
«L’incontro tra credenti e non credenti avviene quando si lasciano alle spalle apologetiche feroci e dissacrazioni devastanti e si toglie via la coltre grigia della superficialità e dell’indifferenza, che seppellisce l’anelito alla ricerca, e si rivelano, invece, le ragioni profonde della speranza del credente e dell’attesa dell’agnostico».
Gianfranco Ravasi
Stimolare e raccogliere le riflessioni di credenti e non credenti sui temi più diversi, come la salvaguardia del pianeta, la questione della laicità, l’interrogativo nietzschiano sulla morte di Dio, o la riflessione critica sul nichilismo o sull’indifferenza: è questo l’intento di una nuova iniziativa promossa dal Pontificio Consiglio della Cultura, il Cortile dei Gentili. Creato dal cardinale Gianfranco Ravasi in risposta all’invito di Benedetto XVI ad aprire la Chiesa a coloro che «non vogliono vedere se stessi come oggetto di missione, né rinunciare alla loro libertà di pensiero e di volontà», il Cortile dei Gentili rimanda a quello spazio dell’antico Tempio di Gerusalemme a cui potevano accedere anche i non ebrei indipendentemente dalla cultura, dalla lingua o dalla religione. Dunque uno spazio ideale di incontro e confronto delle molteplicità di pensiero intorno alle questioni ultime dell’esistenza. Ma quali sono oggi le basi per un dialogo tra laici e credenti?Quali i temi e quali le finalità che possono sostanziarlo? A questi e altri interrogativi di fondo rispondono le grandi personalità della scienza, del diritto e
della filosofia che per prime hanno accolto le sollecitazioni del Cortile dei Gentili.
Un nuovo importante tassello del Cortile dei Gentili. Filo conduttore del volume è il tema della bellezza, declinata nelle sue diverse e variegate sfumature: nel suo dialogo con la fede, con la cultura, con l'arte, con la spiritualità e con la società. Ad aprire la discussione, il provocatorio intervento di Jean Clair, uno dei massimi storici dell'arte contemporanei, il quale afferma: "Un Dio senza la presenza del Bello è più incomprensibile di un Bello senza la presenza di un Dio". C'è un'intera tradizione legata al pensiero religioso che ci ricorda come la poesia, senza la bellezza di Dio, rischi di rimanere un'astrazione, e la fede, senza la bellezza, corra il pericolo di non riuscire a parlare al cuore dell'uomo. È soprattutto la forza rivoluzionaria della bellezza a emergere dalle righe dei vari interventi, la sua "terribile" capacità di sconvolgere, di destabilizzare; è una finestra che lascia intravedere una realtà altra. E la discussione non poteva non investire il campo dell'immagine, dell'arte, e in primo luogo l'arte sacra, in cui la figura umana, recando in sé una divina somiglianza, è investita di un valore e di un significato sublimi. Non a caso ad accompagnare il dibattito interviene un ulteriore dialogo, quello che le immagini, contenute nell'inserto iconografico, intrattengono con la parola scritta.
Questo nuovo libro sui Sacramenti completa quello dedicato all'iniziazione alla lettura della Bibbia Scuola della Nuova Evangelizzazione". "
Nella lettera ai consacrati in occasione dell'anno della vita consacrata papa Francesco scriveva che occorre "guardare il passato con gratitudine". Raccontare la propria storia è indispensabile per tenere viva l'identità, per rinsaldare l'unità della famiglia e il senso di appartenenza dei suoi membri. Questo libro intende offrire un contributo alla storia della catechesi presentando l'evoluzione storica della Congregazione della dottrina cristiana dai suoi inizi (1592) fino ai giorni nostri.
In occasione della canonizzazione di San Cesare de Bus, apostolo del catechismo, viene pubblicata la sua opera Le Istruzioni Familiari. Questo primo Volume riguarda il commento al Credo. Si tratta di un manuale di metodologia catechistica nel quale San Cesare offre ai lettori, in particolare ai catechisti, una guida con le seguenti caratteristiche: la concretezza del discorso, i frequenti ricorsi alla storia biblica, l'aderenza all'attualità, il coinvolgimento personale del catechista e degli uditori, la comune aspirazione a una maggior conoscenza e a un più coerente e intenso impegno religioso, la tensione a una spiritualità cristiana più elevata e socialmente feconda nella carità. Le Istruzioni Familiari, commento al Catechismo Romano del Concilio di Trento, risentono certamente della teologia e del contesto storico del periodo in cui sono state scritte, ma offrono una grande ricchezza di contenuto e di metodo catechistico, utilizzati da San Cesare per rispondere alle domande ed esigenze della Chiesa e della società del suo tempo.
