
La Storia della Chiesa di K. Bihlmeyer ed H. Tuechle sa congiungere la documentata esposizione scientifica alla chiarezza divulgativa, con l'aggiunta di una ricchissima e aggiornata informazione bibliografica. Se la storia, più che maestra della vita, è vita, questa storia ha il merito di presentare le vicende terrene della Chiesa in tutta l'espansione e vastità della storia dell'umanità nei duemila anni che hanno seguito la venuta di Cristo. Civiltà, culture, valori profani, tutta la varietà delle attività umane che la Chiesa ha potenziato, dalla teologia alla musica, nulla è dimenticato e tutto sistemato armoniosamente. Piano dell'opera: Vol. I L'antichità cristiana (fino al 692); Vol. II - Il Medioevo (692-1294); Vol. III - L'epoca nuova o delle riforme (1294-1648); Vol. IV - L'epoca moderna (1648 - ai nostri giorni).
La Storia della Chiesa di K. Bihlmeyer ed H. Tuechle sa congiungere la documentata esposizione scientifica alla chiarezza divulgativa, con l'aggiunta di una ricchissima e aggiornata informazione bibliografica. Se la storia, più che maestra della vita, è vita, questa storia ha il merito di presentare le vicende terrene della Chiesa in tutta l'espansione e vastità della storia dell'umanità nei duemila anni che hanno seguito la venuta di Cristo. Civiltà, culture, valori profani, tutta la varietà delle attività umane che la Chiesa ha potenziato, dalla teologia alla musica, nulla è dimenticato e tutto sistemato armoniosamente. Piano dell'opera: Vol. I L'antichità cristiana (fino al 692); Vol. II - Il Medioevo (692-1294); Vol. III - L'epoca nuova o delle riforme (1294-1648); Vol. IV - L'epoca moderna (1648 - ai nostri giorni).
La Storia della Chiesa di K. Bihlmeyer ed H. Tuechle sa congiungere la documentata esposizione scientifica alla chiarezza divulgativa, con l'aggiunta di una ricchissima e aggiornata informazione bibliografica. Se la storia, più che maestra della vita, è vita, questa storia ha il merito di presentare le vicende terrene della Chiesa in tutta l'espansione e vastità della storia dell'umanità nei duemila anni che hanno seguito la venuta di Cristo. Civiltà, culture, valori profani, tutta la varietà delle attività umane che la Chiesa ha potenziato, dalla teologia alla musica, nulla è dimenticato e tutto sistemato armoniosamente. Piano dell'opera: Vol. I L'antichità cristiana (fino al 692); Vol. II - Il Medioevo (692-1294); Vol. III - L'epoca nuova o delle riforme (1294-1648); Vol. IV - L'epoca moderna (1648 - ai nostri giorni).
La vicenda del laicato cattolico degli ultimi cinquant'anni viene raccontata da chi l'ha vissuta dall'interno e in prima persona. La prima presidente donna dell'Azione cattolica italiana analizza gli elementi di novità e gli stimoli che il Concilio Vaticano II ha offerto e proposto per i laici. Spiega poi, con un approccio analitico e puntuale ma anche ricco di passione e amore per la Chiesa, come è cambiato il ruolo dei laici nella Chiesa dal Vaticano II. Per arrivare alla situazione di oggi, tra laicizzazione della società e laici "invisibili", e tracciare con speranza alcune linee di impegno possibile per il futuro della fede in Italia.
A che punto è il rinnovamento dell'Azione Cattolica? Come ridisegnare il sistema formativo e rispondere alla domanda di vita delle persone? A queste riflessioni tenta di rispondere Paola Bignardi, già Presidente nazionale dell'AC, in un libro-intervista che invita a continuare la riflessione sulle sfide che interpellano l'Associazione in un momento straordinario della sua storia. Il titolo riecheggia le parole del Papa "Azione Cattolica, non aver paura di osare il futuro!", da cui nasce un dialogo pieno di pensieri e intuizioni, ma anche il sogno di un'"Azione Cattolica viva, forte e bella" come la definiva lo stesso Giovanni Paolo II. La prima parte del libro è un vero e proprio tuffo nell'XI Assemblea nazionale, vista come desiderio di rendere partecipi tutti dell'esperienza vissuta, mentre la seconda parte evidenzia alcuni temi centrali quali ecclesialità, formazione, unitarietà. Si leggono alcune esperienze realizzate in Italia, incontri, dialoghi estivi, reciproci ascolti, testimonianze e racconti di vita associativa.
