
La missione della Chiesa è descritta spesso in termini di testimonianza: la verità, da Gesù sussurrata agli orecchi dei discepoli, dev'essere gridata dai tetti. Secondo la cultura postmoderna parlare di verità è in ogni caso esagerato; se pure di verità si può parlare, il luogo non può essere quello pubblico. In quel luogo sono tollerate solo opinioni personali, e non pretenziose verità. La figura della testimonianza rimanda a una contraddizione tra cultura pubblica e predicazione cristiana, che pare inevitabile. Fin dall'inizio, d'altra parte, il vangelo ha suscitato litigi, e quindi un interminabile processo. Proprio per rapporto a quel processo il cri-stiano è testimone, in senso giudiziale. Il famoso "aggiornamento" mira invece a un rapporto con la nuova cultura, che vuol essere irenico e rimuove ogni conflitto; la parola cristiana perde il profilo di testimonianza, per candidarsi ad essere soltanto un supplemento d'anima per un mondo senz'anima. I contributi qui pubblicati, di taglio biblico, filosofico, di teologia sistematica e di teologia della cultura, sono frutto di un Seminario di studio volto a recuperare una nozione di testimonianza meno slavata.
Questo lavoro mette a tema il cristomorfismo come sviluppo di una impostazione cristocentrica della teologia. Lo scopo viene perseguito attraversando e oltrepassando la produzione critica di David Tracy, teologo statunitense nato nel 1939. All'interno della sua variegata e incompiuta riflessione, Tracy, in maniera ancora germinale, propone il cristomorfismo come chiave in grado di aprire le molteplici porte della sapienza cristiana. Tale categoria emerge come una prospettiva capace di cogliere la corrispondenza tra la figura di Gesù Cristo e quella della realtà. Il Risorto non è 'solo' il centro del cosmo e della storia, ne è anche la forma perché tutto è stato creato per mezzo di lui e in vista di lui. Questo paradigma rimodula la riflessione teologica e sostiene uno sguardo fiducioso capace di cogliere lo Spirito santo nella filigrana dell'esistenza ecclesiale e di percepire la vita quotidiana come 'luogo' abitato dalla presenza trinitaria.
Eucaristia e Logos: quale legame tra Sacramento e Teologia? Che lógos il Signore Gesù esprime in quel supremo donarsi? Come fare teologia, oggi, a partire da questo luogo istitutivo dell'identità e della missione della Chiesa: l'Eucaristia? A questi interrogativi intende rispondere il presente studio che raccoglie la ricerca dell'Associazione Teologica Italiana. L'itinerario muove dall'attestazione biblica del gesto eucaristico nella sua singolare originalità, aperta a una pluralità di declinazioni e tratteggia, poi, lo "stile" e il "linguaggio" che dal gesto eucaristico sprigionano: da un lato riscoprendo l'effettiva incidenza storica dell'Eucaristica sulla forma della teologia e sul pensare cristiano, anche attraverso le sue declinazioni nell'arte, nella mistica e nel rapporto coniugale; dall'altro lato, approfondendo l'indole che l'annuncio di Gesù Cristo ha da assumere sia in conformità alla sua intrinseca natura eucaristica, sia in sintonia con i segni dei tempi, anche nel contesto contemporaneo. La ricerca consegna così la pertinenza oggettiva e la rilevanza pratica di un legame - quello tra Eucaristia e logos - oggi a ben vedere più che mai propizio per la teologia e per la chiesa.
Il volume raccoglie gli Atti del XXIV corso di aggiornamento promosso dall'ATI. Il tema affrontato anticipa in modo singolare il prossimo Sinodo straordinario sulla famiglia. Il corso ha avuto un impianto interdisciplinare, mettendo in dialogo voci diverse, non solo teologiche e non solo cattoliche. Il senso dell'amore coniugale è stato indagato alla luce della riflessione filosofica e teologica. Passi biblici tradizionali hanno avuto nuove vie d'interpretazione. La figura ecclesiale della coppia cristiana, nata dalla grazia del sacramento, è stata investigata nella sua missione specifica, con senso inclusivo verso altre figure di coppia. La sacramentalità cattolica del matrimonio si è specchiata con la svolta operata da P. Evdokimov per la tradizione ortodossa e l'apertura recente di autori protestanti. Infine, il tema emergente della fede all'interno del consenso sponsale fra battezzati ha permesso una ricognizione sulla ricerca e sulla prassi che recentemente sono portati avanti dall'azione pastorale, dalla giurisprudenza canonica e dal pensiero teologico sistematico. La raccolta degli Atti in questo volume permette di avere un ampio sguardo su come la ricerca teologica cerchi di rispondere alle domande che nascono dall'esperienza coniugale di molti credenti e della Chiesa intera.
