
Apostole in periferia è il primo tentativo di ricostruire la storia dei rami femminili di Azione cattolica nella diocesi di Porto-Santa Rufina nel secondo dopoguerra, attraverso un lavoro inedito di scavo archivistico e di raccolta di testimonianze orali. I trascorsi delle donne e delle giovani di Ac nell'Agro portuense furono fortemente condizionati dal tessuto sociale, fatto di persone semplici, da tradizioni antiche e dall’estensione territoriale della diocesi suburbicaria. Un'esperienza che decollò solo grazie all'impegno e alla tenacia delle dirigenti diocesane, ferventi cristiane che si sforzarono di coinvolgere e far progredire l'elemento femminile dal punto di vista culturale e spirituale. Di quelle coraggiose apostole il volume traccia anche aspetti biografici fondamentali, per coglierne nel profondo lo slancio missionario. Con la speranza che l'operato e la personalità delle protagoniste di questa storia siano esempi nei quali le nuove generazioni possano trovare una preziosa fonte d'ispirazione nella costruzione del proprio progetto di vita.
La Sindone è davvero il lenzuolo funebre di Gesù oppure si tratta di un falso medievale? I Vangeli narrano fatti realmente accaduti oppure sono semplici leggende? La risposta a queste domande non è secondaria, perché coinvolge profondamente la nostra vita. Di certo la Sindone è il reperto archeologico più studiato al mondo e i Vangeli ne costituiscono l'unica chiave interpretativa. Questo legame tra Sindone e Vangeli ha quindi suggerito agli Autori di affiancare le più recenti ricerche scientifiche sul telo sindonico a un'indagine altrettanto scientifica e documentata sull'attendibilità dei Vangeli, riassumendo in un unico testo i risultati delle scienze naturali e di quelle storiche, in forma breve e con un linguaggio accessibile, in modo da offrire una sintesi per l'uomo moderno che non vuole rimanere analfabeta sugli interrogativi più profondi.
Il Sacro Telo conservato a Torino ha veramente avvolto il Corpo di Cristo deposto dalla croce? E' il quesito al quale hanno cercato di rispondere scienziati e studiosi da oltre cent'anni.
Dalla penna agile e profonda di don Alberto Mariani, proponiamo un libretto di meditazioni e preghiere incentrato sull'eccomi di Maria, la donna del "sì". 31 meditazioni ci accompagnano per la preghiera personale o comunitaria.
La Rivoluzione francese e la successiva epoca napoleonica rappresentano per la Chiesa cattolica uno di quei momenti di passaggio fondamentali, che il cardinale Consalvi chiamava «diluvi di Noè». E papa Pio VII, eletto il 14 marzo 1800, si trova a dover gestire le conseguenze degli eventi rivoluzionari, di cui il suo predecessore, Pio VI, era stato vittima in prima persona, privato del potere temporale e morto in esilio. Ripreso il controllo dello Stato Pontificio, Pio VII e i suoi collaboratori si mettono all'opera per riposizionare la Chiesa nel nuovo mondo uscito dalla Rivoluzione. Questa operazione passa inevitabilmente attraverso un accordo diplomatico coi governi, che siano le vecchie monarchie assolute o i nuovi regimi repubblicani, e strumento privilegiato per raggiungere lo scopo sono i concordati, dispositivo antico che ha conosciuto una rinnovata fortuna nella diplomazia pontificia contemporanea, sulla scia dei concordati di Pio VII, in particolare quelli con Napoleone. Se l'influenza di Bonaparte è evidente e innegabile, è all'interno della Curia che si elabora la linea politico-diplomatica della Santa Sede, e il primo decennio del pontificato Chiaramonti mostra tutte le difficoltà delle relazioni Chiesa-mondo all'alba del XIX secolo: ai successi della linea della conciliazione, propugnata da Consalvi e che porta ai concordati del 1801 con la Francia e del 1803 con la Repubblica Italiana, segue l'affermazione degli intransigenti dopo il 1805, con il naufragio delle trattative per un concordato con l'Impero germanico e poi con la Baviera e infine la rottura fra Pio VII e Napoleone, culminata con la prigionia del papa nel 1809.
