
La Società italiana per la ricerca teologica (SIRT), che organizza periodicamente simposi per promuovere l’investigazione critico-scientifica interdisciplinare in campo teologico, ha deciso di concentrare i propri interessi di studio attorno al “simbolo di fede”. Al tema ha già dedicato i volumi EDB curati da C. Dotolo, Il Credo oggi. Percorsi interdisciplinari (2001), da G. Giorgio, Dio Padre Creatore. L’inizio della fede (2003) e da V. Battaglia e C. Dotolo, Gesù Cristo Figlio di Dio e Signore (2004). I saggi raccolti in questa sede vertono attorno al terzo articolo del simbolo apostolico, che specifica i differenti ruoli dello Spirito Santo e di Maria nella nascita di Gesù. Lo sforzo degli studiosi è stato quello di ridire Dio nel contesto spazio-temporale odierno, affinché la professione di fede possa ancora essere reale strumento di trasmissione della medesima fede nel mutato contesto culturale.
Sommario
Presentazione (C. Militello). 1. Concepito di Spirito Santo, nato dalla Vergine Maria (C. Valenziano). 2. Il contesto dell’enunciato: “È stato concepito di Spirito Santo. È nato dalla vergine Maria” nel Simbolo (E. Prinzivalli). 3. “Nato di Spirito Santo e da Maria vergine (A. Di Maio). 4. L’incarnazione come evento nuziale. Alcune riflessioni a margine del mistero di Maria nel suo rapporto al mistero della Chiesa (C. Militello). 5. Simbolo o metafora? Il paradosso dell'incarnazione (C. Dotolo). 6. «Nato da donna». Accenni a interpretazioni neotestamentarie e apocrife della nascita di Gesù tra ottica storico-religiosa e attualizzazione teologica del simbolo di fede (D. Pezzoli-Olgiati). 7. Nato da Maria vergine per opera dello Spirito Santo (G. Mazzanti). 8. La partenogesi nelle religioni e nelle culture (G. Silvestri). 9. L’archetipo del femminile e la simbolica della verginità (L.M. Pinkus).
Note sui curatori
Carmelo Dotolo, professore straordinario di teologia delle religioni alla Pontificia Università Urbaniana e invitato alla Pontificia Università Gregoriana, è socio ordinario della SIRT. Tra le sue opere più recenti: La teologia fondamentale davanti alle sfide del “pensiero debole” di G. Vattimo, LAS, Roma 1999; La rivelazione cristiana. Parola, evento, mistero, Paoline Editoriale libri, Milano 2002. È tra gli autori della Storia della Teologia, 3, ED-EDB, Roma-Bologna 1996 e ha curato Il Credo oggi. Percorsi interdisciplinari, EDB, Bologna 2001; La Missione oggi. Problemi e prospettive, Urbaniana University Press, Città del Vaticano 2002.
Cettina Militello, laureata in filosofia e in teologia, è una delle prime laiche impegnate nel lavoro teologico; si è dedicata soprattutto a ecclesiologia, mariologia, ecumenismo, questione femminile, rapporto tra architettura e liturgia. Ha insegnato ecclesiologia e mariologia presso l’Istituto S. Giovanni Evangelista per la Sicilia occidentale (1975-1981), poi Facoltà teologica di Sicilia (1981-1989); dal 1990 insegna a Roma al Marianum, al Teresianum, al Pontificio Ateneo S. Anselmo e al Claretianum. È presidente della SIRT, direttore dell’Istituto “Costanza Scelfo” per i problemi dei laici e delle donne nella Chiesa, membro del direttivo della Pontificia accademia mariologica internazionale. La sua collaborazione a volumi e riviste assomma a più di 100 titoli. Con EDB ha pubblicato: La Chiesa «il corpo crismato» (2003), La casa del popolo di Dio (2005); e ha curato: Donna e teologia. Bilancio di un secolo (2004), Chiesa di santi. Modelli e forme di santità laicale (2005).
Descrizione dell'opera
La Società italiana per la ricerca teologica (SIRT), che organizza periodicamente simposi per promuovere l’investigazione critico-scientifica interdisciplinare in campo teologico, ha deciso di concentrare i propri interessi di studio attorno al “simbolo di fede”. Al tema ha già dedicato i volumi curati da: C. Dotolo, Il Credo oggi. Percorsi interdisciplinari (2001); G. Giorgio, Dio Padre Creatore. L’inizio della fede (2003); V. Battaglia e C. Dotolo, Gesù Cristo Figlio di Dio e Signore (2004); C. Dotolo e C. Militello, Concepito di Spirito Santo, nato dalla Vergine Maria (2006). I saggi raccolti in questa sede rappresentano i contributi offerti al IX Simposio della SIRT in collaborazione con il Servizio nazionale per il progetto culturale della CEI: essi vertono attorno agli articoli quarto e quinto del simbolo apostolico, relativi allo snodo cristologico della passione, morte e risurrezione di Gesù di Nazaret: «Patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte». Lo sforzo di tutti gli studiosi è quello di ridire Dio nel contesto spazio-temporale in cui oggi ci troviamo a vivere, affinché la professione di fede possa ancora essere reale strumento di trasmissione della medesima fede nel mutato contesto culturale.
