
Di tutti i mali del mondo il peggiore è da ricercare non negli orrori che la storia conosce, ma in quei cristiani che si oppongono all'azione dello Spirito Santo e finiscono per vanificare il Vangelo e il suo portato di amore salvifico. Avviene quando si dà più importanza alle nostre miserie che alla misericordia divina, quando si confonde la misericordia con le opere di misericordia impedendo una crescita nell'amore, quando l'istituzione ecclesiastica si dedica alla religione e lascia la fede a sterili esortazioni. L'amore può trasfigurare ogni male: basterebbe approfondire il kerigma nel suo aspetto di annuncio che coinvolge in un cammino di santità e di comunione reale. Se coloro che si fanno portatori del Vangelo di fatto lo lasciano fuori dalla loro vita i mali del mondo non hanno più rimedio, ed è questo il male più grande.
Il presente volume vuole esporre sinteticamente l’apporto della Patrologia allo studio della teologia nei suoi vari ambiti o trattati; per questo la materia è stata disposta in dieci capitoli che corrispondono, grosso modo, all’impianto degli studi teologici per la formazione sacerdotale, allo scopo di far conoscere a coloro che si avvicinano agli studi teologici la bellezza, il valore e l’attualità della riflessione dei Padri. Pur tenendo presenti gli esiti degli studi filologici e storico-letterari, in questo volume l’oggetto della ricerca patristica non è stato ridotto alla pura filologia o critica letteraria, perché i Padri non sono semplici autori di opere letterarie, bensì autorevoli testimoni della Tradizione; per questo si è privilegiata la matrice dottrinale, spirituale, liturgica e catechetica, che meglio si adatta e illustra le opere dei Padri. Dovendo, quindi, presentare i temi della teologia patristica, dall’esegesi alla cristologia e trinitaria, ecclesiologia, antropologia, escatologia, morale, spiritualità, liturgia, catechetica, fino alla canonistica, si è preferito fare ricorso diretto ai testi dei Padri, di cui si offrono diversi estratti in lingua italiana nelle traduzioni più diffuse. Essendo questo volume destinato a coloro che si avvicinano per la prima volta alla teologia patristica, ossia coloro che Agostino amava chiamare rudes, si è evitato di soffermarsi sulle questioni adhuc sub judice, preferendo presentare brevemente le diverse problematiche adottando le opinioni più attestate tra gli studiosi.
Il mare sa ispirare sempre riflessioni e pensieri che si fanno meditazione, sui grandi temi, sui massimi sistemi, su Dio Creatore di tanta sublime bellezza, sulla vita terrena e sul destino dell’uomo dopo il passaggio in questo mondo. Dunque, come scrisse Hermann Melville nel suo celeberrimo romanzo Moby Dick, acqua e meditazione sono sposate per sempre, magari partendo da un buon caffè sorseggiato in riva al mare infinito.
Questo libro raccoglie le pagine più intense e significative della rubrica di posta che Alessandro Gnocchi tiene sul sito “Riscossa Cristiana”. “Fuori moda” è divenuto ormai un appuntamento fisso per migliaia di lettori, conquistati dalla franchezza e dall’intelligente coerenza con cui vengono affrontati i temi che travagliano la Chiesa e il mondo in quest’epoca che lascia intravedere imprevedibili cambiamenti. Dal deragliamento dottrinale pilotato ai piani più alti della gerarchia ecclesiale fino alle follie del mondo d’oggi, tutto è vagliato al lume della fede e della ragione mostrando ciò che ormai tanti cattolici hanno compreso: che la soluzione parte dalla riappropriazione di tutto quello che nella dottrina, nella morale e nel costume è stato distrutto per fare posto alle nuove idee e alle nuove tendenze. Se si vogliono salvare l’anima e il cervello, bisogna cominciare a rimettersi addosso principi, pensieri e comportamenti che non usano più. “Fuori moda”, insomma.
Le parole latine "Iota usum" sono quelle di Gesù nel discorso della montagna: "Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure uno iota o un segno della legge, senza che tutto sia compiuto" (Matteo 5,17-18). Nel ventennale della morte, Romano Amerio rimane un gigante del pensiero e del rigore nello studio della Chiesa pre e post-conciliare: la sua opera è una Summa di tutto lo scibile cattolico e delle variazioni che ne hanno offuscato la visibilità nel XX secolo, quando la caritas ha avuto il primato sulla veritas. "Iota usum" è un classico fondamentale per capire il rapporto tra Tradizione e Concilio Vaticano II, nella convinzione che, pur nella turbolenza e nel disorientamento, "portae inferi non praevalebunt".
Che cos’è la legge naturale, concetto oggi molto dibattuto e addirittura messo in discussione? Non è di certo un dogma di fede, bensì un principio di ordine morale scritto nel cuore dell’uomo e riconoscibile dalla sola ragione. Oggi, cancellato l’orizzonte metafisico che trova in Dio la sua origine, tutto è lecito sotto il profilo morale e nella prospettiva giuridica: ecco quindi la promulgazione di leggi che sanciscono la liceità di aborto, contraccezione, matrimonio omosessuale ed eutanasia. L’unica cosa importante è perseguire la soddisfazione di carattere materiale, edonistico e utilitaristico, in nome della “civiltà”, della libertà e del sentire comune. Siamo di fronte a una nuova antropologia, al tentativo di costruire un uomo nuovo, diverso da quello disegnato dalla legge naturale e destinato alla dissoluzione del concetto di persona.
