
In queste pagine vengono presentati alcuni segni, caratteristici della vita umana, alla base dell'esperienza religiosa: affetti, relazione, desiderio, narrazione, limite, immaginazione, simbolo. Essi manifestano nel loro insieme la condizione essenzialmente corporea della relazione con Dio, espressa biblicamente dal principio dell'incarnazione. L'esplorazione di questi segni può costituire un fecondo punto di incontro tra conoscenza di sé e conoscenza di Dio. Un cammino certamente non facile, ma avvincente, la cui posta in gioco è la verità di se stessi. GIOVANNI CUCCI è laureato in Filosofia presso l'Università Cattolica di Milano. Successivamente ha ottenuto la licenza in Psicologia e il dottorato in Filosofia alla Pontificia Università Gregoriana, dove attualmente insegna. Per Cittadella Editrice ha pubblicato: Ricoeur oltre Freud. L'etica verso un'estetica (2007).
Questo piccolo volume propone un viaggio inconsueto attorno e dentro alla natura, per lasciarsi stupire dalla sua grandezza e varietà. Si tratta di un viaggio che, iniziato nella prospettiva del racconto della Creazione in Genesi, suggerisce di conciliare l'esperienza della condizione moderna con l'accoglimento della bellezza e della forza della natura, spesso trasformata dall'intervento umano in paesaggio. Poesia e sociologia, sensibilità naturalistica e spiritualità si incontrano nelle pagine del volume per offrire uno sguardo originale sull'ambiente naturale, di cui oggi si percepisce più acutamente che mai il carattere fragile e prezioso.
Alla luce del Dio biblico amante dell'uomo, la morte - più che il momento finale della vita - è la finestra attraverso la quale comprendere la vita.
"Il libretto che vi propongo non leggetelo come fosse un libretto. Vivetelo come fosse un abbraccio. Ho impiegato ottant'anni per capire che la preghiera non è fatta di parole, ma di atti d'amore; che il Padrenostro non è fatto di 36 parole, ma di trentasei abbracci; che la messa non è solo una messa ma è un matrimonio consumato con Dio. Sei voi arrivate prima di me a fare questa esperienza, il libretto ha 'trovato la giusta dimora'"
"La malattia mentale è una grossa sfida per il nostro mondo. Oggi vogliamo essere forti, i deboli vengono schiacciati. In realtà siamo nati tutti nella debolezza e moriremo nella debolezza. La nostra parte più debole ha qualcosa da dirci. in ascolto di coloro che rifiutiamo, dei più vulnerabili, impariamo ad ascoltare anche la vulnerabilità che è in noi. Loro, essa, ci prendono per mano per portarci dalla paura alla relazione" (Jean Vanier)
Il prete come uomo "libero", colto in uno dei suoi atti più tipici: la "predica".
Paolo nella Lettera ai Galati (5,22-23) elenca nove manifestazioni del frutto dello Spirito. Non "nove frutti": il frutto è uno solo, la vita piena, la vita nello Spirito.
Ecco la testimonianza più efficace: offrire la propria persona (il proprio corpo, il proprio sangue) perché Colui, al quale si dà testimonianza, sia di nuovo presente, oggi; e chi vede possa credere, e credendo abbia vita eterna.
Mariachiara Fincati
Una regola per gli sposi cristiani. In realtà, una regola "per quegli sposi che sono tutti i cristiani". Tutti i cristiani, infatti, sono sposi di Cristo.
Le pagine genuine e semplici di un piccolo diario spirituale che testimonia un cristianesimo vissuto dall'Autore con serietà e coraggio.
L'esperienza monastica camaldolese celebra nel 2012 il suo millenario.
Rileggere il quotidiano con l'ambizione di "mostrare la profondità della superficie" (Wittgenstein) senza mai lasciar cadere la antica certezza sapienziale e cristiana - secondo cui "il più elementare è il più spirituale" (Sequeri).