La fede senza la ragione non diventa umana (J. Ratzinger). Ciò che rende umana la fede non è la fondazione razionale della teologia - improponibile nel contesto "postmoderno" e "postmetafisico" - ma l'esplicitazione argomentata della destinazione universale del discorso cristiano. La teologia non necessita di alcuna fondazione filosofica, perché il suo centro - il mistero di Dio in Gesù Cristo - non è riducibile ad una logica fondativa, né tantomeno dimostrativa. Tuttavia il discorso teologico esige una legittimazione filosofica perché esso non può risolversi esclusivamente come teologia della rivelazione senza impegnarsi in un'analitica della libertà. L'umanità della fede rinvia ad un'antropologia della libertà che è correlativa al realismo cristologico. Il saggio attraversa il travagliato ripensamento della teologia filosofica dopo la duplice provocazione heideggeriana e barthiana attraverso il confronto serrato con tre teologi - Henri Bouillard, Karl Rahner e Christoph Theobald - che assumono fino in fondo la sfida di superare l'estrinsecismo filosofico della teologia. Solo riconoscendo alla libertà un rilievo concostitutivo nell'evidenza della verità è possibile riconoscere Gesù come verità di Dio e dell'umano.
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno di Studio promosso dalla Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale di Milano nel febbraio 2015.
Le neuroscienze, la genetica, la bioingegneria… dischiudono nuove possibilità tecniche che lambiscono il confine di ciò che è umano, prospettando una ridefinizione dei suoi confini e della sua responsabilità. Da qui l'interrogativo radicale: ma che cosa fa dell'uomo un uomo? E dunque: chi (e come) vogliamo essere?
Il volume, frutto di un corso residenziale di studio, torna a riflettere su un tema antico e prezioso, per il cristiano come per ogni uomo: la libertà. La scelta di approfondire questo tema è nata dalla constatazione che la "libertà", ideale dominante dell'Occidente, è diventata oggi parola inflazionata. A ciò ha certamente contribuito la molteplicità di significati che essa è andata assumendo lungo i secoli, e che di fatto l'ha ridotta a un contenitore vuoto o a un semplice slogan destinato a suscitare consensi indistinti. È ormai generale la tendenza a ridurre la libertà a spontaneità individuale, e quindi a immunità del soggetto da ogni debito o costrizione esterna, la cui conseguenza inevitabile è il distacco del soggetto dai suoi comportamenti, riconosciuti nel loro carattere soltanto arbitrario. La libertà, entrata nella storia dell'Occidente proprio grazie al cristianesimo, ha dunque bisogno oggi di essere ripensata mettendone a fuoco il ve-ro senso. I saggi raccolti nel volume indagano i risvolti filosofici, politici e spirituali che la libertà è andata assumendo in Epoca moderna. Come anche nella tradizione biblica e in quella cristiana successiva, per concludere con una considerazione sul nesso tra libertà e tempo (Angelini), condizione impreteribile perché l'annuncio cristiano possa venire in soccorso alla crisi di libertà dell'uomo postmoderno.
Come mai l'esperienza cristiana, così come è attestata e vissuta nelle istituzioni e realtà ecclesiali, trova sempre maggiore fatica ad intercettare il mondo giovanile, a presentarsi come una valida risposta alla ricerca di futuro, di bene, di felicità, di verità, che anima questo mondo? Come interpretare questa distanza, come abitarla? Gli elementi prodotti dalla fede cristiana nel suo incontro e confronto secolare con le culture sono strumenti in grado di comunicare ancora oggi l'intenzione che li ha generati? Sono capaci di conoscere una nuova "giovinezza" nel mondo giovanile attuale, in così forte trasformazione? Ci accompagnano in questa riflessione teologi, filosofi, pedagogisti e studiosi che mettono a confronto competenze multidisciplinari.
Questo studio parte dall'ipotesi che al cuore della teologia balthasariana si trova l'amore di Dio che costituisce il centro e l'evidenza propria della rivelazione culminata in Gesù Cristo. L'amore di Dio prende forma nella storia di Dio con l'uomo, culminata nel dono del Figlio.
Come il cristianesimo sta cambiando forma in Europa? Per comprendere le trasformazioni in corso è necessario anzitutto porsi in ascolto di alcune esperienze di rilievo paradigmatico nello scenario europeo. Come le realtà ecclesiali interpretano le mutazioni in atto, in rapporto alla realtà sociale e culturale dei rispettivi territori? Il dato sociologico della crisi dell'appartenenza e della rilevanza simbolica mette in questione l'identità missionaria della comunità ecclesiale. La teologia offre il suo contributo al discernimento di rappresentazioni e progettazioni che la comunità cristiana è chiamata profeticamente a realizzare. Il libro raccoglie gli atti del convegno della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale del febbraio 2022.