Sommario
Presentazione (C. Dotolo). 1. Patì sotto Ponzio Pilato e fu crocifisso. Morì e fu sepolto. Discese agli inferi. Il terzo giorno è risorto dai morti (C. Valenziano). 2. Il mistero pasquale (M. Augé). I. Patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; scese agli inferi. 3. Il Crocifisso (V. Battaglia). 4. «Patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì». L’antropologia del dono (C. Peri). 5. La discesa di Gesù agli inferi nelle testimonianze dei primi due secoli (E. Norelli). 6. Il mistero dell’iniquità in Sergio Quinzio (G. Giorgio). II. Il terzo giorno risuscitò da morte. 7. «Se Cristo non è risuscitato…» (1Cor 15,14). Ermeneutica dell’evento e simbolica della fede (C. Dotolo). 8. Risurrezione. La parola ultima è nella verità del desiderio (L.M. Pinkus). 9. Il Buon Samaritano. Cristo, morto e risorto. Riflessioni a partire dai nn. 28-30 della Salvifici doloris (G. Calabrese). 10. Fragilità e vulnerabilità della vita umana. Una prospettiva bioetica sul Simbolo della fede (F. Turoldo). Conclusioni. Noi predichiamo un Messia crocifisso (B. Secondin). Indici.
Note sui curatori
Fabrizio Bosin è docente di cristologia alla Pontificia Facoltà Teologica “Marianum”.
Carmelo Dotolo è docente di teologia alle Pontificie Università Urbaniana e Gregoriana e presidente della SIRT.
La Società italiana per la ricerca teologica (SIRT), che organizza periodicamente simposi per promuovere l’investigazione critico-scientifica interdisciplinare in campo teologico, ha deciso di concentrare i propri interessi di studio attorno al “simbolo di fede”. Al tema ha già dedicato i volumi curati da: C. Dotolo, Il Credo oggi. Percorsi interdisciplinari (2001); G. Giorgio, Dio Padre Creatore. L’inizio della fede (2003); V. Battaglia e C. Dotolo, Gesù Cristo Figlio di Dio e Signore (2004); C. Dotolo e C. Militello, Concepito di Spirito Santo, nato dalla Vergine Maria (2006); F. Bosin e C. Dotolo, Patì sotto Ponzio Pilato... (2007). I saggi raccolti in questa sede rappresentano i contributi offerti al X Simposio della SIRT in collaborazione con il Servizio nazionale per il progetto culturale della CEI: essi vertono attorno agli articoli sesto e settimo del simbolo apostolico: «Salì al cielo, siede alla destra di Dio padre onnipotente, di là verrà a giudicare i vivi e i morti». Lo sforzo di tutti gli studiosi è quello di ridire Dio nel contesto spazio-temporale in cui oggi ci troviamo a vivere, affinché la professione di fede possa ancora essere reale strumento di trasmissione della medesima fede nel mutato contesto culturale.
Sommario
Nota dei curatori. 1. Salì al cielo, siede alla destra di Dio, di là verrà a giudicare i vivi e i morti (C. Valenziano). Ad limina. 2. Storia della salvezza e teologia. L’ultimo uomo alla fine della storia (G. Pasquale). I. «Salì al cielo» tra cielo e terra. 3. Quale «luogo» abita Dio? (C. Caltagirone). 4. Quale «luogo» abita l’uomo? Modelli di umanità postmoderna nello scenario della globalizzazione (G. Giorgio). II. «Siede alla destra di Dio padre onnipotente». Tra potenza umana e (im)potenza divina. 5. Oltre l’onnipotenza di Dio (L. Tomassone). 6. Fascino del virtuale sovrabbondanza del reale (F. Pasqualetti). III. «Di là verrà a giudicare i vivi e i morti». L’attualità inattuale del Regno. 7. Etica o religione: la provocazione di Gesù (C. Zuccaro). 8. La caritas forma dell’identità cristiana (L.M. Pinkus).
