
La teologia riveste ancora un ruolo centrale per l’esperienza cristiana? Nel corso dei secoli, numerosi sono stati gli strumenti utilizzati per interpretare il Mistero e offrire la possibilità di farne esperienza, dalle categorie ai loci theologici. Questi strumenti non sono oggi sufficienti davanti alla complessità del reale. Troppo è lo scarto tra il linguaggio comune, le molteplici esperienze di fede e le forme del teologico. Emerge allora la necessità di pensare a un nuovo strumento capace di unire la teoria e le pratiche, la forma e il contenuto, il singolo con l’insieme, e ancora: l’umano con il divino. I campi semantici rappresentano una risposta ideale a questa necessità grazie al loro potenziale unitivo e performativo. Il significato del singolo termine viene a formarsi attraverso le relazioni che egli stesso intesse con gli altri concetti, con l’esperienza della comunità credente e con la tradizione, offrendo così un’immagine del divino che risponde alle esigenze di unità e complessità. Prefazione di Stella Morra. Postfazione di Piero Coda.
Tu sei sacerdote in eterno riunisce diversi cari colleghi ed amici di Paolo Garuti per celebrare la vita e le opere dello studioso domenicano scomparso nel 2023. Il primo contributo presenta tutte le attività accademiche che Garuti ha svolto nei diversi anni di studio e di ricerca. Tutti gli altri contributi che seguono sono studi che riprendono gli interessi personali dello studioso stesso, soprattutto la Lettera agli Ebrei, la più amata da Garuti. La speranza di tutti coloro che hanno contribuito a questo volume è che la vita e le opere di Paolo non solo ricevano l'onore e la lode che meritano, ma anche che stimolino la ricerca di chiunque lo legga.
L’Autore analizza il fenomeno del postumanesimo e la sua interazione con l’antropologia cristiana, osservando come le nuove tecnologie, in particolare l’Intelligenza Artificiale, si stiano sempre più imponendo, fino a provocare una mutazione neurologica con forti ricadute anche sul tema della fede. Nella seconda parte si esamina la possibilità di presentare i temi religiosi in modo nuovo all’homo calculans, ai seguaci del postumanesimo e a chiunque si dichiari indifferente. A fronte di questo scenario si pone la questione se una rinnovata antropologia fondata su un "umanesimo gesuano" possa arginare queste inquietanti derive. Si vaglia, infine, l’ipotesi se la riscoperta del Gesù terrestre possa stimolare i lontani e giovare ai credenti per rinverdire la loro fede nel Cristo.
«Scrivo non per i miei, ma per le estreme generazioni future, per voi esseri umani che verrete...».
Così parlava Enoch, il settimo della discendenza di Adamo che, dopo una vita durata 365 anni, è salito al Cielo ancora vivente. Dalla notte dei tempi egli ha indicato allumanità una strada luminosa da percorrere. Enoch è risalito alle cause del male e grandi sono state le sue sofferenze per la malvagità umana e le sue esortazioni a coltivare il bene e la saggezza.
Tutti i suoi scritti, che sono stati qui riportati affiancati dall'interpretazione di Pincherle, furono ritrovati e raccolti nel tempo precedente la nascita di Cristo. Non riconosciuti dalla Chiesa e ignorati nella raccolta del Vecchio Testamento, oggi sono pubblicati in tutto il mondo. Oltre a darci una illuminante panoramica della straordinaria civiltà che in quei tempi fioriva sulla Terra, questi scritti offrono chiare spiegazioni sull'inizio del peccato, sulla caduta degli angeli, sull'intervento degli arcangeli sul futuro dell'umanità, sull'apocalisse e sull'arrivo del Messia e del regno di Dio in Terra.
«In ogni periodo di crisi della storia umana, quando la morale è disprezzata e la malvagità impera dovunque, si invoca un aiuto divino che farà prevalere la sua suprema giustizia contro tutte le opposizioni diaboliche e materialistiche della giustizia terrena».
Ef 6, 11-12: "Indossate l'armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti".
La vita di Maryam Baouardy, figlia della Galilea, orfana a tre anni e adottata da alcuni zii, è una successione sorprendente di manifestazioni soprannaturali, dalle stimmate al combattimento contro satana. Entrata nel Carmelo col nome di suor Maria di Gesù Crocifisso, l'umile portinaia e robusta costruttrice, riceve le visite di Gesù e Maria. Le loro parole, perle meravigliose che Maryam ci trasmette, sono per noi, cristiani di questo tempo, e rischiarano l'avvenire dell'umanità tanto angosciata. Papa Francesco l'ha canonizzata il 17 maggio 2015. Chi scopre Maryam non può non innamorarsene, non può non desiderare di diventare santo alla sua scuola!
