
"Ho fatto del mio meglio per scrivere una biografia definitiva," afferma Painter, "il racconto completo, fedele e circostanziato della vita di Proust, senza inventare il minimo dettaglio; anche quando ho descritto le condizioni atmosferiche di una particolare giornata o l'espressione di un viso in questo o quel momento, l'ho fatto in base a testimonianze attendibili." Painter ci restituisce così la realtà nel suo divenire stesso, nei suoi mille frammenti che vanno poi a ricomporsi nelle dimensioni temporali della "Recherche".
“Avere dei genitori come i miei fu l’inizio della mia fortuna. Tuttavia, pur essendo loro figlio, ero anche un loro collega”
Figlio di attori di vaudeville, Joseph Francis Keaton, detto Buster, fece il suo esordio ufficiale a quattro anni, nel 1899. “Una delle prime cose che notai fu che ogni volta che sorridevo o facevo capire al pubblico che mi divertivo, loro sembravano ridere meno”. Impara presto a fingersi “infelice, umiliato, perseguitato, tormentato, vessato, stupito e confuso”. Ma ci tiene a chiarire di essersi “sempre considerato un uomo favolosamente fortunato… Ho avuto ben pochi momenti di noia, e non troppi momenti tristi e sfiduciati”. Le memorie a rotta di collo sono divertenti, scoppiettanti, fanno rivivere il sapore della Hollywood degli anni Venti, e non solo. “A volte mi chiedo se il mondo sembrerà ancora un posto così eccitante e spensierato come sembrò a noi a Hollywood all’inizio degli anni Venti. Eravamo tutti giovani, l’aria della California sembrava vino”. E a complemento ci sono le cadute rovinose, i matrimoni falliti, le risalite, l’amore del pubblico, la precisa consapevolezza dei meccanismi più delicati della comicità. Toccanti e dolorose le sue ultime apparizioni, come quella straziante in Viale del tramonto di Billy Wilder. Collaborò con Beckett in Francia, e anche con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia in Italia. La sua consacrazione avvenne postuma, collocandolo finalmente tra i grandissimi del cinema di ogni tempo.
Per la prima volta si pubblica la tesi di laurea integrale che Maria Montessori discusse nel 1896 iniziando a costruire il proprio futuro di successo e una rivoluzione nella didattica. Il testo è introdotto e commentato da una nota studiosa di Montessori e del movimento di emancipazione femminile di fine '800 e inizio '900. Il libro descrive audacia e determinazione di Montessori in campo sociale e medico e la collaborazione non sempre pacifica col suo maestro Sante de Sanctis.
La prima biografia italiana dedicata allo scrittore e sacerdote cattolico inglese Robert Hugh Benson, autore del bestseller 'Il padrone del mondo'. Conosciuto soprattutto come autore del romanzo distopico 'Il padrone del mondo', capace di profetizzare il venire meno della fede cristiana attraverso l'umanitarismo, Robert Hugh Benson (1871-1914) fu instancabile apologeta, predicatore, conferenziere, saggista e polemista. Quarto figlio dell'arcivescovo di Canterbury, massima autorità della Chiesa d'Inghilterra, rifiutò il relativismo e il nazionalismo dell'anglicanesimo e prese i voti come sacerdote cattolico, influenzato da un'altra figura di grande convertito come il cardinale John Henry Newman. La sua vivacità intellettuale e le sue doti di empatia gli permisero di stringere amicizia con persone di ogni genere e di entrare in contatto con i più disparati ambienti di pensiero. In questa prima biografia dedicata a questo grande scrittore cattolico, l'autore ricostruisce con dovizia di particolari il contesto storico e culturale in cui Benson si formò e operò, rievoca l'ambiente familiare e la cerchia delle amicizie e si sofferma sulla genesi dei suoi lavori, soprattutto dei suoi romanzi fantastici o storici.
Dall'autore de 'Il trionfo del re' e 'Vieni ruota! Vieni forca!, un romanzo-ritratto di Maria Tudor, la famigerata Maria "la Sanguinaria" calunniata da secoli di propaganda anticattolica. " Dopo aver narrato le persecuzioni anticattoliche in Inghilterra in 'Il trionfo del re' e 'Vieni ruota! Vieni forca!' durante i regni di Enrico VIII e Elisabetta I, Benson racconta in questo romanzo la dolorosa storia di Maria Tudor, passata alla storia con l'appellativo di Sanguinaria" in quanto cattolica, dopo secoli di stereotipi e pregiudizi che ne hanno deformato la memoria. Non un ritratto idilliaco, anzi contraddistinto da molte ombre che caratterizzarono il regno di questa sovrana: l'incapacità di farsi amare e trovare affetto, il ristabilimento della religione cattolica tramite l'eliminazione di ribelli e dissidenti, il fallimento del suo matrimonio con Filippo II di Spagna, la rabbia di dover lasciare il trono alla sorella Elisabetta con il rischio di una nuova politica di protestantizzazione dell'Inghilterra. Un acuto ritratto psicologico finalizzato all'incontro con Cristo, l'unico in grado di donare autenticamente la pace. "
Figura chiave della guerra civile inglese, Oliver Cromwell è uno dei personaggi più inusuali e controversi della storia moderna. Proveniente da quel ceto di nuovi ricchi che avevano beneficiato delle confische operate dalla Riforma a danno della Chiesa, guidò la rivoluzione del Parlamento contro l’assolutismo regio, fece decapitare il re e da capo rivoluzionario si fece dittatore. Capace di slanci di coraggio e animato da grandi ideali (voleva cambiare lo Stato e la società dalle fondamenta basandosi sulla Bibbia), fu allo stesso tempo un tiranno spietato che si abbandonò a massacri e confische nei confronti degli oppositori. Hilaire Belloc affronta questo profilo biografico di Cromwell compie una vera e propria indagine psicologica per capirne la personalità, la fede puritana e le motivazioni che lo muovevano, senza per questo nasconderne i meriti come comandante militare.