Note sui curatori
Calogero Caltagirone è ricercatore presso la Libera Università Maria SS. Assunta (LUMSA) di Roma e insegna nella sede di Caltanissetta oltre che nella Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista” di Palermo. Tra le sue pubblicazioni: Lo Spazio-Tempo della Chiesa. Per una ecclesiologia in prospettiva locale, Caltanissetta 2001; Ripensare il mondo. Spazio-tempo, cosmovisioni, conoscenze, Caltanissetta-Roma 2001; Giovanni Cinquemani. Una predicazione sociale, Palermo 2001; Scienze e teologia. Incontri e scontri ai confini della conoscenza, Bologna 2002; I luoghi della Chiesa. Per una storia della teologia della Chiesa locale, Caltanissetta-Roma 2003; L’umanità dell’uomo. Sondaggi antropologici tra scienza e filosofia, Caltanissetta 2004; La comunità dei parlanti. L’istanza etica del parlare secondo Jürgen Habermas, Caltanissetta-Roma 2005. Ha curato il volume Antropologia e verità dell’uomo, Caltanissetta-Roma 2000.
Giovanni Giorgio è docente di filosofia teoretica nella Facoltà di diritto canonico della Pontificia Università Lateranense ed è preside dell’Istituto teologico abruzzese-molisano di Chieti, affiliato alla predetta Università. Tra le sue pubblicazioni: Il Dio ultimo come origine della verità, Roma 1998; Il pensiero di Gianni Vattimo, Milano 2006. Ha curato i volumi Dio padre creatore. L’inizio della fede, Bologna 2001; Planus 2006. Quaderno di studi dell’Istituto Teologico Abruzzese-Molisano, Pescara 2006; Speranza: una sfida al presente, Pescara 2006.
La Società italiana per la ricerca teologica (SIRT), che organizza periodicamente simposi per promuovere l'investigazione critico-scientifica interdisciplinare in campo teologico, ha deciso di concentrare i propri interessi di studio attorno al "simbolo di fede". Al tema ha già dedicato i volumi curati da: C. Dotolo, Il Credo oggi. Percorsi interdisciplinari (2001); G. Giorgio, Dio Padre Creatore. L'inizio della fede (2003); V. Battaglia e C. Dotolo, Gesù Cristo Figlio di Dio e Signore (2004); C. Dotolo e C. Militello, Concepito di Spirito Santo, nato dalla Vergine Maria (2006); F. Bosin e C. Dotolo, Patì sotto Ponzio Pilato... (2007); C. Caltagirone e G. Giorgio, Salì al cielo... verrà a giudicare i vivi e i morti (2007).
I saggi raccolti nel volume rappresentano i contributi offerti all'XI Simposio della SIRT in collaborazione con il Servizio nazionale per il progetto culturale della CEI: essi vertono attorno all'ottavo articolo del simbolo apostolico «Credo nello Spirito Santo» e si dedicano a una ricognizione, complessa ma stimolante, delle questioni connesse alla figura e al ruolo della terza persona della Santissima Trinità. Lo sforzo di tutti gli studiosi è quello di "ridire" Dio nel contesto spazio-temporale in cui oggi ci troviamo a vivere, affinché la professione di fede possa ancora essere reale strumento di trasmissione della medesima fede nel mutato contesto culturale.
Sommario
Nota dei curatori. 1. E nello Spirito Santo(C. Valenziano). 2. La pneumatologia contemporanea. Indicazioni in margine allo status quaestionis (M. Melone). I. La fede nello Spirito Santo tra continuità e discontinuità. 3. Lo Spirito Santo alla luce delle ricerche sul Gesù storico (F. Bosin). 4. Lo Spirito Santo e la categoria del femminile (V. Ferrari Schiefer). II. Lo Spirito Santo tra creazione e storia. 5. Lo Spirito Santo creatore (C. Caltagirone). 6. Lo Spirito Santo e i suoi carismi. Per una rilettura della loro presenza/assenza nella storia della comunità ecclesiale (C. Militello). III. Vivere lo Spirito oggi. 7. Spiritualità contemporanea ed esistenza cristiana (M. Guzzi).
Note sui curatori
Giovanni Giorgio è docente di filosofia teoretica nella Facoltà di diritto canonico della Pontificia Università Lateranense ed è preside nell'Istituto teologico abruzzese-molisano di Chieti, affiliato alla predetta università. Tra le sue pubblicazioni: Il Dio ultimo come origine della verità, Roma 1998; Il pensiero di Gianni Vattimo, Milano 2006. Ha curato i volumi: Planus 2006. Quaderno di studi dell'Istituto Teologico Abruzzese-Molisano, Pescara 2006; Speranza: una sfida al presente, Pescara 2006; Fede e ragione. Un confronto fra Cristianesimo e Islam, Chieti 2007, e per le EDB: Dio Padre Creatore. L'inizio della fede (2003) e Salì al cielo… verrà a giudicare i vivi e i morti (2007).