Due domande hanno tormentato la Chiesa nella Prima Guerra mondiale: cosa accade se la Chiesa, così impegnata a combattere la modernità, ne accoglie invece acriticamente uno dei tratti più peculiari, cioè il nazionalismo? Cosa succede se proprio coloro che hanno ricevuto una formazione antimodernista, i preti, finiscono in trincea al fianco di giovani coetanei in armi? Sposando l'idea moderna di Stato nazionale, i cattolici appoggiano l'uso delle armi con tutte le sue contraddizioni. Il fallimento del teorema della "guerra giusta" in favore dell'"inutile strage" è il caso emblematico di un problema aperto. La crisi dei preti reduci, che hanno vissuto la guerra in trincea, colpisce centinaia di ecclesiastici, molti dei quali abbandonano il seminario, la vita religiosa o il sacerdozio, testimoniando le trasformazioni operate dalla guerra sul modo di essere prete e sulla relazione con il mondo. Si scopre così che nell'"inutile strage" si è "consumato il divorzio" tra la Chiesa e la guerra e si sono "celebrate le nozze" della Chiesa con il mondo, nel senso evangelico di luogo non da condannare ma da amare. Oggi, nel centenario del conflitto, papa Francesco ha ammonito che l'anniversario è da annoverare tra le giornate di lutto: perché "tutto si perde con la guerra e nulla si perde con la pace".
Letizia è una parola poco in uso nel linguaggio contemporaneo. Tendiamo a parlare di benessere, felicità, serenità, gioia... ma raramente facciamo riferimento alla letizia. Non solo nel linguaggio comune, ma anche in ambito francescano, nessuno ne parla più, quasi ne fosse stato smarrito il senso profondo. Eppure... nella sua esperienza di fede san Francesco ne parla diffusamente come dello stato d'animo rivelatore di un'autentica relazione con Dio. Ma cosa è la letizia? Come riconoscerla? E, soprattutto, come farne esperienza? L'Autore di queste pagine, seguendo le tracce negli Scritti e nelle biografie del Santo di Assisi, prende per mano il lettore e lo conduce a scoprire il segreto di un uomo che, seppure immerso in sofferenze e difficoltà di ogni genere, non ha mai smesso di lodare Dio con vera e perfetta letizia.
La figura di Cristo attraeva e unificava tutta la vita spirituale dei monaci medievali, e, con tratti particolari, i cistercensi come Bernardo di Clairvaux, Aelredo di Rievaulx, Gertrude di Helfta e Giovanni di Ford. Questo volume presenta alcuni brevi saggi di una cristologia, nata e cresciuta nei monasteri, lungo il santo viaggio scandito dall'anno liturgico e dalle sue feste; a stretto contatto con le celebrazioni sacramentali o nella quotidiana, spirituale lettura della Scrittura.
La riflessione di Tommaso d'Aquino si è più volte e a lungo soffermata sui misteri di Gesù. Non solo egli ha messo in luce le componenti "astratte" o "strutturali" della persona di Cristo, ma ha volto la sua attenzione analitica e appassionata - ciò che avverrà sempre meno in seguito - alle sue azioni, alla sua "storia", dalla concezione alla esaltazione, elaborandone una ricca e avvincente teologia. Ogni gesto del Signore è ricercato e accostato con l'esegesi letterale e con le risorse dell'esegesi "spirituale", così da poterne riscoprire il senso, la "logica", il valore o, come dice Tommaso stesso, la "convenienza". Questa trattazione dei misteri di Gesù riceve la sua forma più compiuta e matura nelle questioni 27-59 della Tertia Pars della Summa Theologiae, ma essa si ritrova anche in diverse altre opere dell'Angelico, che precedono o anche accompagnano la composizione della Summa. Con questo volume Inos Biffi ricostruisce la teologia dei misteri di Gesù ricorrente in queste opere e rilevata sia nei suoi contenuti analitici sia nel suo significato in rapporto alla sistemazione teologica di san Tommaso. Ai misteri nella Summa Theologiae sarà dedicato un secondo volume. Oggi è sentita come urgente e indispensabile una cristologia "concreta". Il Dottore Angelico ne ha offerto un metodo e un modello ancora esemplari. Del resto, la figura di Gesù ha rappresentato l'Oggetto più appassionato di tutta la ricerca dell'Angelico.