C'è solo uno pericolo con la misericordia: non coglierla!
In questo nuovo libro, Suor Emmanuel ci dona una bellissima selezione di testimonianze e fioretti: 46 racconti che ci faranno piangere, ridere, emozionare, il cui denominatore comune sarà quello di meravigliarci! Attraversando le realtà descritte in queste storie straordinarie, ci troveremo immersi in un duplice stupore: da un lato incontreremo persone reali, quelle della porta accanto, quei piccoli che, nel buio delle situazioni sempre più difficili della nostra epoca, cercano Dio; dall'altro Dio stesso, quel Padre così impaziente di riabbracciare i suoi figli, che non perde occasione per vincere la sordità e il sonno mortale di molti cuori! Scandalosa Misericordia...
vale a dire? Scopriremo, scorrendo le pagine del libro, degli aspetti inesplorati del Cuore di Dio...
che ci lasceranno a bocca aperta e che talvolta rasentano la pazzia: la follia dell'Amore! Incontriamo una Madre Teresa, una Maryam di Betlemme, un criminale nazista, un abortista di "alta quota", uno spacciatore del Brasile, una suocera rabbiosa...
e nel bel mezzo di tutto questo: Dio che chiama TUTTI i suoi figli.
Forse la verità più straordinaria dell'età moderna è che certi tipi di tecnologia avanzano non in modo lineare, ma su curve esponenziali. Ogni anno una parte sempre più ampia del mondo della tecnica viene risucchiato in queste curve esponenziali. A grandi linee, ciò significa che ogni anno vede più innovazione rispetto a tutti gli anni prima messi insieme. Ciò implica che i prossimi vent'anni presenteranno cambiamenti tecnologici così profondi da rendere quasi irrilevante tutto ciò che è venuto prima. Questa velocità ci interroga e lo scenario diviene così complesso che sfida la nostra capacità di comprendere la tecnologia e i suoi prodigi. Questo testo prova a far risuonare alcune di queste domande.
L'evangelo è l' annuncio della realtà dello spirito, luce divina presente nell'uomo completamente distaccato dalla propria egoità psichica. Espresso pienamente dalla filosofia classica, l'evangelo è stato ripreso nella mistica cristiana, ed è lì che Lutero l'ha incontrato, ribaltandone però completamente il senso. Partendo proprio dalla mistica medievale germanica, questo libro mostra il rovesciamento dell'evangelo operato dal Riformatore. Col suo odio per la filosofia, esaltando il sentimento particolare e negando la ragione universale, la teologia luterana gonfia ipertroficamente l'ego ed eleva al massimo grado quella menzogna che di ogni teologia è costitutiva essenziale. Oggi, a cinquecento anni della Riforma protestante, mentre il mondo laico saluta in Lutero il fondatore di quell'individualismo in cui vive, le Chiese celebrano in lui un cristianesimo del mero sentire, senza spirito e senza verità: "non credenti" e "credenti" finalmente uniti nella negazione dell'evangelo.
Considerato unanimemente figura normativa di vita spirituale, quello che i contemporanei chiamarono "Meister", ovvero maestro, per eccellenza, il domenicano tedesco Eckhart (1260-1327 ca.) porta a compimento la grande lezione dei filosofi pagani, "che conobbero la verità prima del cristianesimo". La grande lezione è la via del distacco, ovvero dell'abbandono di tutto ciò che è inessenziale, per trovare il nostro vero essere, il "fondo dell'anima", che non è l'ego psicologico particolare, ma l'universale spirito, Dio stesso. Per il cristiano Eckhart, la via del distacco della filosofia antica è quella stessa insegnata dal Cristo: "Chi vuole essere mio discepolo, rinunci a se stesso", e conduce a condividere l'essenza del figlio di Dio, del logos, che nasce nell'anima nostra e la porta a beatitudine infinita. Un insegnamento tanto sconvolgente quanto inconsueto, che non a caso fruttò al Meister l'accusa di eresia e la rimozione, per secoli, dal patrimonio comune del mondo cristiano. Questa antologia, curata da Marco Vannini, traduttore italiano dell'intera opera di Eckhart, offre al lettore un quadro sufficientemente ampio della dottrina del maestro domenicano.

