
Come costruire l'autostima e la capacita di relazione sociale. Perche non sono assertivo?". Ecco una delle domande che si presentano con maggior frequenza durante le sedute dallo psicologo. L'assertivita, come dimostra la calorosa accoglienza riservata al precedente libro di Olga Castanyer pubblicato in questa collana - L'assertivita. Espressione di una sana stima di se - e diventato il cavallo di battaglia di molte persone tra cui molti psicologi. Questo libro, continuazione di quello sopra citato, cerca di dare risposte chiare e soprattutto pratiche ai problemi collegati all'assertivita: autostima, autoaffermazione, capacita sociali e relazionali, che generano tante aspettative nella societa odierna. "
Menzogne, finzioni, sotterfugi, truffe, imbrogli, bugie pietose, ipocrisie, adulazioni; propinate da bugiardi, fanfaroni, millantatori, e date a bere a polli, merli, gonzi, creduloni. Sono più di trecento le parole italiane che riguardano azioni, personaggi e strategie dell’inganno, e se la lingua è così ricca di sottili distinzioni, ancor più vasto è il repertorio di trucchi e strategie che la nostra mente ha a disposizione per far credere il falso o semplicemente non far sapere il vero. Ma che cos’è l’inganno, e perchè esiste? Si basa sulla comunicazione o sulla fallibilità dei sensi e della ragione umana? Si misura rispetto a una verità oggettiva o soggettiva’ Ed è corruzione del linguaggio e dei rapporti tra gli uomini o necessità razionale e pilastro della convivenza civile? E ancora: si può fare a meno della finzione? È più difficile mentire o dire il vero? Come si fa a calunniare, insinuare, lusingare, fuorviare, bluffare e farla franca? Attraverso esempi curiosi e divertenti tratti dalla letteratura, dalla storia e dall’esperienza quotidiana, a queste e altre domande il libro cerca di dare una risposta, magari falsa, ma sincera.
Descrizione dell'opera
Il diritto del bambino alla tenerezza è inalienabile, perché egli possa sviluppare integralmente la sua personalità. Il suo sorriso o il suo pianto indicano la ricerca di una corrispondenza affettiva, ed è un serio problema quando questa viene a mancare. La tenerezza che si fa carezza rappresenta infatti per il bambino la linfa vitale del suo riconoscersi come persona.
Il volume muove dalla comprensione del bambino come uno “scrigno di tenerezza”, che ha bisogno di essere accolto con amore. Di qui la necessità, da parte dei genitori e degli educatori, di creare le migliori condizioni di disponibilità accogliente. L’autrice affronta alcune dinamiche della coppia e genitoriali alla luce del messaggio cristiano, proponendo anche percorsi operativi attraverso domande e suggerimenti pratici.
Sommario
Prefazione (C. Rocchetta). 1. Uno scrigno di tenerezza. 2. Il travaglio del genitore. 3. La tenerezza è concretezza. Conclusione. Carta dei diritti del bambino alla tenerezza. Bibliografia.
Note sull'autrice
Maria Rita Castellani (Perugia 1966) a sedici anni vive un’esperienza forte di fede che ella definirà la sua «conversione» ed entra a far parte delle Comunità Magnifica del Rinnovamento nello Spirito. All’interno del movimento segue la scuola internazionale per formatori, promuove un’esperienza di animazione giovanile ed è attualmente responsabile di una fraternità. Laureata in pedagogia e madre di cinque figli, collabora alla rivista Venite e Vedrete con la quale ha pubblicato tre quaderni: Insegnami a servire; Vocazione all’unità; Dialoghi fraterni.
Il Test del Disegno della Figura Umana, nei suoi tre livelli (grafico, di strutture formali e di contenuto), si rivela un prezioso strumento diagnostico per la conoscenza non solo dei bambini ma anche degli adolescenti e degli adulti.
Oltre che sui risultati di specifiche e numerose ricerche, il presente manuale poggia sull’esperienza clinica derivante sia dall’attività professionale che dalla conduzione del Corso di Tecniche d’indagine della personalità e del Tirocinio di tecniche proiettive che l’Autore svolge nell’ambito del Corso di laurea in Psicologia.
Il volume è destinato agli studenti di psicologia e a tutti coloro che già operano nel campo della psicodiagnosi.
Il Test del Disegno della Figura Umana, nei suoi tre livelli (grafico, di strutture formali e di contenuto), si rivela un prezioso strumento diagnostico per la conoscenza non solo dei bambini ma anche degli adolescenti e degli adulti.
Oltre che sui risultati di specifiche e numerose ricerche, il presente manuale poggia sull’esperienza clinica derivante sia dall’attività professionale che dalla conduzione del Corso di Tecniche d’indagine della personalità e del Tirocinio di tecniche proiettive che l’Autore svolge nell’ambito del Corso di laurea in Psicologia.
Il volume è destinato agli studenti di psicologia e a tutti coloro che già operano nel campo della psicodiagnosi.
L’atteggiamento nei confronti della solitudine, oggi, è piuttosto contraddittorio. La si cerca, ma allo stesso tempo la si teme
Si sogna il ritiro in luoghi di meditazione nella speranza di ritrovare se stessi, ma una volta immersi nel silenzio ci si sente afferrati da un inquietante smarrimento, per cui si ritorna in tutta fretta alle detestate relazioni di sempre.
Mentre ci si preoccupa di favorire ed eventualmente curare le relazioni interpersonali ai fini di un maggiore benessere, non si registra uguale attenzione all’importanza del raggiungimento della capacità di stare soli con se stessi.
