
Come vivere una vita più ricca di senso, in una società definita dai consumi? Il ruolo della teologia morale sta proprio nel discernere e nel portare alla luce le tracce della Provvidenza di Dio nei beni e nell'attività umana dell'economia. Qui si svolge infatti la dialettica tra giusto riconoscimento della persona, necessità delle istituzioni economiche e adeguatezza delle norme etiche.
Biblisti di America Latina, Asia, Africa ed Europa si confrontano sulla comprensione che i libri dell'Antico e del Nuovo Testamento esprimono nei confronti del "diverso" e dello "straniero". Spaziando dalla Torah ai Profeti, dagli Scritti ai Vangeli sinottici, da Paolo a Giovanni fino ai testi cristiani più tardivi, l'alterità viene osservata come un elemento costitutivo di Dio e dell'uomo che interagisce nella dialettica delle relazioni umane, nell'identità e nel destino di Gesù, nell'interazione tra la vita cristiana e il mondo. "Mio padre era un arameo errante", confessa Israele nella sua professione di fede ricordando altresì di essere stato forestiero in terra d'Egitto. Abramo definisce se stesso uno straniero, che risiede in una terra che non è la sua patria, e un ospite di passaggio. "Forestieri e pellegrini" è anche la definizione dei cristiani nella Prima lettera di Pietro. Alla luce di queste considerazioni, osservano i curatori del volume, "la vera sfida che ci sta davanti è il passaggio dall'estraneità all'ospitalità e, dunque, una scelta di campo dalla parte del "diverso": a fianco dello straniero schiavizzato e dell'eunuco disprezzato, della donna emarginata e di ogni essere che porta sulla propria pelle i segni della precarietà e dell'ingiustizia; dalla parte di chi non ha voce, perché lo schiamazzo del potere nel nostro mondo, e nella Chiesa, è troppo forte e le voci flebili fanno fatica a emergere".
Florenskij è il più importante pensatore russo del XX secolo. Sacerdote sposato della Chiesa ortodossa, matematico e ingegnere, filosofo e teologo, fu fucilato nel durissimo gulag delle isole Solovki nel 1937. Il saggio, interamente rivisto dall'autore, affronta alcuni dei nodi cruciali - per impegno filosofico e intensità teologica - della sua vastissima produzione: il fulcro riguarda il rapporto tra linguaggio della verità e quello della bellezza. Radicato nella tradizione filosofica patristica e nella propensione estetica dell'ortodossia, Florenskij mette a fuoco una "metafisica concreta" dove "tutto è significato incarnato e visibilità intelligibile". Da una parte egli svolge la critica della ricerca razionale del vero svolta secondo le strade dell'Occidente, dall'altra indica nelle vie del simbolo, dell'icona, della parola e del culto il sentiero attraverso cui la verità si rivela all'uomo. Gli opposti, la distanza e la differenza - scogli su cui si arenerebbe la ragione - convivono nella bellezza come splendore incarnato del vero, che è amore vivo e pieno di grazia. Nelle pagine di Valentini il lettore troverà concentrati vari libri: una aggiornata biobibliografia di Florenskij; un trattato di teologia della bellezza (la teologia dell'icona, la bellezza come via per andare a Dio, il simbolismo ontologico dell'opera d'arte); un trattato di filosofia della religione in una prospettiva ermeneutica in cui l'amore, più che il raziocinio, giunge alla sapienza ed esprime sapienza.
Le tematiche inerenti l'etica sessuale sono sempre di grande attualità e costituiscono uno dei nodi problematici della Chiesa contemporanea, costantemente interpellata dal desiderio di una loro profonda rielaborazione teologico-morale. Se il Vaticano II ha indubbiamente aperto una nuova stagione, le spinte di rinnovamento coraggiose, nello slancio iniziale, sono state poi modeste nei successivi sviluppi e, in qualche caso, persino regressive. Ne è risultato mortificato quel rapporto tra sessualità e persona che era stata la grande intuizione conciliare. Tale personalismo deve costituire il nuovo paradigma ermeneutico, l'unico che possa ridare smalto a un insegnamento morale oggi appannato e, in gran parte, non più seguito dalla maggior parte dei credenti. Non si tratta di "adeguarsi" ai tempi o di vivere un certo relativismo morale ma di comprendere come il tempo che si vive, che è in sé dono di Dio, si fa anche chiave ermeneutica del suo agire nella storia e della diversa sensibilità morale con cui questo viene percepito. Il testo si presenta come una riflessione sistematica in tema di morale sessuale e matrimoniale, costituendo un vero e proprio manuale. Fa sintesi delle numerose problematiche morali che oggi ruotano attorno ai temi trattati e si rivolge non soltanto agli addetti ai lavori, ma al più ampio pubblico.
