
"Profetici" è l'aggettivo che più adeguatamente può qualificare i venti articoli qui presentati, scelti nella lunga lista di quelli che Maurice Bellet ha scritto per la rivista Christus dal 1965 al 1985. Primo collaboratore non gesuita in seno alla rivista, attento e lucido osservatore, protagonista appassionato e talora sognatore, è stato in prima linea in tutti i dibattiti di quegli anni cruciali, di cui si comincia forse solo oggi a raccogliere i frutti. La fede nel Cristo-Vangelo, per usare le sue parole, ci fa "passare per il fuoco". È una prova che conduce, in una sorta di notte, a una purificazione come quella di cui parlano i mistici. Per questa strada è possibile arrivare, nell'interiorità, all'esperienza del non-credente e crescere in umanità mantenendosi fedeli alla Vita.
Lo scritto è il "diario spirituale" nel senso più ampio e più profondo dell'espressione di un periodo di degenza ospedaliera. L'autore mette a nudo, ma sempre con la semplicità e il pudore di una garbata franchezza colloquiale, i sentimenti, i risentimenti, gli slanci spirituali e le riflessioni amare che la dolorosa congiuntura ha suscitato. La sistematica "umiliazione" del malato, proprio nel momento in cui egli è oggetto di "cura", è il tratto che più efficacemente accompagna il racconto di questa esperienza. "La divina tenerezza è pace, profonda pace, pace misericordiosa, sollievo. È salda come la buona terra su cui tutto riposa. La divina tenerezza tutto salva, vuole salvare tutto. E non dispera mai di nessuno. Crede che vi sia sempre una strada."
«Dialogo. Meglio della guerra! O di ogni astiosa controversia.
Dialogo: riconoscimento dell’altro, ascolto, tolleranza, fratellanza.
O forse: illusione, troppo comoda.
Quando si tratta di cose fondamentali, come evitare i contrasti, i rifiuti, le esclusioni?
Una società è tollerante soltanto in ciò che ritiene insignificante o di secondaria importanza.
Lo spirito di dialogo è forse soltanto segno di debolezza? Nei cristiani, sembra talora che il dialogo abbia rimpiazzato la missione. Non sarà forse che la loro fede si è affievolita?
Rifiutare il dialogo è procedere verso questo abominio: l’assassinio della parola. Ma cimentarsi significa affrontare una prova decisiva. Nel profondo di noi stessi»
In questo libro Maurice Bellet abbandona la problematica moderna, secondo la quale la critica, istanza ultima di verità, giudica la credenza e la costringe a difendersi come può, irrigidendosi, ancorandosi alle vecchie tradizioni e credenze, o ricorrendo ad adattamenti e compromessi. La critica radicale è il vangelo, che fa affrontare la prova di verità più inesorabile. Con il vangelo ogni pretesa di sapere e di potenza viene messa in questione, e la critica non risparmia nemmeno ciò che è chiamato "Dio" e il "cristianesimo".
Dopo la pubblicazione dell'enciclica Laudato sì di papa Francesco, le reazioni nel mondo cattolico sono state abbastanza tiepide all'inizio, poi sono nati alcuni movimenti, come il Laudato Si' Movement. Dopo 10 anni questo libro di un prete contadino, diventato monaco dopo un incidente che lo ha immobilizzato, esce come un approfondimento teologico che chiarisce gli obblighi morali nell'impegno politico e personale derivanti dall'enciclica.
Il segno caratteristico di tutta l'opera di Dino Buzzati consiste in un'ostinata ricerca, un continuo dialogo con l'"Oltre" percepito, pre-sentito come una dimensione ineffabile ma reale, non estranea alla vita di tutti i giorni e dalla quale Buzzati coglieva i misteriosi segnali di un altro mondo, in continuo dialogo con il nostro. Questa "posizione religiosa" è la traccia visibile che segue l'autrice per comporre in questo libro la biografia di Dino Buzzati. Il libro fornisce tutti gli elementi per una conoscenza essenziale di Buzzati (cronologia della vita; bibliografia) ed è impreziosito da alcune riproduzioni di scritti e disegni, concessi dalla vedova Buzzati, e da alcune foto dello scrittore.
La religione - e, più in generale, la spiritualità - svolge un ruolo fondamentale nella vita di ogni giorno: fornisce un senso, una direzione, un perché, soprattutto in quei momenti di difficoltà che tutti si trovano ad affrontare prima o poi. Ed è questa la chiave di lettura alla base del volume: la religione come via capace di sostenere atteggiamenti di fiducia, speranza, coraggio, autoironia, fede e un sentimento di diffusa felicità e senso di realizzazione della propria vita. Dopo una disamina che chiarisce che cosa debba intendersi per esperienza religiosa o spirituale, i vari capitoli offrono una serie di applicazioni su temi di profondo interesse, a livello individuale e sociale. Il lettore sarà quindi guidato attraverso un percorso che porterà a considerare la spiritualità, laica o religiosa, in funzione di: promuovere la ricerca di senso e la scoperta di "significati" proattivi nei diversi eventi della vita; valorizzarla quale risorsa per una vita piena e realizzata, capace di dare forza nelle situazioni limite, rimanendo aperti alla speranza. A questo riguardo, vengono evidenziati alcuni temi specifici quali: la comprensione e la prevenzione di atteggiamenti di fondamentalismo e fanatismo, che pure caratterizzano il mondo d'oggi; il linguaggio spirituale dei sogni; la risorsa spirituale nella cura e nella psicoterapia; il testo sacro come risorsa educativa e di autoformazione. Per il suo contenuto e linguaggio, seguendo un approccio soprattutto psicologico, il volume intende dunque rivolgersi tanto a chi è interessato ad avvicinarsi al tema religioso e spirituale, quanto - grazie al rispetto dei criteri di scientificità e al riferimento all'attività professionale dell'autore - a coloro che, a vario titolo, sono impegnati nella cura della persona, in ambito educativo, formativo, consulenziale, pastorale, accademico e clinico.