In realtà, soltanto chi è in grado di sperimentare la solitudine senza angoscia non corre il rischio di annullarsi nell’altro o di rivolgersi all’altro in modo fagocitante, strumentalizzante, ricattatorio o vittimistico. Il riconoscimento e l’accettazione di sé, che una positiva esperienza di solitudine comporta, sta alla base della disponibilità a riconoscere e accettare gli altri. Il successo di una buona relazione con gli altri poggia dunque sulla capacità di essere soli.
La presente lettura ci aiuta a scoprire l’importanza della solitudine senza perdere di vista il valore della relazione con gli altri.
Vittorio Luigi Castellazzi, psicologo clinico, psicoterapeuta e psicoanalista, da più di trent’anni insegna Tecniche psicodiagnostiche proiettive e diagnosi della personalità all’Università Salesiana di Roma. Già docente di Psicopatologia dell’infanzia e dell’adolescenza, ha tenuto corsi di Psicologia dello sviluppo e di Psicopatologia dello sviluppo all’Università Lumsa e all’Università degli Studi di Roma-Tre. È membro della Society for Personality Assessment e dell’International Rorschach Society. Ha fondato la «Scuola Rorschach e altre tecniche proiettive» dell’Università Salesiana.
Oltre a numerosi articoli e saggi comparsi nei lavori collettanei, è autore di numerosi volumi, tutti editi per i tipi delle Edizioni Las, tra cui ricordiamo Psicoanalisi e infanzia. La relazione oggettuale in M. Klein (1974), Psicopatologia dell'infanzia e dell’adolescenza: Le Psicosi (1991) - La Depressione (1993) - Le Nevrosi (2a ed. 2000), Introduzione alle tecniche proiettive (3a ed. 2000); Il Test di Rorschach. Manuale di siglatura e d'interpretazione psicoanalitica (2004); Quando il bambino gioca. Diagnosi e psicoterapia (2a ed. 2006); L'abuso sessuale all'infanzia (2007); Il Test del Disegno della Figura Umana (3a ed. 2010); Il Test del Disegno della Famiglia (4a ed. 2008). Il suo volume La stanza della felicità (2002) è stato tradotto in spagnolo, portoghese e polacco.
La dimensione dell’ascolto è una condizione essenziale per lo sviluppo di una buona relazionalità. Purtroppo gli attuali ritmi di vita stanno rendendo aleatori sia l’ascoltare se stessi che l’ascoltare l’altro e l’essere dall’altro ascoltati. Eppure, ognuno di noi porta dentro di sé lo struggente bisogno di vivere tutte e tre queste esperienze. Se viene meno anche solo una di esse, corriamo il rischio di diventare stranieri a noi stessi e all’altro.
Naturalmente l’ascolto, perché sia fonte di benessere, deve essere un buon ascolto. Solo così sono possibili l’incontro, il dialogo e la comprensione interpersonale e sociale.
L’ascoltare è un’arte difficile. È certamente più difficile del parlare. E lo è soprattutto oggi. La nostra infatti è una società in cui tutti parlano ma pochi ascoltano. E quei pochi che sono disposti a farlo sembrano privilegiare l’ascolto virtuale, nuovo muretto e nuova piazza in cui trovano spazio i vari social network.
Il buon ascolto è per sua natura circolare, per cui chi ascolta è anche ascoltato e chi è ascoltato, ascolta. Ciò favorisce la capacità di ascoltare se stessi senza cadere nel narcisismo e di ascoltare l’altro senza cadere nel conformismo. Evolutivamente, in principio è l’ascolto. La parola viene dopo. Non c’è nessun Io parlo se non è preceduto da un Io ascolto.
Se, dunque, avremo imparato ad ascoltare, sapremo anche parlare.
Vittorio Luigi Castellazzi, psicologo clinico, psicoterapeuta-psicoanalista, da più di trent’anni insegna Tecniche proiettive e psicodiagnosi della personalità all’Università Salesiana di Roma. Già docente di Psicopatologia dell’infanzia e dell’adolescenza presso la medesima Università, ha tenuto corsi di Psicologia dello sviluppo e di Psicopatologia dello sviluppo all’Università Lumsa e all’Università degli Studi di Roma-Tre. È membro di varie società scientifiche nazionali e internazionali, tra cui la Society for Personality Assessment e l’International Rorschach Society. Ha fondato la «Scuola Rorschach e altre tecniche proiettive» dell’Università Salesiana.
Ha pubblicato presso le Edizioni Las: Psicoanalisi e infanzia. La relazione oggettuale in M. Klein (1974); Psicopatologia dell’infanzia e dell’adolescenza: Le Psicosi (1991) – La Depressione (1993) – Le Nevrosi (2° ed. 2000); Introduzione alle tecniche proiettive (3° ed. 2000); Quando il bambino gioca. Diagnosi e psicoterapia (2° ed. 2006); L’abuso sessuale all’infanzia (2007); Il Test del Disegno della Figura Umana (3° ed. 2010); Il Test del Disegno della Famiglia (5° ed. 2010); Il Test di Rorschach. Manuale di siglatura e d’interpretazione psicoanalitica (2° ed. 2010). Per i tipi delle Edizioni Magi ha pubblicato Dentro la solitudine. Da soli felici o infelici? (2010). Il suo volume La stanza della felicità (Edizioni S. Paolo, 2002), è stato tradotto in spagnolo, portoghese e polacco.

