
La Rivista diretta dai Padri Carmelitani Scalzi, n. 2/2011. Il dinamismo dello Spirito nell'esperienza del cristiano.
Perché ci sono tante resistenze a credere nell'Uomo-Dio? E quali sono le difficoltà principali a confessare Gesù Messia e al tempo stesso Figlio di Dio? Maurizio Buioni passa in rassegna pregiudizi e incertezze che hanno attraversato la storia del cristianesimo portando luce, con l'aiuto della cristologia, sul mistero di Cristo e oscurando false credenze obbedienti all'idea di un Dio tutto divino o di un Gesù solo terreno
Partendo dal dato della Scrittura, che descrive la bellezza di Dio come gloria, misericordia e luce, la 52° Settimana di Spiritualità, della quale il presente volume riproduce gli Atti, associa alla conoscenza l'amore come componente fondamentale dell'essere umano.
Si offre un numero dedicato alla tematica fondamentale del libro di Giobbe: la giustizia di Dio nel caso di un giusto che soffre. Si evidenzia il limite di Giobbe e la risposta radicale del libro alla sua assurda pretesa di poter comprendere la giustizia di Dio con categorie umane. Uno sguardo all'esperienza di Elia mostra alcune caratteristiche simili. In questo caso, il silenzio di Dio è un invito ad abbandonare le parole vuote per entrare in ascolto più profondo e percepire che nel silenzio Dio parla in un modo diverso, con 'voce di sottile silenzio".
Rovesciando l'abituale prospettiva di intendere il rapporto tra Teresa di Lisieux e la Chiesa, questo numero si domanda non tanto come Teresa veda la Chiesa, ma piuttosto come la Chiesa guardi e comprenda Teresa. Si parte dall'autobiografia della Santa, cercando per quanto possibile segni dello sguardo della Chiesa su Teresa Martin durante la sua vita, per arrivare all'uragano di gloria sempre crescente che dopo la sua morte ha costretto vescovi e papi a interessarsi a lei, fino alla proclamazione del Dottorato e oltre.
Un'immagine e un'esperienza personale, i limiti del linguaggio umano e il fervore di un mistico nel trasmettere l'insondabile mistero della fede. In un brillante scambio dialogico, P. Eduardo Sanz de Miguel e Alessandro Meluzzi si addentrano in riflessioni, spirituali e psicologiche, intorno al simbolo più emblematico e inglobante di tutta l'esperienza mistica di Giovanni della Croce, ampliando il discorso fino a toccare problematiche universali depressione e vuoto esistenziale, crisi di senso e di prospettiva dell'essere - che solo l'incontro con il Mistero, dopo una lunga "notte oscura", può illuminare di una luce nuova e anche terapeutica.
Come ha sapientemente notato Gerhard von Radnella sua Teologia dell'Antico Testamento, il contributo principale di Israele non va cercato sul piano della ricerca e della speculazione, ma sul piano dell'esperienza. Per Israele, infatti, la verità, la fedeltà e la misericordia non sono concetti etici, ma il modo di fare del proprio Dio, e la bellezza suprema il Suo voler stare a fianco del suo popolo.
Una piccola selezione di racconti, estrapolata dal libro 'Quando Israele era bambino. La sapienza dei chassidim'. Rivista di vita spirituale n. 2/2012 (Anno 66).
Questo piccolo contributo è a metà tra lo studio biblico del libro di Tobia e la riflessione spirituale sul tema dell’accompagnamento medico del malato nella sua sofferenza.
Una rilettura in chiave religiosa di Tobia dimostra infatti che è veramente possibile operare nel mondo della sofferenza come “angeli” che guidano e accompagnano i malati. Le sofferenze di Tobi e Sara portano i due personaggi a invocare la morte. Ma Dio manda Raffaele per guarire e dare loro la luce.
Il libro intende così ricordare coloro che vivono nel mondo della sanità per essere ogni giorno portatori di luce.
Autore
Paolo Morocutti, attualmente docente di Teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore e consultore Ad Casum della Congregazione delle Cause dei Santi.
Il numero 4-5 della Rivista di vita spirituale presenta un sommario articolato: il valore dell'orazione nella vita spirituale di Santa Teresa, i principi della pastorale liturgica di Sant'Alfonso e una profonda riflessione sul memoriale eucaristico. Tra gli altri contributi, l'Introduzione di Aldino Cazzago al volume Simboli familiari nel Carmelo, a cura dello stesso e di Piero Rizza.
Sapere cosa siamo, cosa dobbiamo essere e come possiamo arrivare a esserlo è da sempre una questione cruciale per l'uomo. Le scienze naturali e la filosofia, sia pure la meno materialistica, sono rimaste spesso balbuzienti nel dire compiutamente quella realtà invisibile e senziente che è l'anima umana. Hanno avuto sì a cuore il bene dell'uomo, ma non si sono soffermate a formare la struttura della persona in vista di una vita anche ultraterrena. Negli anni 1932-1933, dalla sua cattedra di Münster Edith Stein sottolineava invece con forza il valore di quel "soffio divino" che è dentro l'uomo, unico elemento a partire dal quale è concepibile parlare di persona e di una scienza che si occupi della sua educazione.
Da un Carmelo francese, cattolico ma di rito bizantino, a uno skite in Romania e alla fondazione della Fraternità Sant'Elia, il percorso è stato lungo ma sempre in ascolto dello Spirito e della riflessione della Chiesa, per dare all'umanità e alla storia una risposta che, nel nostro oggi, cogliesse mutamenti e balzi in avanti, all'insegna sempre della preghiera sacerdotale di Gesù: «Che tutti siano uno». Se ne ripercorrono i passi, che affondano le loro radici ben più lontano, per comprendere questo vissuto ecumenico dai tanti risvolti.