Mary Melone è docente di teologia trinitaria e pneumatologia presso la Pontificia Università Antonianum (Roma), dove è preside dell'Istituto superiore di scienze religiose "Redemptor Hominis". Ha pubblicato: Lo Spirito Santo nel 'De Trinitate' di Riccardo di S. Vittore, Roma 2001, e uno studio sullo Spirito Santo nel pensiero di Bonaventura da Bagnoregio in Dizionario Bonaventuriano, Padova 2008.
Da anni la Società italiana per la ricerca teologica (SIRT) concentra i propri interessi di studio attorno al Credo. Al tema ha già dedicato i testi curati da: C. Dotolo, Il Credo oggi. Percorsi interdisciplinari (2001); G. Giorgio, Dio Padre Creatore. L'inizio della fede (2003); V. Battaglia e C. Dotolo, Gesù Cristo Figlio di Dio e Signore (2004); C. Dotolo e C. Militello, Concepito di Spirito Santo, nato dalla Vergine Maria (2006); F. Bosin e C. Dotolo, Patì sotto Ponzio Pilato... (2007) ); C. Caltagirone e G. Giorgio, Salì al cielo... verrà a giudicare i vivi e i morti (2007); G. Giorgio e M. Melone, Credo nello Spirito Santo (2009).
I saggi raccolti nel volume rappresentano i contributi offerti al XII Simposio della SIRT in collaborazione con il Servizio nazionale per il progetto culturale della CEI: essi vertono attorno al nono articolo del simbolo apostolico «Credo la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi», dato essenziale della fede cristiana oggi fortemente messo in questione, entrato pur esso nelle dinamiche disgregatrici della società "liquida". Lo sforzo di tutti gli studiosi è quello di "ridire" Dio nel contesto spazio-temporale in cui oggi si vive, affinché la professione di fede possa ancora essere reale strumento di trasmissione della medesima nel mutato contesto culturale.
Nota dei curatori. 1. Credo la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi (C. Valenziano). 2. «Dire» la Chiesa: status quaestionis (C. Caltagirone). I. CHE SENSO HA LA CHIESA? 3. La Chiesa tra domanda di senso ed elaborazione di modelli. Che senso ha la Chiesa? Istanze dall'ecclesiologia (S. Dianich). 4. La forma missionaria della Chiesa. Istanze dalla prassi pastorale (L. Meddi). II. QUALE CHIESA? ALLA RICERCA DI UN MODELLO. 5. La Chiesa: da carisma a istituzione (C. Militello). 6. Quale modello di Chiesa? Da istituzione a carisma (D. Mogavero). III. CHIESA DI CHIESE. 7. Quale cattolicità? Una prospettiva cattolica (G. Cereti). 8. Credo unam sanctam catholicam et apostolicam ecclesiam (P. Ricca). 9. La prospettiva ortodossa sulla cattolicità della Chiesa (A. Vassiliadou). IV. LA COMUNIONE DEI SANTI. 10. La communio sanctorum nel dialogo ecclesiologico tra le tradizioni cristiane (A. Maffeis). 11. Chiesa locale e prospettive psicosociali (L.M. Pinkus).
Note sui curatori
CLARA G. AIOSA ha compiuto gli studi teologici dapprima alla Facoltà Teologica di Sicilia "San Giovanni Evangelista" (licenza in teologia) e poi alla Facoltà Teologica Marianum di Roma (dottorato). Dal 1991 ad oggi ha insegnato metodologia, introduzione alla teologia, ecclesiologia, mariologia, mistero di Dio presso l'Istituto di scienze religiose "Mons. Mariano Campo" di Cefalù. Ha pubblicato Maria di Nazareth mulier sapiens. Una ricognizione su Lc 2,19-51b, Roma 2005. Collabora stabilmente alla rivista Ricerche Teologiche.
GIOVANNI GIORGIO è docente di filosofia teoretica nella facoltà di diritto canonico della Pontificia Università Lateranense ed è preside nell'Istituto teologico abruzzese-molisano di Chieti, affiliato alla suddetta università. Tra le sue pubblicazioni: Il Dio ultimo come origine della verità, Roma 1998; Il pensiero di Gianni Vattimo, Milano 2006. Ha curato i volumi: Planus 2006. Quaderno di studi dell'Istituto teologico abruzzese-molisano, Pescara 2006; Speranza: una sfida al presente, Pescara 2006; Fede e ragione. Un confronto fra Cristianesimo e Islam, Chieti 2007. Per le EDB ha curato: Dio Padre Creatore. L'inizio della fede (2003); con C. Caltagirone, Salì al cielo… verrà a giudicare i vivi e i morti (2007); con M. Melone, Credo nello Spirito Santo (2009); con C. Dotolo, Interviste teologiche (2009).
