
« Que les sacrements du baptême et de la confirmation communiquent l'Esprit Saint était une évidence théologique si fortement enracinée dans les consciences, que nul ne songeait à s'interroger sérieusement sur ce qu'avaient au fond vraiment changé ces deux sacrements dans nos vies... » D'où vient ce que nous tenons comme une évidence qui ne paraît souffrir aucune remise en question ? La transition entre le baptême de Jean et le baptême chrétien reste un chantier de l'histoire du christianisme encore largement inexploré. De même la transition entre les représentations baptismales de la période patristique et celles du second millénaire. Face à beaucoup de déficiences dans les définitions médiévales du baptême et de la confirmation, il convient de se remettre à une écoute approfondie des témoins du christianisme en ses origines. Comment reçoit-on l'Esprit Saint ? Quel est le rapport entre le don de l'Esprit et les rites baptismaux ? Un tel réexamen de la tradition et la mise en lumière des ruptures du passé peuvent éclairer le présent, en permettant de mieux interpréter la nature de certains phénomènes contemporains, de les situer par rapport au baptême chrétien et à la Tradition du christianisme ancien. Une meilleure compréhension de la pneumatologie qui caractérise cette Tradition a en outre un grand enjeu oecuménique.
«Il libro apre prospettive per un'azione pastorale proficua a favore delle coppie di sposi, che possono (e devono) essere stimolate e accompagnate nell'intraprendere un percorso di purificazione e di illuminazione, che le conduca ad assumere in modo sempre più profondo la propria identità sessuata, per vivere con sempre maggiore gioia l'unità tra di loro e con Dio, che l'atto sessuale simboleggia e realizza». Prefazione di José Granados. Postfazione di Renzo Bonetti.
«Le cose di prima sono passate, ne sono nate di nuove: ospedale, parrocchia e territorio in dialogo sinodale per chi soffre». Con questo titolo vogliamo declinare un'istanza urgente della Chiesa del nostro tempo. Si tratta di un autentico cammino da percorrere insieme, trovando il coraggio di superare vecchi schemi e ricercando instancabilmente una novità pastorale. Tutto ciò è richiesto particolarmente a noi, assistenti spirituali, (cappellani, religiosi e religiose), operatori sanitari e volontari della pastorale della salute. A noi che siamo stati particolarmente colpiti e feriti dall'esperienza della pandemia, a noi che abbiamo visto saltare tutti i nostri modelli pastorali, tutto quello che eravamo abituati a fare quotidianamente nei luoghi di cura. La sfida pertanto non è quella di tornare indietro, riproponendo vecchi schemi ormai superati, ma quella di procedere con novità e coraggio, esprimendo un modo nuovo di essere e servire. Questo è ciò che il Signore oggi, attraverso la sua Chiesa, ci chiede per continuare a fare di bene in meglio, quello che da sempre cerchiamo di realizzare accanto ai malati, alle famiglie, ai curanti. L'invito, quindi, è quello di proseguire il cammino mostrando al prossimo sofferente il volto di un Dio che fa nuove tutte le cose.
"Nel cambiamento d'epoca che stiamo vivendo, la carità intellettuale non può essere rinchiusa nei recinti dei Centri di ricerca o riservata solo agli addetti ai lavori, ma deve animare e sostenere la costruzione di una rinnovata prossimità, come ho indicato nell'Enciclica Fratelli tutti (cfr. nn. 3-4). Urge, quindi, che quanti sono coinvolti nell'investigazione scientifica scoprano la responsabilità storica del loro impegno nei diversi ambiti del sapere, superando la tentazione di isolarsi in sfere particolari, per promuovere una nuova cultura della conoscenza". Papa Francesco
Papa Francesco esorta gli scienziati a evitare l’isolamento e a promuovere una nuova cultura della conoscenza, basata sul rispetto per ogni individuo e sulla gratitudine per i doni divini. Le riflessioni presenti negli Atti del Meeting ci spingono a esaminare in modo critico il futuro della scienza e il suo ruolo nella costruzione di un mondo migliore.
«In qualità di Gran Cancelliere del Pontificio Ateneo Sant'Anselmo è per me un vero piacere presentare questo volume in cui si raccoglie quanto avvenuto nell'Atto Accademico in onore del Prof. Elmar Salmann, O.S.B., in occasione del suo 75° genetliaco. Quello che ho potuto comprendere di lui, seppur indirettamente, è la sua grande capacità empatica di entrare in relazione con i suoi interlocutori anche in università, in cui, alla parte più squisitamente accademica, ha sempre unito un'attitudine ed una qualità primariamente monastica: l'approccio sapienziale alla vita; non solo a quella di fede, ma alla vita e all'esistenza in generale. A questo si aggiunge la sua grande capacità di spaziare tra le varie discipline e di entrare in quelle che sono le pieghe delle emozioni umane, le uniche capaci di muovere l'essere umano ad una decisione vera, profonda, duratura e perseverante. Sono certo che la lettura del volume risulterà utile a chiunque vi si accosti, sapendo che ciascuno di noi in modo personale ed unico è chiamato a riscoprire nella sua chiamata la voce leggera di Dio». (Rev.mo P. Gregory J. Polan, O.S.B.)
