
A un anno dalla scomparsa di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, gli autori (attivamente impegnati nel Movimento e con incarichi di grande responsabilità) raccontano cosa ha significato per la loro vita, personale e familiare, l'incontro con Chiara e la sua spiritualità dell'unità fondata sul Vangelo. Dagli anni della gioventù e della contestazione, con la scoperta di "un ideale che non passa", al matrimonio, ai figli (sei); dal ritrovarsi a vivere questo ideale in Parlamento (Lucia) e nello sport (Paolo, medico sportivo di squadre nazionali), fino agli impegni internazionali col Movimento, gli autori ripercorrono la loro avventura con lo stupore di chi non la poteva immaginare.
Raccolta di alcuni dei più significativi contributi di mons. Giancarlo Bregantini, trentino di origine, vescovo prima di Locri-Gerace e attualmente di Campobasso.
I testi presenti nel libro sono organizzati attorno ad alcuni temi chiave: il mestiere di vescovo, testimoni della fede, società e politica, nella Locride, in Calabria, i giovani, chiesa bibbia e spiritualità, la nuova comunità. Ne emerge il profilo di un vescovo la cui profonda spiritualità sostiene il costante impegno per l'affermazione della legalità e della giustizia e per la difesa dell'uomo.
Otto anni dopo la prima pubblicazione, ritorna - con un'appassionata prefazione di Grazia Villa, presidente della Rosa bianca - un testo fondamentale del femminismo filosofico e teologico. Un libro che "scandalizza" i custodi dei sacri poteri maschili attraverso la radicale differenza di genere e di sguardo delle donne che pensano e amano Dio. Forse solo le mistiche sanno vibrare del vento rivoluzionario del Dio che ama gli uomini e le donne. Un testo che disfa e ridisfa a ogni rilettura tutte le immagini di Dio, anzi dello "Sgrammaticato" come lo definisce Muraro, senza mai distruggerne il Volto Santo, l'Assoluto, l'Immanente, proprio perché il Dio delle donne, è Colui/Colei che è raccontato in lingua materna, è l'indicibile delle mistiche, è il non pensato della teologia favolosa delle donne, quella teologia fondata proprio sulla loro relazione unica, libera e personale con il loro Dio. Da Margherita Porete a Simone Weil, da Angela da Foligno a Etty Hillesum, da Giuliana di Norwich a Cristina Campo. Il Dio di queste donne era un Dio che conoscevano con l'esperienza diretta dell'incontro, ma anche attraverso l'accesso libero alla Scrittura Sacra (almeno finché la gerarchia ecclesiastica non intervenne a proibire questa "scuola divina" non autorizzata). Con sferzante ironia l'autrice commenta: "Ben prima della borghesia progressista fu Dio, dunque, che s'incaricò di alfabetizzare le donne, o almeno le sue amiche preferite!".
Il filosofo e viaggiatore si chiama Itlodeo, colui che racconta menzogne... L'isola esplorata Utopia, che può significare sia la contrazione di "Eutopia", luogo felice e ottimo, sia la storpiatura di "Outopia", luogo che non c'è... Il governatore dell'isola è Ademo, il senza popolo. La capitale Amauroto, la città invisibile. Il fiume che la percorre è l'Anidro, il privo d'acqua... È Utopia di Tommaso Moro, un "libello" aureo e ironico, dedicato alla ricerca di quale sia la forma migliore di governo. Un'opera che sta per compiere cinquecento anni (è stata pubblicata nel 1516), ma che non ha perso nulla della sua originaria freschezza, vitalità e forza visionaria. Un manifesto per tutti gli inguaribili sognatori della "città ideale", in cui siano bandite la sopraffazione, la diseguaglianza e l'intolleranza. Un luogo che non si trova sulle cartine geografiche, ma che esiste nella mente e nei cuori di chi si impegna a farla vivere.
Willigis Jager, monaco benedettino e maestro Zen, unisce nella sua persona il segreto delle vie della saggezza occidentale e orientale. Attraverso decenni di pratica e di guida spirituale, l'autore indica in questo libro dei percorsi di esperienze profonde che sono possibili in tutte le religioni e confessioni.
In questo testo, snello, limpido e provocatorio, Matthew Fox presenta in estrema sintesi la sua visione di una spiritualità del creato che – con Francesco d’Assisi, Tommaso d’Aquino, Ildegarda di Bingen e Meister Eckhart – recupera la tradizione di una mistica che si meraviglia e gode della vita e, al contempo, lotta per la trasformazione personale e sociale. Fox ci invita ad ascoltare la nuova storia della creazione, quella che ci viene offerta dalla scienza, per meravigliarci e imparare a riconoscere l’esistenza come una serie ininterrotta di doni e di benedizioni. La nostra epoca non è soltanto un tempo di declino, ma anche di grandi opportunità, spiega Fox, perché per la prima volta nella storia abbiamo una “storia cosmica” che può unire tutte le culture; si sta risvegliando il senso dello stupore mistico in relazione alla scienza e non contro di essa; le religioni del mondo si pongono fraternamente le une di fronte alle altre; la vera compassione torna ad essere al centro della vita spirituale. Un libro utile per chiunque ancora non conosca il pensiero del teologo americano e allo stesso tempo per quanti hanno già letto le sue opere, trovando in questo testo un vero e proprio “manuale” per diventare “mistici ribelli”.