Da anni la Società italiana per la ricerca teologica (SIRT) concentra i propri interessi di studio attorno al Credo. Al tema ha già dedicato i testi curati da: C. Dotolo, "Il Credo oggi. Percorsi interdisciplinari" (2001); G. Giorgio, "Dio Padre Creatore. L'inizio della fede" (2003); V. Battaglia e C. Dotolo, "Gesù Cristo Figlio di Dio e Signore" (2004); C. Dotolo e C. Militello, "Concepito di Spirito Santo, nato dalla Vergine Maria" (2006); F. Bosin e C. Dotolo, "Patì sotto Ponzio Pilato..." (2007) ); C. Caltagirone e G. Giorgio, "Salì al cielo... verrà a giudicare i vivi e i morti" (2007); G. Giorgio e M. "Melone, Credo nello Spirito Santo" (2009); C. Aiosa e G. Giorgio: "Credo la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi" (2011). I saggi raccolti nel volume rappresentano i contributi offerti al XIII Simposio della SIRT in collaborazione con il Servizio nazionale per il progetto culturale della CEI: essi vertono attorno al decimo articolo del simbolo apostolico "Credo la remissione dei peccati", nella consapevolezza di quanto complessi siano i temi che il binomio colpa-perdono faccia interagire e di quante competenze esso solleciti. Lo sforzo di tutti gli studiosi è quello di "ridire" Dio nel contesto spazio-temporale in cui oggi si vive, affinché la professione di fede possa ancora essere reale strumento di trasmissione della medesima nel mutato contesto culturale.
Il sospetto che le religioni distolgano dall'immergersi nella vita in attesa di tempi futuri è un'eredità complessa che sembra muoversi sui registri della consolazione e della responsabilità a tempo determinato. A che cosa può servire la profezia della risurrezione, se il dolore di milioni di uomini e donne e la rimozione del male non fanno altro che confermare l'insensatezza dell'iniquità e della sua cieca follia?
Eppure, la convinzione che anima il cristianesimo è ben lontana da un banale ottimismo radicato sull'illusione che il negativo possa essere eliminato, che la morte sia solo uno scomodo coinquilino, che il futuro possa essere la soluzione a un presente instradato in una via senza uscita. Piuttosto, esso si propone di suggerire un umanesimo in grado di attraversare il negativo e il positivo del mondo e della storia prendendo in esame i grandi temi della risurrezione della carne e della vita eterna.
Da anni la Società italiana per la ricerca teologica (SIRT) concentra i propri interessi di studio attorno al Credo. Al tema ha già dedicato i testi curati da: C. Dotolo, Il Credo oggi. Percorsi interdisciplinari (2001); G. Giorgio, Dio Padre Creatore. L'inizio della fede (2003); V. Battaglia e C. Dotolo, Gesù Cristo Figlio di Dio e Signore (2004); C. Dotolo e C. Militello, Concepito di Spirito Santo, nato dalla Vergine Maria (2006); F. Bosin e C. Dotolo, Patì sotto Ponzio Pilato... (2007) ); C. Caltagirone e G. Giorgio, Salì al cielo... verrà a giudicare i vivi e i morti (2007); G. Giorgio e M. Melone, Credo nello Spirito Santo (2009); C. Aiosa e G. Giorgio, Credo la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi (2011); G. Giorgio, M. Pastrello, Credo la remissione dei peccati (2011).
Lo sforzo di tutti gli studiosi è quello di "ridire" Dio nel contesto spazio-temporale in cui oggi si vive, affinché la professione di fede possa ancora essere reale strumento di trasmissione della medesima nel mutato contesto culturale.
Sommario
Introduzione (C. Dotolo - G. Giorgio). La risurrezione della carne. La vita eterna (C. Valenziano). I. LA RISURREZIONE TRA ANTICO E NUOVO TESTAMENTO. La «vita oltre la morte» dall'Antico Testamento al Nuovo Testamento: percorso di teologia biblica (G. Di Virgilio). La risurrezione nel giudaismo antico (F. Manns). II. IL MORIRE: CORRUZIONE/TRASFORMAZIONE. La morte tra biologia, etica e diritto (L. Galvagni). La risurrezione della carne tra corruzione e trasformazione (C. Caltagirone). La risurrezione della carne: corruzione/trasformazione: la prospettiva della liturgia (S. Barbagallo). III. LA QUESTIONE DELL'IDENTITÀ PERSONALE. La persona tra identità e riconoscimento (G. Giorgio). La bella e la bestia: riconoscere la propria anima in un corpo che muore e risorge (G. Montaldi). IV. LA QUESTIONE ESCATOLOGICA TRA IL «GIÀ» E IL «NON-ANCORA». Una messa a punto dell'escatologia. A cinquant'anni dal concilio Vaticano II (G. Pasquale). Teologia e spiritualità politica nella dimensione del Regno (C. Dotolo). Vita eterna? Un tema da ripensare nella vita della comunità cristiana. Saggio di teologia pastorale (L. Meddi). Corpi spezzati, vite interrotte. Quale cesura per la teologia cristiana dopo Auschwitz? (F. Bosin).
