
L'antologia ci introduce, quasi mano nella mano, nella realta del silenzio, in prospettiva umana e cristiana.
All'interno del presente volume mons. Miccichè affronta il sentimento dell'amore e lo declina nelle sue numerose sfaccettature: musica del cuore; vita; sogni; pace del cuore; sentimento di gioia; costruzione di ponti verso gli altri; misericordia; strumento per combattere dubbi e angosce. L'amore è Dio. Nulla sfugge al suo volere; nel suo amore lui crea, sostiene, alimenta.
«Nulla anteporre all’amore di Cristo». Questo promemoria che san Benedetto ha posto nella sua Regola è stato il tema ripreso e svolto da padre Sergio al corso di Esercizi spirituali per sacerdoti proposto da Comunione e Liberazione. È questo un invito sempre attuale. Infatti, l’uomo non ha in sé la capacità di darsi la risposta esauriente al proprio bisogno di felicità. Solo quando questa risposta si rende presente in un fatto umano toccabile, udibile, e gli dice: «Vieni», inizia l’avventura della scoperta infinita di sé. Gesù Cristo è l’infinito di Dio fatto carne nel quale trova vita e compimento il nostro io. Egli è la via, cioè il metodo che ci introduce nella pienezza della verità e quindi dell’umanità. Occorre che la nostra libertà Lo lasci agire. Queste meditazioni mettono in luce questo dramma, testimoniato dall’Autore, dramma perennemente aperto.
Saluto introduttivo e sintesi di Julián Carrón
"Certamente non vediamo ancora ciò che speriamo, ma siamo già ora corpo del Capo in cui è già tutto presenza ciò che speriamo"
La speranza è ragionevole: questa è la provocazione al centro degli esercizi spirituali per sacerdoti proposti da “Comunione e Liberazione” e guidati lo scorso agosto da monsignor Jesús Sanz Montes, vescovo di Huesca e Jaca, in Spagna. «Per noi che viviamo da sempre con il concetto cristiano di Dio e ci siamo assuefatti ad esso, il possesso della speranza, che proviene dall’incontro reale con questo Dio, quasi non è più percepibile». Il percorso, ancorato alla Spe salvi di Benedetto XVI, invita a uno sguardo nuovo su tutte le cose che la sfida di una speranza ragionevole provoca. La novità è quella che ci mostrano i racconti evangelici, come Gesú educa i propri discepoli: stare con Lui e vivere come fraternità apostolica. Quindi bisogna partire dal reale, seguendo la stessa identica dinamica: Lui, diventando presenza nella storia, è all’origine della fede in Lui.
Gli Esercizi spirituali sono un aiuto al cammino, perché la vita stessa è un cammino: «Tutto è provvisorio, come ogni passo, come il passo di un cammino. Ogni passo di un cammino è transitorio, ma senza ogni passo di un certo cammino, il destino di quel cammino non si percepisce più» (don Giussani). Gli Esercizi spirituali per sacerdoti, proposti da Comunione e Liberazione, sono stati guidati nell’agosto del 2009 da S.E. monsignor Paolo Pezzi, arcivescovo della Diocesi della Madre di Dio a Mosca. Al centro la fede come compimento di un’attesa: «Riconosciamo una Presenza affettivamente corrispondente solo nella misura in cui sempre l’attendiamo. Siamo fatti attesa, promessa di compimento». Il percorso si sviluppa fino a riconoscere la natura e i frutti della speranza: «Il coraggio della speranza diviene allora la rinascita di un gusto più grande della vita».
Introduzione e conclusione di Julián Carrón
GLI AUTORI
Monsignor Paolo Pezzi, nato a Russi, in provincia di Ravenna, nel 1960, nel settembre del 2007 è stato nominato da Benedetto XVI arcivescovo della Diocesi della Madre di Dio a Mosca. Ordinato sacerdote nel 1990 nella Fraternità sacerdotale dei missionari di San Carlo Borromeo, è stato per cinque anni (1993-1998) missionario in Siberia, dove ha ricoperto gli incarichi di Direttore del giornale cattolico e Decano della regione centrale, nell’attuale Diocesi della Trasfigurazione a Novosibirsk. Dal 1998 al 2005 è stato Vicario generale della Fraternità San Carlo. Nel 2004 aveva cominciato a insegnare presso il Seminario maggiore Maria Regina degli Apostoli di San Pietroburgo, seminario del quale nel 2006 era diventato Rettore. Dal 2003 fino al giorno della nomina episcopale è stato responsabile di Comunione e Liberazione in Russia.
Un ritratto suggestivo del cardinale Giacomo Biffi, una lettura acuta e profetica del presente in un'intervista condotta da Sergio Zavoli a fine anni Novanta e presentata in questa edizione da Francesco Botturi.
Benedetto da Norcia è un protagonista del VI secolo. A quel tempo l'impero romano sopravvive in Oriente, ma in Occidente è invaso dai Goti, poi, in Italia, dai Longobardi. I loro capi si chiamano Teodorico e Totila. L'impero romano d'Oriente tenta di riconquistare l'Italia contro i barbari, con una guerra che causa divisioni insanabili, lutti e rovine. È in questo contesto di sconvolgimenti politici e sociali, mentre l'eresia ariana riappare in Occidente e si perpetuano i conflitti teologici tra Chiesa latina e Chiese d'Oriente, che si deve mantenere e radicare il cattolicesimo. Erede dei monaci del deserto, Benedetto, uomo di Dio, sarà allo stesso tempo un fondatore di monasteri e il "teorico" della vita monastica al quale farà riferimento la tradizione occidentale. Diventerà il "padre dei monaci d'Occidente" prima di essere proclamato da Paolo VI "patrono dell'Europa cristiana". Quattordici secoli dopo la scrittura della Regola dei monaci, è proprio realizzando l'opera di Benedetto che i monaci e le monache di questo fine millennio attingono alle direttive del "padre" per vivere, nel nostro tempo, l'autenticità della ricerca di Dio e dell'amore di Cristo e dei fratelli.
Un vero percorso verso la calma interiore. L’autore conduce il lettore attraverso brevi pensieri originali a individuare la dimensione e la profondità della pace che viene dal Dio come guida all’uomo per ritrovarsi in una nuova dimensione di serenità profonda. Ogni pensiero é accompagnato da una citazione delle Sacre Scritture che apre un nuovo scenario e invita ad un nuovo passo avanti.
«Non gli dico nulla, lo amo». Teresa di Lisieux riassumeva così la sua preghiera in queste poche parole. Non c’è quindi da meravigliarsi che questo libro dedicato alla preghiera parli altrettanto della relazione amorosa. L’amore… la preghiera. Una medesima realtà, un medesimo linguaggio.
«Io sono persuaso che si sappia spontaneamente pregare – scrive l’autore – come si sa spontaneamente amare». Arrivare alla preghiera contemplativa è un’esperienza alla portata di tutti.
Il procedimento proposto guida il lettore affinché trovi in sé il cuore profondo, quel luogo da cui scaturisce la preghiera così come l’esperienza amorosa, affinché egli impari a entrarvi e a farvi silenzio.
Padre Jacques è nato a Boucherville nel 1952. A 23 anni, dopo studi di teologia all’Università di Montréal, è entrato nell’abbazia cistercense Notre-Dame-de-Nazareth a Rouge-mont, dove è attualmente incaricato del frutteto e della sidreria. All’occorrenza, anima ritiri spirituali o riunioni nella foresteria del monastero.

