
Il libro propone un percorso verso il senso vero della vita, una sfida alla sicurezza delle opinioni correnti per presentare una nuova visione della vita, di Dio, del suo amore incondizionato.
In questo libro l'autore, partendo da brani di meditazione dei Padri, di scrittori, pensatori dell'Oriente cristiano e non cristiano, offre una serie di meditazioni sulla povertà.
Le Tende di Cristo, i luoghi di accoglienza familiare presenti in Italia e all'estero fondati da Francesco Zambotti, sono sinonimo di un coraggioso tentativo di scrivere Dio nelle sabbie del deserto. In queste pagine c'è la loro storia, fatta di persone che, in mille maniere, hanno lavorato e collaborano tuttora con amici e volontari, coinvolti in questo progetto di solidarietà e salvezza.
L'autore, padre carmelitano francese, ci porta a rivivere il tempo storico di Gesù che troppi spiritualismi attuali hanno spesso mitizzato, quando lo sforzo cristiano punta invece all'incontro con Cristo vivi, nel realismo dell'incarnazione.
Il testo-diario di Carmelo Gaudiano è la sintesi di uno sgambettare di fanciulli, che con il passare del tempo, raggiungono l'età della matura giovinezza. L'autore, con amore e riconoscenza, si riflette in questi anni, che certamente hanno dato la firma matrice della sua vita che trova il suo primo e vero avvio nel Collegio-Seminario della Pia Società San Paolo di via Vassallo in Bari. I ricordi sono tanti, raccontati con limpidezza espressiva e comprensibili a ciascun lettore: il prete don Passarin, una persona meravigliosa, sempre disponibile, formatore di coscienze e grande educatore; le classi di scuola media con vari avvenimenti ricchi di curiosità e validi per l'orientamento più serio della vita; la bella amicizia dell'autore con un compagno, ben presto perduto agli inizi della seconda media per il suo trasferimento caparbiamente voluto dai genitori. Un volume che, oltre a suscitare grande interesse pedagogico, può aiutare i giovani e meno giovani a riscoprire i valori fondamentali della vita, quali la sincerità, la gratitudine, l'amicizia e un'autentica capacità relazionale. Si è davanti a una narrativa "valoriale" che si legge con piacere perché riporta ad un "gusto" della vita, ad una finezza spirituale oggi raramente presente in letteratura.
Il volume offre ai sacerdoti e a tutti i fedeli una riflessione che si nutre della Parola di Dio e suggerisce atteggiamenti di vita autenticamente eucaristici.
La malattia può essere un modo per entrare in noi stessi e fare verità? E se, di fronte a un ammalato, invece di provare disagio e imbarazzo, provassimo a metterci in ascolto? È la sfida di questa raccolta di pensieri sul perché del dolore, sul pudore, sulla consapevolezza della propria malattia, sulla speranza di guarire. Le tracce di un percorso nella malattia come occasione per ritrovare il senso del vivere e il legame profondo tra il corpo e l'anima che lo abita, tra la salute da riacquistare e l'armonia interiore da ricostruire mediante il perdono.
Questo libro propone un interessante cammino quaresimale di riflessione per donne. Le meditazioni giornaliere prendono spunto da testi biblici e si calano nella complessa realta quotidiana di ogni donna.
- Prefazione di Giuseppe Mani, Arcivescovo Ordinario militare per l’Italia
- Presentazione di Luigi Rossini, Brigadiere Generale – Comandante della Brigata Alpina Tridentina
- Introduzione di monsignor Aldo Del Monte, Vescovo emerito di Novara.
Davanti all’immane tragedia della ritirata di Russia degli Alpini della Divisione Tridentina, che lascia sui bordi delle strade della sterminata steppa russa giovani a morire, senza speranza di salvezza alcuna né possibilità, per i moribondi, di essere confortati, se non dalla fede offerta con umiltà, Don Gnocchi scopre il volto di Cristo e il senso ultimo di quella terribile vicenda. Così come vide la grandezza dei suoi alpini, dopo la vittoriosa battaglia del 17 gennaio del ’43 per rompere l’accerchiamento russo. Una giornata così epica da fargli esclamare: «Dio fu con loro, ma gli uomini furono degni di Dio».
È uno scritto-confessione che cambia il corso della sua vita e inaugura la sua opera di carità. Una carità smisurata, che segnerà per sempre la sua esistenza, connoterà una parte della storia d’Italia, e che offre ancora oggi aiuto e speranza alle generazioni che si avvalgono dei servizi della Fondazione che porta il suo nome.
«Ti voglio bene» espressione inquinata.
Come l’aria delle nostre città.
«Ti voglio bene» espressione limpida.
Come il cielo spazzato dal vento.
«Ti voglio bene» vuoto a perdere.
Ciascuno vi mette dentro il proprio egoismo.
«Ti voglio bene» pieno a rendere.
Ciascuno vi mette dentro la propria vita.
«Ti voglio bene» parola fuori corso.
La usano i falsari dei sentimenti.
«Ti voglio bene» moneta preziosa.
Da spendere fino all’ultimo spicciolo.