La contestazione cattolica esplosa dopo il Concilio vaticano II scosse in profondità l'intera Chiesa, con tensioni che fecero apparire prossima una lacerazione insanabile dei due esiti estremi, scisma e abbandono. Tra gli anni Sessanta e Settanta, i numerosi gruppi del dissenso cattolico progressista, come i meno diffusi circoli tradizionalisti, si caratterizzarono per il loro radicalismo politico e religioso, con iniziative spesso clamorose che si alimentarono e diffusero a contatto con le manifestazioni del sessantotto. Il libro ricostruisce, anche attraverso documenti inediti, le vicende dei gruppi cattolici che in Europa occidentale e, in particolare, in Italia intesero rivoluzionare il presente per costruire la Chiesa e la società del futuro. Si trattò di una stagione di conflitti, breve e intensa, che non fu senza conseguenze: l'onda lunga delle trasformazioni maturate in quegli anni, attraverso traiettorie anche molto diverse, è arrivata fino ad oggi.
Il Sessantotto fu certamente una festa, un anno multicolore, come i vestiti indossati dai ragazzi e dalle ragazze che nelle scuole superiori abbandonarono cravatte e grembiuli, e come le appartenenze che nelle università si mescolarono e si confusero allo stesso modo di striscioni e bandiere. Fu un anno sfacciato e divertente, ma anche acidamente irriverente, un anno irrispettoso come le scritte sui muri e gli slogan dei cortei. Molti giovani provenienti dalle parrocchie e dalle associazioni cattoliche si immersero come i loro coetanei in quella marea inaspettata, vivendo un'esperienza di liberazione e di autonomia, di impegno totalizzante e di soggettività creativa. I saggi raccolti in questo libro ricostruiscono in modo originale e documentato il ruolo dei cattolici europei nelle contestazioni studentesche. Il volume si inserisce così nel dibattito pubblico sul Sessantotto, chiarendo le scelte dei cattolici che parteciparono alle manifestazioni e le reazioni degli ambienti politici ed ecclesiastici di fronte all'imprevista ondata di proteste.
La rinuncia al pontificato di Benedetto XVI ha suscitato stupore e interrogativi. Come guardare a questa decisione? Essa si è realizzata nel cinquantesimo anniversario del Vaticano II. È comprensibile soltanto alla luce della novità di quell'evento e della sua indiscutibile centralità nella vita della Chiesa del nostro tempo. La sorprendente scelta compiuta dal Papa appare così un atto di singolare recezione degli insegnamenti del Concilio.
Il volume studia le relazioni tra il pontificato di Giovanni Paolo II e il Vaticano II dai suoi inizi all'atto piu' solenne e impegnativo con cui si e' misurato con quella eredita' e ha sollecitato tutta la Chiesa a fare altrettanto (il Sinodo del 1985): una ricerca circostanziata, tesa a cogliere il momento sorgivo del suo pontificato, gli atti e i fatti che ne hanno probabilmente determinato il percorso successivo.
Questo volume, frutto della collaborazione tra la Congregazione delle Suore Pie Operaie dell'Immacolata Concezione e la Libreria Editrice Vaticana raccoglie le numerose lettere del Venerabile Francesco Antonio Marcucci (Padre Fondatore della Congregazione, di cui si riporta una breve scheda biografica) rivolte alle suore e alle educande. La ricchezza di questo epistolario (610 lettere) ha permesso di tracciare il profilo di uno dei più illustri personaggi della Chiesa del XVIII secolo, mostrandone la sua grande umanità e spiritualità, il suo temperamento mite, la sua erudizione, i progetti e gli ideali, ma anche le sue ansie e i suoi limiti, offrendo inoltre uno spaccato della sua vita, del contesto storico-sociale dell'epoca e dell'Istituto di cui è fondatore. Il lavoro, curato da Suor Maria Paola Giobbi, dirigente scolastica dell'Istituto delle Suore Concezioniste di Ascoli Piceno, è rivolto a tutte le religiose per rinnovare il loro impegno nel divulgare gli insegnamenti del Venerabile Mons. Marcucci, ma anche a quanti vogliano seguire l'esempio di un uomo che ha speso tutta la sua vita a servizio della Chiesa e dell'educazione.

