiva risponde in modo incisivo, identificando nel pensiero lo "strumento" per modificare lo stato d'animo, con ottimi risultati. Questo manuale è un sussidio di autoaiuto: consente al lettore di avviare autonomamente o con il supporto di uno specialista, comunque con i propri tempi e modalità, un percorso di automodificazione personale. Attraverso l'uso di esercizi e questionari e l'esempio di quattro pazienti i cui progressi vengono seguiti nel corso del libro, il lettore viene aiutato a individuare i problemi emotivi e a preparare "piani" sistematici e straordinariamente efficaci per la loro risoluzione. Il libro è ampiamente utilizzato come manuale di supporto o integrativo alla psicoterapia cognitiva.
È davvero curioso che un uomo considerato possibile candidato al Premio Nobel per la Pace, le cui teorie sul carattere umano sono universalmente riconosciute per il contributo allo sviluppo della psicoanalisi, sia stato arrestato negli Stati Uniti, nel 1957, per oltraggio alla corte. Il volume biografico di Jerome Greenfield è il miglior testimone della controversia legale conclusasi con l'incarcerazione di Reich, la morte in un penitenziario, la distruzione degli accumulatori e il rogo delle sue opere. L'inverosimile fenomeno del book burning che vide oltre sei tonnellate di libri di Reich gettati nelle fiamme di uno dei roghi più eclatanti del secolo scorso.
Da sempre, il primo e principale compito dei genitori è stato proteggere i propri figli dai pericoli del mondo esterno. Per aiutarli a sentirsi presto più sicuri, in questo libro si presentano alcuni principi fondamentali che possono metterli in grado di affrontare eventi che suscitano timori.
La vita emotiva e sentimentale durante la prima infanzia è stata oggetto di numerosi studi nell'ambito, soprattutto, della ricerca psicologica e psicoanalitica. L'autore, medico psichiatra, basandosi sulla lunga esperienza clinica, ripropone una ricostruzione della sfera affettiva del bambino (0-4 anni) che sia percorribile e comprensibile da tutti, particolarmente dai genitori. Il profilo dello sviluppo affettivo del bambino viene costruito seguendo passo dopo passo il manifestarsi dei sentimenti, dall'interesse per il mondo circostante (0-3 mesi) al fiorire dei primi sentimenti di amore (2-7 mesi) all'emergere del senso dell'io (9-18 mesi) fino all'organizzazione della vita sentimentale (30-48 mesi).
Il termine Floortime - letteralmente "tempo passato sul pavimento" - indica sia una tecnica specifica di interazione e gioco che avviene appunto "sul pavimento", sia un approccio generale orientato a favorire lo sviluppo del bambino tenendo conto dei suoi interessi e delle sue abilità. Trattare l'autismo illustra per la prima volta ai genitori e agli operatori professionali questo metodo innovativo di grande efficacia, i cui successi sono noti in ogni parte del mondo. Greenspan ha dimostrato che i bambini con sintomi di autismo non hanno potenzialità rigidamente limitate o determinate: in molti casi riescono a integrarsi nel gruppo di coetanei e a condurre una vita soddisfacente dal punto di vista emotivo e intellettivo. Poiché guesto programma può essere applicato fin dalle primissime fasi dello sviluppo, la speranza di prevenire le manifestazioni più gravi del disturbo autistico diventa una possibilità reale.
Possiamo credere a ciò che vediamo con i nostri occhi? Solo in parte, le illusioni ci traggono in inganno con linee di uguale lunghezza quando tutti gli indizi suggeriscono il contrario.
Con numerosi e sorprendenti esempi – le figure ambigue, le figure impossibili... –, Gregory mostra che non sono i nostri occhi a sbagliare ma il nostro cervello. Ci affidiamo a presupposti innati sul modo in cui funziona il mondo, ci aspettiamo che un palazzo sembri piccolo perché è lontano. Se si crea un’immagine che mette in dubbio questi presupposti siamo indotti in errore. Vediamo ciò che ci aspettiamo di vedere. Se non fosse così, non vi sarebbero illusioni, e non esisterebbe alcuna magia.
L'autore
Richard Gregory, percettologo di fama internazionale, è stato professore di Neuropsicologia all’Università di Bristol. Nella collana Scienza e idee è stato pubblicato Occhio e cervello. La psicologia del vedere (1998).

