
Costituzione, sovranità, democrazia, stato di diritto. Quante e quali sono le parole del costituzionalismo moderno? Scritta a più mani da costituzionalisti e filosofi del diritto, questa «grammatica» non si concentra su un ordinamento giuridico in particolare, ma enuclea le idee fondamentali che hanno attraversato la dottrina dello stato costituzionale in Europa. Leggendo il costituzionalismo attraverso l'evoluzione delle sue parole, il libro ricostruisce le radici storico-culturali della nostra Carta e le prospettive future, invitando a partecipare al dibattito tutt'oggi in corso su come distribuire il potere in una società di cittadini considerati eguali.
"Come nella musica della lira e dei flauti e nello stesso canto vocale occorre mantenere un'armonia tra suoni distinti, la cui monotonia o dissonanza non può essere sopportata da orecchie esperte, e questa armonia è resa appunto concorde e regolare per l'accordo di suoni estremamente differenti, così con l'intreccio delle classi superiori e medie ed infime secondo un criterio di contemperamento la città armoniosamente risuona dell'accordo di differenti suoni; e quella che dai musici è chiamata armonia nel canto, quella è, nella città, la concordia, garanzia solidissima ed ottima di integrità in ogni Stato, la quale non può sussistere a nessun patto senza la giustizia". (Cicerone, De re publica, II 69).
Strade, scuole, traffico, trasporti: su questo e su molto altro si concentra l'attività di comuni e province. Compiti, poteri, struttura organizzativa di chi amministra i luoghi in cui viviamo.
Contro, o meglio fuori dei grandi modelli classici - liberalismo e marxismo innanzitutto - ma anche diversamente dai paradigmi influenti di Carl Schmitt e di Hannah Arendt, l'ipotesi qui messa in campo, sulle orme di Foucault, propone una lettura discontinua e reversibile dei passaggi che nel corso di almeno due secoli hanno caratterizzato la relazione, complessa e contraddittoria, tra economia, politica e vita. (Dalla Prefazione di Roberto Esposito)
Anche le forme di governo hanno una loro storia, un albero genealogico attraverso cui riconoscere le diverse famiglie e la loro discendenza. Tutto cominciò in Inghilterra, dove tra '600 e '700 prese forma il sistema parlamentare, il modello di tutti i successivi modelli. Poi gli "inglesi" d'America, volendo imitare la loro madrepatria, finirono per inventare un modello alternativo, la forma di governo presidenziale. Molti anni dopo, in Francia, nel corso di una difficile transizione, si affermò un terzo modello, quello semipresidenziale. E in Italia, dallo Statuto albertino in poi, come sono andate le cose? Questo volume, giunto alla seconda edizione aggiornata, ricostruisce la storia e illustra la tipologia delle principali forme di governo democratiche. Un agile strumento per chi vuole orientarsi nel dibattito politico e istituzionale.
Da qualche anno negli Stati Uniti chiunque aspiri a un impiego è sottoposto a test preventivi e le scuole controllano gli studenti con i metal detector. La quotidianità è diventata preda della paura e ogni cittadino viene trattato come un potenziale criminale. Simon sostiene che l'ossessione per la criminalità ha intaccato le fondamenta della società americana, spingendo verso un esercizio sempre più totalizzante dell'autorità esecutiva. Questo volume è destinato a catturare l'attenzione di chiunque voglia comprendere il presente e il futuro della logica di dominio, negli Stati Uniti e altrove.
Basato su una conferenza tenuta al Poetry Center di New York, "Il governo del futuro" è un vero e proprio manifesto politico su come la società dovrebbe strutturarsi al fine di garantire il controllo democratico. Sono quattro, scrive Chomsky, le "posizioni teoriche" che possono caratterizzare una forma di governo nella società industriale: liberalismo classico, socialismo di stato, capitalismo di stato e socialismo libertario. L'autore le prende in esame, soppesando pregi e difetti di ognuna, confrontandole e contrapponendole, fino a individuare nel socialismo libertario la naturale prosecuzione del liberalismo classico. Ed è proprio in quest'ambito, in un clima di autentica libertà democratica, che si fa largo la possibilità di esaltare le facoltà creative e intellettuali dell'uomo. Esortando a ripensare l'equilibrio dei poteri sociali, politici e di governo, Noam Chomsky mette in campo questioni di estrema importanza e attualità, confermando la prospettiva umanista della sua riflessione.
Quindici studiosi di opinioni politiche differenti giudicano il governo Berlusconi. Contributi di Fabio Armao, Bruno Bongiovanni, Andrea Casalegno, Paolo Cornaglia-Ferraris, Mario Dogliani, Luigi Ferrajoli, Massimo Luciani, Paolo Onofri, Gianfranco Pasquino, Antonio Pedone, Luca Ricolfi, Massimo L. Salvadori, Giovanni Sartori, Nicola Tranfaglia, Giovanna Zincone.
Quali i poteri del governo? Come sono cambiati nel corso del tempo? E come funziona il nostro esecutivo? In un testo articolato in voci, le informazioni essenziali per conoscere la macchina della politica.
Fra i termini chiave della politica, "governo" è quello che meno si può staccare dalle sue applicazioni pratiche. Il volume lo affronta perciò sul doppio binario dell'elaborazione concettuale e dei concreti sistemi istituzionali, costituzionali e amministrativi, seguendone la storia dall'antichità greco-romana al composito universo medievale, alla Firenze rinascimentale e all'assolutismo francese. In seguito descrive il sorgere dell'idea e dei sistemi di governo contemporanei attraverso la storia costituzionale inglese, gli esperimenti istituzionali delle rivoluzioni americana e francese, la pratica governativa delle monarchie ottocentesche.

