
L'autore tratta qui, in breve, dell'importanza della conversione e del perdono, sia nel rapporto con Dio, sia nei rapporti umani.
Il suo percorso parte dalla fonte che è la Sacra Scrittura per giungere all'attuazione nella Chiesa di oggi dell'importante realtà del perdono in quanto espressione suprema dell'amore.
Esso è anche impegno gravoso, perché combatte l'indifferenza, la solitudine, e spesso tra l'incomprensione del prossimo.
Certamente credere costa fatica, perché ciò viene messo alla prova dalle durezze della vita e dalle esigenze della fede e occorre continuare a credere anche quando gli altri ti deridono.
Qui viene presa in considerazione la fede cristiana, se ne evidenziano i fondamenti biblici , se ne espone la riflessione teologica fino a oggi, e infine si conclude con alcune riflessioni sul rapporto tra fede cristiana con altre discipline.
L'autore passa in rassegna le parabole di Gesù per presentare in modo semplice il loro contenuto e significato. Il linguaggio figurato può essere di aiuto a capire qualcosa su determinate realtà solo se si individua la realtà a cui si riferisce. Le parabole evangeliche però non hanno come oggetto di riferimento sempre la stessa realtà, e nemmeno la medesima parabola, perché spesso si trova in contesti diversi, quindi con riferimenti a realtà diverse...
Il presente studio, che si inserisce nella ermeneutica biblica, mediante la quale la Parola Sacra viene riflettuta, pensata, interpretata, predicata e pregata, analizza una gran parte delle opere di don Giuseppe Sacino, attraverso le quali il presbitero copertinese (Lecce) ha studiato, creduto e dedicato alla Parola tutta la sua vita di pastore di uomini.
Oggi la teologia pastorale viene sempre più considerata non come un’appendice di altre discipline teologiche, ma come una vera disciplina teologica con proprio statuto epistemologico ed un proprio metodo.
Molti hanno contribuito a questo, soprattutto nel periodo dopo il Concilio Vaticano II, il quale, a parte il fatto di essere considerato un Concilio appunto pastorale, ci ha consegnato un grande documento, la Costituzione Pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo: Gaudim et Spes.
L’autore di questo libro è attento a non indulgere alle mode correnti e a non permettere che la pastorale sia sganciata dai fondamenti teologici. Soprattutto, con il suo impegno, da alcuni anni come direttore della Caritas diocesana di Salerno, ha messo sempre in guardia dalla possibile deriva della carità a “terzo settore” o “welfare”, rinunciando così al suo fondamento teologico.
«Potremmo dire che, per Barth, la fede è per tutti altrettanto facile e altrettanto difficile. Nella continua riflessione su questa dialettica, egli, pur non rinunciando al principio della trascendenza divina e della condanna di ogni antropocentrismo in campo filosofico-teologico, si vorrà aprire ad una strada nuova nell’impegno storico-razionale dell’uomo e dell’azione della Chiesa. Vorrà istituire una forma di mediazione tra l’umano e il divino, il peccato e la grazia, la finitudine e l’infinito [...]. Parisi ci offre un nuovo, fresco sguardo sulla rilevanza della teologia di Barth oggi. Spero che i lettori di quest’opera siano da essa stimolati a fare il punto su come noi, in quanto cristiani, riconosciamo oggi la Signoria di Dio nel mondo. Per Barth questo è nel cuore della Chiesa stessa» (dalla Prefazione).
La riflessione sullo Spirito Santo è impresa molto difficile a motivo che la terza Persona divina non si è incarnata come Gesù, non si è unita concretamente alla nostra natura umana, quindi non abbiamo con Lui quel riscontro diretto come l'abbiamo con Cristo. Tutto ciò però non c'impedisce di avere dello Spirito alcune conoscenze indirette, attraverso gli effetti che la sua presenza fa sperimentare nella storia della salvezza anzitutto della singola persona poi in quella generale di tutti gli uomini, infine nella storia umana nel suo insieme.
La Somma teologica di san Tommaso d’Aquino, è paragonabile ad una cattedrale, e per conoscerla niente è più appropriato di una visita guidata, in compagnia di una guida appassionata, che permetta di comprendere meglio Tommaso.
Nella sua concezione della vita morale, Tommaso, spera sempre che l'attrazione del bene conduca ogni essere umano verso la contemplazione di Colui è che il suo creatore.
Con l'aiuto di numerose citazioni, di esempi e di sintesi chiare sui diversi concetti, l'autore ci introduce alla teologia dell'amicizia con Dio.
In queste pagine l’Autore espone in modo sintetico i termini di un dibattito, antico quanto attuale, su un argomento di vitale importanza: l’eutanasia.
Prima vengono offerti dei cenni storici, poi vengono passate in rassegna le motivazioni a favore, le posizioni delle Scienze umane e, infine, i pronunciamenti del Magistero ecclesiale.
GAIO MARIO VITTORINO (290-364; retore, filosofo, teologo e grammatico romano), è tra i primi occidentali ad applicare un sistema filosofico per la comprensione del dogma cristiano.
Il presente volume raccoglie gli scritti cristiani del grande retore (testo latino-italiano).
Tale produzione è una serrata difesa della fede di Nicea; in essa confluiscono l’ardore del neofita, che elegge a termine di confronto
costante e imprescindibile le Sacre Scritture, e l’argomentazione logica promossa al rango di metodo teologico.
L'aborto è sempre presente all'attenzione dell'opinione pubblica, con vigore e tonalità sempre differenti. L'argomento viene qui affrontato da diversi punti di vista: medico, giuridico, psicologico. La parte già cospicua del libro è dedicata ai pronunciamenti del Magistero della Chiesa Cattolica.
Nel libro viene affrontato il problema del male dal punto di vista metafisico, oppure spirituale. Esso si inserisce in un contesto sociale in cui si assiste ad una rinascita del satanismo attraverso maghi, streghe, cartomanti, veggenti, sensitivi, guru di vario genere..., e alla sua messa in evidenza da cinema, stampa, cronaca...