Oltre mezzo secolo di vita della Chiesa, dal pontificato di Pio XII a quello di Benedetto XVI; le speranze del Concilio e il grande subbuglio della contestazione; la svolta antropologica rahneriana; le prospettive, le esigenze e le carenze del cattolicesimo contemporaneo nella lunga intervista a Ennio Innocenti, prete romano. Interprete intransigente della fedeltà alla dottrina della Chiesa, autore di settanta volumi di argomento teologico, filosofico, storico, giuridico, culminanti nella vasta summa sulla gnosi spuria; preposto, in momenti delicati, a ruoli di grande prestigio, eppure estraneo ad attitudini di conformismo clericale, don Innocenti parla in queste pagine, con piena sincerità, della sua vita densa e talvolta difficile, tutta votata al servizio del Regno.
Maurice Béjart, uno dei protagonisti della scena del ’900, scrive a un giovane danzatore: che cos’è la danza? quali sono i suoi strumenti? che cosa distingue un semplice esecutore da un interprete?
La sbarra, lo specchio, il palcoscenico, il pavimento definiscono il contesto di un’arte specifica, ma il discorso supera questo ambito circoscritto e investe la dimensione dell’essere.
Gli esercizi alla sbarra, che sono la base del lavoro quotidiano, rappresentano molto più che la ripetizione infinita di passi e movimenti: sono una presa di coscienza. La sala danza diventa allora un luogo di meditazione e preghiera, dove si ritrova il contatto con l’Assoluto.
Il rapporto con lo specchio, prima, e quello con il pubblico di fronte al palcoscenico, poi, rimandano alla consapevolezza di sé, alla perfetta capacità di giudizio dell’occhio interiore, alla differenza che un osservatore percepisce fra chi ha interiorizzato i movimenti e le coreografie al punto da farli propri e in qualche modo ricrearli e chi ha imparato bene ogni cosa ma appare freddo e anonimo nell’esecuzione.
Al di là della sala danza e del palcoscenico si delinea un altro percorso, che riguarda l’Uomo. La danza come la vita, o forse, meglio, la vita come la danza, diventa una ricerca inesausta e infinita, dove le domande trovano poche risposte definitive e anzi sollecitano nuove indagini e riflessioni. Trovare cercando e cercare trovando. Una volta iniziato, questo percorso non può fermarsi: ogni traguardo diviene infatti un punto di partenza: «In fondo, forse è proprio questo essere vivi».
L'AUTORE
Maurice Béjart (1927-2007), importante danzatore e coreografo francese, ha fondato nel 1960 il Ballet du XXe Siècle, da cui si è separato dopo più di trent’anni per costituire il Béjart Ballet Lausanne. Nel 1999 è stato insignito del premio Kyoto.
La devozione al Bambino di Praga, approvata dalla Chiesa, è da secoli fonte di grazie di conversione, guarigione e protezioni dai pericoli imminenti. La Chiesa riconosce inoltre il fatto che la devozione al Bambino Gesù metta in luce gli aspetti importanti del mistero della nostra salute e che, grazie a ciò, può essere un cammino di vita spirituale.
Molti santi e mistici, soprattutto Carmelitani – come Teresa di Lisieux, Giovanni della Croce, Edith Stein – hanno posto la loro fede sotto il manto del Bambino di Praga che apre alla piccola via dell’infanzia spirituale. Moltissimi bambini sono messi sotto la sua protezione.
Questo libro, tra storia e spiritualità comprende anche una sezione di preghiere, litanie, la novena al Bambino di Praga e la piccola Corona a lui dedicata da Santa Margherita.
La diffusione della devozione è mondiale, in Italia il santuario che più svilupperà questo culto è quello dei Carmelitani di Arenzano (Genova), fondato nel 1889.
La vita in Cristo è il senso ultimo della vocazione cristiana, il centro dell'annuncio della buona notizia che Gesù Cristo è il dono di Dio all'umanità, per la vita e la resurrezione del mondo. La vocazione cristiana non è l'immissione in un cerchio chiuso di eletti, ma la dilatazione del cuore ai confini del mondo, alla totalità della storia. La vita in Cristo è la testimonianza possibile per una vita piena di senso, una speranza sempre presente nel cuore dell'umanità e del creato. Il presente volume, che raccoglie gli Atti del XXVII Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa, esplora il senso della vocazione cristiana nella chiesa, nel mondo e nel tempo presente, secondo la tradizione cristiana d'oriente e d'occidente.
Un'occasione preziosa per celebrare la memoria di un grande maestro, che è stato punto di riferimento e guida per molti credenti, e per meditare brani di grande spessore, espressione di un cammino umano e cristiano davvero singolare.

