
«Nel variegato panorama dei contributi dedicati al pensiero filosofico di Giovanni Duns Scoto, si ritiene mancasse una ricostruzione sistematica di quella dinamica che coinvolge la libertà umana, presupponendola, e che origina – mediante l’agire della sinderesi e della coscienza – il comportamento etico del viator.
L’architettura del presente volume, pertanto, si fonda sul binomio sinderesi-coscienza, sviluppato secondo tre fondamentali dimensioni caratterizzanti la riflessione antropologica: l’essere, l’agire ed il conoscere. L’intreccio di tali dimensioni è colto a partire da chiavi ermeneutiche offerte dalla riflessione antropologica scotiana, tra cui: il primato della volontà sull’intelletto e, di conseguenza, il primato della prassi sulla conoscenza; l’indiscussa libertà quale anima della volontà; la singolarità del soggetto in virtù della quale il viator è relegato in una solitudine ontica (ultima solitudo) che rivela la cifra della sua libertà di autodeterminazione e costituisce, ad un tempo, la premessa del suo agire morale».
«Giammarco Fiore, frate minore, ha conseguito il Dottorato di ricerca in Filosofia presso la Pontificia Università Antonianum (Roma), specializzandosi nel pensiero degli autori della tradizione francescana del secondo Medioevo e coltivando, in modo specifico, il proprio interesse per l’insegnamento teologico e filosofico di Giovanni Duns Scoto († 1308). Per diversi anni Socio della Commissio Scotistica Internationalis, si è recentemente diplomato Archivista-Paleografo presso la Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica ed Archivistica (Città del Vaticano). Membro della Società Italiana per lo studio del pensiero medievale (SISPM) dal 2020, è attualmente collaboratore con l’équipe dei Frati Editori di Quaracchi.
Abbiamo bisogno di saper immaginare un mondo diverso, evitando certo le fughe in avanti del sogno utopico, come di cadere nelle nostalgie della retropia o di cedere alle previsioni apocalittiche della distopia.
L'opera raccoglie una serie di studi sul sacramento del sacerdozio, illuminando i tratti più caratteristici dell'episcopato, del presbiterato e del diaconato. Il ministero ordinato è analizzato tenendo conto del suo ruolo nella chiesa e dell'imprescindibile legame con Cristo e lo Spirito Santo. L'autore dedica particolare attenzione al contesto teologico creato sull'argomento del Concilio Vaticano II.
Il libro si sofferma a considerare alcune parole-chiave che esprimono in un senso più chiaro ed esplicito la realta della gioia neotestamentaria. Le parole con cui l'angelo comunica ai pastori la nascita del figlio di Dio che si è fatto uomo, che è venuto sulla terra a salvare il genere umano dal peccato, alla morte e dal potere del male sono appunto queste: "Vi annuncio una grande gioia" ((Lc 2,10). Da qui parte la convinzione che tutti i libri del nuovo testamento sono permeati da questa caratteristica cristiana. Nell'intera rivelazione neotestamentaria Gesù Cristo è il punto luminoso da cui proviene la gioia come fiducia nel progetto divino, come sicurezza di avere accesso alla salvezza che dio ha manifestato all'umanità. La persona e la missione redentrice del figlio sono segno di consolazione e di pace, di lieta serenita, pur nella consapevolezza che la via che porta alla gloria e alla felicita passa attraverso la croce.
Il volume dimostra che il pensiero di san Josemaria Escrivà, visti gli scritti di carattere spirituale e pastorale, è fondamentalmente cristocentrico. Il mistero del Dio-Uomo è stato infatti il tema dominante di tutta la sua riflessione. "Vedo scorrere in voi il sangue di Cristo!" è un'espressione usata di sovente da san Escrivà che rivela una profonda contemplazione della vocazione battesimale cristiana. Questo plastico riferimento allo scorrere del sangue di Cristo nelle arterie vitali dell'anima del cristiano e l'idea che ha ispirato il presente volume, in cui vengono messi a fuoco alcuni aspetti centrali del cristocentrismo spirituale del fondatore dell'Opus Dei.
Analisi del volontariato e della missione di carità della Chiesa, che aiuta a comprendere le implicazioni canoniche del volontariato, le sue basi storiche e teologiche, le esigenze di coordinamento con gli ordinamenti civili, le realizzazioni pratiche e gli strumenti normativi necessari. Emerge in maniera evidente la missione di carità e di evangelizzazione della Chiesa, ma anche il forte senso di coinvolgimento dei suoi fedeli in tale missione.
I 19 contributi raccolti in questo volume sono in prevalenza lavori di buon livello scientifico-divulgativo, ma vi sono anche alcuni rapporti che riflettono semplice esperienza esistenziale e professionale.
Il primo testo e una Lettera apostolica di Paolo VI; il secondo e una lettera inviata da Paolo VI ai Superiori maggiori degli Istituti che prendono nome dal Cuore di Gesu.