Il volume va alla ricerca dell'origine della spiritualità chiaravallense, che ha lasciato un'impronta profonda e incancellabile nella vita della Chiesa, nella sua sensibilità e nei suoi gusti, nelle sue lettere e nella sua arte. Al principio troviamo la Sacra Scrittura, che offre a Bernardo di Clairvaux i principi e le risorse del suo pensiero, della sua predicazione e, prim'ancora, della sua esperienza. E, infatti, la dottrina dell'"ultimo dei Padri", proviene dall'intimo e inesausto contatto personale con la Parola di Dio, ritrovata nel corso e ricorso della Liturgia. Egli è "Dottore mellifluo", poiché dalla "spremitura" di tale Parola si distilla e fluisce il sapere del quale viene alimentata senza sosta la Chiesa. Non mancano certo in lui la considerazione e la stima dell'aspetto intellettivo del mistero di Cristo, a cui è ininterrottamente volto il suo sguardo appassionato; ma egli mira a comprendere per amare, a illuminare per ardere, preoccupato a che la "filosofia" e la dialettica incontinente non stemperino il mistero e quindi disciolgano la cristologia. Ed esattamente nei confini della cristologia egli trova l'antropologia, in intima connessione e implicazione. La sua teologia la sua immagine di Dio - sale e si dispiega nella realtà della vita, della morte e della risurrezione di Cristo, il quale può essere definito l'epifania di Dio e la parabola dell'uomo.
Questo volume comprende alcuni saggi su aspetti fondamentali della teologia e filosofia di San Tommaso come: la contemplazione, la conoscenza per connaturalità, la legge nuova, alcuni orientamenti dell'antropologia, la relazione tra economia di salvezza e sistematica. Chiudono il volume alcune ricerche sul vocabolario dell'Angelico e un contributo su Dominique Chenu.
In breve
Inaugurata nel 1517 dalle 95 tesi di Lutero, la Riforma protestante segna la crisi più grave mai fronteggiata dalla Chiesa. L’atroce sacco di Roma del 1527 è un evento epocale denso di suggestioni profetiche ed escatologiche, che costringe la sede apostolica a imboccare strade nuove sia per arginare le dilaganti eresie sia per avviare una politica di riforme che contrasti il profondo discredito in cui l’istituzione ecclesiastica è precipitata. È allora che si apre la lunga e tormentata stagione del Tridentino che nell’arco di quarant’anni, e non senza aspri conflitti interni, approderà infine agli esiti controriformisti e al trionfo dell’Inquisizione. Metafora della Chiesa, della sua missione salvifica ma anche della bufera di quegli anni è la Navicula Petri, la barca di Pietro che Cristo aveva salvato dalla tempesta. Specchio di questa complessa parabola storica, le opere d’arte commissionate dai pontefici di quei decenni – dipinti, sculture, medaglie ma anche strumenti liturgici e monumenti funebri – offrono un’affascinante testimonianza visiva del modo in cui cambia la percezione che la Chiesa ha di se stessa. Via via adattate al variare delle circostanze, dei modelli culturali e dei rapporti di forza, le rappresentazioni del potere non sono soltanto immobili icone destinate a celebrare i fasti della memoria, ma anche strumenti del suo esercizio, veicoli di messaggi ideologici di grande impatto. Dalla sala di Costantino al Giudizio sistino, agli affreschi di Michelangelo nella cappella Paolina, dalla decorazione di Castel Sant’Angelo a quelle di palazzo Farnese e della Cancelleria, da villa Giulia al casino di Pio IV, il volume indaga l’identità storica e religiosa del papato romano in un’età di trasformazioni profonde, fino al pontificato di Pio V.
Indice
Premessa - Sigle e abbreviazioni - I. Clemente VII e il sacco di Roma - II. Il papato farnesiano - III. Verso una nuova identità della Chiesa: da Giulio III a Paolo IV - IV. Gli anni della svolta tra concilio e Inquisizione - Indice dei nomi