Note sui curatori
CARMELO DOTOLO è docente ordinario di teologia delle religioni nella Pontificia Università Urbaniana e visiting professor nella Pontificia Università Gregoriana. È presidente della Società italiana per la ricerca teologica (SIRT). Tra le sue recenti pubblicazioni: Cristianesimo e interculturalità. Dialogo, ospitalità, ethos (Assisi, 2011); La fede, incontro di libertà. A chi crede di no poter credere (Padova, 2012); con Luciano Meddi, Evangelizzare la vita cristiana. Teologia e pratiche di nuova evangelizzazione (Assisi, 2012). Per EDB ha curato volumi della collana «Biblioteca di ricerche teologiche».
GIOVANNI GIORGIO è docente di filosofia teoretica presso la Pontificia Università Lateranense di Roma e presso l'Istituto teologico abruzzese-molisano di Chieti. È direttore della rivista scientifica Ricerche teologiche di Roma, organo della Società italiana per la ricerca teologica (SIRT), di cui è segretario. È coordinatore di redazione della rivista «Prospettiva persona» di Teramo, espressione del Centro di Ricerche Personalistiche che ha sede nella stessa città. Ha curato di recente la pubblicazione dei volumi: Gianni Vattimo, Carmelo Dotolo, Dio: la possibilità buona. Un colloquio sulla soglia tra filosofia e teologia (Soveria Mannelli, 2009); Intorno alla Caritas in veritate. (2010); Credo la Chiesa, la comunione dei santi (con Clara Aiosa, EDB Bologna, 2011); Credo la remissione dei peccati (con Maria Pastrello, EDB Bologna, 2011).
Descrizione dell'opera
«Ridire la fede» è un dono e un compito. È il dono di un identità da condividere nella fatica quotidiana e nel testimoniare una differenza che punta alla qualità dell'esistenza, senza presunzione, né chiusure pregiudiziali. Ed è il compito che nasce dalla consapevolezza che il messaggio evangelico porta con sé una progettualità significativa, in grado di collaborare alla costruzione di una cultura nuova. Non è, forse, questa una delle caratteristiche e delle priorità della tradizione cristiana? Non appare sempre più urgente ridire la fede all'interno di un contesto culturale che esige di riscoprire il nesso tra fede e senso della vita?
Sono le domande che hanno accompagnato l avventura iniziata nei seminari propedeutici del 1999 e 2000 della Società Italiana per la Ricerca Teologica, che ha visto emergere, nello svolgersi di molteplici simposi, l importanza di un ripensamento dei contenuti della fede, espressi in modo essenziale ed esemplare nel Simbolo apostolico, scelto come cornice cognitiva dell'identità cristiana.
Il volume conclude il cammino e offre per la prima volta al pubblico italiano un antologia tematica delle molteplici riscritture del Simbolo che le comunità cristiane hanno realizzato nel corso del Novecento, quasi a ribadire il compito affascinante e inesausto di comunicare e tradurre ciò che si crede.
Sommario
Introduzione (C. Dotolo). ; Presentazione. ; 1. Ridire il simbolo della fede oggi. Il progetto della Sirt nell'ambito del progetto culturale della Conferenza Episcopale Italiana (V Sozzi). ; 2. Quando editoria e teologia si cercano. Il libro come luogo in cui si fa teologia (A. Filippi). ; I. Il cammino. ; 3. Il Simbolo. Una sintesi per la fede (R. Fisichella). ; 4. Il Simbolo, «confine» dell'educazione alla fede? (M. Crociata). 5. Il Simbolo e la cultura contemporanea: continuità e cesura (C. Dotolo). ; II. Le proposte. ; 6. Le ragioni di una riscrittura. Presupposti teologici, metodi, risultati (C. Militello). ; 7. Explicatio Symboli (C. Aiosa). ; 8. Apostoli e profeti per la confessio Trinitatis del popolo cristiano (C. Valenziano). ; III. Le sfide (F. Bosin e G. Montaldi). ; Introduzione. ; A. Simboli confessionali. ; B. Simboli di gruppi di comunità. ; C. Simboli individuali. ; D. Formule di confessione per il giuramento. ; ;
Note sui curatori
Fabrizio Bosin è docente di Cristologia alla Pontificia Facoltà Teologica Marianum e socio ordinario della Società italiana per la ricerca teologica. Per EDB ha curato, con Carmelo Dotolo, Patì sotto Ponzio Pilato... (2007).