Dall'8 all'11 luglio 2006 si è tenuto a Padova il primo Congresso interculturale di etica teologica cattolica. Quattrocento studiosi di teologia morale, provenienti da 63 paesi, si sono interrogati sui temi più urgenti della loro disciplina e hanno delineato il quadro culturale sul quale l'etica è chiamata a esprimersi a livello mondiale.
Il congresso si è aperto con l'interrogativo: quali sono i temi etici più urgenti nel mondo di oggi?. La risposta è stata: la sfida dei diritti umani, la sfida dell'economia in un mondo globale, la necessità di una "Dichiarazione universale sulla bioetica e sui diritti umani" (prima parte del volume). È seguita poi una ricognizione sulla situazione della teologia morale nei cinque continenti (Africa, Asia, Europa, America Latina, America del nord) a ciascuno dei quali sono stati dedicati tre interventi (seconda parte).
In conclusione sono stati individuati i temi che risultano oggi determinanti nell'elaborazione di una teologia morale: l'ermeneutica e le fonti dell'etica teologica, sensus fidelium e discernimento morale, la sfida del pluralismo e il futuro della teologia morale, globalizzazione e giustizia (terza parte).
Sommario
Ringraziamenti. Introduzione. I. Come possono gli studiosi di etica teologica rispondere alle necessità del mondo? Le necessità del mondo e i segni dei tempi. La sfida dei diritti umani (A. Papisca). Sfida dell'attività economica in un mondo globale (A. Cortina). Dichiarazione universale sulla bioetica e sui diritti umani (H.T. Have). II. Teologia morale nei cinque continenti. 1. Africa. I principali "terreni edificabili" dell'etica in Africa occidentale (M.R. Afan). Collocare la Chiesa fra i reietti della terra (L. Magesa). Autenticità e credibilità: sfide morali dopo il Sindo africano (S. Muyengo Mulombe). 2. Asia. Le sfide morali e la Chiesa nell'Asia di oggi, con una considerazione speciale per la Corea (T. Hong-Soon Han). Globalizzazione ed etica teologica cattolica. Una prospettiva del sud-est asiatico (A.M. Brazal). La pratica dell'etica cristiana in un mondo indiano fatto di complessità culturale e disuguaglianza sociale (C. Campos). 3. Europa. L'etica teologica in Europa (specialmente nell'Europa meridionale): passato, presente e futuro (M. Vidal). Sfide di etica politica in Europa: una prospettiva socio-etica cristiana (M. Heimbach-Steins). Le cellule staminali e l'omofobia (P. Mazurkiewicz). 4. America Latina. Il sogno di una nuova teologia morale per il Brasile (R. Zacharias). La speranza in mezzo a sfide immani (S. Mier). Riflessioni morali sull'America Latina: sfide e proposte nella realtà cilena (T. Mifsud). 5. Nord America. L'etica cattolica in una Chiesa universale: un punto di vista degli Stati Uniti (D. Hollenbach). Il processo regolare e l'autorità della legge: una sfida morale-teologica (J. Porter). La sfida della povertà nel mondo. Continuità e cambiamenti nell'etica teologica dal punto di vista canadese (K.R. Melchin). III. I temi centrali. 1. L'ermeneutica e le fonti dell'etica teologica. La sofferenza e l'etica teologica: timore e speranza (R. Gascoigne). L'ermeneutica e le fonti dell'etica teologica (M. Junker-Kenny). Cosa volete che io faccia per voi? (D.M. Miranda). 2. Sensum fidelium e discernimento morale. Il concetto di sensum fidelium è desueto?(P. Valadier). Il sensum fidelium e il discernimento morale. Il principio di inculturazione e di amore (N. Yaowi Soédé). Sensum fidelium e discernimento morale (G. Angelini). 3. La sfida del pluralismo e il futuro della teologia morale. La sfida del pluralismo (E. Schockenhoff). Teologia morale: il passaggio dall'"evolutivo" al "rivoluzionario" (L. Sowle Cahill). Comunità e pluralismo: sfide alla teologia morale (M. Fabri dos Anjos). IV. Globalizzazione e giustizia. Globalizzazione e giustizia: nuovi orizzonti (E. Chiavacci). La globalizzazione deve tener conto delle persone umane (V. Tirimanna). Una chiamata all'azione profetica (J.M. Waliggo).
Note sull'autore
James F. Keenan, gesuita, ha conseguito il dottorato in teologia morale alla Pontificia Università Gregoriana; insegna teologia morale alla Weston Jesuit School of Theology di Cambridge ed è stato visiting professor al Boston College.
