
Prendendo occasione da ordinazioni diaconali, sacerdotali ed episcopali di vari amici, l'Autore svolge, nella forma agile e scorrevole di lettere", una vera e propria teologia del sacramento dell'Ordine e del ministero ordinato. " il libro propone una raccolta fatta tra le molte lettere che l'autore ha scritto a giovan i studenti di teologia, suoi studenti, nella pontificia facolta teologica della sardegna. La raccolta si articola in due parti e un'appendice. La prima parte e`forma ta dalle lettere per l'ordina zione presbiterale o per il suo anniversario; esse sono raggruppate in tre sezioni che sviluppano il tema augurale, il rapporto tra la festa liturgica in cui viene celebrata l'ord cerdozio. La seconda pa tti all'episcopato e una lett era per l'anniversario della consacrazione episcopale. In appendice l'autore rip orta le lettere rivolte al presbitero francesco manzo, che lo battezzr. Dall'insie me appare una concezione del sacerdozio cattolico, delineata sul fondamento dei testi della liturgia di ordinazione, dei testi dei conciliii, dei tesi di scrittori antichi, e anche di passi poetici e letterari, una visione specificamente sacerdotale-sacramentale.
IL LIBRO, CHE RIPORTA GLI ATTI DEL CONVEGNO DI STUDIO DEL CLARETIANUM" DELLO SCORSO DICEMBRE, E`IL TENTATIVO DI LEGGERE E INTERPRETARE IL NUOVO CHE FERMENTA. " la profezia della quale e`capace la vita consacrata, si propone alle persone del nostro tempo con uno sguardo differente sulla realta, come una parola che, all'interno dello stanc o fiume di parole" che oggi ci travolge da ogni parte, e`ancora piena di profondo significato per la vita; una parola che dona al mondo la visione di dio sulle cose e sulle vicende umane; una parola che, sola, e`capace di "fare nuove tutte le cose". La vita consacrata, nel fare suoi i valori del vangelo, la "controcultura" delle beatitudini, nell'andare in controtende nza con le mode contemporanee, si pone nella chiesa e daventi al mondo come un segno profetico di una realta nuova, di una nuova visione di umanita per il millennio alle porte, di un nuovo modo di stare oggi al mondo da parte di tutte le persone e di tutti i popoli della terra. "
L'autrice (1856-1930) fu una semplice sarta che, con l'intuizione degli umili, ha scritto quest'opera che non si spiega se non con la speciale illuminazione che Dio concede a chi lo frequenta con intimità . Per molti cristiani, lo Spirito Santo è «il Grande Sconosciuto»: dopo la lettura di questo testo già classico, in prima edizione italiana, lo sarà un po' meno (pp. 128).
SERIE DI ARTICOLI APPARSI NEL MENSILE POPOLI", NEI QUALI VENGONO ILLUSTRATE LE PRINCIPALI RELIGIONI ESISTENTI NEL MONDO" L'AUTORE, PROFONDO CONOSCITOR E DELL'ANIMO" DEI POPOLI HA ESPOSTO, IN UNA QUINDICINA DI ARTICOLI, I CARATTERI PECULIARI DELLE PRINCIPALI RELIGIONI E NE HA RILEVATO LE CONSONANZE CON LA RELIGIONE CRISTIANA E ANCHE LE DIFFERENZE, CHE TUTTAVIA NON IMPEDISCONO DI CONSIDERARE CON RISPETTO QUEI VALORI CHE SONO INSITI NELLA PERSONA U"
L'uomo prevalentemente è, se sceglie e difende i suoi valori di vitale importanza soprattutto a seconda del loro senso, vale a dire in accordo con l'essere. L'uomo prevalentemente non è, se sceglie e difende questi valori soprattutto a seconda della loro realizzabilità, vale a dire in accordo con la situazione. Se un individuo si sforza ad ogni costo di sfuggire alle situazioni limite - il che è possibile solo con l'adattamento incondizionato a qualunque situazione - allora rifiuta il suo essere specificamente umano. Se al contrario si sforza di accettare una qualunque situazione in modo libero e responsabile - il che è possibile solo in una incondizionata fedeltà all'essere - allora il suo essere umano si sviluppa verso la sua pienezza specifica.
Indice: Prefazione * L'uomo nelle situazioni limite * L'amore assoluto * La veridicità della fede * Le premesse antropologiche della fede cristiana * La libertà e il rapporto * La grazia.
Un monachesimo di uomini e donne forti, temprato dalle sofferenze, vicino alla vita semplice dei contadini e dei pastori, mite e umile, senza rancori con nessuno, radicato nella profondità per resistere a tutte le tempeste. E nello stesso tempo un monachesimo interlocutore degli intellettuali, che fugge la mondanità ma è amico degli uomini e partecipe delle vicende del popolo cristiano. È il ritratto che emerge da quest’intervista a padre Roman Braga (1922, vivente), la cui vita è esemplare di tutte le vicissitudini che ha dovuto attraversare il monachesimo romeno in questo secolo.
Traduzione dall’originale romeno.

