
Che cos'è il silenzio? È l'assenza di qualunque suono? È una mera astrazione del pensiero, o forse - come scrisse José Saramago - solo il silenzio esiste davvero? Nel silenzio possiamo riordinare i pensieri scossi dalla frenesia della quotidianità, trovare pace dopo aver subito delusioni o prevaricazioni; ma possiamo anche vivere l'angoscia dell'attesa, l'inquietudine dell'ignoto, lo spettro della solitudine. Il silenzio dei vili può coprire nefandezze e sopraffazioni, ma il silenzio dei forti può essere un gesto di estremo coraggio, di fiera opposizione alle lusinghe e alle minacce del potere. Mentre oggi la scienza pone in dubbio la sua reale esistenza, autori come Shakespeare, Sterne, Twain, Poe e Rilke, artisti come Rothko e Duchamp, e musicisti come Cage si sono interrogati sul significato del silenzio e sulla sua rappresentazione nella letteratura e nell'arte. E proprio nella varietà e contraddittorietà delle risposte risiede il grande fascino del silenzio, che John Biguenet restituisce in questo libro indagandone le mutevoli e variegate sembianze: premio o punizione, arma letale o strumento di resistenza, vuoto da riempire o sensazione di pura pienezza, bene di lusso o disturbo da evitare. In un mondo che procede febbrile, snervante e caotico, sempre più spesso il silenzio sa esprimere meglio delle parole le passioni umane, dalle più esaltanti e virtuose alle più tristi: con prosa lieve e cultura sconfinata, Biguenet ci ricorda che inseguirne il fragile, utopico incantesimo è oggi il modo migliore per prenderci cura di noi stessi.
"Non intendo rinnegare le preghiere tradizionali che ho detto per tutta la vita; ma le dico e non le sento... Vorrei scrivere una preghiera bellissima". Questo diario personale di Flannery O'Connor, scritto tra il 1946 e il 1947 ai tempi dell'università in Iowa e di recente ritrovato tra le sue carte in Georgia, è molto più di una raccolta di preghiere: è un singolare dialogo con Dio, il colloquio silenzioso e appassionato di una giovane donna intelligente alla ricerca della propria strada e determinata a metterla al servizio di una causa superiore. Una finestra sull'interiorità di una delle maggiori narratrici americane del secolo passato. Scavando nel profondo dei propri sentimenti e paure - di essere mediocre, stupida, presuntuosa - Flannery O'Connor si esercita in un costante confronto con la fede cattolica e i maestri che la ispirano come Freud, Proust e Rousseau. In questo documento, arricchito dalla riproduzione anastatica delle pagine del diario, già emerge l'umiltà e la sensibilità priva di retorica di un'autrice le cui ambizioni e valore letterari si intrecciano con una incessante tensione verso il divino e la grazia. Prefazione di Mariapia Veladiano.
Il volume raccoglie una serie di omelie pronunciate, in varie occasioni, a partire dal 1995. Esso e stato preparato in occasione del decimo anniversario dell'ordinazione episcopale di Mons. Angelo Scola.
Il volume raccoglie in una prima parte i testi di alcuni ritiri sul tema della fede insistendo sull’aspetto di incontro con il Signore vivo e presente, che dona alla vita uno sguardo nuovo in grado di fronteggiare la sfida del reale ed è capace di esaltare l’umano dando risposta compiuta al desiderio di felicità, di bellezza, di verità e di bene che appartiene e definisce costitutivamente la persona umana. Seguono poi alcune riflessioni sul frutto della fede, la speranza, in grado di offrire una risposta credibile al mistero del male che così radicalmente puntella il mondo e la storia. Infine due interventi sul tema fede e ragione come contributo ad “allargare gli orizzonti della razionalità” (Benedetto XVI), oggi avvertito tra le sfide più urgenti.
Antonio Sabetta
sacerdote della diocesi di Termoli-Larino, dottore in teologia e filosofia è docente di Teologia Fondamentale presso la Pontificia Università Lateranense, la LUMSA e l’ISSR “Ecclesia Mater” di Roma di cui è anche preside. Studioso della modernità, di G. Vico e del rapporto tra cristianesimo e post-modernità oltre a saggi in testi e riviste teologiche e filosofiche ha pubblicato i seguenti volumi: Teologia della modernità (C. Balsamo 2002), I “lumi” del cristianesimo. Fonti teologiche nell’opera di G. Vico (Roma 2006), Dal senso cercato al senso donato. Pensare la ragione nell’orizzonte della fede (Roma 2008), Vico (Roma 2010). Per la collana “Mane Nobiscum” ha scritto Amare Cristo corpo e cuore di Dio (2008).
Il testo raccoglie Frammenti di Grazia.
In questo volume sono raccolte alcune considerazioni sulla preghiera di Gesù dell’abate Emmanuel. Il linguaggio semplice rende facile l’accesso alla pratica della preghiera del cuore: un esercizio che parte dalla posizione fisica e strumentale per arrivare al raccoglimento. La pratica della preghiera di Gesù comporta una trasformazione interiore che ci permetterà di appartenere interamente a Dio. Una preghiera che non è rivolta all’osservanza di determinati momenti di meditazione ma è tesa alla trasformazione di un atteggiamento di vita.
Emmanuel Jungclaussen.
L’abate Emmanuel Jungclaussen, OSB è un monaco benedettino di rito bizantino. Dal 1981 al 2001 ha guidato in qualità di abate il monastero benedettino di Niederaltaich in Bassa Baviera. È autore di numerosi volumi ad elevata tiratura, maestro insigne di esercizi spirituali e predicatore. Il suo impegno ecumenico abbraccia le Chiese ortodosse, alle quali è legato da vincoli di affetto e di simpatia, e le Chiese riformate, che conosce bene per via delle sue origini e che ha imparato ad apprezzare nuovamente grazie allo studio delle loro tradizioni mistiche.
Le interessanti relazioni pubblicate consentono di approfondire la conoscenza del mistero di Padre Pio, che si e presentato agli uomini del secolo XX come il rappresentante stampato delle stimmate di nostro Signore". "
Le interessanti conferenze degli autorevoli relatori intervenuti al Convegno analizzano il senso cristiano della morte e danno una consolante risposta al misterioso enigma dell'ultimo problema della vita.
Una raccolta di nove saggi sulla misericordia scritti da alcuni teologi e pensatori cristiani che hanno fatto grande il XX secolo. Pagine di impressionante attualità, un esempio di come oggi più che mai sia necessario annunciare una visione della vita e dell’uomo che abbraccia i limiti e sana le divisioni.
Un libro in profonda sintonia col pensiero di Giovanni Paolo II, che recentemente ha istituito la Domenica della divina Misericordia, da celebrare la prima domenica dopo la Pasqua.
Autori
Bernhards Haring; Jacques Guillet; Thomas Merton; René Laurentin; Karl Rahner; Jean Guitton; Daniel-Rops; Lanza del Vasto; Abbé Pierre
Pietro, Giovanni, Paolo, Maria e i discepoli che non l’hanno seguito: a partire da questi cinque modelli di incontro con Gesù, l’autore descrive altrettanti itinerari di fede, cinque modalità diverse di approccio al Mistero, per dimorare nello spazio umano e divino del Cristo. Nella seconda parte siamo invitati a rileggere nei Vangeli l’esperienza di Gesù alla luce di questi modelli.
Un libro di meditazione per tutti, che attinge dalla antica tradizione benedettina della “lectio divina”.