Nell'ottica di Harnack il dogma è considerato dalla prospettiva dell'incontro della predicazione cristiana con la cultura ellenistica, e la sua storia come storia della concettualizzazione e della sostanziazione metafisica della figura di Gesù. Scritto di portata rivoluzionaria, la Storia di Harnack è la messa in discussione della legittimità di un cristianesimo fondato sui dogmi. Frutto di un sapere vastissimo, quest'opera - per dirla con Yves Congar - è il risultato felice del concorso di una serie di doni eccezionali: potenza di lavoro, chiarezza di vedute, unione di erudizione del dettaglio e di visione d'insieme, sensibilità per gli sviluppi e le differenze, e tutte queste capacità unite a uno stile brillante e alle qualità del conferenziere. L'edizione del centenario è la ristampa anastatica in sette volumi di quella straordinaria impresa editoriale che fu la versione italiana edita alla vigilia della prima guerra mondiale, tra il 1912 e il 1914, in Svizzera. Il volume primo, dopo una parte introduttiva sull'idea, la funzione e i presupposti della storia del dogma, prende in esame il cristianesimo delle origini, sia gentile sia giudaico, fino ai tempi e alla figura di Marcione
Nell'ottica di Harnack la storia del dogma è considerata dalla prospettiva dell'incontro della predicazione cristiana con la cultura ellenistica, e la sua storia come storia della concettualizzazione e della sostanziazione metafisica della figura di Gesù. Scritto di portata rivoluzionaria, la Storia di Harnack è la messa in discussione della legittimità di un cristianesimo fondato sui dogmi. Frutto di un sapere vastissimo, quest'opera - per dirla con Yves Congar - è il risultato felice del concorso di una serie di doni eccezionali: potenza di lavoro, chiarezza di vedute, unione di erudizione del dettaglio e di visione d'insieme, sensibilità per gli sviluppi e le differenze, e tutte queste capacità unite a uno stile brillante e alle qualità del conferenziere. Il volume secondo (di sette) si apre con uno sguardo storico generale sulla formazione della chiesa apostolica per proseguire con la storia dell'ellenizzazione del cristianesimo in quanto sistema di dottrina.
Nell'ottica di Harnack la storia del dogma è considerata dalla prospettiva dell'incontro della predicazione cristiana con la cultura ellenistica, e la sua storia come storia della concettualizzazione e della sostanziazione metafisica della figura di Gesù. Scritto di portata rivoluzionaria, la Storia di Harnack è la messa in discussione della legittimità di un cristianesimo fondato sui dogmi. Frutto di un sapere vastissimo, quest'opera - per dirla con Yves Congar - è il risultato felice del concorso di una serie di doni eccezionali: potenza di lavoro, chiarezza di vedute, unione di erudizione del dettaglio e di visione d'insieme, sensibilità per gli sviluppi e le differenze, e tutte queste capacità unite a uno stile brillante e alle qualità del conferenziere. Il terzo volume è dedicato alla vittoria definitiva della speculazione teologica nella sfera della regola di fede ed è l'illustrazione dei presupposti e dei concetti di Dio salvatore e dell'uomo oggetto di salvezza. Chiude il volume un'appendice dedicata al manicheismo.
Nell'ottica di Harnack il dogma è considerato dalla prospettiva dell'incontro della predicazione cristiana con la cultura ellenistica, e la sua storia come storia della concettualizzazione e della sostanziazione metafisica della figura di Gesù. Scritto di portata rivoluzionaria, la Storia di Harnack è la messa in discussione della legittimità di un cristianesimo fondato sui dogmi. Quest'opera - per dirla con Yves Congar - è il risultato felice del concorso di una serie di doni eccezionali: potenza di lavoro, chiarezza di vedute, unione di erudizione del dettaglio e di visione d'insieme, sensibilità per gli sviluppi e le differenze, e tutte queste capacità unite a uno stile brillante e alle qualità del conferenziere. Il quarto volume approfondisce i misteri della somiglianza di natura del Figlio incarnato di Dio con la natura umana e dell'unione personale della natura divina e di quella umana nel Figlio incarnato di Dio.
Nell'ottica di Harnack il dogma è considerato dalla prospettiva dell'incontro della predicazione cristiana con la cultura ellenistica, e la sua storia come storia della concettualizzazione e della sostanziazione metafisica della figura di Gesù. Scritto di portata rivoluzionaria, la Storia di Harnack è la messa in discussione della legittimità di un cristianesimo fondato sui dogmi. Quest'opera - per dirla con Yves Congar - è il risultato felice del concorso di una serie di doni eccezionali: potenza di lavoro, chiarezza di vedute, unione di erudizione del dettaglio e di visione d'insieme, sensibilità per gli sviluppi e le differenze, e tutte queste capacità unite a uno stile brillante e alle qualità del conferenziere. Il volume quinto ha al centro la figura di Agostino. A una lunga parte dedicata al cristianesimo in Occidente anteriormente ad Agostino, fa seguito il corpo del volume, dove si ricostruiscono l'opera riformatrice di Agostino e le vicende che condussero a farne un dottore della chiesa. Due ultimi capitoli espongono la storia del dogma in Occidente fino al principio del medioevo e nella rinascita carolingia.