Gianluca Montaldi è socio straordinario della Società italiana per la ricerca teologica e insegna Teologia all'Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Brescia. Ha pubblicato Meditazioni sul Simbolo apostolico (Queriniana, Brescia 2013) e ha tradotto in italiano alcune opere di Anselm Grün.
«Quando la domanda riguarda la violenza e, in particolare, la violenza che le Scritture attribuiscono a Dio con maggiore o minore reticenza, l'unione dei punti di vista biblici e antropologici non può che stimolare. È comunque questa la sfida che abbiamo accettato, quando abbiamo deciso di scrivere il libro a più mani e ci siamo messi al lavoro, ognuno a partire dal proprio campo specifico, su questa questione lancinante, che chiunque apra la Bibbia non può schivare, una questione con effetti a volte allarmanti nella vita reale delle nostre società» (dalla Prefazione).
Animati dalla convinzione che l'esegesi biblica abbia grande interesse a nutrirsi di un dialogo con le scienze umane, specialmente con la psicoanalisi, nell'affrontare il tema della violenza di Dio gli autori alternano lo sguardo esegetico e la riflessione antropologica, indagando prima l'Antico e poi il Nuovo Testamento.
Sommario
Prefazione. I. «Adonai è un guerriero» (Es 15,3). La violenza divina nell'Antico Testamento. II. La violenza arcaica e il paradosso del sacrificio agli dèi oscuri. III. Violenza degli uomini, violenza di Dio. Uno sguardo su alcuni testi del Nuovo Testamento. IV. La religione dell'amore: una risoluzione della violenza divina? Alcuni libri per andare oltre.
Autori
JEAN-DANIEL CAUSSE è psicanalista e studioso di etica, docente alla Facoltà di teologia di Montpellier e all'Università Paul-Valéry-Montpellier III.
ÉLIAN CUVILLIER è docente di Nuovo Testamento alla Facoltà di teologia di Montpellier.
ANDRÉ WÉNIN, dottore in scienze bibliche, insegna greco, ebraico biblico ed esegesi dell'Antico Testamento all'Università Cattolica di Louvain-la-Neuve. È professore invitato alla Pontificia Università Gregoriana, dove insegna teologia biblica. Presso le EDB ha pubblicato: Entrare nei Salmi (2003), Non di solo pane... Violenza e alleanza nella Bibbia (2004), Da Adamo ad Abramo o l'errare dell'uomo. Lettura narrativa e antropologica della Genesi. I. Gen 1,1-12,4 (2008), L'uomo biblico. Letture nel Primo Testamento (22009), Il Sabato nella Bibbia (2006), Giuseppe o l'invenzione della fratellanza. Lettura narrativa e antropologica della Genesi. IV. Gen 35-50 (2007), con C. Focant La donna la vita. Ritratti femminili della Bibbia (2008). Collabora con la rivista Parola Spirito e Vita.
Le due opere di Luca - Vangelo e Atti degli apostoli - si aprono con un prologo di taglio storico. Ci si può allora domandare: Luca ha un progetto teologico? E prima ancora: Luca è uno storico o un teologo? Quesiti che possono sempre più precisarsi: la sua teologia è forse subordinata a un'intenzione storica? Perché e come racconta Gesù di Nazaret? E se a Gesù è dedicato il Vangelo, quale Gesù emerge dagli Atti? Gli Atti sono una conferma o un approfondimento, una variazione o una correzione? Il volume affronta questi interrogativi, ricostruendo la cristologia narrativa di Luca, le sue tecniche e le sue linee portanti, dalle quali emerge la costruzione del "personaggio Gesù" in un crescendo di forza che si dispiega in un dittico: il Vangelo e gli Atti degli apostoli. Per Luca raccontare significa soprattutto "valorizzare la coerenza di un itinerario, mettendo gli eventi vissuti da Gesù e dai suoi discepoli in relazione con il passato biblico: le allusioni del tipo promessa/compimento strutturano il racconto. Raccontare significa per Luca manifestare la logica di una storia" (dal cap. 1).
Descrizione dell'opera
Questo libro, che vede la luce nel momento in cui la riscoperta dei «sapori» della narrazione biblica spicca il volo, vuole mostrare la fecondità di alcuni strumenti dell'analisi narrativa applicandoli a sequenze scelte dell'Antico e del Nuovo Testamento.
Da una trentina d'anni i ricercatori hanno a disposizione metodologie appropriate per lo studio della narratologia biblica, ma dopo i balbettii iniziali si tratta di affinarle mettendone in luce le potenzialità. La sfida non è soltanto percorrere in ogni direzione i retroscena del racconto per osservarne l'architettura nascosta - anche se questa scoperta, per così dire archeologica, vale da sola la svolta: l'interesse sta piuttosto nel portare alla luce effetti di significato insospettati, scaturiti da narrazioni che pure si pensava di conoscere bene. Ai lettori e alle lettrici stanchi di approcci convenzionali, di percorsi ripetitivi, questo libro apre le porte a domande originali e significative.
