
Che cosa è la moralità? Si può forse portare la legge morale nella vita sociale, applicarla alle relazioni internazionali? E ammettendo che vi trovi posto, questo posto sarà il primo? Quando c'è conflitto tra la legge morale e la politica forse che la legge morale non deve dire l'ultima parola? Ecco il problema". Dal pensiero di Sturzo emerge fortemente il concetto della necessità di limitare il potere politico e la sua etica, per opporvi il perseguimento del bene comune e la difesa del valore della persona. Tutto ciò è indispensabile per evitare la crisi della democrazia: la crisi dell'identità unitaria dello spinto collettivo e l'abbandono di una finalità etica dello Stato. Apre questa raccolta di scritti di Sturzo, curata da Cecilia Dau Novelli, il celebre appello "Ai liberi e forti", scritto all'indomani della Grande Guerra, in un momento di grave incertezza politica. Non fu - come ha scritto Gabriele De Rosa, un documento ideologico di partito che parlava ai soli militanti, né segui le logiche interne alla vecchia opposizione cattolica, ma piuttosto un documento nuovo che venne rivolto ai cittadini dello Stato italiano - anche se sulla carta ancora sudditi del Regno - che avevano consolidato il diritto di cittadinanza e di voto con il sangue versato nelle trincee del Carso.
Una nota e apprezzata esperta di politica internazionale riflette sul caos dei rapporti tra le nazioni e sulla fragilità rassicurante dei legami familiari, tra ricordi tristi e affetti forti, incontri con i potenti della terra e scoperte di mondi distanti dal nostro. Un autoironico taccuino familiare e politico, scritto con leggerezza e intelligenza, che è anche un tentativo di trovare delle risposte al lacerante interrogativo sollevato da Freud e Einstein nel loro carteggio "Perché la guerra?".
«Come ogni velista impara sulla propria pelle, non è saggio lottare contro il vento: la strategia giusta è solitamente profittare della sua forza per farsi spingere. Con abilità nello sfruttare gli angoli di incidenza, con pazienza, e spesso con un po’ di fortuna, si naviga anche controvento. Sapendo che la planata di un windsurf può produrre un uragano all’altro capo del globo, e poche parole di un leader politico possono fare la differenza»: è uno degli esempi che Roberto Menotti utilizza per spiegare il nesso fra le relazioni internazionali e le teorie della fisica quantistica o i meccanismi dell’evoluzione. Perché le scienze hanno molto da dire all’arte della politica e sono sempre più utili per comprendere il nostro mondo, complesso, incerto e in parte imprevedibile.
Indice
Premessa - 1. Le lezioni delle scienze naturali - 2. I «puzzle» irrisolti della politica internazionale - 3. Caos ed evoluzione all’opera: come risolvere i «puzzle» - 4. Prevedere l’imprevedibile: l’epilogo che non c’è - Bibliografia essenziale - Ringraziamenti - Indice dei nomi
Violante affronta il tema delle nuove geografie politiche nell'età della globalizzazione e dei profondi squilibri a queste connesse. Caduto il muro di Berlino, il pianeta è dominato dall'egemonia americana, dalle sue logiche economiche e dai suoi stili di vita. La contrapposizione frontale tra Occidente e Islam concorre a scardinare i precari equilibri costruiti nel tempo fra Occidente e paesi arabi moderati e ridà fiato agli ideali di una nazione islamica vittoriosa, dove politica e religione finiscono per istigarsi reciprocamente.
In questo libro si parla di controllo mentale: milioni di americani sono vittime di quest’infamia governativa, ma non si creda che l’Italia sia una terra felice da questo punto di vista. Liberiamoci dunque da atteggiamenti partigiani e prepariamoci ad entrare con indipendenza intellettuale e voglia di verità nelle oscure trame di uno dei più infami progetti concepiti dalle contorte menti degli organi governativi. Questa volta ci si addentra nel più terrificante progetto mai concepito per portare avanti questo autentico crimine contro l’umanità, questa volta ci si addentra... nel progetto Monarch.
Siamo stati fortunati a nascere in Europa nel secolo giusto e dobbiamo fare di tutto per non sprecare il destino che abbiamo ricevuto in eredità. Questo libro è un inno all'Europa e una chiamata all'azione per essere degni della sua grandezza. Otto mesi di viaggio nei 27 paesi europei, 65 città e 400 incontri. Incaricato dal Consiglio UE e dalla Commissione di preparare il piano di rilancio dell'integrazione economica, Enrico Letta ha attraversato l'Europa incontrando rappresentanti dei governi nazionali, delle istituzioni, della società civile, delle università, dei think tank. Questo libro è un lungo viaggio da Tallinn a Bilbao, da Liegi ad Atene volto non solo a costruire il «Rapporto sul futuro del Mercato Unico Europeo» - riportato in sintesi in queste pagine - ma anche a raccontare le idee al cuore dell'integrazione. Proposte operative per gestire con efficacia gli snodi cruciali di questo passaggio d'epoca: dalla transizione verde alla minaccia alla democrazia europea e alla pace. Fino al potenziale rivoluzionario quinta libertà, quella dell'innovazione e della conoscenza. Un racconto arricchito di storie e foto di viaggio per conoscere bene l'Europa di oggi e costruire meglio quella di domani.