Il presente volume offre a quanti hanno scelto di diventare Ministri straordinari della Comunione alcuni suggerimenti che consentano di praticare questo servizio con maggiore efficacia. Portare la Comunione ai malati esige un'accurata preparazione riguardante non solo la dimensione spirituale, ma anche quella comunicativa e relazionale. Alla preparazione teologica e liturgica va, quindi, aggiunto un lavoro che li aiuti ad arricchire il dono dell'Eucaristia, che essi portano al malato, con una calda umanità, ricca degli elementi attraverso cui si esprime l'amore verso i fratelli e le sorelle: rispetto, ascolto, comprensione, fiducia. Tale lavoro comporta una presa di coscienza di ciò che può favorire o rendere difficoltoso il servizio reso al malato ed esige l'apprendimento di alcune tecniche comunicative necessarie per trasmettere appropriatamente i messaggi alle persone visitate. Se è la presenza di Gesù nell'ostia consacrata che consola, dà forza, guarisce e salva, ciò non toglie che l'efficacia della Comunione dipenda anche da come il malato è preparato a ricevere Gesù e dal comportamento di chi la offre.
Il volume indaga in prospettiva inter-disciplinare alcune rilevanti questioni bioetiche e morali sessuali, correlate all'inedito potere di manipolare la natura umana che qualifica l'odierna civiltà tecnologica, attorno alle quali è in corso una disputa sull'umano. Mentre taluni promuovono il progetto scientista di creare l'umanità nuova, convinti che il soggetto non sarebbe altro che ciò che si fa, altri intendono orientare il sapere/agire tecnologico verso scelte antropologicamente sensate, conformi alle dimensioni costitutive della persona nella sua unità psicofisica. Si profila così l'interrogativo antropologico: «Chi vuole essere l'uomo oggi, all'inizio del terzo millennio? Un io-in-relazione, che riconosce e coltiva in fondo i propri rapporti costitutivi (con Dio, col prossimo e con sé stesso) o un individuo autonomo e autoreferenziale, mero prodotto del proprio esperimento?» (A. Scola). È quanto il testo si propone di esaminare, al fine d'indirizzare l'agire, nella convinzione che «solo a partire da una profonda consapevolezza della propria identità l'uomo può infatti decidere responsabilmente sul come del suo agire» (M. Konrad).
Vivendo in una società sempre più distaccata dal senso del peccato e di conseguenza non pienamente cosciente del dono della redenzione e della propria dignità di persona, la riscoperta del dono della salvezza da parte di Dio conduce verso un ottimismo antropologico. Il recupero della storia della salvezza nel rapporto Adamo-Cristo, oggi in modo preminente, può condurre sia a una coscienza maggiore dei propri limiti creaturali derivanti dal nostro legame al primo uomo, sia alla bellezza di essere nuovi e ricreati ad immagine e somiglianza di Dio dal secondo uomo. In un percorso che trova le sue radici nella Sacra Scrittura e nei Padri della Chiesa, Agostino d'Ippona di fronte alle sfide pelagiane rilancia così la fiducia ontologica fondandola nell'Adamo risorto, Gesù di Nazaret, il Figlio di Dio, per giungere finalmente alla piena comunione con il Padre.
Questo Dizionario e una sintesi dottrinale i cui contenuti sono ispirati ai testi biblici e magisteriali. Traduzione dallo spagnolo di Tommaso Stancati. Le voci di questo Dizionario si presentano come una sintesi dottrinale i cui contenuti sono ispirati ai testi biblici e magisteriali, sulla scia della riflessione dei migliori commentatori e teologi della fine del secondo millennio. Il lettore puo trovare in ogni voce: una sintesi dottrinale, dei riferimenti che indicano altri concetti" complementari, delle citazioni che rimandano ai documenti del Concilio Vaticano II e del postconcilio, bibliografia che si puo consultare con facilita. "
Il testo pubblica le lezioni universitarie di Sergio Tommaso Stancati su Escatologia, Morte e Risurrezione. La pubblicazione di queste lezioni universitarie su Escatologia, Morte e Risurrezione, intende essere una testimonianza concreta della presenza della Teologia cristiana nella formazione universitaria. I problemi che vengono affrontati nelle lezioni corrispondono alle grandi domande che, prima o poi, ciascuno si pone nel corso della sua esistenza. Sono domande antiche quanto l'uomo: Qual'e la fine di tutte le cose? Perche la morte? Che ne sara di me, di noi, dopo la morte? C'e rimedio alla mortalita umana? Viviamo una sola vita? Davvero gli uomini risorgeranno? E come? Il testo, oltre che alla preparazione immediata per l'esame, e finalizzato, soprattutto, a trasmettere una conoscenza, in forma iniziale ed essenziale, delle piu importanti affermazioni dell'Escatologia dogmatica e del Magistero della Chiesa cattolica sulle grandi questioni trattate.
Con questa raccolta l'autore, giunto ormai al termine dell'attività didattica, ha voluto gettare uno sguardo sul proprio passato di insegnante di filosofia e teologia ed ha pensato di raccogliere alcuni scritti, pubblicati in varie riviste o volumi, e riguardanti il pensiero filosofico e teologico di S. Tommaso d'Aquino, particolarmente in relazione alla svolta determinata dal Concilio Vaticano II. Si tratta di articoli scritti negli anni del Concilio ed in quelli immediatamente successivi, perché negli anni seguenti altri impegni, anche se non mi hanno impedito di continuare ad insegnare, tuttavia non mi hanno più lasciato il tempo necessario per altre pubblicazioni, che pure avevo in programma e per le quali avevo anche abbozzato alcuni appunti rimasti tali.