Sommario
Introduzione. I. Quattro lettori per quattro vangeli (D. Marguerat). II. Alla ricerca della trama. Una lettura della Passione (Mc 14 e Lc 22) (D. Marguerat). III. La temporalità della storia di Giuseppe (Gen 37-50) (A. Wénin). IV. Giuseppe interprete dei sogni in prigione (Gen 40). Alcune funzioni della ripetizione nel racconto biblico (A. Wénin). V. Il punto di vista nel racconto biblico (D. Marguerat). VI. Luca, regista dei personaggi (D. Marguerat). VII. Il gioco dell'ironia drammatica. L'esempio dei racconti di astuzie e inganni (A. Wénin). VIII. Costruzione del discorso e costruzione del racconto. Il discorso comunitario di Mt 18 (D. Marguerat). IX. Davide e la storia di Natan (2Sam 12,1-7) ossia: Il lettore e la «fiction» profetica del racconto biblico (A. Wénin). X. Il serpente di Nm 21,4-9 e di Gen 3,1. Intertestualità ed elaborazione del significato (A. Wénin). Bibliografia. Alcune pubblicazioni degli autori.
Note sugli autori
DANIEL MARGUERAT(1943), biblista, professore emerito di Nuovo Testamento all'Università di Losanna, è un noto specialista della ricerca su Gesù e delle origini del cristianesimo. Le sue pubblicazioni gli hanno meritato una fama internazionale. Tra le sue opere tradotte in italiano segnaliamo: L'uomo che veniva da Nazareth. Che cosa si può sapere oggi su Gesù, Claudiana, Torino 2005; Paolo di Tarso. Un uomo alle prese con Dio, Claudiana, Torino 2004; Risurrezione, Claudiana, Torino 2003. Presso le EDB ha pubblicato Gli Atti degli Apostoli. 1. (1-12) (2011) e Chi ha fondato il cristianesimo? Cosa dicono i testimoni dei primi secoli (2012).
ANDRÉ WÉNIN, gesuita, dottore in scienze bibliche, insegna greco, ebraico biblico ed esegesi dell'Antico Testamento all'Università Cattolica di Louvain-la-Neuve. È professore invitato alla Pontificia Università Gregoriana, dove insegna teologia biblica. Presso le EDB ha pubblicato: Entrare nei Salmi (2003), Non di solo pane... Violenza e alleanza nella Bibbia (2004), Da Adamo ad Abramo o l'errare dell'uomo. Lettura narrativa e antropologica della Genesi. I. Gen 1,1-12,4 (2008), L'uomo biblico. Letture nel Primo Testamento (22009), Il Sabato nella Bibbia (2006), Giuseppe o l'invenzione della fratellanza. Lettura narrativa e antropologica della Genesi. IV. Gen 35-50 (2007), con C. Focant La donna la vita. Ritratti femminili della Bibbia (2008), con J.-D. Causse ed É. Cuvillier Violenza divina. Un problema esegetico e antropologico (2012). Collabora con la rivista Parola Spirito e Vita.
Biblisti di America Latina, Asia, Africa ed Europa si confrontano sulla comprensione che i libri dell'Antico e del Nuovo Testamento esprimono nei confronti del "diverso" e dello "straniero". Spaziando dalla Torah ai Profeti, dagli Scritti ai Vangeli sinottici, da Paolo a Giovanni fino ai testi cristiani più tardivi, l'alterità viene osservata come un elemento costitutivo di Dio e dell'uomo che interagisce nella dialettica delle relazioni umane, nell'identità e nel destino di Gesù, nell'interazione tra la vita cristiana e il mondo. "Mio padre era un arameo errante", confessa Israele nella sua professione di fede ricordando altresì di essere stato forestiero in terra d'Egitto. Abramo definisce se stesso uno straniero, che risiede in una terra che non è la sua patria, e un ospite di passaggio. "Forestieri e pellegrini" è anche la definizione dei cristiani nella Prima lettera di Pietro. Alla luce di queste considerazioni, osservano i curatori del volume, "la vera sfida che ci sta davanti è il passaggio dall'estraneità all'ospitalità e, dunque, una scelta di campo dalla parte del "diverso": a fianco dello straniero schiavizzato e dell'eunuco disprezzato, della donna emarginata e di ogni essere che porta sulla propria pelle i segni della precarietà e dell'ingiustizia; dalla parte di chi non ha voce, perché lo schiamazzo del potere nel nostro mondo, e nella Chiesa, è troppo forte e le voci flebili fanno fatica a emergere".