In breve
Cosa distingue una società moderna? Come avviene il processo di modernizzazione? Esiste un solo modello o è possibile parlare di modernità multiple?
Il concetto di modernizzazione è tra i più usati nel linguaggio politico e giornalistico, tuttavia non è sempre approfonditamente chiarito nei suoi diversi significati. Attraverso la riflessione critica sulle teorie e sui problemi pratici dei paesi che ne sono coinvolti (come, ad esempio, la crescita urbana, lo sviluppo sostenibile, l’estensione del diritto di voto), Alberto Martinelli ha tracciato in questo volume una sintesi complessiva di cosa sia la ‘modernizzazione’. In questa nuova edizione, l’autore interroga anche il rapporto tra globalizzazione e modernità, a partire dalla tesi che esistano ‘modernità multiple’ all’interno di un processo oramai divenuto globale. Uno scenario in cui entrano di prepotenza nuovi protagonisti, a partire dai grandi paesi emergenti come Cina e India, e nuovi nodi da sciogliere, anche a causa della attuale crisi economica e finanziaria.
Indice
Prefazione alla presente edizione – Premessa - Il concetto di modernizzazione; La teoria classica della modernizzazione: la modernizzazione delle società tradizionali del ‘Terzo mondo'; Le critiche alla teoria classica della modernizzazione e gli approcci alternativi; La modernità e i futuri possibili; Modernità e globalizzazione; Bibliografia; L'autore; Indice dei nomiS
Come ha fatto Veltroni, tutt'altro che un homo novus, a guadagnare una popolarità tale da essere prima segretario del Pd e poi candidato premier? Ciò che ha reso attraente e spendibile la sua immagine è stata l'esperienza da sindaco di Roma. La credibilità della sua "novità" si è basata quasi interamente sul cosiddetto "Modello Roma", la formula coniata da Goffredo Bettini, eminenza grigia della politica capitolina. Ma quella sperimentata in Campidoglio con Veltroni sindaco è stata effettivamente un'amministrazione esemplare? Questo libro affronta in modo irriverente, ma non preconcetto, numerosi aspetti del governo veltroniano: dalla gestione del decoro urbano alla creazione dei famosi eventi (Telecomcerto, Notte Bianca, Festa del Cinema etc.), dalla pulizia della città alla crescita economica in controtendenza rispetto al resto d'Italia, dal nuovo volto architettonico della Capitale all'amministrazione del patrimonio comunale, dai servizi pubblici alla città "riqualificata". Il "Modello Roma", da estendere nel messaggio veltroniano a livello nazionale, si rivela in quest'analisi un caso di amministrazione molto tradizionale, non priva di tipici vizi italiani, resa "esemplare" grazie a un'instancabile azione di promozione mediatica. Nell'uso dei media, secondo Marcucci, il segretario del Pd si dimostra un maestro, superando ormai anche il suo avversario, Silvio Berlusconi.
L'affermazione della democrazia come forma diffusa di organizzazione della vita politica è un fenomeno recente, mentre la storia mostra tutta la fragilità e la vulnerabilità delle istituzioni democratiche. Held ripercorre questa vicenda esaminando i modelli di democrazia elaborati dal pensiero occidentale a partire dalla Grecia classica fino ai nostri giorni.
Le mitologie politiche offrono agli Stati una visione grandiosa e confortante del proprio destino e la diffondono per assicurarsi una facile presa sul popolo. In Mitologie Italiane, Riccardo Pugnalin e Antonio Pilati analizzano alcuni dei miti dell'Italia unita che a tutt'oggi sono duri a morire, influenzando la percezione pubblica e suggestionando le scelte del popolo sovrano. Il primo e più radicato di questi falsi miti è l'idea secondo cui l'Italia, in virtù di un secolare primato culturale, esprime una missione di civiltà a raggio universale. Roma con il suo carico di eventi e di gloria è il principale catalizzatore di questo mito. Eppure, oltre il mito, l'attuale cultura italiana, i suoi intellettuali e la formazione proposta dalle università sono ben lontane dalla gloria e dai fasti di un tempo. Il secondo mito è quello secondo cui l'unità economico-politica dell'Europa espanderebbe le chance di sviluppo dell'Italia, rafforzando il suo primato internazionale e assicurando la sua tenuta sociale. Entrambe queste leggende, forgiate ad hoc da politici tutt'altro che disinteressati, hanno solamente un contenuto sentimentale che attribuisce alla nazione un'immagine desiderata con poca o nulla attinenza con la verità dei fatti: mancano l'analisi dei rapporti di forza e la percezione della realtà effettuale. La politica vera, la politica che sa operare per il bene della nazione e del popolo, inizia lì dove si sostituisce l'analisi al mito, la capacità tecnica alle credenze, la forza delle analisi alle facili suggestioni e agli incanti della ragione: lì dove la politica si fa comunicazione, certamente, ma della verità.