In questo libro, curato da Raniero La Valle, sono presenti due fonti rimaste finora inedite sulla vita di Benedetto Calati, il monaco camaldolese più importante del Novecento. Si tratta della lunga conversazione che padre Benedetto nel 1994 ha avuto con don Innocenzo Gargano e Filippo Gentiloni (all'epoca informatore religioso del "Manifesto"). In questa intervista, fino ad oggi nascosta, con sincerità e senza ombra di censura padre Benedetto, interrogato dai due amici, ricostruisce tutto il suo itinerario e la sua vita. La seconda fonte è la personale esperienza di amicizia e confronto di Raniero La Valle con padre Benedetto. Ne scaturisce il racconto straordinario di una vita che si è manifestata come paternità, si è svolta nell'esodo, si è compiuta nell'amore; una vita che è stata un cammino attraverso le stazioni della libertà. Benedetto Calati (1914-2000). Monaco camaldolese, fu testimone profetico del Concilio, riformatore della vita religiosa nel suo Ordine religioso e soprattutto un monaco amante della Parola di Dio. Benedetto Calati è rimasto nella memoria di molti per il suo dialogo con i non credenti, le altre religioni, il mondo ebraico ma è anche ricordato per la sua passione per la lectio divina e per aver traghettato, da priore generale dei camaldolesi per 18 anni (1969-87), i suoi monaci nella difficile temperie del post-Concilio.
Che grande potere ha la preghiera. Essa può raggiungere i nostri cari defunti, può alleviarli e liberarli. Prendiamo coscienza del tesoro che Dio ha messo nelle nostre mani: "essere intercessori per coloro che soffrono ed hanno bisogno della nostra compassionevole orazione". E' un'opera di misericordia spirituale pregare per i vivi e per i morti.
Relazione. alterità, rapporto dialogico io-tu sono temi oggi al cnetro di un serrato dibattito. E tuttavia questa gran messe di riflessioni non sempre porta ad una maggiore e condivisa chiarezza sui significati da riconoscere e attribuire loro. Non solo. In contesti civili sempre più disumanizzanti aumentano le forme della diffidenza e del rifiuto, della distanza e del pregiudizio e , sovente, ci si imbatte in comportamenti poco rispettosi dell'alterità. Questi aspetti teorici e pratici motivano le riflessioni qui inserite, frutto di un partecipato convegno organizzato a Palermo dalla comunità Kairos il 29-30 Ottobre 2010.
In esse ampio spazio viene dato all'analisi delle dinamiche relazionali secondo le prospettive socio-antropologica, teologica e politico-economica
Stadera: bilancia. È quanto Ignazio chiede a chi dà gli Esercizi spirituali «stando nel mezzo» (15esima Annotazione) e a chi accompagna in un percorso ordinario. La guida sta in mezzo, tra la creatura e il Creatore. Il taglio proposto in questo testo è secondo la pedagogia e la spiritualità di Sant'Ignazio di Loyola che, a distanza di 500 anni, la Compagnia di Gesù cerca di incarnare e di declinare in diversi apostolati nel tempo attuale. Uno di essi ha la sua fonte nel libretto degli Esercizi spirituali. Questo libro è pensato come ponte tra il testo scritto da Ignazio, che ovviamente costituisce il punto di riferimento ultimo ed ineliminabile, e le condizioni e le questioni che oggi una guida deve considerare se è chiamata ad accompagnare un gruppo o un singolo.
Per secoli la "spiritualità" è stata inglobata dalle religioni. Questo storico monopolio religioso dello spirito, o dell'interiorità, è stato talmente invasivo da sottrarre alla "spiritualità" ogni sua autonomia, rendendo quasi impossibile ridefinirla fuori da tale cornice. Ma se si volesse recuperare una valenza laica, critica e attiva della spiritualità, su quali assi potrebbe imperniarsi? L'autore propone e sviluppa quattro parole-chiave: tenerezza, responsabilità, iniziativa e semplicità.
Il setaccio contiene un itinerario umano e spirituale proposto in prima istanza ai giovani, ma senza escludere gli adulti che hanno responsabilità nei loro confronti per prepararli ad essere gli adulti di domani. Tutto il percorso è concepito come ricerca di una sorgente (quella della verità e della vita, quindi della felicità umana) e sollecita un continuo "setacciamento" di pensieri, opinioni e orientamenti che consenta di discernere quelli vincenti in vista del raggiungimento della meta. Non si pretende certo di trattare in modo completo i diversi temi toccati, ma solo do provocare una ricerca personale nella quale ognuno possa rimettersi in gioco e sia spinto a chiedere ulteriori chiarimenti. Lo stile diretto e colloquiale mira proprio a suscitare un vero dialogo con il lettore, che potrà - se lo desidera - mettersi in contatto telematico con l'Autore. L'auspicio è che il libro possa arrivare ad un pubblico disponibile a quella libertà di pensiero e di parola che nasce dalla scoperta di una sapienza nascosta, ma quanto mai necessaria alla nostra epoca.