"Dalla testimonianza di Cesare de Bus Paolo VI ricavò i tratti essenziali del vero catechista: essere l uomo della Bibbia e l uomo della Chiesa, ansioso di trasmettere la vera dottrina di Cristo. Sullo stile e sul metodo particolare di fare catechesi di san Cesare de Bus in questo libro ci si sofferma doverosamente, nel quadro generale della sua figura e del suo tempo, nonché del suo cammino spirituale. Questo libro ci aiuta a conoscerlo e ad amarlo e c incoraggia a imitarlo." Marcello Card. Semeraro
L'autore invita a scoprire la vita del carpentiere di Nazaret in un avventuroso viaggio di ricerca. Quello che si legge, infatti, è frutto di un serio lavoro sulle scarse fonti dirette, anche apocrife e patristiche, e di una buona documentazione relativa all'ambiente in cui Giuseppe si trova a vivere: la Galilea del I secolo. Accanto ad esso, c'è un percorso interiore, in cui spiritualità, fantasia e narrativa si incrociano, per proporre un ritratto che dimora nell'animo dell'autore. Lo dimostrano anche gli "inserti" di attualità che l'autore dissemina lungo la narrazione: l'amore, i figli, la vita familiare, i dubbi... sono temi in cui l'esperienza antica dell'uomo di Nazaret incrocia le difficoltà e i dilemmi di persone concrete del XXI secolo. Prefazione di mons. Paolo Giulietti.
Questo quarto e ultimo volume dell'opera di San Cesare de Bus "Istruzioni familiari" ha come tema "I vizi e i sacramenti". Si tratta di un manuale di metodologia catechistica nel quale San Cesare offre ai lettori, in particolare ai catechisti, una guida con le seguenti caratteristiche: la concretezza del discorso, i frequenti ricorsi alla storia biblica, l'aderenza all'attualità, il coinvolgimento personale del catechista e degli uditori, la comune aspirazione a una maggior conoscenza e a un più coerente e intenso impegno religioso, la tensione a una spiritualità cristiana più elevata e socialmente feconda nella carità.
I Comandamenti non vanno visti come un concentrato di "no" ma come la porta di ingresso a grandi "sì" che aprono a Dio e alla vita. Sono i riferimenti di un progetto di vita orientato alla responsabilità, alla fedeltà e all'amore. La legge di Dio, in altre parole, indica la strada per agire bene e realizzare la propria vocazione. Il mondo ha più che mai bisogno di speranza: speranza di pace, di giustizia, di libertà ma non potrà realizzarla senza obbedire alla legge di Dio che Cristo ha portato a compimento. Non a caso il tema del Giubileo 2025 è proprio la speranza cristiana.
La beatitudine consiste nel raggiungimento di ciò che fa felice il cuore umano. Le Beatitudini sono inserite nel "Discorso della montagna" che è un'istruzione rivolta ai discepoli riguardante l'essenza del discepolato e della missione apostolica, lo stile di vita e l'identità del vero discepolo. Le Beatitudini diventano una parola di consolazione per i cristiani che soffrono la povertà, la fame e pure situazioni precarie. Tutto cambierà quando Dio li introdurrà nel suo regno di gioia e di felicità.
Gesù il Cristo è l'opera più controversa, iscritta nell'indice dei libri proibiti come eretica da papa Pio X, di Ernesto Buonaiuti (Roma 1881-1946), presbitero, teologo e antifascista italiano, uno tra i dodici accademici che rifiutarono di dichiarare fedeltà al regime fascista dopo i Patti Lateranensi del 1929, dovendo subire, in seguito, la scomunica e l'allontanamento dall'insegnamento. Esponente del modernismo teologico, Buonaiuti in questo libro espone le sue convinzioni filosofiche, distinguendo tra il Cristo della fede e il Gesù storico.
Un dialogo sulla crisi, non solo economica, della società globale e su come ad essa si possa reagire concretamente. Le voci sono quelle dell'economista Leonardo Becchettie del biblista Giuseppe Florio, che affrontano i temi legati al profondo mutamento sociale degli ultimi anni. Si parte dal monito di Gesù "Non potete servire Dio e Mammona" e da altri passi evangelici, per analizzare l'uso del denaro e come sia possibile farne uno strumento per operare il bene comune. Gli autori dibattono dello scollamento sempre più drammatico tra economia ed etica, delle più urgenti questioni sociali (povertà, lavoro, inclusione finanziaria, distribuzione della ricchezza), del rispetto dei valori umani così come di quello per l'ambiente, della responsabilità sociale d'impresa e della sostenibilità, delle visione economiche alternative (come la cooperazione). E, soprattutto, suggeriscono come ognuno di noi possa diventare attore del cambiamento, mettendo in atto giorno dopo giorno comportamenti in grado di ridare centralità alla persona. Testi introduttivi di Mario Toso e Loretta Napoleoni.