L'ultimo secolo è stato segnato dalla scoperta dell'inconscio, sebbene ancora molti, anche all'interno della Chiesa, guardino a esso con sospetto e giungano a negarne l'esistenza. L'autore di questo libro spiega invece che l'inconscio esiste anche dal punto di vista cristiano e non è solo una prerogativa della psicanalisi. La prova di ciò sta nella Parola di Dio e nell'azione demoniaca sulle passioni: il diavolo riesce a destabilizzare la vita dell'uomo, fa perdere l'equilibrio psicofisico di ognuno e cerca di far sì che non ci avviciniamo alla verità che è Gesù Cristo. Induce a pensare di poter decidere da soli che cosa è bene e che cosa è male in base alla nostra coscienza, che, staccata da Dio, è contaminata dalle ideologie del mondo. Spesso tuttavia ci si dimentica che il demonio è più forte dell'uomo, e non è possibile combattere il male con le proprie forze: solo Dio può vincere e portarci a chiudere quelle finestre che potrebbero facilitare al demonio e alle sue seduzioni l'ingresso nella sfera della nostra vita interiore.
Da un’inchiesta condotta nell’immediato postconcilio alla Pontificia Università Lateranense emerse che per i seminaristi che lì studiavano teologia il più grande teologo cattolico di tutti i tempi fosse non San Tommaso d’Aquino o Sant’Agostino, ma Karl Rahner. Oggi Rahner sembra aver vinto: pastori che seminano dubbi tra i fedeli, che permettono che altri lo facciano senza intervenire, che mal sopportano che i cattolici difendano la legge morale naturale. Ecco la rivoluzione portata da Rahner: una Chiesa democratica e aperta, dai confini indefiniti, strutturata a partire dalla base, pluralista dal punto di vista teologico, filosofico e dottrinale, che sostituisce la pastorale alla dottrina, che non evangelizza nessuno e non condanna più niente, perché ogni situazione particolare di vita può essere un buon punto di partenza. È la Chiesa che, senza una verità esclusiva da comunicare, per Rahner deve convertirsi al mondo: dietro questo cattivo assunto c’è solo una cattiva filosofia, che ha in Kant, Hegel e Heidegger i suoi riferimenti. Quanto è diffusa oggi la Chiesa di Karl Rahner? Una cosa è certa: non vincerà.
La famiglia come vocazione e via privilegiata per la santità: questo libro contiene quattro incontri per fidanzati e per quanti desiderano approfondire la realtà del matrimonio alla luce del messaggio cristiano, in un periodo come il nostro in cui simili cose vengono osteggiate e svilite nel loro significato più profondo. La famiglia infatti è una realtà unica e insostituibile che è stata voluta non dall'uomo, dalla società o dalla Chiesa, ma da Dio: in essa si ritrova il progetto divino per il bene dell'uomo, così come è stato rivelato e realizzato in Cristo, unico redentore e salvatore del mondo.
Indiscusso protagonista dell’ultimo quarto di secolo del Novecento, primo pontefice proveniente dall’Est Europa quando ancora il mondo era diviso dalla cortina di ferro, Giovanni Paolo II è stato il papa dei record. Il suo magistero, i suoi viaggi, le sue udienze, le Giornate Mondiali della Gioventù, il numero di santi canonizzati, i rapporti con il mondo dello spettacolo e dello sport, l’attentato subito e la lunga sofferenza: tutto nella sua vita ha parlato al mondo e interrogato moltissime persone avvicinandole a Dio. Questo libro è il viaggio di due testimoni attraverso il suo pontificato: uno è un sacerdote della cosiddetta “generazione GP2”, l’altro il suo fotografo personale. Il primo scruta il suo pensiero e i suoi traguardi, l’altro esamina ogni dettaglio della vita del Grande Papa con il suo obiettivo di reporter. Percorsi diversi, che arrivano però a un’unica conclusione: Giovanni Paolo II passava in mezzo alla gente reggendo una croce come una persona convinta che la vita conduca al Cielo, esortando ciascuno a spalancare le porte a Cristo.
Il Padre parla ai suoi figli è il messaggio ricevuto nel 1932 da Suor Eugenia Elisabetta Ravasio nel quale Dio si rivela come un Padre che ha una profonda tenerezza e un'infinita misericordia nei confronti dell'uomo. Leggendolo, si potrà capire che tutta la teologia si sintetizza in un unico concetto fondamentale: "Dio è mio Padre, è il mio Papà". È stanco di vederci soffrire e vuole che gli corriamo incontro, aprendogli la porta del nostro cuore.
La preoccupazione per i poveri è un elemento centrale del cristianesimo. Tuttavia, il nostro modo di affrontare il problema della povertà non nasce dalla dottrina sociale cristiana ma dalla struttura umanitaria dominante dei nostri giorni: questo induce ad attuare strategie politiche ed economiche che si rivelano deleterie per qualsiasi reale prospettiva di aiuto, in quanto non toccano le esigenze concrete dell'essere umano. Oggi è quanto mai necessario un nuovo modo di pensare i poveri, cioè non come oggetti passivi, bensì come soggetti e protagonisti del proprio sviluppo, integrandoli in economie di mercato floride per l'accrescimento del bene comune. Prefazione di Michael Matheson Miller.