Ufficiale durante il regno della regina Vittoria, protagonista delle guerre coloniali in Africa, Primo Ammiraglio della marina nella Grande Guerra, parlamentare e leader del Partito Conservatore inglese, primo ministro per due volte, premio Nobel per la letteratura: Winston Churchill è uno dei protagonisti assoluti del XX secolo. Nel momento più duro della Seconda Guerra Mondiale, seppe trovare il coraggio di rompere ogni trattativa con la Germania nazista e di presentarsi davanti al popolo britannico per convincerlo della necessità di resistere combattendo. La sua memoria rimane oggetto di elogi e critiche, come prova il recente dibattito intorno alla richiesta di abbattimento delle sue statue da parte della cancel culture per via delle sue posizioni imperialiste: questo libro di Frank Brennand ripercorre le tappe e le decisioni della vita di questo grande statista attraverso le sue frasi celebri e folgoranti.
Il drammatico racconto in prima persona di come un medico del bergamasco si sia trovato a fronteggiare la pandemia di Covid-19.
Il Covid-19 nella sua prima ondata ha colpito più che in ogni altra parte del mondo il territorio bergamasco e simbolo di questa tragedia sono state le colonne di mezzi militari che portavano fuori provincia le salme dei defunti. Proprio a Bergamo opera l’Autore di questo libro, medico di famiglia attivo tra la gente di paese. Non si tratta di una denuncia degli errori commessi, della sottovalutazione e della cattiva gestione della pandemia, ma del racconto di una dura prova affrontata operando in condizioni critiche, senza direttive precise, senza protezione e senza la formazione necessaria di fronte a un virus nuovo e sconosciuto. Ma sono proprio gli avvenimenti più duri e dolorosi a rivelare chi siamo, di cosa siamo capaci e, soprattutto, chi amiamo.
La storia di una delle sovrane più famose del Novecento attraverso le sue lettere e la corrispondenza del suo entourage.
Dal campo di sterminio di Auschwitz alla presidenza del Parlamento europeo: la vita di una figura femminile forte, di grande spessore, che ha lottato per riemergere dall'incubo e restare fedele a se stessa e ai propri ideali. In questa autobiografia Simone Veil si racconta affrontando i fantasmi del passato, ricostruendo la storia della propria famiglia mutilata dal furore nazista e ripercorrendo poi le tappe di una rinascita, di un percorso affrontato con volontà, coraggio e una dignità che l'ha condotta a giocare un ruolo di primo piano non solo nella vita politica del suo paese, ma anche e soprattutto nella costruzione di quel grande e ambizioso progetto che è l'Europa. In Francia Simone Veil è stata magistrato, poi ministro della Sanità e membro del Consiglio Costituzionale; si è battuta per la dignità dei detenuti nelle carceri e per la liberalizzazione dell'aborto. In qualità di presidente del Parlamento europeo, si è impegnata poi per difendere l'autorità delle nuove istituzioni e ha lavorato costantemente per custodire la memoria della Shoah, perché quanto era accaduto a lei e ad altri milioni di innocenti non accadesse mai più. Dall'elezione di De Gaulle a quella di Sarkozy, dal Maggio del '68 al crollo del Muro di Berlino, dai processi di Norimberga alla creazione dello Stato di Israele, Simone Veil è stata ed è, tuttora, uno dei protagonisti di maggior rilievo della storia europea.
Kapuscinski è stato il più importante reporter del Novecento, esempio di un grande giornalismo improntato a una scelta etica, volto a dare voce a chi non l'ha e a produrre una qualche forma di cambiamento nel mondo. Tenace demolitore di luoghi comuni, con la sua vita il "maestro Kapu" ha testimoniato l'indipendenza del reporter, seguendo per mezzo secolo guerre e conflitti in vari continenti, dalla Polonia comunista all'Africa postcoloniale, dall'Iran di Khomeyni alla Russia sovietica. A rischio della propria vita. Biografia riccamente documentata, "La vera vita di Kapuscinski" ha dato adito a forti polemiche per aver insinuato un pesante dubbio: Kapuscinski è stato un grande reporter o un grande narratore? Ebbe mai la tendenza a esagerare, se non addirittura a inventare i fatti? Ha davvero incontrato di persona Che Guevara o il leader rivoluzionario del Congo Patrice Lumumba? Da questo spunto derivano quesiti di metodo di straordinario interesse: fino a che punto è lecito modificare lo svolgimento dei fatti per scrivere un reportage? Dove finisce il reportage e dove inizia la letteratura? Qual è la relazione tra la realtà e la parola, tra la storia e la letteratura?